Come «Informazione Corretta» e altri media presentano Israele, il Medio Oriente e la Palestina: Abu Mazen - Allam - Battista - Bordin - Broder - Buffa - Bush - Calabrò - Casadei - Colombo - Cicchitto - Diaconale - Fait - Fallaci - Feiglin - Ferrara - Fourest - Foxman - Frattini - Guzzanti - Israel - B.H. Lèvy - Lisistrata - Livni - Loewenthal - Amos Luzzatto - Mella - Meotti - Merkel - Morris - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - Palazzi - Panella - Petraeus - Pezzana - Polito - Prister - Ranieri - Rocca - Ronchi - Ruben - Santus - Schwed - Sfaradi - Shalev - Steinhaus - Sussmann - Taradash - Tas - Teodori - Ulfkotte - Volli - Wiesel -
Non forma oggetto della mia ricerca lo studio delle correnti politiche che formano la cosiddetta democrazia israeliana, che celebra i suoi riti elettorali, costituisce partiti vecchi e nuovi, ora di maggioranza ora di minoranza, che segue ora una politica ora un’altra, che è d’accordo con una strategia o con l’altra. Tutto ciò mi è estraneo e non forma oggetto del mio interesse. Come ho già detto altrove, l’intero stato di Israele si fonda su un pactum sceleris, cioè il genocidio degli arabi con esproprio delle loro proprietà, dei loro villagi, delle loro case. Poco mi interessa che ciò avvenga con i riti elettorali e legislativi più o meno propri dello stato di diritto quale è sorto dalla rivoluzione francese. Mi interessa invece l’ideologia che con chiarezza si manifesta attraverso alcuni personaggi rappresentativi di questo mondo a me estraneo. È questo il caso dell’incredibile Moshe Feiglin che fa addirittura paura ad una Fiamma Nirenstein, la cui vista a me già basta per farmi uscire dalla grazia di Dio. Dovendo limitare la mia analisi mi servo dell’archivio di «Informazione Corretta» – a me utile, loro malgrado, non nel senso per il quale per il quale lo hanno costituto – in quanto la loro eco eco sia giunta nei media italiani.
Versione 1.1
Status: 13.12.08
Sommario: 1. Gli obiettivi inconfessabili. – 2. Quale la notizia? –
1. Gli obiettivi inconfessabili. – Dall’articolo di Michele Giorgio, come di consueto irriso e denigrato dai «Corretti Denigratori», contiene alcuni dati sul profilo dell’incredibile Moshe Feiglin: è un nazional-religioso, appartenente ad una delle tre liste religiose che unite insieme, se non ho sentito male, fanno un sostanzioso 30 per cento dei votanti; è un colono che vuole impedire l’accesso al parlamento ai palestinesi cittadini d’Israele; vuole far «emigrare» tutti i non ebrei e tirar fuori Israele dall’Onu. Quest’ultima è una prospettiva che fa paura perfino a madonna Fiammetta Nirenstein, non perché questi ami l’Onu, ma perché fuori dall’Onu Israele potrebbe fondare la sua legittimità unicamente sulle armi americane. Se già oggi Israele appare come un avamposto militare degli Usa, lo sarebbe più che mai una volta fuori dall’Onu, almeno finché l’Onu non sarà a sua volta rimpiazzato dalla Lega delle Democrazie, magari formate solo da Usa, Israele e Canada. Poco importa che Feiglin non sia maggioritario ai voti. Egli esprime una concezione che altri non dichiarano solo per ragioni di opportunità. La franchezza politica di Feiglin non è tale da favorire le relazioni di politica estera, che si nutrono di bugie e finzioni da ammannire alle opinioni pubbliche. Che il razzismo sia intrinseca al sionismo, che Israele poggi su basi razziali e razziste, a mio avviso non è dubbio. Feiglin è soltanto una versione estremista di una tendenza a tutti comune. Per uscire fuori dal razzismo occorrebbe uscire fuori dal modello dello Stato ebraico e fondare lo Stato Unico binazionale, ma escludo che vi sia chi realmente voglia ciò fra i partiti israeliani.
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2. Quale la notizia? – La stupidità dei «Corretti Informatori», senza qui voler congetturare a chi si debba materialmente la stesura del “corretto commento”, è qui particolarmente evidente. Il titolista della Repubblica scrive: “Israele, l’estremista che esalta Hitler”. I «Corretti Informatori» rititolan e sottotitolano correttamente: «L’estremista Moshé Feiglin retrocesso nelle liste Likud, ma una titolazione scorretta ignora la vera notizia», che chiaramente quanto opinabilmente è quella che gli stessi IC ritengono “vera”, ignorando del tutto il relativismo umano. In effetti, per noi la notizia è l’esistenza della persona stessa di Feiglin, non importa se al 1°, al 20° o al 35° posto della graduatoria elettorale che ci è del tutto indifferente ed aliena. Che Feiglin –poco importa se in una intervista del 1995 o dell’anno prossimo – abbia avuto parole di ammirazione per Hitler rivela un segreto di Pulcinella: il sionismo aveva avuto rapporti collaborativi sia con il fascismo sia con il nazismo durante gli anni trenta. L’affare dell’«Olocausto” ed il connesso gioco alla demonizzazione di fascismo e nazismo è venuto dopo. L’esistenza di persone come Feiglin è importante per conoscere la natura più autentica del sionismo. Questa, almeno per noi, è la notizia che attrae il nostro interesse. E certamente Feiglin sarà qui studiato con la massima attenzione possibile.
Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
Ed in Italia come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo! Con uno sguardo sull’Europa e sui luoghi da dove si tengono i fili.«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).
Come «Informazione Corretta» e altri media denigrano quanti criticano il sionismo, Israele, e gli Stati Uniti: Ahmadinejad - Alemanno - Aloni - Arafat - Arbour - Barghouti - Barnard - Berti - Blondet - Burg - Cardini - Carter - Chomsky - Cocco - De Giovannangeli - D’Escoto - D’Orsi - Facci - Farrahkan - Finkelstein - Giorgio - Grillo - La Russa - Michael Lerner - Gideon Levy - Sergio Luzzatto - Man - Moore - Morgantini - Morin - Odifreddi - Oz - Paci - Pannella - Pappe - Piccardo - Pillay - Prodi - Ramadan - Romano - Sabahi - Salamelik - Salerno - Sand - Schiavulli - Shamir - Spinelli - Stabile - Sternhell - Storace - Tizio - Toaff - Tutu - Vanunu - Vargas Llosa - Vattimo - Veneziani - Viola - Zanotelli -
Ricerche correlate:
1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Sezioni tematiche. – 2. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 3. L’11 settembre: misteri, dubbi, problemi. – 4. Rudimenti sul Mossad: suo ruolo e funzione nella guerra ideologica in corso. – 5. Free Gaza Movement: una sfida al blocco israeliano di Gaza. – 6. La pulizia etnica della Palestina. – 7. Studio delle principali Risoluzioni ONU di condanna a Israele. – 8. Cronologia del conflitto ebraico-palestinese. – 9. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 10. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 11. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 12. Classici del sionismo e dell’antisionismo: un’analisi comparata. – 13. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; VIII. Morris; – 14. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 15. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 16. La guerra giudaico-cristiana dei nostri giorni. – 17. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 18. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 19. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 20. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –
Non forma oggetto della mia ricerca lo studio delle correnti politiche che formano la cosiddetta democrazia israeliana, che celebra i suoi riti elettorali, costituisce partiti vecchi e nuovi, ora di maggioranza ora di minoranza, che segue ora una politica ora un’altra, che è d’accordo con una strategia o con l’altra. Tutto ciò mi è estraneo e non forma oggetto del mio interesse. Come ho già detto altrove, l’intero stato di Israele si fonda su un pactum sceleris, cioè il genocidio degli arabi con esproprio delle loro proprietà, dei loro villagi, delle loro case. Poco mi interessa che ciò avvenga con i riti elettorali e legislativi più o meno propri dello stato di diritto quale è sorto dalla rivoluzione francese. Mi interessa invece l’ideologia che con chiarezza si manifesta attraverso alcuni personaggi rappresentativi di questo mondo a me estraneo. È questo il caso dell’incredibile Moshe Feiglin che fa addirittura paura ad una Fiamma Nirenstein, la cui vista a me già basta per farmi uscire dalla grazia di Dio. Dovendo limitare la mia analisi mi servo dell’archivio di «Informazione Corretta» – a me utile, loro malgrado, non nel senso per il quale per il quale lo hanno costituto – in quanto la loro eco eco sia giunta nei media italiani.
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Status: 13.12.08
Sommario: 1. Gli obiettivi inconfessabili. – 2. Quale la notizia? –
1. Gli obiettivi inconfessabili. – Dall’articolo di Michele Giorgio, come di consueto irriso e denigrato dai «Corretti Denigratori», contiene alcuni dati sul profilo dell’incredibile Moshe Feiglin: è un nazional-religioso, appartenente ad una delle tre liste religiose che unite insieme, se non ho sentito male, fanno un sostanzioso 30 per cento dei votanti; è un colono che vuole impedire l’accesso al parlamento ai palestinesi cittadini d’Israele; vuole far «emigrare» tutti i non ebrei e tirar fuori Israele dall’Onu. Quest’ultima è una prospettiva che fa paura perfino a madonna Fiammetta Nirenstein, non perché questi ami l’Onu, ma perché fuori dall’Onu Israele potrebbe fondare la sua legittimità unicamente sulle armi americane. Se già oggi Israele appare come un avamposto militare degli Usa, lo sarebbe più che mai una volta fuori dall’Onu, almeno finché l’Onu non sarà a sua volta rimpiazzato dalla Lega delle Democrazie, magari formate solo da Usa, Israele e Canada. Poco importa che Feiglin non sia maggioritario ai voti. Egli esprime una concezione che altri non dichiarano solo per ragioni di opportunità. La franchezza politica di Feiglin non è tale da favorire le relazioni di politica estera, che si nutrono di bugie e finzioni da ammannire alle opinioni pubbliche. Che il razzismo sia intrinseca al sionismo, che Israele poggi su basi razziali e razziste, a mio avviso non è dubbio. Feiglin è soltanto una versione estremista di una tendenza a tutti comune. Per uscire fuori dal razzismo occorrebbe uscire fuori dal modello dello Stato ebraico e fondare lo Stato Unico binazionale, ma escludo che vi sia chi realmente voglia ciò fra i partiti israeliani.
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2. Quale la notizia? – La stupidità dei «Corretti Informatori», senza qui voler congetturare a chi si debba materialmente la stesura del “corretto commento”, è qui particolarmente evidente. Il titolista della Repubblica scrive: “Israele, l’estremista che esalta Hitler”. I «Corretti Informatori» rititolan e sottotitolano correttamente: «L’estremista Moshé Feiglin retrocesso nelle liste Likud, ma una titolazione scorretta ignora la vera notizia», che chiaramente quanto opinabilmente è quella che gli stessi IC ritengono “vera”, ignorando del tutto il relativismo umano. In effetti, per noi la notizia è l’esistenza della persona stessa di Feiglin, non importa se al 1°, al 20° o al 35° posto della graduatoria elettorale che ci è del tutto indifferente ed aliena. Che Feiglin –poco importa se in una intervista del 1995 o dell’anno prossimo – abbia avuto parole di ammirazione per Hitler rivela un segreto di Pulcinella: il sionismo aveva avuto rapporti collaborativi sia con il fascismo sia con il nazismo durante gli anni trenta. L’affare dell’«Olocausto” ed il connesso gioco alla demonizzazione di fascismo e nazismo è venuto dopo. L’esistenza di persone come Feiglin è importante per conoscere la natura più autentica del sionismo. Questa, almeno per noi, è la notizia che attrae il nostro interesse. E certamente Feiglin sarà qui studiato con la massima attenzione possibile.
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