sabato 23 febbraio 2013

Sotto il palco di Beppe Grillo: di ritorno dalla manifestazione in San Giovanni.

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Post in elaborazione.

Assicuro i miei cinque Lettori sulle mie condizioni di salute. Negli ultimi mesi ho aggiornato e sviluppato altri miei blogs tematici, ai quali possono accedere dai links collegati. Qui ritorno brevemente per comunicare a caldo le mie impressioni dirette sotto il palco di Beppe Grillo, dove ho ascoltato – dico ascoltato e non visto – tutti i numerosi discorsi dei candidati, tutti insieme uniti come in una squadra coesa. Ritornerò su questo post per ordinare tutte le mie idee sul Movimento. Intanto voglio subito anticipare l’impressione più importante. A stare a sentire i media nostrani i candidati del Movimento Cinque Stelle sarebbero stati una specie di Armata Brancaleone nel parlamento italiano. L’incompetenza e l’inesperienza sarebbe ciò che avrebbe caratterizzato candidati di giovane età. Non è stata per nulla l’impressione che ho riportato. Tutti i discorsi che ho ascoltato sono stati improntati a ragionevolezza e buon senso. Molta la voglia di lavorare ed impegnarsi nello studio dei problemi. Altissimo l’indice di moralità e di onestà. Anche la preparazione di ognuno è del tutto rispettabile senza essere eccezionale: non ci sono ex ministro, ex banchieri o premi Nobel, che sul piano politico hanno dato a mio avviso pessima prova. Un’altra bufala da smontare è il confronto fra le primarie del PD con i suoi tre milioni di elettori e le parlamentarie di Cinque Stelle con i suoi 20.000 votanti complessivi. In realtà, le primarie sono stare delle “nomine”all’interno del PD allo stesso modo del Porcellum ossia un Porcellum dentro il PD. Basti pensare che una Rosi Bindi che non ha nulla a che fare con la Calabria è stata eletto a Reggio Calabria dalle truppe cammellate di Calabria militanti nel PD. Al contrario gli eletti fra i 20.000 di Cinque Stelle si sono autoselezionati fra 20.000: nessuno ha messo in lista nessuno. È possibile pensare che alle prossime parlamentarie la base di 20.000 possa passare a 200.000. Dipende dal perfezionamento del sistema, che è democratico e non manovrato, come nel caso dei tre milioni.

Altra notazione, per di particolare interesse, è il nome di Vittorio Arrigoni a commento dell’articolo 11 della costituzione, che è un ripudio della guerra che considerata la prassi seguita dai governi ha avuto finora un significato del tutto retorico. Non è mai stato rispettato. In realtà, quell’articolo fu scritto a Yalta, quando si decise che Italia e Germania non avrebbero più dovuto essere nelle condizioni di poter nuocere militarmente. Cionostante, all’Italia è stato di recente imposto all’Italia sia la guerra in Afghanistan sia il vergognoso tradimento del trattato di amicizia con la Libia, appena siglato con Geddafi. Vittorio Arrigoni è l’unico “eroe”, l’unica faccia pulita, che possiamo nominare in tutta questa brutta storia. Mi vado sempre più convincendo che dietro la sua morte ci sia lo zampino del Mossad che è rotto ad ogni inganno. Il libro di Ostrovsky, ex spia israeliana, che ha tagliato la corda prima di essere ucciso dallo stesso Mossad, è illuminante per chi lo sa leggere e trarne utili insegnamenti. Vi è da augurarsi che l’indicazione di Vik come eroe di Cinque Stelle prefiguri una nuova politica estera. Lo temono i sionisti e quanti fanno parte in Italia della Israel lobby.

Naturalmente, sono stati assai numerosi e vari i temi trattati ed io qui mi sono limitato a citare le cose che dal mio limitato punto di vista mi hanno maggiormente interessato. Molto mi è piaciuta l’esclusione di tutta la stampa italiana e di tutte le televisioni italiane del palco: una stampa infame a cui nelle intenzioni del Movimento saranno tagliati tutti i fondi pubblici. La Piazza era davvero piena. Grillo stesso ha parlato di 800.000 persone. Avevo sentito dire che la piazza poteva contenere un milione di persone, se si considera anche via Carlo Felice. A me non interessa gonfiare i numeri. Per un calcolo oggettivo, basta che si sappia quante persone può contenere la piazza ed io posso testimoniare non solo che era piena, ma che si stava pure stretti ed era difficile muoversi, e poteva essere anche pericoloso trovarsi vicino al palco, dove maggiore era l‘addensamento. Non per nulla vi erano ripetuti inviti da parte del palco a non stringere.