venerdì 7 marzo 2008

Studio delle principali risoluzioni di condanna dell’Onu a Israele

Homepage - Risoluzioni: 93/1951 - 101/1953 - 106/1955 - 111/1956 - 127/1958 - 162/1961 - 171/1962 - 228/1966 - 237/1967 - 248/1968 -

Versione 1.5
Status: 20.5.09
È affermazione notoria e ricorrente che Israele sia stata ripetutamente condannata da risoluzioni dell’Onu, che peraltro viene invocata da Israele quando torna comodo, cioè per la sua legittimazione. Qui si intende pubblicare nei testi originali, tradurre e illustrare in italiano tutte le elencate risoluzioni. L’elenco che segue è ormai canonico nel senso che lo si trova di frequente in rete. Le risoluzioni che riguardano la Palestina sono però più numerose. Ne faremo una pubblicazione a parte. Qui invece diamo in un migliore editing, adatto ai motori di ricerca, l’elenco ormai standardizzato delle Risoluzioni sulle quali – con il tempo – cercheremo di fare tutti i possibili approfondimenti.

Principali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esprimono condanna all’operato di Israele.

Le risoluzioni sono citate per numero e data; se ne indicano inoltre degli estratti che ne illustrano il contenuto. Per andare al testo della risoluzione nonché alla traduzione ed al commento nonché ogni altra notizia utile che si riesce a trovare occorre cliccare sul link che immette in un file autonomo.


Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelle loro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalità decise dalla Commissione stessa.


Il CS ritiene che l’azione delle forze armate israeliane a Qibya del 14 - 15ottobre 1953 e tutte le azioni simili costituiscano una violazione del cessate il fuoco (risoluzione 54 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU); esprime la più forte censura per questa azione, che può pregiudicare le possibilità di soluzione pacifica; chiama Israele a prendere misure effettive per prevenire tali azioni.


Il CS osserva che un attacco premeditato e pianificato ordinato dalle autorità israeliane è stato commesso dalle forze armate israeliane contro le forze armate egiziane nella Striscia di Gaza il 28 febbraio 1955 e condanna questo attacco come una violazione del cessate il fuoco disposto dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.


Il CS ricorda al governo israeliano che il Consiglio ha già condannato le azioni militari che hanno rotto i Trattati dell’Armistizio Generale e ha chiamato Israele a prendere misure effettive per prevenire simili azioni; condanna l’attacco dell’11 dicembre 1955 sul territorio siriano come una flagrante violazione dei provvedimenti di cessate il fuoco della risoluzione 54 (1948) e degli obblighi di Israele rispetto alla Carta delle Nazioni Unite; esprime grave preoccupazione per il venire meno ai propri obblighi da parte del governo israeliano.


Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la "zona di nessuno" a Gerusalemme.


Il CS chiede urgentemente ad Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite.


Il CS riscontra le flagranti violazioni operate da Israele nel suo attacco alla Siria.


Il CS censura Israele per il suo attacco a Samu, in Cisgiordania, sotto il controllo giordano.


Il CS chiede urgentemente a Israele di consentire il ritorno dei nuovi profughi palestinesi del 1967.


Il CS condanna Israele per il suo attacco massiccio contro Karameh, in Giordania.


Il CS ingiunge a Israele di astenersi dal tenere una parata militare a Gerusalemme.

12) RISOLUZIONE N. 251 (2 MAGGIO 1968)

Il CS deplora profondamente la parata militare israeliana a Gerusalemme, in spregio alla risoluzione 250.

13) RISOLUZIONE N. 252 (21 MAGGIO 1968)

Il CS dichiara non valido l’atto di Israele di unificazione di Gerusalemme come capitale ebraica.

14) RISOLUZIONE N. 256 (16 AGOSTO 1968)

Il CS condanna gli attacchi israeliani contro la Giordania come flagranti violazioni.

15) RISOLUZIONE N. 259 (27 SETTEMBRE 1968)

Il CS deplora il rifiuto israeliano di accettare una missione dell’ONU che verifichi lo stato di occupazione.

16) RISOLUZIONE N. 262 (31 DICEMBRE 1968)

Il CS condanna Israele per l’attacco all’aeroporto di Beirut.

17) RISOLUZIONE N. 265 (1 APRILE 1969)

Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei su Salt in Giordania.

18) RISOLUZIONE N. 267 (3 LUGLIO 1969)

Il CS censura Israele per gli atti amministrativi tesi a cambiare lo status di Gerusalemme.

19) RISOLUZIONE N. 270 (26 AGOSTO 1969)

Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi del Sud del Libano.

20) RISOLUZIONE N. 271 (15 SETTEMBRE 1969)

Il CS condanna Israele per non aver obbedito alle risoluzioni dell’ONU su Gerusalemme.

21) RISOLUZIONE N. 279 (12 MAGGIO 1969)

Il CS chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano.

22) RISOLUZIONE N. 280 (19 MAGGIO 1969)

Il CS condanna gli attacchi israeliani contro il Libano.

23) RISOLUZIONE N. 285 (5 SETTEMBRE 1970)

Il CS chiede l’immediato ritiro israeliano dal Libano.

24) RISOLUZIONE N. 298 (25 SETTEMBRE 1971)

Il CS deplora che Israele abbia cambiato lo status di Gerusalemme.

25) RISOLUZIONE N. 313 (28 FEBBRAIO 1972)

Il CS chiede che Israele ponga fine agli attacchi contro il Libano.

26) RISOLUZIONE N. 316 (26 GIUGNO 1972)
Il CS condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano.

27) RISOLUZIONE N. 317 (21 LUGLIO 1972)

Il CS deplora il rifiuto di Israele di rilasciare gli Arabi rapiti in Libano.

28) RISOLUZIONE N. 332 (21 APRILE 1973)

Il CS condanna i ripetuti attacchi israeliani contro il Libano.

29) RISOLUZIONE N. 337 (15 AGOSTO 1973)

Il CS condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano.

30) RISOLUZIONE N. 347 (24 APRILE 1974)

Il CS condanna gli attacchi israeliani sul Libano.

31) RISOLUZIONE N. 425 (19 MARZO 1978)

Il CS ingiunge a Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

32) RISOLUZIONE N. 427 (3 MAGGIO 1979)

Il CS chiama Israele al completo ritiro delle proprie forze dal Libano.

33) RISOLUZIONE N. 444 (19 GENNAIO 1979)

Il CS deplora la mancanza di cooperazione di Israele con il contingente di peacekeeping dell’ONU.

34) RISOLUZIONE N. 446 (22 MARZO 1979)

Il CS determina che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo alla pace e chiama Israele al rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra.

35) RISOLUZIONE N. 450 (14 GIUGNO 1979)

Il CS ingiunge a Israele di porre fine agli attacchi contro il Libano.

36) RISOLUZIONE N. 452 (20 LUGLIO 1979)

Il CS ingiunge a Israele di smettere di costruire insediamenti nei territori occupati.

37) RISOLUZIONE N. 465 (1 MARZO 1980)

Il CS deplora gli insediamenti israeliani e chiede a tutti gli stati membri di non sostenere il programma di insediamenti di Israele.

38) RISOLUZIONE N. 467 (24 APRILE 1980)

Il CS deplora con forza l’intervento militare israeliano in Libano.

39) RISOLUZIONE N. 468 (8 MAGGIO 1980)

Il CS ingiunge a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci e un giudice palestinesi, e di facilitare il loro ritorno.

40) RISOLUZIONE N. 469 (20 MAGGIO 1980)

Il CS deplora con forza la non osservanza da parte di Israele dell’ordine di non deportare Palestinesi.

41) RISOLUZIONE N. 471 (5 GIUGNO 1980)

Il CS esprime grave preoccupazione per il non rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra.

42) RISOLUZIONE N. 476 (30 GIUGNO 1980)

Il CS ribadisce che le rivendicazioni israeliane su Gerusalemme sono nulle.

43) RISOLUZIONE N. 478 (20 AGOSTO 1980)

Il CS censura con la massima forza Israele per le rivendicazioni su Gerusalemme contenute nella sua "Legge Fondamentale".

44) RISOLUZIONE N. 484 (19 DICEMBRE 1980)

Il CS formula l’imperativo che Israele riammetta i due sindaci palestinesi deportati.

45) RISOLUZIONE N. 487 (19 GIUGNO 1981)

Il CS condanna con forza Israele per l’attacco alle strutture nucleari dell’Iraq.

46) RISOLUZIONE N. 497 (17 DICEMBRE 1981)

Il CS dichiara nulla l’annessione israeliana delle Alture del Golan e chiede ad Israele di annullare immediatamente la propria decisione.

47) RISOLUZIONE N. 498 (18 DICEMBRE 1981)

Il CS ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano.

48) RISOLUZIONE N. 501 (25 FEBBRAIO 1982)

Il CS ingiunge a Israele di interrompere gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe.

49) RISOLUZIONE N. 509 (6 GIUGNO 1982)

Il CS chiede che Israele ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano.

50) RISOLUZIONE N. 515 (19 GIUGNO 1982)

Il CS chiede che Israele tolga l’assedio a Beirut e consenta l’entrata di rifornimenti alimentari.

51) RISOLUZIONE N. 517 (4 AGOSTO 1982)

Il CS censura Israele per non aver ubbidito alle risoluzioni dell’ONU e chiede ad Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

52) RISOLUZIONE N. 518 (12 AGOSTO 1982)

Il CS chiede ad Israele piena cooperazione con le forze dell’ONU in Libano.

53) RISOLUZIONE N. 520 (17 SETTEMBRE 1982)

Il CS condanna l’attacco israeliano a Beirut Ovest.

54) RISOLUZIONE N. 573 (4 OTTOBRE 1985)

Il CS condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti su Tunisi durante l’attacco al quartier generale dell’OLP.

55) RISOLUZIONE N. 587 (23 SETTEMBRE 1986)

Il CS ricorda le precedenti richieste affinché Israele ritirasse le sue forze dal Libano e chiede con urgenza a tutte le parti di ritirarsi.

56) RISOLUZIONE N. 592 (8 DICEMBRE 1986)

Il CS deplora con forza l’uccisione di studenti palestinesi dell’Università’ di Birzeit ad opera delle truppe israeliane.

57) RISOLUZIONE N. 605 (22 DICEMBRE 1987)

Il CS deplora con forza le politiche e le pratiche israeliane che negano il diritti umani dei Palestinesi.

58) RISOLUZIONE N. 607 (5 GENNAIO 1988)

Il CS ingiunge a Israele di non deportare i Palestinesi e gli chiede con forza di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra.

59) RISOLUZIONE N. 608 (14 GENNAIO 1988)

Il CS si rammarica profondamente che Israele abbia sfidato l’ONU e deportato civili palestinesi.

60) RISOLUZIONE N. 636 (14 GIUGNO 1989)

Il CS si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi da parte di Israele.

61) RISOLUZIONE N. 641 (30 AGOSTO 1989)

Il CS deplora che Israele continui nelle deportazioni di Palestinesi.

62) RISOLUZIONE N. 672 (12 OTTOBRE 1990)

Il CS condanna Israele per violenza contro i Palestinesi a Haram al-Sharif/Tempio della Montagna.

63) RISOLUZIONE N. 673 (24 OTTOBRE 1990)

Il CS deplora il rifiuto israeliano di cooperare con l’ONU.

64) RISOLUZIONE N. 681 (20 DICEMBRE 1990)

Il CS deplora che Israele abbia ripreso le deportazioni di Palestinesi.


65) RISOLUZIONE N. 694 (24 MAGGIO 1991)

Il CS deplora la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele e ingiunge ad Israele di assicurare loro un sicuro e immediato ritorno.

66) RISOLUZIONE N. 726 (6 GENNAIO 1992)

Il CS condanna con forza la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele.

67) RISOLUZIONE N. 799 (18 DICEMBRE 1992)

Il CS condanna con forza la deportazione di 413 Palestinesi da parte di Israele e chiede il loro immediato ritorno.

68) RISOLUZIONE N. 904 (18 MARZO 1994)

Il CS: sconcertato dallo spaventoso massacro commesso contro fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahim di Hebron il 25 febbraio 1994, durante il Ramadan; gravemente preoccupato dai conseguenti incidenti nei territori palestinesi occupati come risultato del massacro, che evidenzia la necessità di assicurare protezione e sicurezza al popolo palestinese; prendendo atto della condanna di questo massacro da parte della comunità internazionale; riaffermando le importanti risoluzioni sulla applicabilità della Quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati da Israele nel giugno 1967, compresa Gerusalemme, e le conseguenti responsabilità israeliane. Condanna con forza il massacro di Hebron e le sue conseguenze, che hanno causato la morte di oltre 50 civili palestinesi e il ferimento di altre centinaia e ingiunge ad Israele, la potenza occupante, di applicare misure che prevengano atti illegali di violenza da parte di coloni israeliani, come tra gli altri la confisca delle armi.

69) RISOLUZIONE N. 1402 (30 MARZO 2002)

Il CS alle truppe israeliane di ritirarsi dalle città palestinesi, compresa Ramallah.

70) RISOLUZIONE N. 1403 (4 APRILE 2002)

Il CS chiede che la risoluzione 1402 (2002) sia applicata senza ulteriori ritardi.

71) RISOLUZIONE N. 1405 (19 APRILE 2002)

Il CS chiede che siano tolte le restrizioni imposte, soprattutto a Jenin,alle operazioni delle organizzazioni umanitarie, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa e l’Agenzia dell’ONU per l’Assistenza e il Lavoro per i Profughi Palestinesi in Medio Oriente (Unrwa).

72) RISOLUZIONE N. 1435 (24 SETTEMBRE 2002)

Il CS chiede che Israele ponga immediatamente fine alle misure prese nella città di Ramallah e nei dintorni, che comprendono la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi; chiede anche il rapido ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle città palestinesi e il loro ritorno alle posizioni tenute prima di settembre 2000.



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Links didattici, Fonti o quanto altro di pertinente si rinvenga in rete, ma senza preventivo esame critico:
1. Statuto delle nazioni Unite.
2. Elenco sommario delle principali risoluzioni Onu di condanna a Israele.
3. Il testo originale di tutte le risoluzioni Onu.
4. Cronologia degli avvenimenti in Palestina dalla nascita del sionismo al 2001.
5. La "Questione palestinese".
6. Scheda del conflitto palestinese.


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Contradditorio di parte sionista:

1. Liberali per Israele.


Discussione

Esiste in rete un elenco di 73 risoluzioni di condanna dell’Onu verso Israele ed esiste pure in Wikipedia un elenco numerico di tutte le risoluzioni dell’Onu dalla sua fondazione fino ad oggi. Esiste pure in rete, credo meglio finanziati e con le spalle lo stesso governo israeliano, organizzazioni sioniste che conducono sulla rete quella stessa guerra che l’esercito israeliano combatte nei territori occupati. Uno di questi siti, “Liberali (?) per Israele” si propone di fare le pulci all’elenco delle 73 risoluzioni. E noi qui seguiremo utilmente il lavoro degli uni e degli altri, per non dover iniziare tutto di nuovo. Un’osservazione preliminare: il principale titolo di legittimazione di cui Israele si avvale fu una decisione ONU, che andrebbe ricostruita nel suo contesto. La Israel Lobby fu allora più che attiva che mai. Ma è cosa da analizzare. Esiste poi il problema della natura stessa dell’Onu e della sua legittimazione: una creatura dei vincitori, come già la Società delle Nazioni, o rappresenta davvero il consesso delle nazioni e dei popoli? Sono problemi non da poco. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza non sono tutti uguali, osservano i “Liberali per Israele” (e da quando mai esistono Liberali “per Israele” piuttosto che per la Papuasia? Strano concetto di liberalismo! Evidentemente deve essere un concetto “sionista” del liberalismo). Santo Iddio! Certo che non sono tutte eguali: non sarebbero 73, ma una sola! Si tratta di vedere adesso (e sono curioso) se la “condanna” diventa “approvazione”. Ci si può aspettare di tutto. La lezioncina è basata sulla distinzione fra risoluzioni fra deliberazioni ex cap. 6 ed ex cap. 7. Come a dire che se sono sulla base del cap. 6, israele se ne può tranquillamente infischiare come ha sempre fatto e continua a fare. Quelle sulla base del cap. 7 sono altre risoluzioni che possono avvalersi della coercizione, cosa di cui Israele non ha di che temere per la nota copertura ad essa fornita dagli Usa. È come se i Liberali in appalto su base israeliana avessero detto che l'Onu è un’associazione a delinquere, o una banda di briganti a gestione Usa, principale vincitrice della seconda guerra mondiale. In realtà. può anche intendersi diversamente l’Onu come un’Associazione internazionale di soggetti, i cui componenti cercano di sottrarsi allo strapotere Usa. La volontà che così si riesce ad esprimere può essere fatta risalire atta totalità degli stati, che alla conferenza di Durban erano ad un passo per condannare Israele per razzismo, equiparando – con buona pace del nostro Presidente Napolitano, ovvero dei suoi Consiglieri – il sionismo con il razzismo. Fu il pronto “sabotaggio” USA della Conferenza, proprio alla viglia dello strano e misterioso attentato alle Torri Gemelle, a salvare Israele da una nuova condanna. Sembra che una nuova conferenza di Durban sia in programma per il prossimo anno. La Israel Lobby si sta già dando da fare per un nuovo sabotaggio. Ma non affrettiamoci alle conclusioni. Per adesso, sembra che i maestrini con il cannocchiale pongano una questione di legalità a fronte di una deliberezazione improntata a principi di legittimità, nell'ambito dei limitati poteri concessi ad un’organizzazione dal dubbio fondamento democratico nelle sue regole di funzionamento.

(segue)

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