mercoledì 29 luglio 2009

E. La critica giudaica al sionismo: 2. «Sionismo è il contrario di giudaismo».

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A Montréal, quando vi fu un’enorme manifestazione a sostegno della proclamazione dello stato di Israele, trovarono modo di esprimersi alcuni ebrei haredi che brandivano i loro cartelli, di cui uno particolarmente significativo diceva: «Sionismo è il contrario di giudaismo». Orbene, poco vale qui obiettare che si trattava solo di “alcuni” ebrei dissidenti a fronte di una «enorme» manifestazione di sostegno, come riporta lo stesso Rabkin (op. cit., 9). Ciò che a noi qui interessa rilevare è la netta e crescente divaricazione fra un movimento nazionalistico, e razzista, da quella che è, – secondo “alcuni” haredi allora presenti ai margini della manifestazione – la vera tradizione dottrinale giudaica. Si vanno cioè sviluppando e divaricando nel tempo due cose diverse. Tuttavia, per quanto indebito, l’appello del sionismo all’ebraismo, cioè la pretesa del sionismo di essere l’ebraismo, tutto l’ebraismo, la sola voce dell’ebraismo, pone problemi delicati non sempre presenti e chiari sia ai critici del giudaismo che del sionismo. La distinzione è però necessaria. In altri termini, se gli ebrei haredi hanno ragione, come noi crediamo seguendo Rabkin, allora vuol dire che noi dovremmo abituarci a considerare il sionismo per quello che effettivamente è: l’ultima guerra coloniale di conquista, come Robert Fisk sottolinea e ripete spesso.

Noi comuni cittadini siamo stati più volte ingannati e continuiamo ad essere ingannati dai nostri politici e dalle Israel lobbies che hanno preso il sopravvento all’interno dei nostri stati. È come se, montati su un carro con armi e masserizie, i transfughi dalla Russia e dai paesi dell’Europa orientale si fossero lanciati alla conquista non dell’Ovest americano, popolato da indiani con licenza di poter sterminare, ma alla conquista dell’Oriente a noi vicino, dove la popolazione da sterminare è costituita da arabi, che ci si vuole presentare come barbari e incivili. Qui l’ebraismo vittimizzato dalla discriminazione e persecuzione nazista degli anni Trenta non c’entra proprio nulla ed i coloni russi non hanno nessun titolo per richiamarsi né al giudaismo dottrinale né all’ebraismo europeo vittima del nazismo. È una colossale truffa che Norman G. Finkelstein ha denunciato in modo inconfutabile. Purtroppo, la ragione e la verità non hanno di norma il sostegno della forza, degli eserciti, della politica che può avere altre convenienze.

E quale è stata finora la convenienza della politica? Dai libri di storia conosciamo la cosiddetta questione orientale, che era fondamentalmente il disegno politico di produrre e favorire la dissoluzione dell’impero ottomano non solo con mezzi militari, ma anche e soprattutto con mezzi ideologici. Edward Said con il suo capolavoro, Orientalismo, ci ha svelato come tutto l’approccio europeo alla studio dell’«Oriente» fosse inficiato da pregiudizi razzisti e coloniali. La strategia del “focolare ebraico” ben si inseriva e si inserisce in una politica di conquista, colonizzazione e dissoluzione della geopolitica mediorientale. Araldi fino ad oggi di questa politica sono stati gli USA, sollecitati non poco dalla Israel lobby individuata e di recente denunciata da Mearsheimer e Walt. Resta da vedere quanto questa politica sia lungimirante, auspicabile e utile, soprattutto a noi europei in quanto non satelliti rigidamente condizionati e dipendenti dal nostro invasore, conquistatore e liberatore del 1945.

Qui però entriamo nel campo della politica estera e della geopolitica e ci allontaniamo dal nostro proposito di analisi dottrinale e ideologica del giudaismo e del sionismo, che divergono e si contrappongono. Si possono spuntare le armi ideologiche del sionismo svelando i suoi effettivi rapporti con l’ebraismo, che cessa di essere una religione per diventare ciò che è ma ancora non appare come dovrebbe: un’avventura coloniale di conquista in un’epoca dove il colonialismo è stato messo formalmente al bando. Se così è, si sono assunti una ben grave responsabilità i nostri politici e governanti che ci stanno trascinando in guerra contro un miliardo e passa di musulmani. Se impropriamente è stata chiamata guerra mondiale la guerra civile che ha dilaniato l’Europa dal 1917 al 1945, ora si tratta per davvero di una guerra mondiale militare e ideologica condotta soprattutto dagli USA, istigati dal sionismo.

(segue)

15 commenti:

astrotenor ha detto...

http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/62128

Joe Fallisi

astrotenor ha detto...

http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/62147

Joe

Futuro2000 ha detto...

Io dissento da ciò che viene espresso nell'articolo, poichè si parla genericamente di "sionismo" come se tale movimento politico fosse unito e compatto nell'essere razzista e nazionalista.Non è affatto vero, infatti il sionismo nasce come movimento politico laico e socialista e prende piede soprattutto fra gli ebrei secolarizzati dell'Europa orientale, che, perseguitati dall'Impero zarista, decidono di emigrare in palestina per formare il cosiddetto "Focolare Nazionale". Oltre a questo tipo di sionismo, ne nacque un altro tipo, più estremista, definito revisionista, ma proprio per le sue posizioni nazionaliste, venne messo in minoranza ed emarginato dagli stessi Sionisti, tanto che la rappresentanza dei sionisti revisionisti non riuscì a raggiungere nemmeno il 7% nel Congresso.
Tuttavia i sionisti, anche quelli revisionisti, non presero mai in considerazione l'idea di impossessarsi del territorio palestinese distruggendo i villaggi arabi, ma intendevano semplicemente popolare il territorio e coltivare le terre incolte e il terreno demaniale che, per definizione, non apparteneva a nessuno;prima dell'immigrazione sionista la Palestina era piena di terre aride ed era oltretutto abitata da una popolazione nomade, che si spostava di area in area ed era oltretutto, dedita a razzie e saccheggi.
Il nazionalismo sionista che voi denunciate è semmai applicabile ai palestinesi che ritengono che la Palestina sia un territorio da conquistare in nome di allah cacciando e sottomettendo gli ebrei che, piaccia o no, ormai vi vivono da 61 anni.

Gary80 ha detto...

I palestinesi che voi difendete sono educati all'odio fin dalla più tenera infanzia, già a 6-7 anni imparano a maneggiare armi e studiano su libri di testo che affermano che la Palestina è una terra tutta loro, da liberare dalla sporca presenza ebraica, gli ebrei per loro sono solo un gruppo sub-umano da sterminare. E poi ci sono pure ebrei in israele che li difendono, poveri stupidi, ebrei anche loro istupiditi dalla loro propaganda, pronti a rinnegare la loro stessa nazione.
Ogni volta che israele si è ritirato da una porzione di territorio gli arabi ne hanno approfittato per prendersi quel territorio ed armarsi, per istigare all'odio il loro stesso popolo, così è successo a Gaza con il ritiro unilaterale dei coloni nell'Agosto del 2005.
I Palestinesi sono i nuovi nazisti, ieri la svastica oggi la kefiah, adesso con l'aggravante del vittimismo di un popolo che fa di tutto per farsi pubblicità, per giustificare ogni azione, anche la più criminale, coprendosi dietro pretesti nobili, vogliono illudere gli ingenui come voi che se Israele si ritira da tutti i territori occupati loro fanno la pace,ma quale pace? Avanzano loro e avanza l'odio, più terra hanno più ne pretendono, fino a raggiungere il loro vero obiettivo che è la pulizia etnica degli ebrei di Palestina, fino a rendere Israele un punto così piccolo da essere buttato a mare.
Io non dico che gli israeliani siano dei santi, dico solo che non me la sento di parteggiare per i palestinesi, perchè per me non combattono per un ideale giusto. Poi sono falsi, nella guerra in libano del 2006 addirittura inscenavano funerali finti per commuovere l'opinione pubblica, salvo poi a far resuscitare i morti quando un aereo israeliano passava per le vicinanze, io per principio non credo ad una parola di ciò che viene da loro.
So benissimo che il mio commento non sarà pubblicato, tanto è inutile, voi agite solo in nome di un'ideologia che vi rende ciechi e vi fa interpretare il conflitto israelo-palestinese in modo manicheo, sempre con i palestinesi bravi e buoni e i sionisti tutti incondizionatamente assassini.

Bufera78 ha detto...

E questi arabi che voi tanto elogiate, secondo voi sono dei martiri ed eroi? Nel 1948 volevano uccidere e cacciare tutti gli ebrei di Palestina, anzi, hanno cacciato ben 600.000 ebrei da Gaza e dalla cisgiordania, profughi dimenticati proprio perchè ebrei, mentre invece voi vi imbarbicate con questi profughi palestinesi che nel 1948 in realtà se ne andarono volontariamente per unirsi alla lotta contro il nemico sionista. Inoltre proprio dai villaggi arabi spesso provenivano attacchi contro i civili inermi dei kibbutz e allora gli ebrei secondo voi dovevano subire gli attacchi? Ma sapete che cosa vi dico:fottetevi.

RZL - Radio Zone Libre ha detto...

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Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur.

Salve, Per caso sono finito su questo vostro blog. Mi sto rendendo conto che pure in Italia succedono le stesse cose che in altri paesi d'Europa. (non vivo in Italia)

Le signalo un sito leggato ad un partito politico francese riconosciuto appena nato: Il partito antisionista. Il suo link:

http://www.partiantisioniste.com/

Siamo in tanti coscenti della presenza del "polpo blu" e de la sua influenza nei media, nella politica e anche nel chiesa cattolica e sopratutto nella rete virtuale.

Viva Cristo Re ! Viva !

RZL - Radio Zone Libre

www.rzl.fr.fm

+

Anonimo ha detto...

Egregio Antonio Caracciolo, io sono lo stesso anonimo che, qualche tempo fa,espresse su questo blog quelle posizioni orrende, vergognose e soprattutto ridicole così piene di odio e disprezzo verso i palestinesi e la loro storia. Ebbene, sa ora che cosa sinceramente le dico?....... che il Popolo Palestinese oppresso e crocifisso VIVA, israele è in assoluto il peggiore Stato mai esistito nella storia ed è in pratica un imperativo morale odiarlo!!. Io adesso ho aperto gli occhi e ho dato un calcione tremendo alle mie convinzioni, certo mi è costata una fatica tremenda, ma alla fine mi sono reso conto che per tanto tempo avevo supinamente accettato ciò che l'infernale propaganda sionista propinava al mondo per portarlo ad appoggiare un diabolico piano genocida.Arafat è stato demonizzato, volutamente non ascoltato e gli accordi di Oslo furono solo una messinscena per fingere una pace mai data. Israele si ritira da un millimetro, ma poi amplia le colonie da un'altra parte e quindi si comporta in modo perfido e sleale.
Ho compreso che gli ebrei fingono di fare la "pace" con i Palestinesi ma astutamente, con la tacita complicità del mondo, disattendono a tutti gli accordi, ampliano le colonie rubando l'acqua e ghettizzando gli arabi in una brutale apartheid, quando i coloni si ritirarono nel 2005 dalla striscia di gaza lo fecero soltanto per assediare ancora di più Gaza e per asfissiarla in un embargo disumano, loro vorrebbero che tutta la palestina storica fosse "ripulita" dagli arabi o, nella migliore della ipotesi, con piccoli gruppi di arabi schiavi e chini ai loro voleri e, in più, vogliono apparire come vittime da compatire per far sì che il mondo giustifichi anche le azioni più criminali, per questo sfruttano cinicamente la memoria dell'Olocausto. Insomma, non mi stupisco dell'appoggio dato ad Israele dagli U.S.A. perchè anche i cow-boy si comportarono allo stessissimo modo con gli indiani, ma qui è peggio perchè dietro, oltre all'ideologia coloniale, vi è un razzismo assai simile a quello di hitler contro le razze non ariane, nella fattispecie contro i goym, i non-ebrei quindi i non-eletti.
Ero ingannato anche perchè avevo alcuni amici ebrei che, appunto, mi propinavano la loro versione falsificata della storia e mi dipingevano i palestinesi in una maniera tremenda, proprio come gli stessi pionieri del nord Americia dipingevano gli indiani. La delegittimazione del nemico è il primo passo verso il suo annientamento, ora per me hamas o Hezbollah non sono affatto gruppi terroristici, ma al contrario portano avanti una coraggiosa e disperata resistenza contro il nemico sionista e quindi sono da sostenere.
I Palestinesi si trovano in una condizione tale per cui, di fatto, ogni loro azione è da comprendere se non perfino da giustificare, non mi sembra di esagerare pronunciando queste parole.
INTIFADA FINO ALLA VITTORIA.

P.S. Comunque sia apprezzo la sua democraticità perchè mi diede, a suo tempo, anche la libertà di esprimere quelle idee idiote, nei blog sionisti guai ad esprimere ciò che ho detto sopra, si viene ricoperti da insulti irriferibili.

Antonio Caracciolo ha detto...

Di ritorno dalla Calabria ho trovato concentrati su questo posti i commenti di cui sopra e che approvo in blocco, non riscontrando in nessuno di essi contenuti illegali, provocatori o diversivi. Aggiungo ad essi alcune mie riflessioni a caldo.

Innanzitutto sull’accusa rituale di odio: tutto il mondo, un mondo proprio per questo spregevole e colpevole, odierebbe gli ebrei. Di questa colpa il mondo non cesserà mai di espiare la sua “unica” colpa.

In realtà, seguendo Spinoza, che di ebraismo si intendeva, l’odio è l’essenza stessa dell’ebraismo in quanto superstizione religiosa. Il popolo eletto non può che provare astio e risentimento verso un mondo che non è ben disposto nel conoscere l’altrui “elezione” divina e la propria minore dignità. Una ben strana e barbarica religione che comprensibilmente non può non suscitare reazioni, che gli ebrei stessi chiamano “odio” nei loro confronti, ma che se mai è solo un odio “derivato”, mentre quello “originario” è tutto ebraico.

La citazione di Spinoza, fatta e commentata a memoria, è da me ripresa dal libro di Gian Pio Mattogno sull’«imperialismo ebraico», che ho finito di leggere in Calabria, ma che ho pure dimenticato in Calabria. La citazione comunque è tratta dal Trattato teologico-politico e non è difficile da rintracciare. Il volume di Gian Pio Mattogno è molto utile e interessante perché ricostruisce sulle fonti la pretesa tutta ebraica di dominare e asservire i goym.

Quanto alla distinzione fra giudaismo e sionimo trovo che sia filologicamente corretta. Quanto poi a condividere l’idea che il sionismo sia cosa santa, buona e giusta, è tutt’altra faccenda. Non faccio fatica a capire che il sionismo, come ogni altro movimento, abbia sfaccettature interne, ma la sostanza del discorso e la mia personale condanna ed esecrazione di ogni forma di sionismo cambia assai poco. Sto per uscire di casa, per andare a ritirare un libro sul sionismo, che avevo ordinato... Io mi documento!

Veramente una favola razzista e genocida la pretesa che la Palestina fosse un luogo disabito che aspettava giusto giusta la colonizzazione sionista. La propaganda israeliana insiste con queste menzogne che possono ingannare solo gli sprovveduti o meglio rafforzare l’autoinganno di chi ama così credere.

Quanto all’anonimo che esprime apprezzamenti nei miei riguardi posso assicurarlo che fino a pochi anni da i miei interessi erano altrove rivolti: non ha mai albergato in me nessun astio verso gli ebrei, la cui religione semplicemnte non mi attrae in alcun modo. Ho incominciato ad interessarmi di questi problemi quando quelli di «Informazione Corretta» hanno preso ad attaccarmi ed insultarmi nel modo più ignobile. Anziché fare querele (cui non credo) o prendermela troppo, ho cercato di capire le ragioni di tanto “odio” verso di me. Sono venuto così scoprendo cose enormi che è doveroso conoscere: viviamo nell’inganno e siamo stati privati della possibilità di comprendere la nostra quotidianità.

Ed infine al buontempone che argomenta: piaccia o non piaccia, i coloni sionisti in Palestina ci stanno da 61 anni. A me certo non piace, ma non posso essere certo io a cacciarli là da dove sono venuti. Nessuno può però pretendere da me che io plauda alla loro prepotenza, al loro uso sistematico della menzogna e della mistificazione. Solo gli stessi palestinesi potrebbero perdonarli nell’ipotesi di uno Stato Unico basato sull’eguaglianza dei diritti e abbattendo il regime dell’apartheid, che in realtà caratterizza quella che pretende di essere l‘«unica» democrazia del Medio Oriente. Povera democrazia, il cui nome ed i cui istituti sono caduti così in basso.

Antonio Caracciolo ha detto...

Appendice I. Sull’idea di conflitto israelo-palestinese.

In Roma, al seminario del gennaio 2009, Ilan Pappe ha sottolineato la falsità ed erroneità del concetto di “conflitto” che rinvia ad una “dualità”. In realtà, non vi è nessun “conflitto” ma un’aggressione ed invasione unilaterale che si avvale di un’ideologia razzista e genocida come il sionismo e che ha la copertura internazionale della Diaspora. Ai critici del “complottismo” bisognerebbe chiedere quale sia mai la liceità e legittimità di un flusso immenso di risorse che dalla Diaspora e dai governi da loro influenzati si riversa sul Fondo nazionale ebraico e finanzia da oltre un secolo l’espropriazione dei palestinesi, la loro espulsione, il genocidio, ogni genere di atrocità contraria al senso di umanità, beninteso al senso “goym” di umanità.

Insomma, i palestinesi stavano a casa loro, in pace, e sono venuti a cacciarli e massacrarli. Non diversamente da come sono stati massacrati e cancellati gli indiani d’America. Ma i palestinesi non sono gli indiani ed il loro massacro coinvolge la nostra coscienza più di quanto non sia avvenuto con gli indiani, il cui genocidio ha potuto essere consumato al riparo di occhi indiscreti.

Antonio Caracciolo ha detto...

Appendice II sulle presunte “terre aride”.


Ammesso e non concesso, che il campo del mio vicino sia incolto ovvero lasciato alla pastorizia, ciò non significa che io sia tenuto ad appropriarmene e farne l’uso che meglio mi aggrada.

Una ben strana concezione del diritto!

Nel libro di Pappe si narra dell’estirpazione dei secolari ulivi che dagli invasori israeliani è stata fatta dal 1948 in poi, sostituendovi parchi e conifere. Ebbene, la natura dei luoghi ha fatto sì che un olivo estirpato sia cresciuto sotto un albero sionista, spaccandolo dall’interno!

Antonio Caracciolo ha detto...

Appendice III - Sul Nazismo.

Si continuano ad ignorare i rapporti costanti nel tempo fra nazismo e sionismo. Il nazismo, in quanto ad ideologia, era poi qualcosa in formazione, difficile da definire in termini univoci e compiuti, salvo ad associarli con forza di legge al mito della Shoah.

Il sionismo è invece meglio caratterizzato. Ritengo che in una comparazione che si volesse fare il sionismo è qualcosa di assai peggio del nazismo, secondo i correnti standard morali. È però scientificamente più corretto contestualizzare nel tempo e nello spazio l’uno e l’altro e così pure ogni altro movimento politico esistito nella storia.

Antonio Caracciolo ha detto...

Appendice IV - Sul 1948.

La Bufera 78 è proprio una Bufera di Ignoranza, ma di un’ignoranza che ha in odio qualsiasi idea di verità. Con costoro si può solo perdere del tempo e vale il principio: guarda e passa, non ti curar di loro.

astrotenor ha detto...

http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/62363

Joe Fallisi

astrotenor ha detto...

Dal punto di vista teorico e teologico i rabbini talmudici dissidenti (comunque, è ovvio, da preferirsi rispetto ai loro colleghi genocidari) hanno torto, perché pretendono che la Torah sia cosa diversa da ciò che è. Inutile menare il povero cane (ovvero il gentile) per l'aia... la "terra promessa" al "popolo eletto" dal suo incubo-superego collettivo tribalrazziale "Yahweh" è precisamente quella lì: la "grande Israele" (in prospettiva l'intero globo). Dunque, dal momento che ne hanno uncinato una parte, compito dei veri fedeli e religiosi è semmai proseguire l'opera e realizzarla sino in fondo. Col cavolo dislocare il tutto sul piano "celeste", "spirituale"... "Gerusalemme", nell'ebraismo-giudaismo-talmudismo (così come, del resto, nella sua metamorfosi "laica" marxista), è TERRENA e MATERIALE o non è nulla, pura chiacchiera inconcludente. E Shylock bada, com'è noto, al concreto.

Joe

P. S.: qui di seguito alcuni links sulla "religione" dei "fratelli maggiori" - dalla quale dipendono purtroppo anche quelli minori, così come l'impiccato (nonché il carnefice) è in relazione con la sua corda.

http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56884
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56885
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56886
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56887
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56890
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56891
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56892
http://www.utopia.it/vox2/400antinomie2.htm
http://www.utopia.it/vox4/400antinomie4.htm
http://www.utopia.it/vox5/400antinomie5.htm
http://www.utopia.it/vox6/400antinomie6.htm
http://www.nobeliefs.com/DarkBible/DarkBibleContents.htm
http://come-and-hear.com/supplement/ot-select.html
http://jewishracism.blogspot.com/2006/12/deuteronomy-72-israeli-war-policy.html
http://jewishracism.blogspot.com/2006/12/esau-and-jacob-palestinians-and.html
http://jewishracism.blogspot.com/2006/12/lever-long-enough-to-move-world-and.html
http://jewishracism.blogspot.com/2007/02/genocidal-siege-of-gaza-seen-in.html
http://jewishracism.blogspot.com/2007/02/billions-will-die-for-sake-of-racist.html
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56736
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/56731
http://newsfromthewest.blogspot.com/2009/01/moses-was-war-criminal-bible-tells-us.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/01/jewish-genocide-of-palestinians.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/01/jewish-genocide-of-palestinians-part-2.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/01/jewish-dogs-of-war.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/01/best-among-gentiles-deserves-to-be.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/03/1-bestseller-proves-that-usury-is.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/03/worlds-worst-were-and-are-jews.html
http://www.liveleak.com/view?i=2e4_1240245526,
http://www.liveleak.com/view?i=4fd_1240245901
http://jewishracism.blogspot.com/2009/04/metaphysical-food-for-thought-holy-land.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/05/douglas-reed-on-torah.html
http://jewishracism.blogspot.com/2009/06/as-above-so-below-jews-will-kill-all.html
http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/60080
http://www.geocities.com/alabasters_archive/jewish_history.html

Antonio Caracciolo ha detto...

Una rapida notazione, salvo rettifiche e approfondimenti successivi.

Ho terminato di leggere, in agosto, fra i libri che mi ero portato, quello di Gian Pio Mattogno sull’«imperialismo ebraico» (che purtroppo ho dimenticato in Calabria e purtroppo non posso farne citazioni testuali) e sono andato avanti nella lettura di Rabkin.

Se ho ben compreso l’idea centrale dell’uno e dell’altro libro, mi trovo in accordo con entrambi. In accordo con Gian Pio Mattogno per la sua critica dell’ebraismo (giudaismo) fondata direttamente sui testi, ma anche con Rabkin quando disegna un giudaismo che è altro dal sionismo. Beninteso, vi sono innumerevoli correnti giudaiche, non poche delle quali colluse con il sionismo.

In Rabkin trovo verosimile e fondata l’idea di un “luogo della mente”, come potrebbe essere l’immagine ideale di Israele a fronte della sua concreta rappresentazione storica.

Se mi è consentito, citare un’esperienza personale riferita ad una persona a me assai cara e ora scomparsa, posso riferire il seguente caso.

Sempre la cara persona di cui parlavo si richiamava alla casa del padre dove voleva andare. Non una casa del padre in senso metafisico e religioso, ma una casa del padre in senso del tutto proprio: la casa dei suoi genitori, dove era vissuta e cresciuta, fino all’epoca del matrimonio, quando è andata nella sua propria casa.

Ebbene, ho voluto portato un bel giorno davanti a quello che ero rimasta, disabita e piuttosto in rovina, della casa del padre suo. Con mia grande sorpresa la persona di cui parlo non riconosceva affatto, in nessun modo, la casa di cui parlava sempre e dove voleva essere portata.

Ne ho concluso che il luogo di cui parlava sempre, la “casa del padre”, esisteva soltanto ed unicamente nella sua mente ed in nessun altro luogo.

L’episodio da me narrato, assolutamente reale, è da allora per me fonte di riflessione. Mi aiuta a capire anche altre situazioni. Alcune del tutto personali ed in itinerere. Davanti al degrado inarrestabile del mio paese natale mi vado accorgendo che il luogo dei miei ricordi e dei miei affetti, sia pure non sempre lieti, è assai diverso dal luogo reale.

Non so se ho fatto bene a riferire di cose personali, e per me sacre, ma ho inteso dare un contributo alla riflessione mia e dell‘amice Fallisi che su questi temi è molto impegnato.