mercoledì 12 marzo 2008

Quando si parla di pedofilia...

Versione 1.0

Nelle stagioni mediatiche del sistema informativo italiano vi è stata una grande agitazione in merito ad un filmato prodotto dalla BBC, dove si documentava il fenomeno della pedofilia da parte del clero cattolico in paesi del nord e sud America oltre che nella stessa Inghilterra. In Italia, vi era stato un fuoco di sbarramento affinché il filmato non venisse trasmesso da Santoro nella sua trasmissione “Anno zero”. Santoro si impuntò e la cosa passò, ma con tutte le contromisure possibili. Dopo non si parlò più dell’episodio e non vi fu il dibattito e le riflessioni che il fenomeno certamente richiedeva. Di quella trasmissione ricordo un particolare due cose, che ancora producono in me pena ed indignazione per un verso e per l’altro. Un grande senso di pena suscitò in me il volto dell’anziana signora brasiliana per aver voluto denunciare le violenze commesse sul nipote da un prete brasiliano, non nuovo a cose del genere, L’anziana signora fu poi emarginata dalla comunità ecclesiale per non aver voluto tacere. L’altro episodio che mi indignò fu il riduzionismo ad opera di un noto esponente cattolico nello studio di Santoro: le responsabilità sarebbero state solo di “quattro delinquenti” che non avrebbero mai dovuto diventare preti. Il fatto dunque limitato e marginale. Il discorso era poi deviato dalla gravità oggettiva del diffuso fenomeno e si opponeva a quella immagine non edificante l’immagine invece edificante della solita Madre Teresa di Calcutta, che quindi veniva usata per neutralizzare le nefandezze americane. Un curioso modo di ragionare come se le due cose non fossero perfettamente compatibili e non concesso che Madre Teresa di Calcutta abbia particolari meriti rispetto a chiunque altro, cattolico o non cattolico, si prodighi più o meno disinteressatamente per il suo prossimo. Resta rilevante il silenzio mediatico dopo quella contestata trasmissione. Leggo adesso questa notizia dell’ADUC che riporto per intero:
USA. ANCORA RISARCIMENTI MILIONARI
ALLE VITTIME DI ABUSI SESSUALI DA PARTE DI PRETI CATTOLICI

Mentre la Chiesa cattolica in Spagna ed in Italia interviene pesantemente sul processo elettorale facendo forza sulla sua indiscussa superiorità morale ed etica, in America continua a pagare cara la protezione che ha garantito alle migliaia di preti pedofili al suo interno.
L’ultima salassata arriva all'Arcidiocesi di Hartford, in Connecticut, che ha accettato di sborsare oltre mezzo milione di dollari ad un ex chierichetto seviziato dal cappellano della Polizia di Stato, padre Stephen Foley. Padre Foley, che fino allo scorso anno aveva continuato a vivere presso il seminario cattolico di S. Tommaso in Bloomfield, e' ancora prete.
L'accordo evita l'ennesimo imbarazzante procedimento penale e civile nei confronti della Chiesa, accusata di aver non solo perpetrato violenze su migliaia di minori americani, ma di aver aiutato i colpevoli a sfuggire alla giustizia.
Gia' due anni fa, la stessa arcidiocesi era stata condannata ad un risarcimento di 22 milioni di dollari da destinare a 43 vittime di abusi sessuali da parte di preti cattolici. Sempre in Connecticut, anche L’Arcidiocesi di Bridgeport era stata condannata al risarcimento di 40 vittime.
Sono diverse le Arcidiocesi negli Stati Uniti che hanno dichiarato fallimento a seguito dei risarcimenti, tra cui quella di Portland (Oregon), Spokane (Washington), Tucson (Arizona), Davenport (Iowa) e San Diego (California). Altre, come quella di Los Angeles, sono state costrette a vendere monasteri ed altre proprieta' ecclesiastiche per far fronte a risarcimenti che superano il mezzo miliardo di dollari.
I risarcimenti alle vittime finora riconosciuti dalla Chiesa Cattolica si aggirano intorno al miliardo e mezzo di dollari.
La cifra è da capogiro e dà la misura quantitativa del fenomeno: mezzo miliardo di dollari. Nel mio blog dedicato alla critica del cattolicesimo andrò ricostruendo, fra le altre cose, anche il rapporto del cattolicesimo con la sessualità a partire almeno da Agostino di Ippona. A mio avviso, il fenomeno non è marginale o episodico, ma costituisce larga parte del modo di essere del cattolicesimo in quanto religione strutturata in organizzazioni di potere e di controllo sociale. Se il fenomeno in America è venuto a galla, non credo che la natura umana sia diversa da questa parte dell’Atlantico. Credo invece che da noi la censura sia più efficace e maggiore il potere delle gerarchie ecclesiastiche sul ceto politico.

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