domenica 26 luglio 2009

Per uno studio analitico della Pulizia etnica palestinese prima, durante e dopo il 1948. Homepage

Sezioni
A.
“Eroi” e gregari israeliani della pulizia etnica

1. David Ben Gurion, il maggior responsabile.
2. Yigael Yadin, membro della “Consulta”, alto ufficiale dell’esercito del futuro Stato ebraico.
3. Moshe Dayan, membro della “Consulta”, alto ufficiale del futuro Stato ebraico.
4. Yigal Allon, membro della “Consulta”, alto ufficiale dell’esercito del futuro Stato ebraico.
5. Yitzak Sadeh, membro della “Consulta”, alto ufficiale dell’esercito del futuro Stato ebraico.
6. Moshe Kalman, membro della “Consulta”, «che ripulì la zona di Safad».
7. Moshe Carmel, membro della “Consulta”, «che spopolò la maggior parte della Galilea».
8. Yitzak Rabin, membro della “Consulta”, «che operò a Lyyd, Ramla e nell’area della Grande Gerusalemme».
9. Shimon Avidan, «comandante della brigata Givati che ripulì il fronte da decine di città e villaggi».
10. Rehavam Zeevi, «compagno di battaglie di Shimon Avidan, comandante della brigata Givati».
11. Yitzahak Pundak, che insieme con Avidan e altri “spazzò via” duecento villaggi e città palestinesi.
12. Issar Harel e il ruolo dei servizi segreti.



B.
Memoriale dei villaggi palestinesi distrutti

Numerico

1. Sindiyana, cartografato con rilevazione aerea e fatto vedere a Ben Gurion.
2. Sabbarin, cartografato con rilevazione aerea e fatto vedere a Ben Gurion.
3. Barieka distrutto dalla ferocia dell’Irgùn.
4. Khubbeiza distrutto dalla ferocia dell’Irgùn.
5. Umm al-Shauf distrutto dalla ferocia dell’Irgùn.
6. Lajjun, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
7. Mansi, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
8. Kafrayn, ora coperto dal parco di ramat Menashe.
9. Butaymat, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
10. Hubeiza, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
11. Daliyat, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
12. Burayka, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
13. Umm al-Zinat, ora coperto dal parco di Ramat Menashe.
14. Ghubayya al-Fawka, ossia più di 1000 abitanti espulsi nel marzo ’48 dalle loro case.
15. Ghubayya al-Tahta, ossia più di 1000 abitanti espulsi nel marzo ’48 dalle loro case.
16. Khirbat al-Ras, ossia il più piccolo dei villaggi distrutti nel marzo ’48.
17. Abu Shusha, non lontano dai luoghi dove il bastione del socialismo sionista aveva i suoi kibbutz.
18. Abu Zurayk, non lontano dai luoghi dove il bastione del socialismo sionista aveva i suoi kibbutz.
19. Naghnaghiyya, nei luoghi dove il bastione del socialismo sionista aveva i suoi kibbutz.
20. Wadi Ara, di 250 abitanti, cancellato nell’aprile 1948.
21. Arab al-Fuqara, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara piangi”.
22. Arab al-Nufay’at, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
23. Arab Zahrat al-Dumayri, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
24. Balad al-Shaykh, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
25. Damun, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
26. Khirbat al-Kasayr, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
27. Khirbat al-Manshiyya, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
28. Khirbat al-Sarkas, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
29. Khirbat Sa’sa, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
30. Rihaniyya, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
31. Wa’rat al-Sarris, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
32. Yajur, cancellata dalla carta geografica con l’operazione “spara e piangi”.
33. Shaykh Muwannis, distrutto e trasformato in campus universitario di Tel Aviv con Club Insegnanti.
34. Khirbat Lid, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
35. Khirbat Azzun, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
36. Damira, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
37. Cherquis, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
38. Biyar ‘Adas, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
39. Miska, fra i 200 villaggi distrutti “prima” della mitica fuga “dopo” l’«invasione» araba.
40. Mazar, distrutto durante la tregua di giugno.
41. Fayja, distrutto durante la tregua di giugno.
42. Misea, distrutto durante la tregua di giugno.
43. Hawsha, distrutto durante la tregua di giugno.
44. Sumiriyya, distrutto durante la tregua di giugno.
45. Daliyat al-Rawha, distrutto durante la tregua di giugno.
46. Butaymat, distrutto durante la tregua di giugno.
47. La distruzione di Giaffa con tutti i suoi 24 villaggi.
48. Haifa, la città delle bombe sioniste.
49.
50.

C.
I cartografi della pulizia etnica

D.
I fondamenti razzisti e genocidari del sionismo

1. Intenzionalisti e funzionalisti della pulizia etnica.
2. “Scurdammuci u passatu”: disconoscimento dei profughi palestinesi e del loro diritto al ritorno in un convegno delle Associazioni Italia-Israele.
3.

E.
La critica giudaica al sionismo

1. Gli ebrei e lo stato di Israele.
2. «Sionismo è il contrario di giudaismo».

F.
La critica filosofica al cristiano-giudaismo

1. Spinoza per cominciare.

G.
Storici della pulizia etnica

1. Simcha Flapan, che fu tra i primi a comprendere la natura e importanza del piano Dalet.

H.
La pulizia etnica continua con i “Territori Occupati”

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10.



I.
L’apartheid dei checkpoints

1. Anin.
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