AvvertenzaQuesta ampia sezione deve essere capillarmente rielaborata, in presenza di un possibile, qui preventivato. Non si può scrivere un’opera nel cyberspazio che si ispira esplicitamente all’opera cartacea di Mearheimer e Walt senza fare nomi di persone, istituzioni, eventi. Ma chi fa parte di una lobby non vuole che sul suo nome sia fatta pubblicità. Là dove ho potuto, in qualche pubblico convegno, ho personalmente spiegato alla persona che criticavo apertamente senza veli di sorta, che il mio netto dissenso era di natura intellettuale e concettuale, non certamente personale. Ha per me dell’incredibile come un oscuro internauta, ora desaparecido, sia stato inquisito e messo alla gogna, solo per aver copiato e incollato una lista di nomi ancora largamente presente in molti siti. Si tratta della famosa “lista nera” dei docenti che avevano preso pubblica posizione contro i docenti inglesi che invece avevano preso posizione in favore del boicottaggio delle università israeliane. Chiunque mette la propria firma in un Appello, quale che sia, si suppone abbia l’intelligenza per comprendere che se la propria posizione può costituire un titolo di merito per gli uni, in questo caso il governo di Israele, costituisce invece un demerito per chi ritiene che Israele sia uno “Stato criminale” secondo la stessa formula che Karl Jaspers aveva coniato per lo stato nazista. A me personalmente è poi capitato l’incredibile. Uno di quei firmatari, nel procedimento disciplinare che mi ha riguardato, pretendeva di essere mio “giudice inquisitore” allegando agli atti, in una massa farraginosa, anche le mie prese di posizione in favore dei boicottaggio di Israele. Siamo veramente all’assurdo, all’arroganza del potere che non sente più il bisogno nemmeno di rispettare la logica ed i più elementari principi di equità. Prevedendo una possibile perfidia, ritenendo noi costoro capaci di tutto, farero una riconversione della massa abbondante di dati raccolti e di altri che raccogliendo, dando ad essi forma forma oggettiva, espellendo al massimo ogni riferimento nominativo, e seguendo i criteri della logica geometrica euclidea tanto cara ad Hobbes. Il lavoro di ritrutturazione che ci attende è notevole, ma ci è perfettamente chiaro in mente e siamo convinti di poter fare cosa utile per uscire da quel regno delle tenebre che in ultimo tenta di ingoiare anche la fulgida figura di Vittorio Arrigoni, che sta a Gaza non in vacanza o per lavoro, ma fare da “scudo umano” con il suo corpo ai pescatori nel mare di Gaza e per vedere con i suoi occhi, per poi raccontarci ciò che i suoi occhi vedevano. Lo hanno ucciso, è morto. Adesso pretendono che noi ci si interessi a chi lo abbia ucciso o ne abbia rivendicato la morte, magari aspettando una verità simile a quella di Ustica, o della morte di Enrico Mattei, o alle stragi di stato, o agli imbrogli di cui si sospetta fin dalla fondazione del Regno d’Italia e della miserabile Unificazione che ne è venuta fuori, di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze. E no! Vi è un giudizio politico sugli accadimenti storici che è cosa diversa dalle procedure mentali dei pubblici inquisitori. La scena della storia non è un’Aula di Tribunale e la comprensione della nostra quotidianità non può aspettare i tempi processuali. Che sulla nostra vita politica e sulle nostre istituzioni agisca quella stessa Lobby che negli USA opera allo scoperto e si serve di numerose sigle, di cui la più nota e potente è l’AIPAC, è cosa che traspare con evidenza ad ogni minima ricerca. Ciò che manca è quel dettaglio che noi vorremmo ricostruire, evitando quei rischi che abbiamo qui evidenziato: la materia è pericolosa quanto altra mai.
Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
In Italia e in Europa come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo!«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).
Parte I. Autori e personaggi invisi alla Lobby. - II. Autori e personaggi graditi alla Lobby. - III. Studi e ricerce correlate. - IV. Immagini dantesche. - V. Temi scelti. - VI. Judaica sonora. – VII. Cronache sulla campagna di boicotaggio di Israele. – VIII. Nuova serie. –
Con il titolo dato a questa Homepage intendiamo racchiudere in un ambito il più possibile comprensivo una ricerca che si è andata via via dilatando. Al suo inizio è stata ispirata da attacchi denigratori e diffamatori verso la mia persona. Anziché ricorrere a ritorsioni mi è parsa migliore difesa cercare di comprendere le posizioni e i concetti di cui i miei nemici si avvalevano. Uso intenzionalmente questo termine perché credo all’esistenza del Nemico. Rispetto ai consueti studi accademici legati ad un passato definitivamente trascorso abbiamo il relativo conforto di aver riscoperto nella realtà odierna la validità di strumenti analitici desunti in altri ambiti di riflessione. Scopo del nostro lavoro non è la conquista di un’audience di pubblico che non ci apporta nessun utile, ma una mia propria comprensione del tempo e del mondo in cui vivo ed anche ad assumere posizioni compatibili con il mio essere. Se ciò facendo, risulterò utile ad altri che hanno lo stesso scopo e procedono nella stessa direzione, non potrò che esserne lieto per quanto lo permettano la tristezza dei tempi.
I. →
Come «Informazione Corretta» e altri media denigrano quanti criticano il sionismo, Israele, gli Stati Uniti, la storia recente d’Europa negli scritti e nelle analisi di e su:
Ahmadinejad - Miti e bufale: 45. Ahmadinejad come genio del male ovvero novello Hitler:
• Arafat Sommario: 1. Satira odiosa contro Arafat: le vignette dei «Corretti Informatori». –
• Arbour Sommario: 1. Sabotaggio annunciato. – 2. La Livni si pronuncia. – 3. Aggrediti ed aggressori: che confusione! – 4. Luisa lascia. – 5. L’attività pregressa di Louise Arbour. – 6. La strategia della diffamazione.
• Barghouti Sommario: 1. Omar Barghouti promotore della lotta contro l’aparthed. – 2. Omar Barghouti in Italia. – 3. Un tentativo di diffamazione. – 4. Maggiori notizie sul boicottaggio 2007. – 5.
• Barnard Sommario: 1. L’informazione manipolata in favore di Israele: la ragion d’essere dei “Corretti Manipolatori”. – 2. Scambio epistolare fra Paolo Barnard e Marco Travaglio. –
• Berti Sommario: 1. Dilettanti allo sbaraglio: Frattini ministro degli esteri. – 2. Marco Berti oscurato da IC. – 3. Talkshow con Broder sulla conversazione all’Islam in Germania. –
• Blondet Sommario: 1. Pratiche di ordinaria diffamazione. – 2. Osama Bin Mossad. – 3. Sociologia dei Lettori/Lapidatori di «Informazione Corretta». – 4. Doverosa partecipazione di Boccuccia di Rosa alla lapidazione di Maurizio. – 5. L’esultanza di IC per il licenziamento da Blondet da l’«Avvenire». – 6. Le verità acquisite degli «eletti mentitori» e le riserve mentali di Chalmers Johnson. – 7.
• Burg Sommario: 1. Addio al sionismo e demolizione dei suoi pilastri ideologici. – 2. L’«altro sionismo» di Avraham Burg. – 3. Un intervento del 2002: sull’ingresso di Israele nell’Unione Europea. – 4. Ora anche in italiano il libro “Vaincre Hitler” di Avraham Burg che demolische l’identica ebraica olocaustica. – 5. La posizione di Burg su Pio XII. – 6. Chi è «ripugnante»? Israele tutta! –
• Cardini Sommario: Premessa. – 1. Magdi lo “Sbugiardatore” che non gradisce “Gaza Vivrà”. – 2. L'ironia deprimente e disinformata di Piera Prister. – 3. Una chiara azione di lobbying. – 4. La nascosta faziosità di Giorgio Israel. – 5. La non sorprendente mancanza di sorpresa dei «Corretti Correttori». –
• Carter Sommario: 1. Jimmy Varter nen giudizio di Sergio Romano. – 2. Jimmy Carter nel giudizio del candidato presidenziale John McCain. – 3. Carter e Hamas. – 4.
• Chomsky Sommario: 1. Chomsky citato da bin Laden. – 2. Chomsky intervistato da Odifreddi nel dicembre 2002.
• Cocco Sommario: 1. La casa negata. –
• De Giovannangeli Sommario: 1. Donatori di organi. – 2. Divide et impera. – 3. La paranoia della distruzione di Israele. – 4. I pruriti censori dei “Corretti Informatori”. – 5. Un giornalismo non adulatorio. – 6. Fondamentalismo ebraico. – 7. La riconciliazione fra Hamas e Fatah fa paura. – 8. Elie Wiesel intervistato da Giovannangeli. – 9. De Giovannageli intervistato da radio radicale. – 10. I «Corretti Informatori» in delirio per Desmond Tutu. – 11. Una “corretta” perla. – 12. L’animus del delatore, se non del sicario. – 13. Strani trattati di pace. – 14. La situazione di Gaza percepità dall’«entità» Pezzana. –
• D’Escoto Sommario: 1. Miguel si presenta. – 2. Appello ONU al regime d’apartheid in Israele.
• D’Orsi: 1. Angelo D’Orsi recensore sgradito di Ilan Pappe e della pulizia etnica. -
• Facci Sommario: 1. Fiamma Nirenstein rappresentante di Israele, non del popolo italiano. – 2. Boccuccia di Rosa non poteva mancare. – 3. Una risposta da Facci. – 4. I nodi vengono al pettine. – 5. Un curioso impasto. – 6. I toni civili di «Informazione Corretta». – 7. The Israeli ‘settler’ serving in Italys’ parliament. – 8. Lettera di Facci a IC che replica. Ricomparsa del termine parafascista. – 9. Alla scuola del Mossad.
• Farrahkan - Odiati da Oriana: 50. Louis Farrakhan e le sue campagne anti-Bush: 1. Le campagne anti-Bush di Louis Farrakhan. – 2. Obama e Farrakhan. – 3. Il sostegno ad Obama dell’«antisemita» Louis Farrakhan. –
• Finkelstein - Diversità ebraica: 15. Norman G. Finkelstein e l’«Industria dell’Olocausto»: 1. Negato l’ingresso in Israele. – 2. L’«Opinione» di Arturo Diaconale non è abbastanza sionista. – 3. Denigrazione e contumelie. – 4. Questioni di datazione. – 5. L’espulsione dalla cattedra presso la DePaul university ed il ruolo di Alan Dershowitz. – 6. «Olocausto», l’industra dell’estorsione. – 7. Wikipedia. –
• Giorgio - Cronisti: 1. Michele Giorgio e gli articoli del Manifesto: 1. Gli “arabi modello” nell’«unica democrazia» del Medio Oriente. – 2. Le cronache dalla Palestina. – 3. Lo sconcerto dei «Corretti Informatori». – 4. L’immoralità degli embarghi e la pratica degli omicidi legali. – 5. Il terrore dei «Corretti Informatori» all’idea dello stato unico arabo-israeliano. – 6. La nuova politica estera di Franco Frattini. – 7. Povertà in Israele, continazione della pulizia etnica in Cisgiordania e piani edilizi mirati. – 8. Il mentitore che dà del bugiardo a chi dice il vero. – 9. «Beduini, gli israeliani delle riserve». – 10. Un film dell’orrore. – 11. Ordinaria tortura ed infame commento. – 12. Il dibattito sull’islamizzazione della società palestinese. – 13. «Aiuti libici a Gaza, Israele li respinge».C –
• Grillo - Comici: 47. Beppe Grillo, una libera voce italiana: 1. Beppe Grillo e Ahamadinejad. – 2. Uno stupido commento. –
• La Russa - Dibattiti. 42: Alemanno, La Russa ed il probleam dell’ideologia nazionale ed europea: 1. Cosa è successo? Una ricostruzione sintetica dell’evento con indicazione delle cause prossime e remote. – 2. Spiegazioni indebite. – 3. Massimo D’Alema e il gioco delle parti. – 4. Eccola di nuovo, Peppina! – 5. Le bacchettate di Fini. – 6. Gianni cala le brache. – 7. Non “una grande emozione” ma “una grande paura”. – 8. Alemanno, Pacifici e il Museo della Memoria. – 9. Alemanno sindaco illiberale. –
• Michael Lerner - Rabbini non-sionisti: 37. Michael Lerner, una voce diversa: 1. Michael Lerner nell’archivio di IC. –
• Gideon Levy - «Israeliani filo-palestinesi»: 36. Gideon Levy e le sue cronache dalle pagine di Haaretz: 1. Israele l’«unica» democrazia del Medio Oriente? È «peggiore dell’aparthed» sudafricano! – 2. «A Tel Aviv si vive bene»: sulla pelle dei palestinesi. – 3. Gideon Levy a colloquio con Bassem Eid. – 4. L’occupazione israeliana è impazzita. – 5. La superiore moralità dell’esercito israeliano. – 6. I figli propri e quelli degli altri. –
• Luzzatto - Discussioni: 46. Sergio Luzzatto e la memoria di ognuno: 1. Auschwitz e la memoria di ognuno. – 2. Scende in campo Daniela Coli. –
• Man - I più “amati”: 57. Ignor Man, un giornalista incorreggibile: 1. Lapidatori che odiano se stessi. –
• Moore - Odiati da Oriana: 51. Micael Moore e la politica americana: 1. Michael Moore narrato da Christian Rocca. – 2. Michael Moore narrato da Furio Colombo. – 3. Un Glauco che non smentisce nulla. –
• Morgantini - Parlamentari: 12. Luisa Morgantini e i diritti dei palestinesi: 1. La Morgantini sarà pure comunista, ma Caprettini che giornalista è? – 2. Morganini insolentita da Deborah Fait. – 3. Morganini e Vanunu. – 4. Un viaggio per la pace. – 5. «Chi è davvero Luisa Morgantini». –
• Morin - Aule di giustizia: 30. Edgar Morin e i suoi accusatori: 1. Testo e contesto di un episodio di polizia del pensiero. –
• Odifreddi - Filologia: 8. Piergiorgio Odifreddi ed il suffisso -sta: 1. Odierno attacco a Piergio Odifreddi. – 2. Scende in campo la squadra. – 3. Contro Odifreddi dalle postazioni del “Foglio”. – 4. Chi è “sciocchino” e chi è intelligente. – 5. Premio “Exodus”: nuove polemiche e accuse. –
• Oz - Israeliani: 28. Amos Oz e i turbamenti della coscienza: 1. La non partecipazione alla Fiera del Libro. – 2. Amos Oz stipendiato dal governo israeliano per una moderata dissociazione? –
• Paci -
• Pannella -
• Pappe -
• Piccardo -
• Pillay -
• Prodi
• Ramadan -
• Romano -
• Sabahi -
• Salamelik -
• Salerno -
• Sand -
• Schiavulli -
• Shamir -
• Spinelli
• Stabile -
• Sternhell -
• Storace
• Tizio
• Toaff -
• Tutu
• Vanunu
• Vargas Llosa -
• Vattimo -
• Veneziani -
• Viola -
• Zaidi -
• Zanotelli -
PARTE SECONDAAhmadinejad - Miti e bufale: 45. Ahmadinejad come genio del male ovvero novello Hitler:
- 1. Il livore degli imbroglioni smascherati per tali. – 2. Le ramificazioni della lobby. – 3. Il realismo sionista di Peppino Caldarola. – 4. Israele fabbricante e fornitore di armi a terzi. – 5. Lo scudo di Giuliano. – 6. «Finché c’è guerra, c’è speranza». – 7. L’ottica coloniale di Fiamma Nirenstein. – 8. Gli interessi di Israele spacciati per interessi dell’Occidente. – 9. La pax americana. – 10. La prova provata: era pronto l’attacco! – 11. Un ministro degli esteri patetico. – 12. L’isteria depurata di Deborah Fait sull’orlo del suicidio. – 13. Daniel Pipes in lutto. – 14. Il rabbino Cohen, il presidente Ahamadinejad e papa Ratzinger. – 15. Dialogo fra sordi. – 16. Romano Prodi a Teheran in visita da Ahmadinejad. – 17. .............
- 1. Cosa è successo? Una ricostruzione sintetica dell’evento con indicazione delle cause prossime e remote. – 2. Spiegazioni indebite. – 3. Massimo D’Alema e il gioco delle parti. – 4. Eccola di nuovo, Peppina! – 5. Le bacchettate di Fini. – 6. Gianni cala le brache. – 7. Non “una grande emozione” ma “una grande paura”. – 8. Alemanno, Pacifici e il Museo della Memoria. – 9. Alemanno sindaco illiberale. –
• Arafat Sommario: 1. Satira odiosa contro Arafat: le vignette dei «Corretti Informatori». –
• Arbour Sommario: 1. Sabotaggio annunciato. – 2. La Livni si pronuncia. – 3. Aggrediti ed aggressori: che confusione! – 4. Luisa lascia. – 5. L’attività pregressa di Louise Arbour. – 6. La strategia della diffamazione.
• Barghouti Sommario: 1. Omar Barghouti promotore della lotta contro l’aparthed. – 2. Omar Barghouti in Italia. – 3. Un tentativo di diffamazione. – 4. Maggiori notizie sul boicottaggio 2007. – 5.
• Barnard Sommario: 1. L’informazione manipolata in favore di Israele: la ragion d’essere dei “Corretti Manipolatori”. – 2. Scambio epistolare fra Paolo Barnard e Marco Travaglio. –
• Berti Sommario: 1. Dilettanti allo sbaraglio: Frattini ministro degli esteri. – 2. Marco Berti oscurato da IC. – 3. Talkshow con Broder sulla conversazione all’Islam in Germania. –
• Blondet Sommario: 1. Pratiche di ordinaria diffamazione. – 2. Osama Bin Mossad. – 3. Sociologia dei Lettori/Lapidatori di «Informazione Corretta». – 4. Doverosa partecipazione di Boccuccia di Rosa alla lapidazione di Maurizio. – 5. L’esultanza di IC per il licenziamento da Blondet da l’«Avvenire». – 6. Le verità acquisite degli «eletti mentitori» e le riserve mentali di Chalmers Johnson. – 7.
• Burg Sommario: 1. Addio al sionismo e demolizione dei suoi pilastri ideologici. – 2. L’«altro sionismo» di Avraham Burg. – 3. Un intervento del 2002: sull’ingresso di Israele nell’Unione Europea. – 4. Ora anche in italiano il libro “Vaincre Hitler” di Avraham Burg che demolische l’identica ebraica olocaustica. – 5. La posizione di Burg su Pio XII. – 6. Chi è «ripugnante»? Israele tutta! –
• Cardini Sommario: Premessa. – 1. Magdi lo “Sbugiardatore” che non gradisce “Gaza Vivrà”. – 2. L'ironia deprimente e disinformata di Piera Prister. – 3. Una chiara azione di lobbying. – 4. La nascosta faziosità di Giorgio Israel. – 5. La non sorprendente mancanza di sorpresa dei «Corretti Correttori». –
• Carter Sommario: 1. Jimmy Varter nen giudizio di Sergio Romano. – 2. Jimmy Carter nel giudizio del candidato presidenziale John McCain. – 3. Carter e Hamas. – 4.
• Chomsky Sommario: 1. Chomsky citato da bin Laden. – 2. Chomsky intervistato da Odifreddi nel dicembre 2002.
• Cocco Sommario: 1. La casa negata. –
• De Giovannangeli Sommario: 1. Donatori di organi. – 2. Divide et impera. – 3. La paranoia della distruzione di Israele. – 4. I pruriti censori dei “Corretti Informatori”. – 5. Un giornalismo non adulatorio. – 6. Fondamentalismo ebraico. – 7. La riconciliazione fra Hamas e Fatah fa paura. – 8. Elie Wiesel intervistato da Giovannangeli. – 9. De Giovannageli intervistato da radio radicale. – 10. I «Corretti Informatori» in delirio per Desmond Tutu. – 11. Una “corretta” perla. – 12. L’animus del delatore, se non del sicario. – 13. Strani trattati di pace. – 14. La situazione di Gaza percepità dall’«entità» Pezzana. –
• D’Escoto Sommario: 1. Miguel si presenta. – 2. Appello ONU al regime d’apartheid in Israele.
• D’Orsi: 1. Angelo D’Orsi recensore sgradito di Ilan Pappe e della pulizia etnica. -
• Facci Sommario: 1. Fiamma Nirenstein rappresentante di Israele, non del popolo italiano. – 2. Boccuccia di Rosa non poteva mancare. – 3. Una risposta da Facci. – 4. I nodi vengono al pettine. – 5. Un curioso impasto. – 6. I toni civili di «Informazione Corretta». – 7. The Israeli ‘settler’ serving in Italys’ parliament. – 8. Lettera di Facci a IC che replica. Ricomparsa del termine parafascista. – 9. Alla scuola del Mossad.
• Farrahkan - Odiati da Oriana: 50. Louis Farrakhan e le sue campagne anti-Bush: 1. Le campagne anti-Bush di Louis Farrakhan. – 2. Obama e Farrakhan. – 3. Il sostegno ad Obama dell’«antisemita» Louis Farrakhan. –
• Finkelstein - Diversità ebraica: 15. Norman G. Finkelstein e l’«Industria dell’Olocausto»: 1. Negato l’ingresso in Israele. – 2. L’«Opinione» di Arturo Diaconale non è abbastanza sionista. – 3. Denigrazione e contumelie. – 4. Questioni di datazione. – 5. L’espulsione dalla cattedra presso la DePaul university ed il ruolo di Alan Dershowitz. – 6. «Olocausto», l’industra dell’estorsione. – 7. Wikipedia. –
• Giorgio - Cronisti: 1. Michele Giorgio e gli articoli del Manifesto: 1. Gli “arabi modello” nell’«unica democrazia» del Medio Oriente. – 2. Le cronache dalla Palestina. – 3. Lo sconcerto dei «Corretti Informatori». – 4. L’immoralità degli embarghi e la pratica degli omicidi legali. – 5. Il terrore dei «Corretti Informatori» all’idea dello stato unico arabo-israeliano. – 6. La nuova politica estera di Franco Frattini. – 7. Povertà in Israele, continazione della pulizia etnica in Cisgiordania e piani edilizi mirati. – 8. Il mentitore che dà del bugiardo a chi dice il vero. – 9. «Beduini, gli israeliani delle riserve». – 10. Un film dell’orrore. – 11. Ordinaria tortura ed infame commento. – 12. Il dibattito sull’islamizzazione della società palestinese. – 13. «Aiuti libici a Gaza, Israele li respinge».C –
• Grillo - Comici: 47. Beppe Grillo, una libera voce italiana: 1. Beppe Grillo e Ahamadinejad. – 2. Uno stupido commento. –
• La Russa - Dibattiti. 42: Alemanno, La Russa ed il probleam dell’ideologia nazionale ed europea: 1. Cosa è successo? Una ricostruzione sintetica dell’evento con indicazione delle cause prossime e remote. – 2. Spiegazioni indebite. – 3. Massimo D’Alema e il gioco delle parti. – 4. Eccola di nuovo, Peppina! – 5. Le bacchettate di Fini. – 6. Gianni cala le brache. – 7. Non “una grande emozione” ma “una grande paura”. – 8. Alemanno, Pacifici e il Museo della Memoria. – 9. Alemanno sindaco illiberale. –
• Michael Lerner - Rabbini non-sionisti: 37. Michael Lerner, una voce diversa: 1. Michael Lerner nell’archivio di IC. –
• Gideon Levy - «Israeliani filo-palestinesi»: 36. Gideon Levy e le sue cronache dalle pagine di Haaretz: 1. Israele l’«unica» democrazia del Medio Oriente? È «peggiore dell’aparthed» sudafricano! – 2. «A Tel Aviv si vive bene»: sulla pelle dei palestinesi. – 3. Gideon Levy a colloquio con Bassem Eid. – 4. L’occupazione israeliana è impazzita. – 5. La superiore moralità dell’esercito israeliano. – 6. I figli propri e quelli degli altri. –
• Luzzatto - Discussioni: 46. Sergio Luzzatto e la memoria di ognuno: 1. Auschwitz e la memoria di ognuno. – 2. Scende in campo Daniela Coli. –
• Man - I più “amati”: 57. Ignor Man, un giornalista incorreggibile: 1. Lapidatori che odiano se stessi. –
• Moore - Odiati da Oriana: 51. Micael Moore e la politica americana: 1. Michael Moore narrato da Christian Rocca. – 2. Michael Moore narrato da Furio Colombo. – 3. Un Glauco che non smentisce nulla. –
• Morgantini - Parlamentari: 12. Luisa Morgantini e i diritti dei palestinesi: 1. La Morgantini sarà pure comunista, ma Caprettini che giornalista è? – 2. Morganini insolentita da Deborah Fait. – 3. Morganini e Vanunu. – 4. Un viaggio per la pace. – 5. «Chi è davvero Luisa Morgantini». –
• Morin - Aule di giustizia: 30. Edgar Morin e i suoi accusatori: 1. Testo e contesto di un episodio di polizia del pensiero. –
• Odifreddi - Filologia: 8. Piergiorgio Odifreddi ed il suffisso -sta: 1. Odierno attacco a Piergio Odifreddi. – 2. Scende in campo la squadra. – 3. Contro Odifreddi dalle postazioni del “Foglio”. – 4. Chi è “sciocchino” e chi è intelligente. – 5. Premio “Exodus”: nuove polemiche e accuse. –
• Oz - Israeliani: 28. Amos Oz e i turbamenti della coscienza: 1. La non partecipazione alla Fiera del Libro. – 2. Amos Oz stipendiato dal governo israeliano per una moderata dissociazione? –
• Paci -
• Pannella -
• Pappe -
• Piccardo -
• Pillay -
• Prodi
• Ramadan -
• Romano -
• Sabahi -
• Salamelik -
• Salerno -
• Sand -
• Schiavulli -
• Shamir -
• Spinelli
• Stabile -
• Sternhell -
• Storace
• Tizio
• Toaff -
• Tutu
• Vanunu
• Vargas Llosa -
• Vattimo -
• Veneziani -
• Viola -
• Zaidi -
• Zanotelli -
Come «Informazione Corretta» e altri media presentano Israele, il Medio Oriente e la Palestina:
• Abu Mazen Sommario: 1. I reparti speciali di Abu Mazen. –
• Allam Sommario: 1. Magdi e gli altri. – 2. L’onestà ed il coraggio di Magdi Cristiano Allam. – 3. Le panzane di Magdi a proposito di minacce al presidente Napolitano. – 4. Le liste magdelliane di proscrizione. – 5. Ultime bestialità. – 6. Il martello degli islamici. – 7. Qualche dubbio sulla “conversione” di Magdi in quel di Lecce. – 8. Magdi a Piacenza. –
• Battista Sommario: 1. Pierluigi Battista e l’aggressione mediatica all’Iran. – 2. Pierluigi Battista e la Fiera di Torino. – 3. La pietas di Pierluigi. – 4. Un profilo di Pierluigi che attacca Beppe Grillo. –
• Bordin Sommario: 1. I bastoni dei fratelli Terracina. – 2. L’orgoglio di Bordin. – 3. Bordin fa da spalla a Frattini che si esibisce sulla nuova politica mediorientale. – 4. La conquista bordiniana delle menti e dei cuori. – 5. Massimo Bordin e la rassegna stampa quotidiana dei suoi desideri e dei suoi pregiudizi. – 6. Un “imbecille” di regime. – 7. Il mondo visto da Massimo Bordin. – 8. A Massimo: «A radio Teheran parlo anche io!». –
• Broder Sommario: 1. Affinità ideologiche. – 2. La libertà di ridere. –
• Buffa Sommario: 1. Dimitri Buffa sulle tracce del Mossad. – 2. La buffa islamofobia di Dimitri. – 3. Le posizioni di Dimitri. – 4. Nessuna ambiguità in Dimitri: è sempre Buffa. – 5. L’«onestà» di Dimitri. – 6. In un paese normale…. – 7. La stupidità torna alla carica. – 8. Una lettera aperta di Dimitri. – 9. Dimitri Buffa e Marco Taradash. – 10. I buffi servizi di Dimitri. –
• Bush
• Calabrò Sommario: 1. Italiani del Corsera: Maria Antonietta Calabrò. – 2. La “risposta” di Radio Italia. – 3. Lettera di formale protesta al “Corriere della Sera”. – 4. Alcune verità scomode: un poco di fango sull’Abbé Pierre. – 5. Una “cronaca corretta” sui vertici dell’UCOI, indagati per istigazione all’odio razziale. – 6. Maria Antonietta e padre Rydzyk. – 7. Silvio, Ahmadinejad e Maria Antonietta. –
• Casadei Sommario: 1. Tempi moderni. –
• Cicchitto
• Colombo Sommario: 1. Il risorgimentalismo sionista di Furio Colombo. – 2. L’umana faziosità di Furio. – 3. L’altra Memoria: quella che all’on. Colombo non fa comodo celebrare. –
• Diaconale Sommario: 1. Le testate atomiche di Arturo Diaconale. – 2. Le posizioni sulla guerra mediorientale. – 3. Un gran bella faccia tosta. – 4. L’Inghilterra nella lista dei paesi con governanti bugiardi. – 5. Porcherie diffamatorie. – 6. Le “palle” di Arturo Diaconale. –
- Fait - Fallaci - Feiglin - Ferrara - Fourest - Foxman - Frattini - Guzzanti - Israel - B.H. Lèvy - Lieberman - Lisistrata - Livni - Loewenthal - Magni - Mella - Meotti - Merkel - Morris - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - Palazzi - Panella - Petraeus - Pezzana - Polito - Prister - Ranieri - Rocca - Ronchi - Ruben - Santus - Schwed - Sfaradi - Shalev - Steinhaus - Sussmann - Taradash - Tas - Teodori - Ulfkotte - Volli - Wiesel
• Abu Mazen Sommario: 1. I reparti speciali di Abu Mazen. –
• Allam Sommario: 1. Magdi e gli altri. – 2. L’onestà ed il coraggio di Magdi Cristiano Allam. – 3. Le panzane di Magdi a proposito di minacce al presidente Napolitano. – 4. Le liste magdelliane di proscrizione. – 5. Ultime bestialità. – 6. Il martello degli islamici. – 7. Qualche dubbio sulla “conversione” di Magdi in quel di Lecce. – 8. Magdi a Piacenza. –
• Battista Sommario: 1. Pierluigi Battista e l’aggressione mediatica all’Iran. – 2. Pierluigi Battista e la Fiera di Torino. – 3. La pietas di Pierluigi. – 4. Un profilo di Pierluigi che attacca Beppe Grillo. –
• Bordin Sommario: 1. I bastoni dei fratelli Terracina. – 2. L’orgoglio di Bordin. – 3. Bordin fa da spalla a Frattini che si esibisce sulla nuova politica mediorientale. – 4. La conquista bordiniana delle menti e dei cuori. – 5. Massimo Bordin e la rassegna stampa quotidiana dei suoi desideri e dei suoi pregiudizi. – 6. Un “imbecille” di regime. – 7. Il mondo visto da Massimo Bordin. – 8. A Massimo: «A radio Teheran parlo anche io!». –
• Broder Sommario: 1. Affinità ideologiche. – 2. La libertà di ridere. –
• Buffa Sommario: 1. Dimitri Buffa sulle tracce del Mossad. – 2. La buffa islamofobia di Dimitri. – 3. Le posizioni di Dimitri. – 4. Nessuna ambiguità in Dimitri: è sempre Buffa. – 5. L’«onestà» di Dimitri. – 6. In un paese normale…. – 7. La stupidità torna alla carica. – 8. Una lettera aperta di Dimitri. – 9. Dimitri Buffa e Marco Taradash. – 10. I buffi servizi di Dimitri. –
• Bush
• Calabrò Sommario: 1. Italiani del Corsera: Maria Antonietta Calabrò. – 2. La “risposta” di Radio Italia. – 3. Lettera di formale protesta al “Corriere della Sera”. – 4. Alcune verità scomode: un poco di fango sull’Abbé Pierre. – 5. Una “cronaca corretta” sui vertici dell’UCOI, indagati per istigazione all’odio razziale. – 6. Maria Antonietta e padre Rydzyk. – 7. Silvio, Ahmadinejad e Maria Antonietta. –
• Casadei Sommario: 1. Tempi moderni. –
• Cicchitto
• Colombo Sommario: 1. Il risorgimentalismo sionista di Furio Colombo. – 2. L’umana faziosità di Furio. – 3. L’altra Memoria: quella che all’on. Colombo non fa comodo celebrare. –
• Diaconale Sommario: 1. Le testate atomiche di Arturo Diaconale. – 2. Le posizioni sulla guerra mediorientale. – 3. Un gran bella faccia tosta. – 4. L’Inghilterra nella lista dei paesi con governanti bugiardi. – 5. Porcherie diffamatorie. – 6. Le “palle” di Arturo Diaconale. –
- Fait - Fallaci - Feiglin - Ferrara - Fourest - Foxman - Frattini - Guzzanti - Israel - B.H. Lèvy - Lieberman - Lisistrata - Livni - Loewenthal - Magni - Mella - Meotti - Merkel - Morris - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - Palazzi - Panella - Petraeus - Pezzana - Polito - Prister - Ranieri - Rocca - Ronchi - Ruben - Santus - Schwed - Sfaradi - Shalev - Steinhaus - Sussmann - Taradash - Tas - Teodori - Ulfkotte - Volli - Wiesel
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• 1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Sezioni tematiche. A. Iraq: origini, cause e risultati odierni di una guerra “preventiva”. Sommario: 1. Chi ha voluto la guerra in Iraq e perché. – 2. Un criminale di guerra intervistato e ammirato. – 3. Il sonno della ragione. – 4. La verità che resta. – 5. Un “corretto” plauso al Riformista. –
• 2. Monitoraggio di (dis)Honest Reporting Italia: Reports intercettati: 1. Attacco alla didattica: contro l’uso di cartine geografiche non aggiornate. – 2. Orient House: no alla sua riapertura! – 3. Neppure i bambini vengono risparmiati nei “disonesti rapporti” della Israel lobby.
• 3. Quale «difesa d Israele»? Analisi di un nuovo servizio sionista della guerra ideologica di propaganda. –
4. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 5. Harry Truman, il presidente filosionista alle origini della Fondazione. – 6. La fabbrica dell’Emozione. Recensioni di Carlo Mattogno a “Sonderkommando” Shlomo Venezia e all’«Irritante questione» di Valentina Pisanty. – 7. L’11 settembre: misteri, dubbi, problemi. – 8. Rudimenti sul Mossad: suo ruolo e funzione nella guerra ideologica in corso. 9. Free Gaza Movement: una sfida al blocco israeliano di Gaza. – 10. La pulizia etnica della Palestina. – 11. Studio delle principali Risoluzioni ONU di condanna a Israele. – 12. Cronologia del conflitto sionista-palestinese. – 13. Dizionario del sionismo. – 14. Palestina: storia fotografica dell’occupazione sionista dagli albori ai giorni nostri. – 15. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 16. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 17. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 18. Classici del sionismo e dell’antisionismo: un’analisi comparata. – 19. Mazzini, il sionismo e Giorgio Napolitano in Israele. – 20. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; VIII. Morris; – 21. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 22. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 23. La guerra giudaico-cristiana dei nostri giorni. – 24. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 25. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 26. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 27. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –
Dante nello scrivere il suo “Inferno”, “Purgatorio” e “Paradiso” in fondo non faceva altro che uscire da quella neutralità del giudizio assiologico che è proprio del procedimento scientifico. Giunge però il momento in cui l’uomo non è più scienziato o filosofo, ma deve assumersi la responsabilità di cittadino nel suo paese e nel suo tempo. Ecco che gli uomini non appaiono più tutti uguali, ma devono essere distinti nel nostro giudizio. Nel definire ciò che ogni altro a noi pare siamo costretti a ritornare filosofi in un duplice modo: nel definire in sé la categoria etico-politica entro cui collochiamo le “personae dramatis” e nell’attribuire la singola persone al girone che con giustizia gli compete. Naturalmente il giudizio è fallibile, ma la fallibilità umana non ci esime dall’assumere la decisione.
1. infami: Infami! Cronache di un genocidio in atto nella Striscia di Gaza con complicità dei media e dei governi. Post creato il 7 dicembre, giunto alla versione 1.3 il 9 dicembre 2008. – 2. ipocriti: L’indiano morto e l’arabo morto nell’ideologia giudeo-americana: spunti per una rilfessione sull’ipocrista democratica. Post creato il 9 dicembre 2008, giunto alla versione 1.0 il 9 dicembre 2008. – 3. scellerati! Il pactum sceleris quale fondamento della democrazia israeliana. Post creato l’11 dicembre 2008, giunto alla versione 1.1 il 12 dicembre 2008. – 4. mentitori: Mentitori! Celando al mondo la verità di procede al genocidio della popolazione di Gaza. 5. assassini: Assassini! Come Israele va preparando l’invasione di Gaza e la soppressione fisica dei suoi governanti. – 6. fiancheggiatori: Fiancheggiatori ossia la nuova dimensione planetaria della guerra ideologica.
Questo Monitoraggio ha preso avvio dall’analisi di una testata particolarmente deplorevole, ma ora quasi mi vergogno di aver prestato tanta attenzione ad un oggetto così basso. Il tentativo è quello di considerare un materiale più ampio, qualificato e rappresentativo, anche se è piuttosto difficile stabilire delle comparazioni e delle gerarchie in ordine di importanza. Del resto, l’ideologia del sionismo copre uno spetto alquanto ampio. La stampa italiana è in larga parte condizionata dalla propaganda a favore di Israele. Non può non far riflettere la notizia che la redazione del maggior quotidiano italiano sia frequentata dall’ambasciatore israeliano. A far cosa e quanto abitualmente vi si ci rechi è cosa che affidiamo alla nostra immaginazione, ai nostri sospetti. Ma il caso si può estendere alla pressoché totalità del sistema informativo italiano. Come è stato detto, oggi la propaganda non è più uno strumento della guerra, ma è essa stessa parte integrante dell’azione militare. Connessa alla questione palestinese, al cosiddetto Olocausto, all’ebraismo è la ricostruzione della storia europea del Novecento. In molti paesi non esiste libertà di pensiero e di ricerca su temi sensibili che costituiscono parte vitale dell’ideologia nota con il nome di “sionismo” e che propriamente è cosa che dovrebbe restare distinta dall’ebraismo. A giudicare dall’azione politica delle comunità ebraiche non vi è però dubbio che è fortissimo il coinvolgimento dell’ebraismo mondiale con la politica genocidaria dello stato di Israele. Paradossalmente, ciò conduce ad una “distruzione dell’ebraismo” su un piano più radicale di quello che il nazismo avrebbe mai potuto concepire. Le vittime presunte si sono trasformate in carnefici acclarati.
A.
Iraq: origini, cause e risultati odierni di una guerra “preventiva”
Non è difficile immaginare negli intendimenti degli strateghi americani-israeliani un destino del Medio Oriente analogo a quello toccato all’Europa dopo il 1945. Un poco di benessere in cambio della totale soggezione politica e culturale. La chiamano democrazia e si teorizza la sua esportazione con la forza nel presupposto pannelliano di un diritto naturale dei popoli alla democrazia, la cui definizione è però riservata al diritto positivo delle antiche democrazie. L’Iraq sembra essere stato il primo tassello di un simile piano di democratizzazione e occidentalizzazione forzata. Non è difficile cogliere nelle testate e agenzie propagandistiche israeliane una specifica ideologia che sottende un simile modello. Ne verremo raccogliendo i documenti più significativi.
1. Chi ha voluto la guerra in Iraq e perché. – 2. Un criminale di guerra intervistato e ammirato. – 3. Il sonno della ragione. – 4. La verità che resta. – 5. Un “corretto” plauso al Riformista. –
1. Chi ha voluto la guerra in Iraq e perché. – 2. Un criminale di guerra intervistato e ammirato. – 3. Il sonno della ragione. – 4. La verità che resta. – 5. Un “corretto” plauso al Riformista. –
B.
Iran: una guerra di aggressione programmata
Mi limito a riportare quanto leggo a p. 16-17 dell’edizione italiana del libro di Mearsheimer e Walt, La Israel Lobby, che non lascia dubbi sulle responsabilità della “lobby" sui piani in atto verso l’Iran:
«Gli Stati Uniti, nell’area mediorientale, hanno anche intrapreso politiche che riflettevano le preferenze di Israele. Per esempio, fin dai primi anni Novanta del Novecento la politica americana nei confronti dell’Iran è stata profondamente influenzata dai desideri dei diversi governi che si sono succeduti in Israele. In anni recenti, Teheran ha fatto svariati tentativi per migliorare le proprie relazioni con Washington e ridurre le forti divergenze che separano i due paesi, ma Israele e i suoi sostenitori negli Stati Uniti sono riusciti a bloccare ogni riavvicinamento, per quanto limitato, e a mantenere la distanza fra i due paesi».Se la guerra contro i paesi arabi è da ritenere fallimentare e disastrosa dal punto di vista degli interessi strategici americani, a maggior ragione - a mio avviso – lo si può dire per l’Italia e l’Europa. Nella sua totale mancanza di autonomia energetica Italia ed Europa avrebbero tutto l’interesse a relazioni pacifiche e cordiali con tutto il mondo arabo e musulmano. Invece, con la favola del terrorismo e del fondamentalismo si fa di tutto per attizzare una conflittualità che non è nell’interesse né degli uni né degli altri. Resta da scoprire se la Lobby torinese sia autoctona o un’emanazione della lobby USA e madrepatria Israel. Non ho servizi di intelligence a mia disposizione. Ciò che posso vedere è il livore e l’ostinazione con cui dalla “corrette” colonne si fa di tutto per aizzare ad una guerra contro l’Iran che sarebbe ancora più disastrosa ed apocalittica di quella ancora in corso in Iraq.
C.
Apologia di Piombo Fuso
L’operazione ora nota al mondo come “Piombo Fuso” ha una storia secolare. Si possono ritrovare già nei Diari di Herzl il piano di espulsione della popolazione autoctona. La pulizia etnica del 1948 - inconfutabilmente denunciata in ultimo da Ilan Pappe – si colloca in perfetta continuità con “Piombo Fuso”, che a riflettori spenti continua facendo morire di stenti popolazioni inermi. Con il pur moderato rapporto Goldstone il mondo sembra incominciare ad aprire gli occhi. Forse come mai prima di adesso è apparsa la funzione della stampa e della copertura mediatica quale parte integrante dell’Operazione “Piombo Fuso”, subito fatta seguire ad arte con l’attacco al vescovo Williamson. Il sionismo ed i suoi agenti nel mondo, i suoi “convertiti della porta” si è scatenato nel difendere l’indifendibile. A guisa di una cartina di tornasole in questa sezione verranno raccolti e registrati, con minimo commento all’occorrenza, tutti gli interventi apologetici di quello che da un Commissario ONU, Goldstone – ebreo egli stesso e amico di Israele – ha definito senza mezzi termini crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Non ne avevamo dubbi fin dal primo momento, ma adesso giungono autorevoli conferme che non sarà agevole eludere, anche se non vi è da farsi soverchie illusioni sull’incrinatura del potere sionista nel breve periodo.
D.
Apologia di Piombo Fuso
L’operazione ora nota al mondo come “Piombo Fuso” ha una storia secolare. Si possono ritrovare già nei Diari di Herzl il piano di espulsione della popolazione autoctona. La pulizia etnica del 1948 - inconfutabilmente denunciata in ultimo da Ilan Pappe – si colloca in perfetta continuità con “Piombo Fuso”, che a riflettori spenti continua facendo morire di stenti popolazioni inermi. Con il pur moderato rapporto Goldstone il mondo sembra incominciare ad aprire gli occhi. Forse come mai prima di adesso è apparsa la funzione della stampa e della copertura mediatica quale parte integrante dell’Operazione “Piombo Fuso”, subito fatta seguire ad arte con l’attacco al vescovo Williamson. Il sionismo ed i suoi agenti nel mondo, i suoi “convertiti della porta” si è scatenato nel difendere l’indifendibile. A guisa di una cartina di tornasole in questa sezione verranno raccolti e registrati, con minimo commento all’occorrenza, tutti gli interventi apologetici di quello che da un Commissario ONU, Goldstone – ebreo egli stesso e amico di Israele – ha definito senza mezzi termini crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Non ne avevamo dubbi fin dal primo momento, ma adesso giungono autorevoli conferme che non sarà agevole eludere, anche se non vi è da farsi soverchie illusioni sull’incrinatura del potere sionista nel breve periodo.
D.
Campagne di intimidazione
Nella formazione dell’ideologia sionista costituisce un suo momento essenziale la precostituzione di topoi dentro il quale costringere l’avversario a stare sulla difensiva. Se si accettano i termini del discorso fissati da altri, ecco che ci si trova irretiti in una falsa rappresentazione della realtà dove tutto il resto è condizionato. Capita però che di tanto in tanto emergano fatti, nudi fatti, che sgretolano il castello di menzogne. In questi casi, Israele, soprattutto con la mobilitazione delle comunità ebraiche, che ormai godono di posizioni di privilegio e di potere in ogni paese, mette in moto campagne di intimidazione, anche con azioni legali, infondate ma finanziate a fondo perso, intraprese da una fitta selva di sigle ebraiche, con lo scopo di impaurire, far tacere, far dimittere, sconfessare, punire, ritirare chiunque osi scalfire l’immagine che Israele e l’ebraismo vogliono imporre di se stessi. A questo non poter essere toccati si accompagna il diritto di offendere e vilipendere chiunque piaccia. Ne sono oggetto, di questi tempi, in particolare tutte le comunità islamiche in Europa, percepite nella loro semplice esistenza come una minaccia oggettiva. Dunque con un motto si può così riassumere questa politica del sionismo: “fai agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” oppure “non permettere agli altri di fare quello che tu fai loro”.
Premessa. Che a un non ebreo si possa affibbiare con estrema facilità l’accusa di antisemitismo o di odio razziale è cosa di facile verifica. In quasi tutte le legislazioni del civile Occidente l'accusa di antisemitismo è punita con pene severe e così anche quella di odio razziale. Per i sionisti, ovvero i nostri Corretti Informatori, è una pacchia, una manna caduta dal cielo. Con poca fatica possono così eliminare tutti gli avversari scomodi, anche i critici più controllati. Ma che fare quando a dire le stesse cose sono ebrei doc? Come si fa non già ad un solo ebreo, che in quanto unico potrebbe esser fatto passare per matto, ma a numerosi ebrei come Pappe, Finkelstein, Burg, a dire loro che sono antisemiti? Come si fa a portarli nei tribunali con l’accusa di antisemitismo? Ve lo immaginate un ebreo compagno di prigione di Zündel? Ecco dunque che si è elaborato questa strana teoria dell’ebreo che odia se stesso. È una bufala. Basta saperlo e non darvi eccessivo peso.
1. Ariel Toaff: uno “sporco” ebreo?.2. Un nuovo artificio ideologico: “l’odio di sé ebraico”.
3. L’industria del falso.
4. La cattedra di Finkelstein.
5.
Questo post sarà dedicato alla documentazione delle forme, delle strutture e delle manifestazioni di attività lobbistica volta ad influenzare, condizionare, intimidire le redazioni dei giornali o singoli giornalisti ovvero per colpire forme di dissenso politico o volte all’assurda pretesa di voler formare le coscienze, laddove noi riteniamo che la coscienza sia per natura libera e si spera spontaneamente orientata verso il bene e la giustizia. Pretendere di “formare le coscienze”, ovvero “formare gli insegnanti” perché questi a loro volta formino i loro studenti significa istituzionalizzare la peggiore e più capillare forma di totalitarismo. La libertà dell’uomo si misura nella sua autonoma capacità di fare il bene o il male, sperando che scelga di fare il bene. Voler imporre la scelta del bene significa che il male ha già trionfato, asservendo le coscienze. La scienza del bene e del male è poi estremamente complessa perché non è dato sapere con piena evidenza cosa sia il bene e cosa il male. Inoltre male e bene non possono essere sempre disgiunti con netta demarcazione l’uno dall’altro: il bene può anche contenere il male e viceversa. In realtà, si continua sulla folle strada del Tribunale di Norimberga che non concluse la guerra con trattati di pace, ma diede ai vincitori del momento la pretesa di potersi ergere a giudici dei vinti. Non prevalse la pietà ma l’eterno rancore e la perpetua inimicizia.
1. Il concetto di antisemitismo spiegato alla fondazione Camis de Fonseca. – 2. Tentativi di screditare l’ANSA. –
1. Il concetto di antisemitismo spiegato alla fondazione Camis de Fonseca. – 2. Tentativi di screditare l’ANSA. –
G.
Il vittimismo
Il vittimismo
Premessa. Esiste un modo di fare per conseguire risultati voluti. Non è pensabile che ciò che accade sia frutto del caso. Non è facile individuare le strategie perché queste per essere efficaci hanno bisogno di segretezza. Ad esempio, il tentativo del sottosegretario Riccardo Levi (strano e sospetto cognome) di mettere il bavaglio a tutto il mondo dei blog possibile che sia stato un banale errore, subito ritirato appena è montata la protesta. Ed ecco in effetti che i nostri sospetti trovano una conferma: ce la offre l'ineffabile Federico il Grande Steinhaus. In pratica, ci viene detto che Internet è qualcosa che deve essere imbavagliato e tenuto sotto controllo nella lotta fra il bene ed il male, dove il Bene è la parte in cui Steinhaus ed i «Corretti Informatori» si trovano. Ed in questi giorni la richiesta di pensione a titolo di "benemerenza" per gli ebrei del ghetto romano ad opera dell’ineffabile Riccardo Pacifici non è un preludio a far passare quest'anno la legge sulla repressione del revisionismo, che darebbe una nuova e terribile arma in mano alla Israel lobby nostrana? Individuare e denunciare le strategie non è cosa facile, si può incorrere in errori e perfino abbagli, ma è un tentativo che viene fatto in questa Sezione con il solo aiuto dei dati attinti dalla rete stessa.
1. Lettera di “Informazione Corretta” a Giorgio Napolitano Presidente.2. L’ideologia della “democratizzazione forzata”.
H.
Insegnanti: una categoria a rischio
Insegnanti: una categoria a rischio
Premessa. Il libro di Mearshemer e Walt è stato un possente colpo vibrato alla lobby, ma non perché abbia messo in atto qualcosa di concreto. Ha soltanto documentato una realtà che si può mettere in evidenza solo che la si voglia guardare e concentrare su di essa l'attenzione. È istruttivo analizzare tutte le reazioni, in Italia e all'estero, su questo libro, da tener distinte in reazioni generali da parte della cultura e reazioni particolari provenienti dall'interno del mondo ebraico.
1. Esorcizzazione preventiva in un articolo di Christian Rocca.2. E chi è Luciano Tas?.
3.
Di apartheid in Israele ormai parlano in tanti e non è più possibile negare il fatto. In questa sezione cercheremo di raccogliere la più ampia documentazione disponibile in rete. La successione dei paragrafi avrà un ordine casuale e dipenderà da ciò che si troverà e quando lo si troverà. Quindi nessuna sistematicità almeno in una prima fase di mera raccolta dei dati.
1. L’apartheid dell’acqua. – 2. Israele e Sud Africa dell’apartheid. – 3. Il giro del qua qua dei «Corretti Informatori». – 4. Londra–Israele: la guerra degli ortaggi. –
J.
L’accusa di antisemitismo
L’accusa di antisemitismo
L’antisemitismo è certamente un fenomeno complesso che richiede uno studio attento. Nel clima successivo alla seconda guerra mondiale l’antisemitismo è diventato un affare, un comodo argomento per aumentare il senso di colpa di qualunque oppositore e contraddittore. Riportiamo questo brano di Mearsheimer e Walt:
«Un’analisi del modo di operare della lobby non sarebbe completa se non si prendesse in esame una delle sue armi più devastanti: l’accusa di antisemitismo. Chiunque critichi la condotta di Israele, o affermi che i gruppi filoisraeliani hanno una consistenza influenza sulla politica americana in Medio oriente, ha buone probabilità di essere bollato come antisemita. Chiunque sostenga che esiste una Israel lobby corre il rischio di essere tacciato di antisemitismo, per quanto l’AIPAC e la Conference of Presidents siano tutt’altro che timidi nel definire la propria influenza, e gli stessi media israeliani parlino di “lobby ebraica d’America”. In effetti, la lobby da un lato ostenta il suo potere e dall’altro attacca con disinvoltura chi attira l’attenzione su di esso» (op. cit., p. 230).
L’accusa di antisemitismo non ha confini geografici. Vale la pena di osservare che in Medio Oriente gli unici veri semiti sono i palestinesi e volendo essere rigorosi antisemiti sono gli israeliani, che sempre rigorosamente parlando, sulla scorta del libro di Shlomo Sand, non sono neppure semiti, ma solo un’accozzaglia di avventurieri venuti da ogni parte del mondo. Dall’antisemitismo occorre tener distinto l’antiebraismo. L’uno ha carattere politico-sociologico, con una storia plurimillenaria, l’altro ha un carattere prettamente teologico.
1. L’antisemitismo di sinistra. – 2. L’antisemitismo di Celine. –
1. L’antisemitismo di sinistra. – 2. L’antisemitismo di Celine. –
K.
La questione palestinese
Il conflitto israelo-palestinese dura da almeno 60 anni. Da parte ebraico-sionista si tenta di negare il concetto stesso di Palestina, di popolo palestinese, di palestinese e si pratica la politica del fatto compiuto. Ma una questione palestinese esiste. Possiamo riassumerla nei termini che seguono: là dove prima vivevano i palestinesi sono venuti coloni ebrei che li hanno cacciati ed hanno detto: “Questa terra è nostra”. La tesi dei due stati due popoli è ambigua ed ingannevole, ma intanto serve per condurre l’occupazione illegale, la pulizia etnica, il genocido. La tesi dello stato unico con il “diritto al ritorno” non degli ebrei sparsi per il mondo, ma dei profughi palestinesi è respinta come la morte dallo Stato di Israele che tiene alla sua natura ebraica, razziale, razzista. Tutto si regge sulla capacità di resistenza delle vittime palestinesi, ma la loro resistenza è infangata e delegittimata come “terrorismo”, il che significa se mi lanci una bomba a mano io ho diritto di scatenarti addosso tutto il mio superiore potenziale militare.
1. La liberazione di 1000 palestinesi in cambio del caporale Shalit. – 2. Il fallimento del piano Quisling. – 3. Meglio non fidarsi del riassunto stampa. – 4. Neppure rispetto per i morti. – 5. La rottura delle trattative fra Hamas e al Fatah al Cairo. – 6. L’emergenza umanitaria e il rigetto delle responsabilità.
Premessa.
1. L’atomica dei poveri: la bomba demografica.
Premessa.
1.
Premessa.
1. Si chiama Ronald S. lauder.
2.
√
La ricostruzione e l’interpretazione della storia nostra e di quella degli altri altri è parte della nostra identità. È in pratica la stessa cosa di ciò che i filosofi chiamano l’autocoscienza. Si tratta di un processo personale più di ogni altro allo stesso modo in cui la coscienza individuale è ciò che ci caratterizza maggiormente ed in modo esclusivo. L’ideologia dei “diritti umani” si contraddice platealmente quando pretende di coartare la coscienza individuale, non più libera di pensare il passato, ma obbligata dentro determinati sentieri. Ci si preoccupa dei “fondamentalismi” ma l’Europa vive dal 1945 sotto la cappa di una “identità” imposta con le armi. Istruttivo l’ultimo capitolo della grandiosa sintesi storica di Tony Judt, che pone come condizione dell’identità europea la piena accettazione di una concezione storica imposta dai vincitori nel loro interesse. Si apre però qua e là qualche crepa: la coscienza è difficilmente comprimibile. Si scatena così una vera e propria caccia alle streghe che ha poco da invidiare al passato medievale delle radici giudaico-cristiane.
1. Questioni storiografiche: Antonio Meneghetti. –
1. Questioni storiografiche: Antonio Meneghetti. –
Premessa.
1. Padre Rydzyk se ne deve andare!
Premessa. A differenza di altri (assai numerosi) che – diffamati da «Informazione Corretta» – decidono di adire le vie legali io ho invece deciso di dare battaglia ai «Corretti Informatori» sul loro stesso terreno della presenza nel cyberspazio. Il loro primo attacco nei miei confronti era avvenuto in occasione di un mio primo articolo di mero studio sull’«Olocausto». Naturalmente non intendevo fare nessuna apologia del presunto sterminio, ma solo intraprendere un cammino di studio su un argomento certamente tragico, ma sul quale si mandava e si mandano in galera persone che non hanno nessuna responsabilità materiale con i fatti di ormai 6o addietro. Semplicemente queste persone contestavano i dati e le tesi di una storiografia che ha assunto carattere ufficiale, addirittura una sorta di verità di stato. Mi ritengo persona capace di autonomia di giudizio e pronto a riconoscere la verità, quale essa sia, per come a me appare. A nulla è valso che io scrivessi una vibrata premessa per scongiurare possibili equivoci. Penso che i «Corretti Informatori» non l’abbiano neppure letta. A loro è bastato semplicemente il titolo che avevo scelto: “La leggenda dell’Olocausto”. Ognuno sa che “leggenda” non significa “favola”, ma qualcosa di vero mescolato ad elementi fantastici e mitici. Da questo primo attacco ne sono seguito altri, invero ignobili, per i quali si possono leggere i dettagli nei singoli paragrafi.
1. L’attacco previsto.2. Michael Levi.
2a. La follia di Levi.
3. Caterina Conidi.
4. Angelo Pezzana.
5. Raffaele Iannuzzi.
6. Lisistrata.
7.
Premessa.
Premessa.
1. Avraham Burg, la bestia nera, critico della “legge del ritorno”.
2.
T.
Il nucleare israeliano.
Il nucleare israeliano.
Poco si parla del fatto che Israele già da parecchio tempo dispone di un arsenale nucleare, che se ho ben compreso ed è vero che che ho sentito da un esperto in un’intervista televisiva (Enrico Jacchia) sarebbe addirittura più potente di quanto non dispongano Francia e Inghilterra. Come ciò sia stato possibile e perché mai è cosa di cui non si parla quasi mai. Sembra che vi sia una sorta di finzione diplomatica nel ritenere ufficialmente che Israele non disponga di arsenale atomico, ma è un segreto di Pulcinella. In questa Sezione raccoglieremo tutto quello che viene fuori dall’archivio recente e meno recente di «Informazione Corretta» e soprattutto sonderemo le pulsioni profonde dei nostri «Corretti Informatori».
Premessa.
1. Gli impianti nuclari israeliani di Dimona.
2. Guerra simulata fra israele e Iran.
3.
Premessa.
1. Gli impianti nuclari israeliani di Dimona.
2. Guerra simulata fra israele e Iran.
3.
U.
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Il nostro Monitoraggio è iniziato con «Informazione Corretta» che però è qualcosa di assai grossolano. Tutto il nostro lavoro verrebbe vanificato se si fermasse al solo circolo di Angelo Pezzana. IC resta utile per la sua immediatezza, per la nettezza con cui divide il mondo in due parti: con Israele e il sionismo o contro Israele e il sionismo. Esistono però posizioni più sfumate e intermedie, anche nascote alle luci dei riflettori. In fondo il lavoro di «Informazione Corretta» è di tipo squadristico. Una rete di attivisti che sono nell’indirizzario di IC rispondono ai comandi che consistono nell’inviare lettere contro quel quotidiano o quel personaggio pubblico o privato. Si noti che in questa attività istigativa i responsabili della testata giornalisticamente registrata possono sempre dire di essere estranei a ciò che un loro lettore scrive a terzi su loro costante invito. La natura del commento influenza chiaramente i contenuti delle lettere che i Lapidatori mandano ai destinatari di volta in volta designati. Purtroppo, non mi è possibile una statistica ed un monitoraggio delle lettere ispirate dalla redazione di IC ed inviate a giornali e privati. Per salire di livello nell’analise del sionismo italiano occorre considerare altre testate. Alcune caratterizzata in senso totalmente o prevalentemente sionista: il «Foglio», il «Riformista», il «Giornale», il «Velino», «Radio radicale», altre occasionalmente sioniste a seconda dei collaboratori di cui dispondono. Fra queste in primis il «Corriere della Sera», dove opera Magdi Cristiano Allam. Poi vi sono testate ebraiche come Shalom. Di tutte queste tenteremo un censimento e se avranno un archivio accessibile al pubblico, vi attingeremo, considerando ormai abbondantemente sfruttato l’archivio di IC. Si avverte infine che la successione dei paragrafi è del tutto casuale. Non vi è nessuna gerarchia per ordine di importanza, anche perché oggetto della ricerca è la scoperta delle eventuali relazioni gerarchiche, o rapporti di dipendenza o di correlazione, e così via. È un bosco ed un sottobosco tutto da esplorare, dove i grossi alberi vengono osservati insieme con i cespugli che li attorniano.
Premessa.
1. Una tipica vigliaccata, copertà da impunità.
2. Insistono. Occorre fermarli.
3.
Da oltre sessant’anni si succedono guerre ininterrotte di cui è difficile tener le cronache. È un lavoro da storici specialisti. Quello che ognuno può sapere con un minimo di informazione che vi è stato - nel nome del sionismo – un lungo processo di conquista e colonizzazione di terre dove vi erano genti che quelle terre e quei villaggi abbandonavano. Tutto ciò è avvenuto non al tempo della scoperta dell’America, quando i bianchi anglosassoni scacciavano e terminavano gli indiani, ma in tutto l’arco del XX secolo. Per giustificare la loro prepotenza gli ebrei israeliani o sionisti si arrampicano sugli specchi e ne inventano di tutti i colori per tentare di giustificare una violenza originaria pura e dura. In questa sezione non faremo chiaramente la storia di tutte le guerre israeliane, ma isoleremo i commenti, spesso esilaranti, dei nostri “Corretti Informatori”.
Le guerre del nostro sono guerre ideologiche prima ancora che politico-militari. Forse erano meno cruente le guerre che prima della rivoluzione francese erano decise dai sovrani, passavano sulla testa dei popoli, ma erano anche risolte dai sovrani stessi spesso con transazioni di carattere patrimoniale sancite magari da un matrimonio fra regnati. Oggi invece in epoca democratica bisogna convincere spesso una vasta opinione pubblica alle ragioni ed agli oneri di una guerra che sarà poi lo stesso popolo a sostenere e pagare sulla propria pelle. Da qui nasce la propaganda specificamente destinata a sostenere i conflitti. I nostri “corretti informatori” sono figli e padri di una guerra ideologica che anche noi qui combattiamo con le nostre armi che sono “concetti” e “posizioni”. In questa sezione verranno trattati gli aspetti ideologici delle guerre mediorientali in corso, di tutti gli aspetti che ne sono collegati, ma soprattutto faremo opera di demistificazione.
La Rete è un nuovo fronte della guerra che si combatte sul campo in Palestina e che vede uomini e donne morire in senso fisico. Anche sulla rete si tenta di uccidere, ma in un significato non propriamente cruento. Basta colpire le reputazioni altrui, diffamare, denigrare e se viene fatta denunciare. Tra i soggetti che si dedicano a questa forma di combattimento culturale e spirituale vi è da fare una fondamentale distinzione: a) liberi cittadini e intellettuali che non fanno parte e forse neppure voglion far parte di nessuna organizzazione, ma che esprimono liberamente le loro opinioni e posizioni sui temi della politica interna e internazionale; b) organizzazioni e associazioni che sono spesso finanziate dai governi, in misura tanto più evidente quanto l’apparato organizzativo ed il regime di impegno presuppone una base finanziaria ed un sostegno governativo. Di certo Israele è molto attivo in questo campo. La partita si giuoca in buona parte sull’immagina e non vi sono esclusioni di colpi. Basti pensare alla campagna mediatica di denigrazione contro l’Alto Commissario ONU per i diritti umani Louise Arbour, presa di mira perché stava organizzando Durban II, dopo che la prima conferenza fu sabotata appena in tempo per impedire l’equiparazione ufficiale (con buona pace di Napolitano) fra sionismo e razzismo. In questa sezione compileremo non una “lista nera”, ma raccoglieremo per fini di analisi e di studio tutti i links sionisti che si rivelano attivi in una vera e propria attività diffamatoria e denigratoria. Certamente saranno approssimativi ed inesatti i dati raccolti, ma verranno corretti via via che avremo migliori informazioni, quasi sempre ricavate dagli stessi loro archivi. Di ogni fonte daremo sempre scrupolosamente il link o l’indicazione cartacea.
1. Deborah Fait: Nostra Beatitudine.2. Angelo Pezzana il lobbista.
3. Riccardo Pacifici il referenziere.
4. Yasha Reibman: il collega di Riccardo in quel di Milano.
5. Paolo Diodati: chi è costui?
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z.
Bombe a grappolo e amore per l’infanzia abbandonata.
Bombe a grappolo e amore per l’infanzia abbandonata.
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Nell’ultima guerra di aggressione al Libano nell’estate 2006 l’esercito israeliano ha seminato di bombe a grappolo il territorio del Libano meridionale (Mearsheimer, op. cit., 391 s.). È noto come questi piccoli ordigni siano micidiali specialmente per i bambini, ne che sono le prime vittime. La propaganda israeliana ha tuttavia scelto ultimamente di sfruttare l’immagine dell’infanzia. Nella caratterizzazione morale di un prigioniero liberato a seguito di uno scambio gli è imputato l’assassinio di una bambina israeliana. Ma Israele, per ammissione di un militare, ha fatto di peggio ed a livello industriale: «Quello che abbiamo fatto è folle e mostruoso: abbiamo coperto intere città di cluster bomb». Anche in questo scenario si ritrova conferma di come Israele faccia in misura maggiore e più grave le stesse cose che imputa ad altri. Crede di poter ingannare l'opinione pubblica mondiale attraverso un uso massiccio e capillare – come le bombe a grappolo – della propaganda e del condizionamento della stampa, anche mediante l'opera di organizzazione come «Informazione Corretta».
1. La bonifica Unifil delle bombe a grappolo israeliane.
1. La bonifica Unifil delle bombe a grappolo israeliane.
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Cronache sulla campagna di boicottaggio di Israele.
Cronache sulla campagna di boicottaggio di Israele.
1. La decisione sindacale di Liverpool (settembre 2009).
2. Il boicottaggio a Roma.
3. Il boicottaggio universitario nel mondo.
4. La Dichiarazione di Toronto ed il boicottaggio nel mondo del cinema.
5. Lettere aperte nel mondo per la campagna BDS. Raccolta di testi.
6. La mobilitazione dei consumatori e l£astensione dall’acquisto di merci israeliane.
7. Il boicottaggio nell’area del Mercosur.
8. La lotta contro l’infiltrazione della propaganda sionista nei media.
9. Il boicottaggio sportivo.
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3. Il boicottaggio universitario nel mondo.
4. La Dichiarazione di Toronto ed il boicottaggio nel mondo del cinema.
5. Lettere aperte nel mondo per la campagna BDS. Raccolta di testi.
6. La mobilitazione dei consumatori e l£astensione dall’acquisto di merci israeliane.
7. Il boicottaggio nell’area del Mercosur.
8. La lotta contro l’infiltrazione della propaganda sionista nei media.
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Nuova Serie.
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