martedì 29 marzo 2022

Dall'Ambasciata russa in Roma

Pubblichiamo questo messaggio che L'Ambasciata della Federazione russa ha pubblicato oggi sui suoi social.
Civium Libertas ha pubblicato in data 28 febbraio 2022 una Lettera aperta al Presidente Putin. I nostri testi in facebook di analisi geopolitica del conflitto ucraino vengono censurati.

-------------

Cari amici della Russia in Italia!

Ogni giorno la nostra Ambasciata riceve migliaia di messaggi con sincere parole di sostegno e solidarietà. Esprimiamo la nostra viva gratitudine a tutti i cittadini italiani, che, nonostante la valanga di propaganda antirussa, di fake news e di palesi falsificazioni diffuse da alcuni media occidentali, manifestano sincera preoccupazione per i destini del nostro Paese, per il futuro delle relazioni russo-italiane. Condividiamo la vostra indignazione per vari tentativi di «cancellare» la Russia e di seminare rancore tra noi: russi e italiani.

Grazie di cuore a tutti voi: professori e studenti, giornalisti, scrittori, sacerdoti, rappresentanti di forze politiche e associazioni culturali, imprenditori, avvocati, medici, architetti, rappresentanti del mondo della scienza, dell'arte e dello sport, nonché tantissimi altri comuni cittadini italiani.

Il nostro Popolo ha attraversato molte prove difficili nella sua storia. Supereremo anche le attuali avversità. «Le crisi vanno e vengono, ma gli interessi nazionali restano». I russi e gli italiani hanno molte affinità. Crediamo che le relazioni tradizionalmente amichevoli tra i nostri Paesi abbiano delle prospettive per ulteriore sviluppo e cooperazione.

Con rispetto e gratitudine,

l'Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana

venerdì 25 marzo 2022

Non è aggressione, ma reazione militare difensiva!


NON È AGGRESSIONE, MA REAZIONE MILITARE DIFENSIVA!
 
Basta rifletterci sopra, per invertire il punto di vista del fronte mediatico ed avremo scongiurato la Terza Guerra Mondiale.

Questa semplice operazione mentale, alla portata di ognuno di noi, è assai più potente delle armi che il Dittatore e Autocrate Draghi manda agli stupidi ucrani per farne di ognuno di loro un combattente civile armato e per questo un legittimo bersaglio militare.

Non per nulla un Manlio Dinucci è stato censurato dal Manifesto, quotidiano comunista: non voleva usare il concetto di "aggressione russa" per spiegare la Terza Guerra Mondiale, che possiamo ormai considerare già iniziata.

Se tutti quanti noi, senza bisogno di scendere in piazza con striscioni e cartelli, assumeremo convintamente e argomentativamente questo nversione di prospettiva avremo dato alla propaganda mediatica di guerra un colpo analogo a quello inferto da Putin al sistema finanziario "occidentale"... Vuoi il mio petrolio, il mio gas, le mie materie prime? Te lo vendo, ma pagamelo nella mia moneta: il rublo!

Non si dimentichi che la guerra a Geddafi fu mossa perchè voleva uscire dal sistema del dollaro per creare una nuova moneta africana; il Dinaro d'oro.

Non si dimentichi che tutta la potenza anche militare americana è basata sullla... carta! Sulla stampa illimitata di dollari che il mondo accetta e che serve per finanziare gli armamenti americani.

ll fatto che Putin infligga in Russia una pena di 15 anni di carcere a quanti in terra di Russia osino dire per l'Ucraica "guerra" anzichè "operazione militare speciale" è pienamente sensato e giustificato: non è censura! Ma reazione militare difensiva! Se all'ultimo momento utile Putin non avesse legittimanente reagito i missili americani glieli avrebbero portati fin sotto il letto: glieli avrebbero infilati in quel posto come hanno fatto esattamente con Geddafi.

Vedremo se da noi, nell'Occidente - termine imposto, per indicare insieme Usa ed Europa asservita - ci daranno il corrispettivo di 15 anni di carcere se in luogo di "aggressione" della Russia all'Ucraina diremo legittima reazione militare difensiva davanti a una aggressione militare dell'Ucraina, fantoccio degli Usa, almeno dal 2014.

Riflettete, meditate, divulgate e sarete più potenti di un Ucraino armato a nostre spese!
 
EVVIVA LA LIBERTA',
di cui noi godremmo a differenza dei russi che vivono sotto censura in una dittatura.
Ecco il messaggio di censura in facebook al testo di sopra, avvenuto oggi 28 marzo 2022.
 
Non puoi pubblicare post né commentare per 30 giorni
Il motivo è che hai precedentemente pubblicato 
un contenuto che non rispettava i nostri Standard della community.
Questo post non rispetta i nostri standard 
in materia di incitamento all'odio e inferiorità, pertanto è visibile solo a te.
La violazione ripetuta dei nostri Standard della community 
può causare ulteriori restrizioni dell'account.
Se ritieni che abbiamo commesso un errore puoi contestare la decisione.

lunedì 21 marzo 2022

Teodoro Klitsche de la Grange: "Gustave Le Bon, Come nascono le opinioni e le credenze, Oaks editrice, pp. 461. € 28,00"

 

Pensatore positivista “tipico”, Gustave Le bon fu psicologo, sociologo, antropologo. Ed anche epistemologo, come dimostra questo saggio. Ammirato all’epoca, in particolare dei grandi dittatori, al cui rapporto con il “seguito” non furono estranee le concezioni di Le Bon, come appare dalle loro capacità e modi di persuasione delle masse.

La ricerca delle regolarità di comportamento dei gruppi sociali, anche e soprattutto se caratterizzati da una inesistente o minima  organizzazione/strutturazione – in pratica senza reale potere e “diritto” è uno dei percorsi di ricerca di Gustave Le bon, probabilmente il principale.

Prima che nell’azione collettiva, il comportamento dei gruppi sociali deriva dalle opinioni e credenze diffuse negli stessi. Nella prefazione Francesco Ingravalle scrive che ciò “equivale a fare della fede (che è opinione e credenza eretta a norma direttiva della nostra vita) la chiave degli eventi storici prodotti dall’interazione fra gli uomini”. La fede è connotata da una logica affettiva che non è – meglio va al di là – della logica razionale; Ingravalle sostiene che, secondo Le Bon, “la logica affettiva intride di sé le collettività e le folle: non c’è da stupire che il misticismo attecchisca nelle masse, mentre la logica razionale, prodotto tardivo dell’evoluzione umana, trova il proprio maggiore dispiegamento negli individui”.

Passioni e suggestioni sono le più feconde generatrici di opinioni e credenze collettive. Consegue da ciò – dalle diversità delle logiche razionale/individuale e affettiva/collettiva, e dalla “pressione” dell’ambiente sociale che “non soltanto nei fenomeni collettivi la logica affettiva fagocita la logica razionale”. E questo non solo nei secoli passati.

Scrive Le Bon che “La questione della fede, a volte confusa con quella della conoscenza, è ben distinta dalla seconda. Conoscere e credere sono cose diverse e non hanno la stessa origine. Dalle opinioni e dalle credenze derivano, insieme alla concezione della vita, il nostro comportamento e, di conseguenza, la maggior parte degli eventi della storia, Essi sono, come tutti i fenomeni, governati da certe leggi, ma queste leggi non sono state pienamente comprese”; e contrariamente all’opinione di Cartesio la fede “non è né volontaria né razionale”; ne consegue che gran parte dei comportamenti collettivi non lo è. E la fede ha un potere enorme, come provano gli eventi che induce, specie nel periodo iniziale: espansione araba, civiltà cristiana medievale, rivoluzione francese lo sono tutti. Le credenze sono atti di fede che ci “costringono ad ammettere un’idea, un’opinione, una spiegazione, una dottrina”. Se “la conoscenza è un elemento essenziale della civiltà, il grande fattore del suo progresso materiale”, la fede guida i pensieri, le opinioni e quindi la condotta. Un tempo si pensava che le credenze fossero di origine divina. “Oggi sappiamo che sono create da noi stessi; eppure, continuano a prevalere sulla ragione”. E l’età moderna, malgrado la sua (apparente) razionalità “contiene tanta fede quanto i secoli che l’hanno preceduta. Nei nuovi templi si predicano dogmi dispotici come quelli del passato e che hanno altrettanti seguaci”. Il libro di Le Bon fu pubblicato nel 1911: la storia successiva ha mostrato quanto le analisi del pensatore francese fossero valide.

D’altra parte era (ed è) convinzione diffusa, anche tra i pensatori contemporanei di Le Bon, che la fede non è sostituibile; se ne possono sostituire i dogmi ma questi restano oggetto della stessa fede di quelli che li hanno preceduti “nuovi dei vengono sempre a sostituire quelli che sono morti o stanno per morire”. L’introduzione e il saggio conclusivo di Andrea Prestigiacomo aprono e chiudono il libro.

In un’epoca come la contemporanea, caratterizzata da un relativismo (contraddittorio) e dal dominio dell’“economia”, il pensiero di Le Bon ha ancora una validità; occorre tuttavia riscontrare in che modo si formeranno non tanto le credenze, quanto le azioni conseguenti, ora che le folle – oggetto del più famoso saggio di Le Bon - non stanno in piazza, ma davanti al computer.


giovedì 17 marzo 2022

Teodoro Klitsche de la Grange: "Libera nos a malo..."


 

La pandemia (ma non solo) ci ha riempito di bonus: per le facciate, l’energia alternativa, i monopattini, le bici elettriche, ecc. ecc. Con gli italiani in gran parte contenti nel vedere come dai funebri ritornelli – dei governi Monti e post-Monti – con cui s’accompagnavano tasse nuove e innovative (nel senso dell’aumento), si fosse passati al carnevale, con lo Stato che, invece di ripartire carichi, distribuisce sovvenzioni.

Da qualche settimana tuttavia lo spartito è cambiato: i bonus, questa risorsa di sollecitudine paterna dello Stato-provvidenza sono stati pervertiti dai soliti italiani profittatori: risulterebbe che una consistente quota dei bonus finanziati da Pantalone sarebbe stata percepita da chi non ne ha diritto. Per cui sarebbe opportuno fare marcia indietro. Ci permettiamo però, al riguardo, di prendere esempio da quanto sosteneva Lenin: fare si un passo avanti ma per farne due indietro. Vediamo come.

Cos’è che hanno in comune la funzione predatoria-parassitaria di appropriazione/controllo delle risorse private da parte del settore pubblico e quella distributiva dell’erogazione di sovvenzioni pubbliche ai privati? La risposta è semplice: è lo stesso potere incaricato di fare l’uno e l’altro, in particolare quello amministrativo. Il quale (sempre) giustifica la prima attraverso la seconda: devo togliere dei quattrini (e non solo) ma per darli a voi. Anzi ai meno fortunati di voi come i migranti, gli indigenti, ecc. ecc.

Dato che a “dare le carte” è sempre lo stesso croupier, tuttavia manifesta in ambedue le attività le stesse tendenze (e difetti). Ossia sarà tardigrado; spesso parziale, non poco corrotto e così via, Tutto l’insieme di mende legate alle pubbliche amministrazioni italiane saranno tali, sia che prendano, sia che spendano. Quando poi si cerca di rimediare alla tardività (spesso indotta dagli stessi uffici), riducendo pareri, visti, concertazioni, passaggi (ed altro) il risultato può essere che anche qualche suddito furbo ci guadagna.

Per cui, anche se la politica dei bonus è sicuramente migliore di quella della tassazione a gogò con tanto di miserere e tua culpa cui ci hanno abituato i governi italiani eurodemomontidipendenti  non è il percorso preferibile.

Meglio dell’erogazione dei bonus è evitare il malum, come una saggezza millenaria suggerisce dal Pater noster: il malum è il pubblico funzionario, onorario o burocrate che sia.

Del quale non occorre ricordare quanto sia stato scritto dai teorici (e pratici) dello Stato borghese, quello che normalmente chiamiamo liberal-democratico. E quanto fosse temuta la continua espansione della burocrazia, naturale nello Stato moderno. Basti, per tutti ricordare quel che scriveva Giustino Fortunato: “la tendenza al dominio universale della burocrazia, il cui trionfo sarebbe la resurrezione, sott’altra forma, dell’antico assolutismo, o, meglio, della peggiore delle tirannie, quella della servilità uniforme e meccanica”. Perché per un liberale l’espansione della burocrazia è, in primo luogo, una questione di potere e di  libertà. Una burocrazia pervasiva e dotata di poteri crescenti significa meno spazio e libertà per i governati. Lo stesso principio della tutela dei diritti fondamentali – che è uno dei due dello Stato borghese, l’altro essendo quello della distinzione dei poteri (à la Montesquieu) - è stato considerato da Schmitt come “significa il riconoscimento del fondamentale principio di divisione dello Stato borghese di diritto: una sfera di libertà del singolo in linea di principio illimitata ed una possibilità d’intervento dello Stato in linea di principio limitata, misurabile e controllabile” ossia la divisione degli ambiti tra Stato (governanti) e società civile (governati).

Ma la possibilità d’intervento dei poteri pubblici può essere duplice, sia nel togliere che nel dare.

Dato che, in particolare nell’ultimo trentennio (ma non solo) il potere dello Stato è ulteriormente accresciuto – e le statistiche del PNL e del PIL mostrano quanto inutilmente – ci permettiamo di suggerire che meglio dei bonus, e assai più economicamente per le finanze statali, cioè per tutti noi, si proceda ad una radicale sfrondatura di gran parte di quei poteri di impedire, autorizzare, controllare attività private che più che finalizzati a tutelare interessi pubblici (asseriti) lo sono a salvaguardare i privatissimi interessi di coloro i quali – burocrati e non – traggono benefici (e redditi) dalla loro vigenza.

lunedì 7 marzo 2022

Günter Maschke...


...se ne è andato.
Lo apprendo adesso...
Non so a chi esprimere il mio cordoglio.
Lo avevo sentito giusto qualche mese fa, e all’ultima telefonata che gli avevo fatto mi sembrava si fosse ripreso da una stato di depressione che avevo notato nelle telefonate precedenti.
Giusto ieri avevo ripreso a telefonargli... ma il suo telefono non rispondeva...
È grande la mia tristezza, che comunico pubblicamente ai comuni amici di Günter.
Per chi non sapeva chi fosse, qualcuno ha pensato di redigerne una scheda in Wikipedia.

 

La grande truffa


NON PUTIN, MA IL POPOLO RUSSO era oggetto della minaccia missilistica nucleare da parte della Nato, del governo ucraino (Zelenski), della UE... Questa la nuda verità che la propaganda tace. I popoli - se mai potessero parlare come un sol uomo - si comprendono e nessuno vuole aggredire l'altro: i popoli hanno tutti un interesse spontaneo e naturale alla pace.

A Putin va l merito di aver saputo prendere la giusta decisioni dopo aver parlato e avvertito per anni: contavano sul fatto che non avesse il fegaton per fare ciò che doveva essere fatto. Adesso non vi è altro da fare che augurarsi e aspettare che raggiunga i suoi obiettivi strategici. Poi vi sarà il tavolo dei negoziati per la pace.

Le sanzioni sono misure contro i popoli, giammai contro i governi. Questi sanzioni danneggiano innanzitutto noi italiani, e ci danneggiano in modo permanente!

Grande è l'ipocrisia dei nostri politici, parlamentari, e dei loro uffici propaganda elettorali. Ci parlano di concetti che loro stessi per quanto ci riguarda hanno svuotato di ogni significato: sovranità e autodeterminato dei popoli. Nei abbiamo forse noi in Italia un solo briciolo? Ricordo un campione del sensazionalismo, un pagliaccio, Sgarbi, quando a domanda rispondeva che la Nato esiste per difendere la nostra libertà? Quale libertà? Quella di tradire il giuramento fatto il popolo libico? E adesso gli stessi politici si ergono ad araldi della libertà ucraino, con la quale storicamente non abbiamo nulla a che fare: la sua guerra non è la nostra guerra, ma in suo nome ci vogliono coinvolgere nella terza guerra mondiale nucleare! E lo fanno i nostri politici! Quegli stessi che sono stati traditori e felloni contro il popolo libico! A nostra eterna infamia, in detrimento dei nostri interessi e del nostro onore!

Questi cialtroni che campano sulle nostre spalle a 15 mila euro al mese pretendono di parlare a nome nostro, e lo fanno ben sapendo che non abbiamo voce, che siamo gente dispersa manipolabile dai talk show e dai giornali che pretendono e si spacciamo come nostra opinione pubblica... Esaltano e gonfiano le manifestazioni di dissenso in Russia, promosse e alimentate dalla Cia, ma deridono e reprimono ogni manifestazioni di dissenso in Italia:
• le manifestazioni, da loro sponsorizzate, sono numerose e di popolo quando avvengono in Russia o in Ucraina;
• sono invece sparute, di "quattro gatti", di poveri mentecatti quando si svolgono in Italia;
• ai profughi ucraini, caricati sulle nostre spalle, riconoscono quegli stessi diritti che negano ai cittadini italiani: l'obbligo di green pass, di cazzinazione obbligatoria, non vale per gli ucraini che non si sono e non vogliono cazzinarsi, ma viene ancora imposto agli italiani, ai "novax", ai quali viene tolto il lavoro, la libertà, la dignità, ogni diritto.

A non capire queste cose è uno scandalo che grida vendetta al cospetto di Dio.

domenica 6 marzo 2022

«Hanno deciso loro per noi»!

 
«HANNO DECISO LORO PER NO!»: non sono parole mie, ma di un giornalista ebrei con il quale sono normalmente distante. Ed erano a commento sconsolato di un servizio televisivo, in una trasmissione di cui ho già dimenticato il nome, ma dove si vedeva implicitamente sventato un tentativo di false flag, dove si attribuiva ai russi la responsabilità di un incidente inesistente alle centrali nucleari e per per questo si insisteva nella richiesta della no flay zone: una richiesta insistente e martellante da parte dei "nazisti" ucraini, che vogliono trascinare a tutti i costi, per i loro capricci, il mondo intero nella Terza Guerra Mondiale Nucleare.

Calano da noi non da "profughi" bisognosi di aiuto e accoglienza, non necessaria se si fossero sistemati i loro affari con i russi, ma come essi invasori e dominatori. Prova ne sia che per essi - "novax" duri e puri - non valgono le imposizioni e restrizioni e demonizzazioni e marginalizzazioni di cui sono stati fatti oggetto milioni di italiani, renitenti alla inoculazione di un siero non salvifico, ma truffaldino e inquietante per effetti collaterali che non possono essere più tenuti nascosti: leggevo da qualche parte che i morti da effetti collaterali sono in numero maggiore che non i morti in conseguenza della "operazione militare speciale" dei russi in Ucraina, dove il problema si pone nel 2014 con una operazione neocon americana per estendere ulteriormente l'Impero e preparare lo smembramento e spartizione della Russia, come fosse la Libia.

Circa la cosiddetta opinione pubblica, non solo italiana, non vi è dubbio che si tratti di una creazione artificiale del sistema dei media e della comunicazione, che andrà a sbattere con l'aumento delle bollette, con il freddo la fame l'impoverimento che presto gli italiani sperimenteranno sulla loro pelle. Li voglio vedere poi i politici televisivi parlamenti, a 15 mila euro al mese, come minimo, spiegare alle gente che hanno ingannato e truffato che si tratti di sacrifici necessari per difendere "i nostri valori", la libertà e la democrazia che non abbiamo mai avuto e di cui ci hanno privato.

Può essere l'occasione per un grande risveglio di popolo, che divenuto consapevole chieda non solo che i missili americano non vengano collocati in Ucraina, ma che vengano smantellati dall'Italia e da tutta l'Europa: se le tengano a casa loro gli statunitensi, se proprio vogliono questi strumenti di morte. Chi li ha, se proprio vuole continuare ad averli, se li tengano in casa. Saranno poi tutti i popoli della terra, che non li hanno, a chiedere che vengano distrutto, che vi sia un disarmo atomico generale.

Quanto alla UE il problema non è quello di chi ci entra, avendone il diritto. Ma di chi può uscirne, conservandone il diritto. Così come è, non vi è dubbio che la UE sia un totale fallimento e che sia l'altra faccia della dominazione Nato in Europa, una creazione della Cia. Se vogliamo davvero libertà, democrazia, pace e prosperità dobbiamo liberarci degli Americani, applicando per l'Europa la loro dottrina Monroe: l'Europa agli Europei, dove anche i Russi sono europei, come gli altri e non più degli altri. Invece, in America i migranti yankee hanno inteso che tutta l'America (nord, centro e sud) fosse tutta loro, mai permettendo ad altri di mettervi piede: se lo fanno, si sentono minacciati a casa loro. Ma a casa nostra hanno messo i loro piedi da oltre 70 anni e non vogliono andarsene!

È ora di dire loro: andatevene! Ma per poterlo fare dobbiamo prima liberarci di un ceto politico e giornalistico con loro collusi, a loro asserviti. Facebook mi banni pure: me ne infischio! Non sacrifico il mio pensiero per compiacere i ragazzi di Mentana.

 

venerdì 4 marzo 2022

Un parlamento nemico del suo popolo

CON LA LIBIA, CON IL POPOLO LIBICO, CON IL GOVERNO LIBICO 
 
avevamo stipulato e firmato e ratificato nero su bianco un trattato di amicizia che ci impegnava anche sul piano militare di non concedere il nostro territorio per attacchi alla Libia. 
 
Da autentici felloni senza un briciolo di vergogna e contro i nostri interessi economici e sociali abbiamo tradito quel trattato ancora prima che il suo inchiostro si asciugasse. 
 
Adesso i Signori Parlamentari, i nostri Oligarchi e Boiardi, dai quali solo un Putin ci può liberare, fremono di solidarietà verso l'Ucraina dubbia costruzione statuale e il suo popolo presunto, con il quale non abbiamo mai contratto nessun impegno.
 
I folli e sciagurati, servi degli Usa, che occupano il nostro territorio e ci hanno fatto il lavaggio del cervello e del carattere, ancora una volta si schierano contro o nostri interessi e perfino in violazione del chiaro dettato della costituzione che vi vieta l'entrata in guerra contro qualsiasi.
 
Più servi e traditori d così, a non capirlo, significa proprio essere ottusi di mente. Fortunatamente vedo che quanti sono stati demonizzati e privati di diritto in quanto "novax" hanno invece capito la stuazione e la posto. Ieri, in un servizio ancora unavolta demonizzante, e di Putin e dei novax che starebbero con Putin, il pugile veneziano annaffiato, con la sola terza media, ha capito più degli Onorevoli Senatori e Deputati, nostro Oligarchi a 15 euro al mese, ed ha gridato:
 
• Putin, liberaci tu da Draghi!
 
– Non si scherza! Putin non è Geddafi, finito come sappiamo: sodomizzato con una bottiglia! Qui siamo sulla soglia della Terza Guerra Mondiale Nucleare! E a questi idioti parlamentari non gliene frega, purchè continuino a percepire i loro 15 mila euro mensili, votando sacrifici, fame, miseria per tutti noi altri popolo di coglioni.
 
Veramente la più grande disgrazia, il più grande disonore del popolo italiano è la sua classe politico-parlamentare, con i suoi propagandisti mediatici, un ceto parassitario nemico del popolo che pretende di rappresentare.
 
Prima che sia troppo tardi dobbiamo liberarci di costoro. Diamo vita a tanti CNL, e riuniamoci per elaborare la nostra strategia senza farci rubare la rappresentanza, la nostra volontà politica, i nostri interessi, il nostro destino da questo inetti e ottusi, ad esser gentili e castigati di linguaggio.

giovedì 3 marzo 2022

Note estemporanee, in facebook, di un cittadino esasperato per la dichiarazione parlamentare di guerra alla Russia.

 Versione estemporanea in facebook.
STO FREMENDO di sdegno, come cittadino italiano, mentre sto riascoltando in registrazione le discussioni parlamentari sull'entrata in guerra dell'Italia. Ne verrebbe fuori un libro se dovessi chiosare ogni parola che ascolto. Ancora una volta ripeto ciò che ho già detto cento volte:
• Partendo dalla rivoluzione francese, è giunto al capolinea quel percorso storico, che fu violente e versà tanto sangue, ha prodotto una tradizione che oggi vede seduti in Parlamento questi signori che pretendendo di parlare a nome nostro ci trascinano in guerra e ci impognono ulteriori sacrifici a quelli che già ci opprimono.
Ipocriti, quando potremo liberarci di voi?
Seguono note estemporanee, mentre ascolto e riascolto le registrazioni del senato e della camera. Avendo appreso della posizione in dissenso del senatore Petrocelli, purgo il testo delle espressioni più pesanti, e glielo mando per conoscenza, appena riapre il suo Ufficio.
• Sono dei pappagalli: leggono un temino da terza media, che forse neppure loro hanno scritto! Sarebbe ingenuo aspettarsi da costoro l'espressione di un pensiero personale, sofferto, sapiente... Ci portano in guerra e manco lo sanno.
• Non conoscono il senso dei termini che usano, rendendo ogni concetto evocato niente altro che fiato emesso.
• Con allegrezza, menefregismo, sanno dei sacrifici che ci infliggono, ma se ne fottono... a 15 mila euro al mese, che vogliono intascare fino all'ultimo giorno, per sistemarsi per la fine dei loro giorni, mentre in parecchi per merito loro soffriranno la povertà, la miseria, la fame!
• "valori" e "principi": *** che siete! Non avendo nulla da dire, se non dare attestastazione di servaggio, usate parole che sapete esser prive di senso, non impegnative e sempre spendibili.
• La frase successiva contraddice la precedente e neppure ve ne accorgete.
• Casini: un vecchio marpione della politica, ed è tutto detto. La scienza di questi personaggi è quella di durare il più a lungo possibile nella poltrona. Vi sono altri personaggi del genere, sono quelli di lungo corso. Sono i peggiori, quelli che hanno accumulato nel tempo più colpe.
• Faraone: la vacuità che disarma, una vacuità unita all'impudenza. Confessa il suo servile atlantismo: la sua ragion d'essere. L'*** vuole "isolare" lo Stato più grande del mondo, che ha stretto solide alleanze con altri stati altrettanto popolosi e grandi, ad incominciare dalla Cina. Sono essi soli gran parte del mondo e l'*** crede di avere a che fare con la repubblica di san Marino. Hanno tutte le risorse e possono produrre da sé al loro interno tutto quello di cui hanno bisogno. L'*** non ha isolato la Russia, ma ha invece isolato l'Italia... Non gli basterà compensarlo con il servilismo agli Usa.
• La Russa, il baffone, quella che ha fatto la guerra alla Libia, avendo un alto concetto dei nostri "interessi"... Ricordo quando diceva (ministro della difesa) che i nostri erano innocui "bombardamenti chirurgici". Impudente: le ragione della Russia con l'Ucraina sono infinitamente più consistenti di quelle che noi avevamo nella guerra alla Libia, una guerra contro i nostri interessi e contro il nostro onore. E adesso ci porta nuovamente in guerra, questa volta contro la Russia, che ci può spezzare le ossa con un soffio: ci farebbe scontare le nostre colpe e il nostro tradimento alla Libia. Era servo allora, e lo è servo adesso, verso lo stesso padrone: gli Usa. E le sue chiacchiere possono ingannare solo i gonzi, gli sprovveduti. Infame! Si appella al popolo italiano che ha tradito nella guerra alla Libia e che tradisce ancora oggi nella guerra alla Russia: ma la Russia non è la Libia!
• Pinotti: questa *** racconta le cose a modo suo, senza nessuno che possa o abbia la voglia di contraddirla. Ma guarda un po'! Come si preoccupa della "sovranità" (violata) dell'Ucraina, quando se gli parli di "sovranità" dell'Italia, ti dà sapregiativamente del populista, del sovranista, una sovranità che si nega all'Italia e la si esalta per l'Ucraina, che è un fantoccio degli Usa, allo scopo di mandarla in guerra con la Russia: questa significa Maidan, la rivoluzione "colorata", che è "esportazione" della democrazia, colpo di stato, cambio di regime... Costei, se non vado errato, è stata ministro della difesa. Che gente! In che mani siamo! Quanto siamo disgraziati. Sono una combricola di servi, per non dire peggio, che se la suonano e cantano fra di loro, senza che noi possiamo dire a loro la nostra. Diritti umani, libertà, democrazia... ma vergognati! Non hai il minimo senso del pudore!
• Confesso la mia debolezza e fragilità: non ho l'arte della menzogna di questi signori, la loro faccia tosta, la loro sicumera... È già molto se riesco a trattenermi ed evitare il rischio di una querela. Ma io non ho la pretesa di "rappresentare" altri, prendendo un lauto stipendio di 15 mila euro al mese. Io al massimo parlo per me stesso, e respingo le responsabilità che questi maledetti che parlano a nome mio mi vogliono addossare: in questo caso la responsabilità di una entrata in guerra, in violazione della costituzione e della vigente, come ha detto padre Zanottelli davanti alla porta di Montecitorio.
• IO NON DICHIARO NESSUNA GUERRA ALLA RUSSIA! E nessuno può farlo a nome mio!
• Cosa disse il compianto artista Battiato su quelli e quelle che occupano seggi parlamentari? Lo stiamo vedendo e sentendo...
• Continuano a parlare di... "oligarchi", che non è una figura giuridica che si trova nei manuali di diritto costituzionale, come deputato, senatore, presidente... Sta soltanto ad indicare dei privati che si sono arricchiti privatizzando i beni che erano "pubblici" quando esisteva l'Unione Sovietica... In pratica sono dei ricconi russi che vengono a spendere da noi, e di cui se hanno soldi li mettono all'estero nelle banche, dove ora glieli vogliono sequestrare... Con quale "diritto" lo sanno loro... Ma sia pure. Il filosofo russo Duguin ha detto che non gli dispiace per nulla... Non sono soldi nella disponibilità del popolo russo, al quali sono stati sottratti... Ma i parlamentari che abbiamo non sono essi pure degli "oligarchi"? Non sono gente spesso con le pezze al culo che si sono arricchiti a spese nostre? E direi che sono ancora più odiosi di quelli russi...
• Salvini: pallone gonfiato, bauscia, di cui non mi va di parlare... Non ho forza. Pensa di essere acuto... Come gli altri, continua sfacciatamente a prendere per i fondelli i cittadini: sanno e dicono che saremo noi a rimetterci, noi gente comune, classi medie, povera gente, anche imprenditori... Ci dicono che le sanzioni si ritorceranno su di noi... ma... ma... ma... ci conpenseranno con dei sussidi, dei bonus, con soldi che non si capisce bene da dove prenderanno, bene che vada, se questi soldi ci sono, per darci delle elemosine e farci vivere di elemosine di stato, soldi che prenderanno sempre dalle nostre tasche, mettendo gli uni contro gli altri... mica dalle loro tasche! Fanno la guerra e dicono viva la pace. Ipocriti infami!
• Con tutto il rispetto per le donne, che adoro, incominciando da mia madre e mia moglie, ma queste donnette messe lì in parlamento, mi paiono - bene che vada - mezze calzette, messe lì in virtù di quota rosa.