lunedì 8 giugno 2009

Alan Dershowitz al microscopio: 2. Il processo alle intenzioni degli altri.

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Registrazione sonora qui commentata: Antefatto ovvero Il “Demolitore” che demolisce se stesso. – 1. È venuto a Roma per insultare il papa.. – 2. Il processo alle intenzioni degli altri. – 3. L’ospite non è di nessun riguardo ed ha già rotto le scatole. – 4. Prima di cominciare: “demonizzazione, critica e delegittimazione di Israele”. – 5. Il Lobbista venuto dall’America per sedere “in conclave” con i Cardinali riuniti in Vaticano. – 6. Anche Yakov Rabkin è un accademico “fallito” e imboscatosi in un’università di quarta categoria? – 7. «Ebreo», «sionista» o «lobbista»? Cosa è propriamente questo «ospite», introdotto in Vaticano e alla Camera? – 8. Dopo gli insulti e le contumelie, la parola ai derisi e diffamati: a. Intervista al cardinale Rodriguez. – 9. Gli altri genocidi nel mondo come “manovra diversiva” per far distogliere lo sguardo dal genocidio dei “cananei”. – 10. Hamas, Iran: un male assoluto o un postulato retorico e propagandisto, parola d’ordine per lo squadrone mediatico? – 11. Ma l’«ospite americano» i libri di cui parla li legge o li travisa soltanto? – 12. Cosa vi è dietro agli attacchi a Carter. – 13. Res gestae di Alano sul Google versione italiana. – 14. Chi demonizza chi? – 15. Alan Dershowitz visto da John H. Mearsheimer e Sthephen M. Walt. –



2. Il processo alle intenzioni degli altri. – La registrazione è una grande comodità, molto più che non la presenza dal vivo. Infatti, si può ritornare più volte su singole frasi di chi parla. Al secondo ascolto della registrazione ho dovuto fermarmi subito per la chiosa che segue. Dershowitz giustifica il suo “processo” a Meirshemeri e Walt dicendo che con il loro libro essi avrebbero “legittimato” Hamas e Hizbollah. È falso sotto tutti i punti di vista. Premetto che lessi il libro da cima e fondo e sono disposto a rileggerlo se mai occorresse. Ma ne ho sufficiente memoria del suo contenuto e soprattutto del suo senso. È da dire che Dershowitz ha proprio un brutto vizio. Lo stesso che abbiamo appena visto con Fisk e che Fisk ha descritto nel suo libro: ed eravamo nel settembre del 2001. Quella di criminalizzare i suoi contraddittori. Capisco che con il mestiere che fa debba essere rotto a tutte le astuzie e a tutti gli inganni. Ma da un grande avvocato quale dicono che sia mi sarei aspettato di più di simili mezzucci. Il libro dei due politoli americani non dice affatto quello che lui gli attribuisce. Il suo oggetto ed il suo scopo era soltanto la documentazione dell’esistenza di una “Israel lobby” che influenzava la politica estera americana. Di Hamas proprio non si occupa. Non ricorda se ne fa il nome, ma ben ne ricordo il senso. Di questa Lobby fa certamente parte lo stesso Dershowitz ed è lui stesso, perfino nel corso del suo show romano, a darcene piena prova. Vi è di che essere allarmati. Quindi Dershowitz incomincia con una falsità per quanto riguarda il libro di Mersheimer e Walt, di cui noi addirittura abbiamo qui fatto il nostro logo. Quanto poi al merito della questione la cosa è ancora più miserabile. Basta leggere Fisk per apprendere che Hamas nasce con l’appoggio e il sostegno proprio di Israele, al pravo scopo di indebolire Arafat e di alimentare la guerra civile, come in effetti è stato. Inoltre, Hamas trae la sua assoluta legittimità e legittimazione proprio da democraticissime elezioni che proprio Bush, magari pressato proprio da Dershowitz e dalla Lobby, hanno voluto. La mostruosità inaudità ì che questi sedicenti democratici e sedicenti liberali ritengo che le elezioni vanno bene solo se danni risultati che siano loro graditi. Hamas ed Hezbollah sono soggetti politici assolutamente legittimi. Se dire “terrorista” è un espediente propagandistico per delegittimare qualcuno, allo scopo di poterlo massacrare meglio senza neppure rendere conto a nessuno, ebbene proprio Israele merita più di ogni altro la qualifica di “terrorista”. E non da adesso! Ma fin dagli esordi delle sua storia, della sua apparizione in terre altrui, cioè in Palestina fin dal 1882 con il pravo e criminale scopo di fare “pulizia etnica” in quelle terre. Per giungere a questo giudizio, per nulla esagerato, è sufficiente la prova dei fatti noti. A questi sono da aggiungere le pratiche segrete ed ignobili che ad oggi non ci è dato conoscere, ma della cui esistenza abbiamo sufficienti indizi.

Se una critica si può e deve fare al libro di Mearsheimer e Walt è di essere stato assai cauto e timido, proprio per evitare quelle contestazioni di antisemitismo che poi ha comunque avuto. L’infuenza nefasta, omicida e genocida, della Israel lobby in politica estera come in politica interna, andava gridata forte, a squarciagola, per mettere sull’avviso i cittadini ignari, fra cui anche quel mio compagno d’infanzia, che divenuto presto cittadino americano mi ha confidato di non essere mai andato a votare: inutile e illusorio. Avrà pure ragione, ma non è del tutto campato in aria immaginare che teoricamente – per colpa di una politica lasciata tutta nelle mani dei Dershowitz – io un giorno potrei trovarmi quello stesso mio compagno con un arsenale militare dentro casa con l’ordine di uccidere me e quanti altri trova in casa. È quello che succede normalmente in Medio Oriente con l’assistenza della CIA, o come è realmente successo ad un giovane del mio stesso paese, in Calabria, andato a cercato fortuna in America, finito in Iraq, ma tornato con la bara al paesello dove sono stati celebrati si suoi funerali. Grazie a te, Alan Dershowitz, potente uomo della Israel Lobby e dell’AIPAC, che tiene al suo servizio tutti i parlamentari americani. Bella democrazia! È il nostro modello. Lo si vuol imporre con le buone o con le cattive, con la corruzione del denaro americano o con le sue bombe, a quei poveri disgraziati del Medio Oriente, che una propaganda infame – proveniente dalla stessa fonte – vuol farci credere non siano essere umani. Eccolo il nuovo razzismo diffuso a mezzo stampa e con tutti i canali radiofonici e televisivi, e perfino in tournéè per l’Europa.

Post Scriptum - Non so se per un fatto accidentale e temporaneo di natura tecnica o per un fatto intenzionale e permanente, ma non funziona più la connessione al sonoro di radio radicale. Non posso pertanto continuare il lavoro che mi ero proposto di critica puntuale del talk show americano, importato sul suolo italico.

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