lunedì 15 dicembre 2025

Appello dell'Accademia e degli Enti di ricerca contro il disegno Delrio/Gaspare per la trasformazione in legge della dichiarazione dell'IHRA

Abbiamo già pubblicato il testo di matrice ebraica ed una selezione di pareri ebraici raccolti dal CDEC, la cui opera è da noi negativamente valutata, e che riteniamo debba essere sciolta, essendo non meno pericoloso di altre entità. Il testo che segue lo riprendo da altra fonte, che è questa. Lo condivido ampiamente, ma non ne faccia l'analisi. Tutti i cittadini possono apporre la loro firma. lo farò anche io con la mia qualifica, al momento del mio pensionamento dall'università di Roma La Sapienza, da dove la stessa Lobby aveva tentato di ottenere il mio licenziamento per presunte ed inesistenti mie Lezioni sull'Olocausto, tenute all'Università. Il procedimento disciplinare che allora 2009-2010 ne seguì presso il CUN appurò che si trattava di bufala totalmente inventata da Repubblica ed istigata dalla Comunità ebraica. I giornali, soggetti alla Lobby, non vollero pubblicare la notizia dell'assoluzione, ed i testi denigratori sono ancora in rete. In ultimo, Paolo Berizzi, si era inventato che fossi stato licenziato. Poco prima del suo rinvio a giudizio, sono stato contattato dagli avvocati della Gedi, per una transazione: sono stato risarcito in denaro e con l'aggiunta una lettera di scuse, che però resta totalmente ignota al mainstream, dove tuttora è presente la notizia del mio mai avvenuto licenziamento, come dimostra l'Attestato qui allegato. Questa è la Lobby ebraica e questo è il suo potere! Un potere che vogliono aumentare anche con questa nuova legge, bipartisan, Delrio/Gasparri! La Lobby ha sempre operato cercando il bipartisanismo!

Fonte del testo che segue:

Accademia ed enti di ricerca

 contro

 la trasformazione della definizione di antisemitismo dell’IHRA in legge

Per aderire:

https://forms.gle/xW2BNTR8EW14s97c7 

L’adesione è aperta a persone singole con un’affiliazione universitaria e/o presso un centro di ricerca; a organizzazioni e associazioni accademiche e scientifiche

Noi studiosi, studiose e docenti italiane di diverse discipline, lavoratrici e lavoratori afferenti a istituzioni accademiche ed enti di ricerca italiani e non, esprimiamo grande preoccupazione per i diversi disegni di legge che mirano a introdurre in Italia la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA, ovvero l’International Holocaust Remembrance Alliance.

Nonostante si richiamino alla lotta contro l’antisemitismo, questi progetti di legge lo banalizzano e lo equiparano all’espressione di opinioni critiche verso le politiche di occupazione dello stato israeliano. Tali politiche sono state riconosciute come illegali e di discriminazione razziale dalla Advisory Opinion della Corte Internazionale di Giustizia nel luglio del 2024, e come forme di apartheid dalle più importanti organizzazioni palestinesi, israeliane e internazionali che lavorano in difesa dei diritti umani. Come dimostrato dalle stesse organizzazioni e da molteplici rapporti delle Nazioni Unite, le politiche implementate dallo Stato di Israele hanno subito negli ultimi due anni una accelerazione e si sono tradotte in forme di violenza genocidiaria contro il popolo palestinese.

Inoltre, i progetti di legge italiani, aderendo alla definizione dell’IHRA, oltre a trasformare la critica al razzismo di stato in antisemitismo, avrebbero come conseguenza che la vasta letteratura prodotta in molteplici campi del sapere e discipline in cui si analizzano le politiche israeliane come politiche coloniali, possa essere considerata come discriminatoria. Questo equivarrebbe a negare che per decenni Israele ha continuato a costruire colonie illegali attraverso l’espulsione forzata della popolazione palestinese. Gli eventi storici e quelli in corso a Gaza, in Cisgiordania e nei territori controllati da Israele, mostrano come la distruzione, il trasferimento forzato e la segregazione della popolazione palestinese attraverso la creazione di un regime di apartheid costituiscano la matrice operativa alla base delle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale.

Impedire di utilizzare queste lenti di lettura e il sapere critico che hanno prodotto sulla questione palestinese risulterebbe in un impoverimento gravissimo della comprensione della storia e della politica contemporanee, trasformando la Palestina e lo studio delle violenze di stato messe in atto da Israele in un tabu–una sorta di eccezione palestinese alla produzione di sapere critico.  

Inoltre i disegni di legge presentati in Parlamento costituiscono una gravissima limitazione della libertà accademica, soprattutto per quello che riguarda la storia e le scienze sociali, e perfezionano uno spostamento di significato che nulla fa per combattere un fenomeno aberrante come il razzismo antisemita. Infatti, l’applicazione della definizione dell’IHRA otterrebbe il solo risultato di mettere a tacere attivisti, attiviste, studiosi e studiose interessate ad avanzare conoscenza e strumenti critici utili ad analizzare la storia degli stati per poter rendere le società umane più democratiche e consapevoli.

Invece, i ddl, nella loro presunta lotta contro l’antisemitismo attraverso l’adesione all’IHRA, finiscono per riprodurre proprio discorsi antisemiti. Del resto, l’idea stessa che esista una corrispondenza totalizzante tra ebrei, adesione al sionismo e sostegno a Israele è errata e pericolosa, poiché essenzializza l’ebraismo trasformandolo in sostegno allo stato israeliano. Numerosi studi insistono sulla necessaria distinzione tra antisionismo - espresso anche da gruppi e individui ebrei in tutto il mondo - e antisemitismo.

La definizione di antisemitismo dell’IHRA rappresenta un pericolo enorme per la nostra libertà accademica e di insegnamento. Essa criminalizza l’insegnamento e la ricerca sulle forme di discriminazione e razzismo contro la popolazione palestinese, e di occupazione e colonialismo della terra palestinese. Infatti, l’IHRA viene promossa con forza e con enormi sforzi diplomatici da parte di Israele, che la usa come strumento di protezione delle gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani che commette. Non è affatto una coincidenza che gli sforzi per la trasformazione dell’IHRA in strumento sanzionatorio per legge coincidano con gli sforzi diplomatici di molteplici ministeri israeliani a favore dell’uso della definizione in questa direzione. E non è affatto una coincidenza che questi sforzi avvengano in concomitanza con l’assunzione della presidenza dell’IHRA da parte di Israele.

È chiara ed evidente la volontà di mettere a tacere, attraverso persino il diritto penale, voci e saperi critici in molteplici campi di studio e negli spazi universitari, che hanno costituito uno dei fulcri del dissenso contro la distruzione della popolazione di Gaza e le complicità del nostro governo con i crimini israeliani.

Come studiose e studiosi chiediamo che vengano ritirati tutti i ddl che adottano la definizione di antisemitismo dell’IHRA trasformandola in legge e strumento di definizione di cosa costituisce antisemitismo negli spazi di produzione e circolazione del sapere. Chiediamo anche che il governo italiano revochi l’adozione della definizione IHRA attuata dall’Italia nel 2020, in violazione della nostra Costituzione.

Prime firme:

[a seguire una lista molto lunga che si allunga di continuo] 

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