giovedì 11 dicembre 2008

Propagandisti: 57. Stefano Magni ed i suoi articoli su misura

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È da tempo che abbiamo notato gli articoli di Stefano Magni e ci proponevano uno scheda di attenzione, che è maturata in occasione di un articolo su Richard Fask, “rapporteur” dell’ONU per i diritti umani, che egli tenta vanamente di screditare. Non seguo tutti i suoi spostamenti ed i suoi miracoli, ma i suoi articoli sono abitualmente riportati dai «Corretti Informatori» in quanto riconosciuti come in linea con il corretto pensiero sionista o filoisraeliano senza tentennamenti. Il sistema della propaganda sionista in rete funziona secondo uno schema abbastanza semplice. Individuati una serie di giornalisti o singoli articoli di riferimento, questi poi vengono ripresi in blog sionisti di bassa capacità elaborativa e quindi divulgatori e assunti come dottrina da una base di squadristi mediatici che su di essi basano le loro informazione e si formano le loro opinioni con le quali contraccano le voci diverse. Con questo sistema si tentano di accreditare posizioni per cui è un male in sé il boicottaggio di quanti contestano la Fiera del Libro dedicato ad Israele come ospite d’onore per il suo 60° anniversario, mentre il boicottaggio è un bene quando si tratta di sabotare una conferenza Onu, dove come già a Durban I è probabile che Israele venga nuovamente condannata, equiparando sionismo e razzismo con buona pace del nostro presidente Napolitano. Uomini come Stefano Magni sono mobilitati per il boicottaggio e la delegittimazione nientepodimeno che l’ONU. Ma per fortuna ad uscirne delegittimato è lo stesso Magni è con lui il Diaconale che pubblica i suoi goffi tentativi.


1.1/17.10.09
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Sommario: 1. Una “magnifica” opinione. – 2. Magni su Goldstone. –

1. Una “magnifica” opinione. – Gli articoli di Stefano Magni sul quale non avevamo ancora aperto una scheda analitica si caratterizzano sempre per il loro sionismo senza se e senza ma. Inoltre escono su un organo sionista senza se e senza ma come l’«Opinione» di Arturo Diaconale. Oltre che negare l’evidenza della situazione di Gaza e la violazione dei diritti elementari classificati come “umani”, Magni insiste sul trito ritornello della presunta “democrazia” esistente in Israele, quasi che una democrazia non possa macchiarsi per definizione dei peggiori crimini, offre un ritratto delegittimante di Richard Falk. È interessante soffermarsi sulla composizione dell’organo dell’Onu che si riunirà in Ginevra il prossimo aprile e di cui è da tempo iniziato il boicottaggio. La Commissione è composta a rotazione di 47 Stati su 171 che hanno aderito. Una delle strade del boicottaggio è quella di delegittimare i singoli stati, dicendo che a loro volta sarebbero violatori di diritti umani: Cina, Cuba, Arabia Saudita. Ma questa ultima è uno strettissimo alleato degli Usa e la famiglia Bush è pure in affari privati, secondo il filmato di Michael Moore che tutti abbiamo visto: baci e abbracci con Bush. Adesso scoprono che è un violatore dei diritti umani. Per Cuba sarebbero maggiori i crimini a danno dei cubani per i quali dovrebbero rispondere gli Usa. Della Cina basta ricordare che i manuali scolastici di storia incominciano a parlarne per la Guerra dell’Oppio, quando l’Inghilterra con la guerra impose che si potesse liberamente smerciare in Cina la droga. Si potrebbe dire: da che pulpito viene la predica! La colpa di Falk secondo Stefano il Magnifico incomincia con un editoriale di Falk favorevole alla rivoluzione islamica del 1979, quando il popolo iraniano si liberò del corrotto regime dello Scià imposto nel 1953 da un colpo di stato diretto dalla CIA, quindi per aver definito nel 2003 la guerra di Bush contro l’Irak “una guerra di aggressione”. Peccato che Magni non abbia letto le confessioni ultime dello stesso Bush che considera un “errore” da non ripetere quella guerra sciagurata, per la quale perfino l’amerikano chiede l’imputatazione di Bush come criminale di guerra. Altro titolo di demerito o merito (a seconda dei punti di vista) è quello di aver definito l’amministrazione Bush “complice” dell’11 settembre in un attentato che resta per lo meno oscuro ed infine per aver definito un “Olocausto” la politica israeliana nei Territori Occupati. Questo è ciò che pensa e scrive Stefano Magni nell’«Opinione» di Arturo Diaconale, un foglio di stampa dove sarebbero tutti disoccupati se dovessero vendere nelle edicole opinioni come quella qui riportata. È giusta e doverosa qualche riflessione su Stefano Magni e sul giornale dove scrive. Tuttavia, se nel tentativo di infangare e delegittimare il “rapporteur” dell’Onu il nostro articolista non ha saputo trovare di meglio, vi è da concludere che Richard Falk è un galantuomo, mentre non possiamo dire lo stesso di Stefano Magni e dei suoi degni compari.

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2. Magni su Goldstone. – Era da tempo che non aggiornavamo la scheda su Magni, anche lui hasbarota di professione. È così! Ciò che il rapporto Goldstone dice è pura verità, anzi una verità indulgente verso Israele nel momento in cui mette sullo stesso piano Hamas e Israele. Tutti sanno che i sigari Kassam, di valore militare eguale a zero, sono ordigni rudimentali che chiunque potrebbe confezionare. Non è necessario attribuirli ad Hamas, che non ha cannoni, aerei, armamenti paragonabili a quelli israeliani. È ridicolo che si possa prestare credito alle smentite dell’Idf, come fa Magni. Avrebbe potuto smentirle comparendo davanti alla commissione ONU. Ma se ne è ben guardato! Insomma, una volgare hasbara quella di Stefano che non vale la pena di commentare oltre. Ne registriamo qui la sua valenza unicamente ideologica ma non logica né informativa.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Egregio professore,
questa Sua ottima scheda fa il paio con l'altrettanto ottimo articolo di Blondet che trova qui: http://www.effedieffe.com/content/view/5569/165/

Ci avviamo ormai ad essere colonia di Sion anche giuridicamente, oltre che de facto.
Necessiterebbe un moto di orgoglio, che però sappiamo non potrà mai venire, perché la lobby permea ogni livello ed ogni aspetto del nostro vivere civile.

Anonimo ha detto...

Caro Antonio, ti segnalo che l'ormai potente lobby "In Difesa di Israele" ha di fatto occupato la Chiesa Cristiana Evangelica di Reggio Emilia, guarda qui: http://www.ilvangelo-israele.it/news/notizie_recenti.html e leggi la seconda notizia contro l'Iran, indovina un po' da chi è tradotta?
Mi pare che questa lobby made in Italy si stia diffondendo parecchio, che ne pensa?
Cari saluti

Antonio Caracciolo ha detto...

Sono piuttosto stanco. Rientro adesso a casa da questa mattina che sono uscito. Ho dato un’occhiata al sito e mi riservo di ritornarvi con più calma. Ne ho intanto registrato in link nella sezione del monitoraggio tematico:
http://civiumlibertas.blogspot.com/2007/10/monitoraggio-di-informazione-corretta-u.html
tutto da risistemare.

Posso osservare al momento che se si tratta di cristiani sionisti le migliori spiegazioni si trovano nel libro di Curzio Nitoglia che ho appena terminato di leggere.

Ritornerò comunque sul tema.