Le google alerts mi recapitano uno gustosa ed istruttiva notizia che dandone la fonte riporto per intero allo scopo di poterla adeguatamente ma brevemente commentare:
Ciò che mi appare istruttivo è l’uso spregiudicato della potenza del danaro. Non è la prima volta che noto enunciazioni sulla filosofia del danaro: con il danaro si può fare tutto e di tutto. Quanto poi alla “verità su Israele” e quale sia o debba essere questa verità è cosa a cui ormai sono abituato frequentando i sionisti di «Informazione Corretta», ormai a me familiari. Quanto a sentir poi parlare di Angelo Pezzana come “giornalista» di «Informazione Corretta», quasi che «Informazione Corretta» fosse il «New York times» o «The Economist» è cosa che mi fa sollazzare. Apprendo poi dell’esistenza di una disciplina accademica di «Storia e Istituzioni di Israele». Mi dispiace poi di apprendere del povero D’orsi, vittima di un attacco incrociato fra il sionismo accademico, la propaganda di «Informazione Corretta» e pure il potere bancario, un potere bancario decisamente “arrabbiato”.
Una serata-dibattito dai toni polemici in sala Santa Chiara a Savigliano per ristabilire "La verità su Israele dopo le menzogne del Festivalstoria"
SOTTO ACCUSA LA TAVOLA ROTONDA DEL 13 OTTOBRE SCORSO. RABBIA, FONDAZIONE CRS: "CON QUESTE PREMESSE NESSUN FINANZIAMENTO FUTURO"
Non sono mancati i toni polemici nel corso della serata-dibattito promossa dall’associazione Italia-Israele svoltasi ieri sera alla sala Santa Chiara a Savigliano. Del resto, già il titolo, “La verità su Israele dopo le menzogne di Festivalstoria”, non lasciava margine di dubbio circa le intenzioni dei promotori dell’incontro.
La finalità, infatti, era quella di ripristinare quella “verità” che nell’ambito di uno specifico incontro durante la kermesse storica dello scorso autunno era stata disattesa.
Oggetto della disputa storico-culturale la tavola rotonda “Etnos e religione: il caso di Israele”, che si era svolto il 13 ottobre dello scorso anno – nell’ambito appunto di Festivalstoria – e che aveva avuto per protagonisti Omar Bargouiti, Gideon Levy, Catrin Ermestad e Michel Warschawski, moderati dal giornalista Mimmo Candito.
Relatori – a giudizio dell’associazione Italia-Israele presieduta da Carlo Benigni – tutti a “senso unico” e fortemente antisionisti.
Dopo la proiezione del filmato di quella discussa tavola rotonda, ieri sera entrambi i relatori, Angelo Pezzana, giornalista del sito www.informazionecorretta.com e Marco Paginoni, docente di storia e istituzioni dello Stato di Israele all’Università di Trieste, hanno stigmatizzato la faziosità con la quale era stato affrontato Il “caso Israele” nell’ambito di un’iniziativa culturale qual è Festivalstoria sponsorizzata da vari enti con cospicui finanziamenti pubblici.
Ma i toni più aspri sono venuti dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Gianni Rabbia, il quale, pur non risultando tra i relatori ufficiali della serata, è intervenuto dal pubblico per sferrare un vero e proprio manrovescio all’indirizzo di Angelo D’Orsi, il docente universitario torinese direttore di Festivalstoria.
“Il vero problema – ha affermato polemicamente Rabbia – non è il Festivalstoria in sè, quanto chi lo dirige. Il professor D’Orsi sappia comunque sin d’ora – ha aggiunto il presidente della Fondazione Crs – che, almeno per quanto ci riguarda, con premesse siffatte può scordarsi qualsiasi futuro sostegno finanziario”.
Links esplicativi, per ricostruire l’evento, pescati a caso e senza mia valutazione critica:
1. La Sentinella sionista.
2. Versione data da Hakeillah
3. Tuttostoria,
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