lunedì 22 giugno 2009

Diffamati: Krisztina Morvai europarlamanentare senza preventiva approvazione della Lobby.

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Il nostro elenco dei “perseguitati” dalla Israele Lobby si accresce di una nuova unità, la neo europarlamentare ungherese Kristina Morvai, di cui apprendo per la prima volta il nome. Non se se i «Corretti Informati” l’hanno già onorata nel loro archivio storico. Che il “Corriere della Sera” sia in mano alla Lobby, magari non totalmente ché altrimente perderebbe di ogni credibilità, è cosa che va da se. Seguiremo pertanto la campagna diffamatoria contro Kristina, certi di scoprire nuove verità sul sionismo, per il quale vale la considerazione di un Lettore di Civium Libertas, mirabile per la sua chiarezza e la sua sintesi. I nazisti facevano quel che la maggior parte degli storici dicono, ma lo facevano in buona coscienza, ritenendo i loro nemici per tali. Invece, i sionisti fanno pure di peggio – questa à la nostra radicata convinzione –, ma pretendono di essere compresi, di essere addirittura amati dalle loro vittime. È davvero allucinante, ma è la realtà della guerra ideologica, dove per fortuna la solita strumentale accusa di “antisemitismo” ha perso qualsiasi credibilità presso ogni persona dabbene e di buon senso. Certo, può capitare che qualcuno perda le staffe. Ed è molto pericoloso perdere le staffe, perché ogni parole che esce dalla bocca di un uomo o una donna giustamente indignati, viene subito usato per nuove strumentalizzazioni. È la classica tecnica della provocazione.

Versione 1.0 / 22-6.09
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Sommario: 1. Il Corsera al servizio della Lobby. –

1. Il Corsera al servizio della Lobby. – Per fortuna, mi sto abituando ad accettare con naturalezza e serenità il fatto che buona dei media siano al servizio degli interessi forti, fra i quali certamente è da annoverare la Lobby. Che l’articolo di Luigi Offeddu sia un articolo “che informa” come a taluni piace essere informati non pare dubbio. Malgrado l’intento demonizzante tuttavia il giornalista non riesce a toglierci quella simpatia spontanea che sorge nel conoscere una persona, una donna, che non si lascia impressionare dal conformismo olocaustico e che riesce a reagire senza timori di sorta. Le notizie fornite da Offeddu possono essere lette all’inverso. Kristina dice di essere stata «insultata». Non è vero? Il giornalista e figuriamoci i «Corretti Informatori» non si curano molto di rilevare la legittimità della difesa. È stata o non è stata insultata? e chi è insultato ha il diritto di reagire e difendersi, anche in modo vivace. Se uno ti colpisce con una mazza, non si puà chiedere che reagisca con un guanto. Andiamo avanti nella lettura del pezzo giornalistico con il quale Offeddu si guadagna da vivere. Qual era l’insulto? Da un ebreo, tal Gabor Barat, che non ritiene di doversi lui scusare, la Morvai era stato definita un “caso psichiatrico”, addirittura un “mostro”. Ormai, nei nostri sistemi giuridici, gli ebrei hanno conquistato un diritto all’impunità: possono offendere, ma non devono neppure lontamente venire offesi. E sono ben consapevoli di questa loro impunità, di cui usano e abusano. Impagabile Kristina quando ribatte ai suoi diffamatori e denigratori:
«La gente come voi è abituata a vedere la gente come noi mettersi sull’attenti ogni volta che date sfogo alle vostre flatulenze. Dovreste per cortesia rendervi conto che tutto questo è finito. Abbiamo rialzato la testa e non tollereremo più il vostro tipo di terrore. Ci ripren­deremo il nostro Paese».
Immancabile e tipica la reazione ebraica:
«Il capo delle comunità ebraiche ungheresi, Gustav Zoltai, dichiarava che commenti simili dovrebbero escludere chiunque li faccia da un ruolo ufficiale nel Parlamento Euro­peo».
Costoro sono capaci con l’aplomb che appartiene loro di pretendere che un papa venga dimessionato o un vescovo e cardinale vengano scomunicati su semplice loro segnalazione. Vogliono far cacciare dal parlamento europeo Kristina per il semplice fatto che non piace loro. Non esistono prerogative costituzionali di sorta. Tutti i manuali di diritto costituzionale al riguardo sono carta straccia. Loro sono la Costituzione Suprema del Mondo. È interessante l’elenco della rete lobbistica citata nell’articolo: a) tal Gabor Barat che risiede in New York, dove certamente fa parte della Israel lobby statunitense, la più potente del mondo; b) Il capo delle comunità ebraiche ungheresi, tal Gustav Zoltai. Vi è dunque una comunità ebraica ungherese che esercita un suo specifico ruolo. Mi chiedo se in Ungheria vi siano altre comunità (di calabresi, siciliani, ecc.) che abbiano analogo ruolo pubblico. c) Il “Congresso ebraico europeo” fa sentire la sua voce da Parigi per bocca del suo presidente Moshe Kantor, il quale
«auspica che si condanni “nei termini più forti, l’uso vigliacco e cinico di un linguaggio antisemico, razzista, e teso a incutere paura, da parte di alcuni candidati all’Europarlamento”».
Lui auspica che si condanni! Si noti poi il maiestatico “da parte di alcuni candidati”. Quanto poi ad incutere timore basterebbero proprio in Francia i ricordi e gli usi libertici prodotti dalla legge Fabius-Gayssot, un prodotto indigeno della Israel Lobby volto a garantire la libertà di espressione e di pensiero dei francesi. Insomma abbiamo detto abbastanza. Seguiremo però con simpatia questa nuova eroina che si affaccia sulla scena. Mi correggo sull’articolista: può darsi che vi sia nel suo articolo una vena di sottile ironia e umorismo, ma di certo non si getta di peso dalla parte di Cristina.

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(segue)

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