domenica 6 luglio 2008

Parodie: 26. Federico Steinhaus storico hasbariano


Rendo chiaro ed esplicito a chi pensa ordinariamente in malafede e passa il suo tempo a tramare attacchi che queste non sono “liste di proscrizione” ma schede analitiche di studio dedicate ciascuna a quanti con evidente concertazione tentano di far passare e far prevalere una ben determinata interpretazione della politica estera attuale, in particolare ciò che succede quotidianamente in Medio Oriente, praticamente la “guerra mondiale” della nostra generazione. Strettamente legata a questa operazione ideologica è l’interpretazione complessiva del Novecento europeo, dove in pratica esiste una verità ufficiale di stato e dove non è consentito il dissenso. Altro che dissenso in Iran! Ci si consentisse di dissentire in patria! Il primo capitolo di questa scheda è una spostamento dalla precedente sistemazione del Monitoraggio, che verrà continuata e risistemata per temi, mentre ai personaggi verrà dedicata una scheda personale nominativa, tutt’altro che una lista di proscrizione. Queste se mai si trovano nell’Archivio di «Informazione Corretta». Federico Steinhaus, in posizione più defilata, interviene di tanto in tanto con interventi che vorrebbero essere di qualità, in uno stile meno volgare e da osteria quali si trova negli abituali «corretti commenti», esemplari per inciviltà di toni, forse a documentazione del sionismo d’attacco.

Versione 1.2/4.10.09
Precedente/
successivo
Sommario: 1. I pruriti di Steinhaus. – 2. L’esperto di odio. – 3. La logica stringente di Federico & Co. – 4. Le preoccupazioni di Federico. – 5. Federico e le vittime civili. – 6. Farneticazioni federiciane che sono già un complotto. – 7. La maschera morale di Federico. –

1. La visione storica di F. Steinhaus. – Federico Steinhaus è lo storico di “Informazione Corretta” che si pronuncia di tanto in tanto. Naturalmente la sua visione storica è peculiare. Nel suo commento redazionale che si può leggere cliccando su link si vede: a) il compiacimento per la nuova politica filoisraeliana di Sarkosy diversa da quella di Chirac. Ciò mi induce a dare qualche fondamento a voci sui trascorsi di Sarkosy, dipinto come un agente del Mossad.

Nello stesso commento tucidideo di Steinhaus è curiosa la piroetta per nascondere un evidente imbarazzo. Se è vero che la CIA avrebbe stabilito l’inesistenza di una minaccia nucleare iraniana, allora diventa ancora più evidente l'interesse tutto israeliano a spingere per una nuova guerra contro l’Iran sul modello di quella già sperimentata con successo contro l’Iraq. I due sociologi americani, Mearsheimer e Walt, autori del libro non gradito alla lobby, cioè la Israel lobby e la politica estera americana, dicono e documentano a chiare lettere che i servizi segreti israeliani avevano fornito documenti falsi per favorire la guerra contro l’Iraq. Questa leggiamo piroetta di Steinhaus:
… i nostri media preferiscono versare fiumi di inchiostro e migliaia di parole solo quando la “lobby ebraica” viene denunciata da qualche ebreo che la addita come causa prima degli aspetti peggiori delle scelte politiche fatte dagli Stati Uniti... A proposito di queste, è di ieri la notizia che la CIA avrebbe accertato che da ben 4 anni l’Iran ha smesso di pensare alla bomba atomica. In questo modo la CIA si sgrava la coscienza dalla brutta figura dell’Iraq e passa a Bush un asso per tirarsi fuori dagli impicci lasciando al solo Israele la responsabilità di dire che l’Iran costituisce un pericolo reale per il mondo intero. Una domanda però ci assilla, da ieri: tutti i grandi esperti che in questi anni l’ONU ha mandato in Iran a fare ispezioni hanno riferito cose molto diverse. E’ mai possibile che il premio Nobel El Baradei e dozzine di scienziati siano tutti degli sprovveduti incapaci di distinguere un sito nucleare in grado di produrre “la bomba” da una pizzeria?
La “brutta figura” e la “cattiva coscienza” della CIA è quella di aver fatto passare false informative provenienti da Israele. Quanto poi ad attendibilità sull'inesistenza di una minaccia nucleare dell'Iran chi mai e di più dovrebbe saperne se non la CIA stessa? Forse dovrebbero andare gli spioni americani ad informarsi dai fabbricanti di falsi in Israele o magari attingere allo stesso Steinhaus ed alla redazione di “Informazione Corretta” che arde dall'evidente desiderio di una nuova guerra contro l’Iran con devastazioni e milioni di morti, tutti per la maggior gloria della Grande Israele.

Altro prurito steinhausiano che qui isoliamo brevemente riguarda i cimiteri. Io non so se i fatti denunciati nel brano qui di seguito riportato:
Ricordiamo le giravolte di Chirac, non molti anni fa, per evitare che la grande quantità di aggressioni contro ebrei e contro istituzioni ebraiche – cimiteri inclusi – potessero essere definite atti di antisemitismo. Ebbene, Sarkozy ha voltato pagina anche su questa tematica scomoda.
siano veri o no. Ammettiamolo pure. E non ho difficoltà a stigmatizzare ogni atto vandalico contro momumenti funebri, bare di defunti, morti di qualsiasi razza o religione essi siano: il rispetto per i morti è un principio etico assoluto e merita ogni esecrazione chi non rispetta i morti. Ma per Steinhaus ciò non è sufficiente. Ciò che a lui interessa è che un atto già di per sé esecrabile sia rubricato come antisemitismo. Infatti, in questo modo è possibile far scattare le speciali protezioni e le provvidenze legislative, anzi i privilegi, che per tutti gli altri morti non sono concessi. Neppure nella morte vi è eguaglianza: i morti ebrei devono valere più di tutti gli altri morti. Questa è la filosofia della storia di Federico Steinhaus e dei Corretti Informatori.

Torna al Sommario.

2. L’esperto di odio. – La categoria dell’«odio» è un espediente della propaganda sionista per rendere “odiosi” quanto hanno la grave colpa di resistere o di non sapersi o volersi rassegnare ad un’esistenza di profughi, dopo essere stati cacciati ai tempi della “pulizia etnica” della Nakba ed a più riprese. Costoro hanno il torto perdonabile di non voler dimenticare le radici della loro emarginazione presente e di non voler accettare la dispersione come popolo. Anzi si trova spesso in siti sionisti l’assunto che il “popolo palestinese non esiste”, mentre è il più grave di tutti i crimini attentare al “diritto di israele alla sua esistenza”, fondato sulla non esistenza altrui. Nel link si trova uno di questi esperti.

3. La logica stringente di Federico & Co. – La si può riassumere con questa formula: due più due fanno cinque o sette o qualunque altro numero, ma non quattro. Non mi interessa molto il merito della fondatezza storica dell’omicidio rituale di cui in “Pasque di Sangue”, che leggerò nella prima versione, la sola che mi interessi, quando e se ne avrò il tempo e la voglia per questo genre di letture. Quello che invece mi ha subito scosso nella mia sensibilità di cittadino è la campagna di intimidazione subito fatta scattare contro un autore reo di aver scritto un libro non gradito alla Israel lobby, la cui attività propagandistica ha esigenze che non possono essere disturbate da eventi non previsti. Ogni giorno escono in Italia e nel mondo libri ed articoli, le cui tesi trovano il consenso di tutti o solo di alcuni o anche nessun studiosio dello stesso ambito scientifico. Il dibattito che ne segue e che a volte si trascina per secoli è cosa normale. Mi è capitato di dovermi imbarcare in una aspra polemica con un Tizio, addirittura assessore alla Cultura, che per ragioni di campanile o di altro genere voleva e vuole a tutti i costi che un certo personaggio sia nato in un determinato luogo. Si può fare anche l’esempio dell’evoluzionismo, non accettato da tutti. E così via. Ma nel caso di Elio Toaff non si è trattato di questo. Vi è stato un vero e proprio linciaggio che non appartiene al mondo della scienza, ma a un doverso mondo con cui la scienza non ha nulla di che spartire.

4. Le preoccupazioni di Federico. – Non abbiamo commentato abbastanza nel nostro blog la circostanza che nell’avventura georgiana era presente Israele. Mentre tutti attendavano un imminente attacco all’Iran da parte degli USA o dello stesso Israele, si è verificato invece un attacco della Georgia addirittura alla Russia. La reazione è stata immediata, scatendando un rapido mutamento degli scenari geopolitici planetari. Naturalmente, Federico vedrebbe di buon occhio una guerra USA-Russia per una maggior gloria di Israele.

5. Federico e le vittime civili. – Non eccelle per acume questa lettera di Federico Steinhaus, pubblicata in «Informazione Corretta». Si rivolge a Sergio Romano per contestargli una distinzione fra patrioti e terroristi. A parte la solita paccottiglia propagandistica basta obiettare a Federico che se la differenza è data dalla morte di civili, allora non esistoni maggiori terroristi della stessa Israele e degli Usa. L’ultima notizia in questo momento è data dall’incursione in Siria dove hanno ammazzato almeno otto persone, motivano che volevano ammazzare UN terrorista. Per essere certi di ammazzarne uno ne hanno ammazzato otto. In un articolo Maurizio Blondet avanza l’ipotesi che nell’elicottero che ha fatto l’incursione fossero degli israeliani, non soldati americani! Tutto è possibile e questo è poco.

6. Farneticazioni federiciane che sono già un complotto. – Lo sproloquio di Federico che pretende di fare analisi è già una forma di complotto. Non si capisce bene contro chi ce l’abbia, ma cita una sigla famigerata: il Memri che insieme a Honest Reporting svolgono azione costante di condizionamente e intimidazione. Essendo generico lo sproloquio ho poco di che ribattere. Quanto ai citatissimi “Protocolli” ammetto di saperne poco, per adesso, ma ciò che attrae la mia curiosità non è il falso asserito tale, benché abbia conosciuto qualcuno che dubito perfino che si tratti davvero di un falso. Ma ammesso pure che sia un falso, ciò che è interessante chi lo abbia prodotto, nel 1905, e quale interesse abbia avuto a farlo. Di recente l’attenzione sui falsi “Protocolli” è ritornata viva, grazie ad una battuta di Vattimo. Valutando il ruolo dei media nell’informazione, Vattimo se ne uscito dicendo che trovava verosimile quella parte dei “Protocolli”, dove si parla di un piano per il controllo del sistema dell’informazione. Non saprei dargli torto. Falso o non falso, quel documento resta interessante.

Quanto poi all’11 settembre l’analisi del Gruppo Zero con Giulietto Chiesa è abbastanza semplice: la versione ufficiale non è credibile, è in pratica una bugia. Quale sia la verità non la sappiamo, ma quale che essa sia vogliamo saperla e non rinunciamo a cercarla. Posizione più onesta non può esservi. Nel dubbio, ovvero nell’assenza di una verità plausibile, e a seconda del temperamento e dell’esperienza di ognuno, sono possibili tutti i sospetti. In un mondo popolato di servizi segreti che non si fermano davanti a nessuna efferatezza io sono anche disposto a credere che a farsi l’attentato sia stato lo stesso Bush, o gli israeliani, o la CIA. Avrebbe potuto anche essere bin Laden, ma non risulta provato. E se anche fosse stato bin Laden, ciò che ha fatto non è più esecrabile di ciò che Usa e Israele hanno fatto apertamente alla luce del sole, che è soltanto piccola cosa di ciò che hanno tramato nell’ombra.

Quanto agli omicidi rituali per la parte che ho finora letto e so di Ariel Toaff la cosa non è per nulla come la racconta Federico. A questo punto il complotto lo fa lui, facendo credere una cosa per un’altra. Resta la storia coloniale del sionismo da cento anni a questa parte. Quanto poi agli ebrei che sarebbero vittima di ciò che Federico dice occorre distinguere fra diverse identità ebraiche. Non tutti gli ebrei sono eguali, non tutti sono sionisti, non tutti sono responsabili della Nakba, non tutti hanno forgiato la loro immagine sul mito della Shoa, un vero e proprio complotto mediatico. Non conoscendo la lingua araba, nulla posso dire sui signori citati da Federico e da lui resi responsabili di opinioni e posizioni che pochi possono verificare, ma che certamente non possono essere valutate sulla base delle attribuzioni per mano e per mente di Federico Steinhaus, la cui credibilità non valica i muri della sua Haus, della sua congrega sionista.

7. La maschera morale di Federico. – Non meritano particolare attenzione le analisi di Federico che parla proprio lui di “gettare la maschera”. Io credo che quanti hanno avallato “Piombo Fuso’ debbano semplicemnete vergognarsi per tutti gli anni a venire, se appena avessero senso morale. Qui registriamo a fini di ordinario monitoraggio.

8. Il complotto dietro il complotto. – Che le cose ufficiali dette sull’11 settembre non siano mai state chiare e non abbiano convinto altri che quelli cui la verità ufficiale tornava utile è cosa per nulla difficile da credere. Che esista un’associazione chiamata B’naï B’rith e che non si occupi di cene aziendali è cosa pure nota, come è noto l’esistenza di un feroce lobbismo ebraico. Per evitare di fare chiarezza sulle cose che esistono e della cui esistenza si sa un metodo è quello di produrre esagerazioni o caricature attribuendole appunto ai “complottisti”, che sarebbero quelli che credono a complotti inesistenti per il solo gusto di dare addosso agli ebrei, che si sa sono innocenti e si difendono soltanto e che amano immensamente l’umanità, incominciando dai palestinesi cacciati dalle loro case e rinchiusi dentro lager veri e propri, con condizioni di vità più pesanti di quelli nazisti.

Nessun commento: