Caro Presidente Berlusconi,
Spero che voglia apprezzare insieme con il mio sostegno di elettore anche la mia franchezza di cittadino qualunque. Pertanto le significo quanto segue:
Esprimo viva preoccupazione per quanto leggo nell’allegata Vostra nota, sulla quale osservo:
- come ricercatore nelle università italiane ritengo di vitale interesse che nel sistema della ricerca italiana venga mantenuto piena libertà di pensiero e di ricerca come dal dettato 21 e 33 della costituzione italiana.
- incontri come quelli comunicati mi appaiono meri tentativi surrettizi per introdurre anche in Italia una legislazione che fissi per legge limiti e tesi a quello che può essere solo il risultato di una libera ricerca storica.
- ritengo inesistenti i pericoli di antisemitismo denunciati dall’ADL che opera ordinariamente come una Lobby a favore dello stato di Israele, come si evince dalla stessa Nota.
- attesa l’inesistenza di uno specifico pericolo di antisemitismo giudico necessaria la depenalizzazione di ogni specifica sanzione diversa da quella posta a tutela da ogni altra forma di discriminazione e persecuzione sociale.
- Non esistono specifiche minacce dell’Iran ad Israele e come elettore del governo in carica nonché militante dello stesso partito del presidente giudico negativamente che in Roma il presidente Berlusconi non abbia avviato colloqui di pace e di buone relazioni con il presidente Ahmadinejad.
- È certamente a conoscenza degli Uffici del governo quanto l’ambasciatore Sergio Romano sostiene sugli organi di stampa, e cioè che non esiste nessun divieto internazionale ai processi di arricchimento dell’uranio, soprattutto se per scopi civili e pacifici, come dichiarato dall’Iran.
- Deploro che si continui a prestar fede al presidente Bush, fortunatamente al termine del suo mandato, e a organizzazioni lobbistiche che hanno fatto di tutto per portare il mondo in una guerra disastrosa ed illegale come quella in Iraq.
- Proprio in conseguenza dell’11 settembre e delle guerre che ne sono seguite i migliori studiosi convengono nell’opinione che il governo Bush abbia tradito e violato l'originaria costituzione americana. Gli Stati Uniti non possono più essere considerati come un paese modello di democrazia.
- Sarebbe quanto mai opportuno che il nostro governo prendesse in seria considerazione il numero incredibile di basi americane presenti nel nostro paese. Non servono alla nostra libertà, vengono da me cittadino percepite come un segno del nostro vassallaggio, non giovano alla pace. Nella misura in cui da queste basi partono missioni di morte verso paesi con i quali siamo in pace, anche noi agli occhi dei popoli aggrediti diveniamo responsabili delle vittime causate da sofisticati e costosissimi ordigni di morte, la cui produzione industriale ha devastato i principi di una sana economia di pace e di sviluppo. Resto convinto che il nostro crescente impoverimento sia la conseguenza di un’economia impostata sul più bieco militarismo.
Sono queste soltanto alcune estemporanee preoccupazioni suscitate dalla visita resa nota, di cui in allegato. Ahimé, certo che questa mia missiva verrà ignorata, considero tuttavia di avere ben adempiuto ad un mio obbligo di coscienza quale cittadino fedele al proprio paese e amante della pace nel mondo, quale patriota se ancora ha senso pronunciare questa parola: per me ha ancora senso!
Antonio Caracciolo
- Docente ricercatore di Filosofia del diritto alla Sapienza in Roma
- Blogger operante nella rete
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Allegato da Governo italiano - Sito Ufficiale della Presidenza del Cosniglio dei Ministri
Spero che voglia apprezzare insieme con il mio sostegno di elettore anche la mia franchezza di cittadino qualunque. Pertanto le significo quanto segue:
Esprimo viva preoccupazione per quanto leggo nell’allegata Vostra nota, sulla quale osservo:
- come ricercatore nelle università italiane ritengo di vitale interesse che nel sistema della ricerca italiana venga mantenuto piena libertà di pensiero e di ricerca come dal dettato 21 e 33 della costituzione italiana.
- incontri come quelli comunicati mi appaiono meri tentativi surrettizi per introdurre anche in Italia una legislazione che fissi per legge limiti e tesi a quello che può essere solo il risultato di una libera ricerca storica.
- ritengo inesistenti i pericoli di antisemitismo denunciati dall’ADL che opera ordinariamente come una Lobby a favore dello stato di Israele, come si evince dalla stessa Nota.
- attesa l’inesistenza di uno specifico pericolo di antisemitismo giudico necessaria la depenalizzazione di ogni specifica sanzione diversa da quella posta a tutela da ogni altra forma di discriminazione e persecuzione sociale.
- Non esistono specifiche minacce dell’Iran ad Israele e come elettore del governo in carica nonché militante dello stesso partito del presidente giudico negativamente che in Roma il presidente Berlusconi non abbia avviato colloqui di pace e di buone relazioni con il presidente Ahmadinejad.
- È certamente a conoscenza degli Uffici del governo quanto l’ambasciatore Sergio Romano sostiene sugli organi di stampa, e cioè che non esiste nessun divieto internazionale ai processi di arricchimento dell’uranio, soprattutto se per scopi civili e pacifici, come dichiarato dall’Iran.
- Deploro che si continui a prestar fede al presidente Bush, fortunatamente al termine del suo mandato, e a organizzazioni lobbistiche che hanno fatto di tutto per portare il mondo in una guerra disastrosa ed illegale come quella in Iraq.
- Proprio in conseguenza dell’11 settembre e delle guerre che ne sono seguite i migliori studiosi convengono nell’opinione che il governo Bush abbia tradito e violato l'originaria costituzione americana. Gli Stati Uniti non possono più essere considerati come un paese modello di democrazia.
- Sarebbe quanto mai opportuno che il nostro governo prendesse in seria considerazione il numero incredibile di basi americane presenti nel nostro paese. Non servono alla nostra libertà, vengono da me cittadino percepite come un segno del nostro vassallaggio, non giovano alla pace. Nella misura in cui da queste basi partono missioni di morte verso paesi con i quali siamo in pace, anche noi agli occhi dei popoli aggrediti diveniamo responsabili delle vittime causate da sofisticati e costosissimi ordigni di morte, la cui produzione industriale ha devastato i principi di una sana economia di pace e di sviluppo. Resto convinto che il nostro crescente impoverimento sia la conseguenza di un’economia impostata sul più bieco militarismo.
Sono queste soltanto alcune estemporanee preoccupazioni suscitate dalla visita resa nota, di cui in allegato. Ahimé, certo che questa mia missiva verrà ignorata, considero tuttavia di avere ben adempiuto ad un mio obbligo di coscienza quale cittadino fedele al proprio paese e amante della pace nel mondo, quale patriota se ancora ha senso pronunciare questa parola: per me ha ancora senso!
Antonio Caracciolo
- Docente ricercatore di Filosofia del diritto alla Sapienza in Roma
- Blogger operante nella rete
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Allegato da Governo italiano - Sito Ufficiale della Presidenza del Cosniglio dei Ministri
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Direttore Esecutivo dell’Anti-Defamation League (ADL) Abraham Foxman, accompagnato da una delegazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane composta dal Presidente Renzo Gattegna, dal Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, dal Presidente della Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici e dall’On. Alessandro Ruben. Il Presidente del Consiglio ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’impegno che da oltre 90 anni l’ADL porta avanti nel contrastare l’antisemitismo, il razzismo ed ogni forma di intolleranza e discriminazione. Abraham Foxman ha manifestato grande soddisfazione per l’impegno concreto del Presidente Berlusconi nel contrastare questi fenomeni e nel mantenere viva la memoria dell’Olocausto anche nelle generazioni più giovani ed in quelle future. Nel colloquio è stata espressa preoccupazione per gli episodi di antisemitismo in Europa e sottolineata la necessità di contrastarli adeguatamente. Nel corso dell’incontro sono stati anche esaminati alcuni temi internazionali quali il processo di pace in Medio Oriente e tutti i partecipanti hanno esortato il Presidente Berlusconi ad assumere una forte iniziativa per promuovere la pace nella regione. Sia Foxman che gli esponenti della Comunità Ebraica italiana hanno infine espresso forte apprezzamento per la ferma posizione assunta dal Presidente Berlusconi verso le minacce proferite dall’Iran nei confronti di Israele
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