mercoledì 3 giugno 2009

Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. – Cap II § 1 Hilberg e gli Einsatzgruppen - 1.5: Bilancio delle vittime

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Introduzione. – Capitolo I. Paragrafo: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9. Capitolo II: § 1. - 1.1 - 1.2 - 1.3 - 1.4 - 1.5 - 1.6 - 1.7 - 2 - 3 - 3.1 - 3.1.1 - 3.1.2 - 4 - 5 - 6 - 7. Capitolo III: § 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 8.1 - 8.2 - 8.3 - 8.4 - 8.5 - 8.6 - 8.7 - 8.8 - 9 - 10. Capitolo IV: § 1 - 2 - 3. Capitolo V: § 1 - 1.1 - 1.2 - 1.3 - 2 - 2.1 - 2.2 - Conclusione - Appendice - Abbreviazioni - Bibliografia - Note.
Testo integrale - Graf -

CAPITOLO II
Le deportazioni
1.

Hilberg e gli Einsatzgruppen

1.5
Bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime degli Einsatzgruppen, come viene prospettato da Hilberg, suscita quantomeno delle perplessità. Egli scrive:
«Nel momento in cui gli Einsatzgruppen attraversarono la frontiera, in Unione Sovietica vivevano cinque milioni di Ebrei, di cui una parte nelle regioni occidentali, e quattro milioni circa nei territori che stavano per subire l’invasione» (pp. 306-307).
Questi Ebrei erano così ripartiti: 1.910.000 nei «territori annessi recentemente» e 2.160.000 nei «vecchi territori, precedenti al 1939» (p. 307), in totale 4.070.000.

Per quanto riguarda i massacri, Hilberg afferma anzitutto, in riferimento alla «prima ondata», che «in totale, queste differenti unità di massacro uccisero in cinque mesi 500000 Ebrei» (p. 315). Poi precisa:
«Dei quattro milioni di Ebrei che avevano abitato le regioni conquistate, circa un milione e mezzo si erano dati alla fuga; cinquecentomila erano stati uccisi; ne conseguiva che ne restavano ancora almeno due milioni» (p. 352),
i quali furono destinati allo sterminio nella «seconda ondata». Però, nella statistica finale che appare nelle pagine 392-393, egli asserisce:
«Questi dati parziali danno già un totale di oltre 900.000 morti. Questa cifra, tuttavia, rappresenta solo i due terzi degli Ebrei vittime delle operazioni mobili di massacro. Gli altri morirono in occasione di esecuzioni supplementari che furono opera degli stessi Einsatzgruppen, delle stesse unità speciali dipendenti dai capi supremi delle SS e della Polizia, dei Bandenkampfverbände e dell’esercito tedesco; cioè, nel corso delle azioni condotte dai Rumeni a Odessa e a Dalnik, poi nei campi della regione del Golta; o ancora, a causa delle privazioni subite nei ghetti, nei centri di internamento d’ogni specie, nelle campagne e nelle foreste».
A p. 1318, sotto la rubrica «esecuzioni all’aperto» Hilberg fornisce la cifra di 1.300.000, che include di tutto:
«Einsatzgruppen, alti capi delle SS e della Polizia, eserciti rumeno e tedesco nelle operazioni mobili; fucilazioni in Galizia durante le deportazioni; esecuzioni dei prigionieri di guerra e fucilazioni in Serbia e altrove».
Ma se alla fine della «prima ondata» erano stati uccisi 500.000 Ebrei e ne restavano 2.000.000 e alla fine delle operazioni erano stati sterminati complessivamente 1.300.000 Ebrei, le vittime della «seconda ondata» furono (1.300.000 - 500.000 =) 800.000, ma allora che fine fecero i restanti (2.000.000 - 800.000 =) 1.200.000 Ebrei?

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