testo in progress
Sto ascoltando Massimo Bordin e la sua rassegna stampa. Mi sono annotato le “ragioni” di Antonio Politico che su “il Riformista”, foglio di regime, elenca per la manifestazione di domani a Campo de’ Fiori alla quale andrò, come sempre, ma con le mie ragioni, non con quelle di Antonio Polito e Massimo Bordin. Le richieste politiane al governo cinese sarebbero: 1°) richiesta di fine delle violenze; 2°) ispezione internazionale dell’Onu; 3°) apertura di un canale di dialogo con il Dalai Lama come ha detto Condoleeza Rice; 4°) I diritti umani sono universali e propri dello stesso Polito devono essere coattivamente rispettati anche dalla Cina.
Riflessioni schematiche in contraddittorio:
1°) Credo che a voler la fine delle violenze sia innanzitutto il governo cinese e non vedo come Antonio Polito possa fare una richiesta così ridicola: la formica chiede all’elefante. Partecipano al ridicolo quanti confluiscono a Campo de’ Fiori, minuscola piazza romana meta abituale delle mie passeggiate. In realtà, esiste un retropensiero: continuazione delle “provocazioni” tibetane senza che da parte del governo si sia nessuna reazione. L’interesse politico di Polito, o meglio della sua forma mentis e dell'idea che rappresenta, è la destabilizzazione della Cina ed un’evoluzione politica quale abbiamo visto nella ex-Iugoslavia o almeno nell’Unione Sovietica. Ma la Cina non è la Serbia. Nel loro conformismo e servilismo congenito i governi europei non arrivano fino al punto di sfidare la Cina.
2°) Chiedere l’ispezione internazionale dell’Onu sarebbe umiliare la Cina, mettere in dubbio le sue dichiarazione e assicurazione, violare la sua sovranità statale. Ma a questo punto chiedo io al “sionista” Polito: ma come, hai taciuto quando una delegazione italiana (Gaza Vive) voleva entrare in Gaza ed il governo israeliano lo ha impedito ed ora vuoi l’ispezione internazionale in Cina? Non ti pare che i conti non tornino? Tu stesso più avanti parli di ipocrisia: ma sei capace di guardarti allo specchio?
3°) Ma come, Condoleeza e tu sua lontana proiezione mediatica, vi inalberate quando il ministro ancora in carica chiede un dialogo fra il governo israeliano e Hamas ed adesso pretendi che il governo cinese apra un dialogo con il Dalai Lama? Non ti pare, o non limpido Polito, non ti pare che anche qui qualcosa strida nel ragionamento?
4°) Universalità dei diritti umani. Non è come tu pensi. Se fai seri studi sul diritto e la cultura cinese scoprirai che il nostro ideologismo polemico sui “diritti umani” è estraneo, del tutto estraneo a quella cultura. Se proprio sei affezionato a questa categoria concettuale faresti meglio a chiederne l’applicazione nei confronti di Gaza ed ai palestinesi al governo occidentale di Israele, le cui ragioni mi pare tu sempre sostenga. Israele, stando alle condanne numerose dell’Onu, è responsabile di violazioni dei diritti umani.
Caro Polito, Caro Bordin,
non ce la contate giusta. Guardate prima a Gaza, che è anche a noi molto, ma molto più vicina e non solo in senso geografico, e solo dopo possiamo andar a vedere cosa succede veramente in Tibet, dove a mio avviso a voi di “diritti umani” non interessa proprio nulla, mentre è un vostro ghiotto interesse politico la destabilizzazione della Cina ed una sanguinosa guerra civile che questa interessa non pochi milioni di persone, ma qualche miliardo ed un sesto della popoloazione mondiale.
- Per quel che serve ho mandato ad Antonio polito e Massimo Bordin questo testo.
Riflessioni schematiche in contraddittorio:
1°) Credo che a voler la fine delle violenze sia innanzitutto il governo cinese e non vedo come Antonio Polito possa fare una richiesta così ridicola: la formica chiede all’elefante. Partecipano al ridicolo quanti confluiscono a Campo de’ Fiori, minuscola piazza romana meta abituale delle mie passeggiate. In realtà, esiste un retropensiero: continuazione delle “provocazioni” tibetane senza che da parte del governo si sia nessuna reazione. L’interesse politico di Polito, o meglio della sua forma mentis e dell'idea che rappresenta, è la destabilizzazione della Cina ed un’evoluzione politica quale abbiamo visto nella ex-Iugoslavia o almeno nell’Unione Sovietica. Ma la Cina non è la Serbia. Nel loro conformismo e servilismo congenito i governi europei non arrivano fino al punto di sfidare la Cina.
2°) Chiedere l’ispezione internazionale dell’Onu sarebbe umiliare la Cina, mettere in dubbio le sue dichiarazione e assicurazione, violare la sua sovranità statale. Ma a questo punto chiedo io al “sionista” Polito: ma come, hai taciuto quando una delegazione italiana (Gaza Vive) voleva entrare in Gaza ed il governo israeliano lo ha impedito ed ora vuoi l’ispezione internazionale in Cina? Non ti pare che i conti non tornino? Tu stesso più avanti parli di ipocrisia: ma sei capace di guardarti allo specchio?
3°) Ma come, Condoleeza e tu sua lontana proiezione mediatica, vi inalberate quando il ministro ancora in carica chiede un dialogo fra il governo israeliano e Hamas ed adesso pretendi che il governo cinese apra un dialogo con il Dalai Lama? Non ti pare, o non limpido Polito, non ti pare che anche qui qualcosa strida nel ragionamento?
4°) Universalità dei diritti umani. Non è come tu pensi. Se fai seri studi sul diritto e la cultura cinese scoprirai che il nostro ideologismo polemico sui “diritti umani” è estraneo, del tutto estraneo a quella cultura. Se proprio sei affezionato a questa categoria concettuale faresti meglio a chiederne l’applicazione nei confronti di Gaza ed ai palestinesi al governo occidentale di Israele, le cui ragioni mi pare tu sempre sostenga. Israele, stando alle condanne numerose dell’Onu, è responsabile di violazioni dei diritti umani.
Caro Polito, Caro Bordin,
non ce la contate giusta. Guardate prima a Gaza, che è anche a noi molto, ma molto più vicina e non solo in senso geografico, e solo dopo possiamo andar a vedere cosa succede veramente in Tibet, dove a mio avviso a voi di “diritti umani” non interessa proprio nulla, mentre è un vostro ghiotto interesse politico la destabilizzazione della Cina ed una sanguinosa guerra civile che questa interessa non pochi milioni di persone, ma qualche miliardo ed un sesto della popoloazione mondiale.
- Per quel che serve ho mandato ad Antonio polito e Massimo Bordin questo testo.
Nessun commento:
Posta un commento