domenica 31 maggio 2009

C. Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. – Cap I § 4: La «profezia» di Hitler del discorso del 30 gennaio 1939.

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Introduzione. – Capitolo I. Paragrafo: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9. Capitolo II: § 1. - 1.1 - 1.2 - 1.3 - 1.4 - 1.5 - 1.6 - 1.7 - 2 - 3 - 3.1 - 3.1.1 - 3.1.2 - 4 - 5 - 6 - 7. Capitolo III: § 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 8.1 - 8.2 - 8.3 - 8.4 - 8.5 - 8.6 - 8.7 - 8.8 - 9 - 10. Capitolo IV: § 1 - 2 - 3. Capitolo V: § 1 - 1.1 - 1.2 - 1.3 - 2 - 2.1 - 2.2 - Conclusione - Appendice - Abbreviazioni - Bibliografia - Note.
Testo integrale - Graf -

CAPITOLO I
Genesi e significato della “soluzione finale”

4.

La «profezia» di Hitler del 30 gennaio 1939

Nel discorso del 30 gennaio 1939 al Reichstag menzionato da Hilberg, Hitler dichiarò:
«Oggi voglio essere di nuovo un profeta: Se l’ebraismo finanziario internazionale dentro e fuori l’Europa dovesse riuscire a precipitare ancora una volta i popoli in una guerra mondiale, il risultato non sarà la bolscevizzazione della terra e con ciò la vittoria dell’ebraismo, ma l’annientamento della razza ebraica in Europa (sondern die Vernichtung der jüdischen Rasse in Europa)» (43).
Rilevo anzitutto che la traduzione del termine «Vernichtung» con «distruzione» è quantomeno inappropriata, perché questo termine allude univocamente ad uno sterminio biologico.

In secondo luogo, Hilberg cita le frasi che precedono, ma non il seguito del discorso, che spiega perfettamente i termini della minaccia di Hitler:
«Poiché il tempo in cui i popoli non ebrei erano indifesi di fronte alla propaganda volge alla fine. La Germania nazionalsocialista e l’Italia fascista posseggono quelle istituzioni che permettono, se necessario, di spiegare al mondo l’essenza di una questione che molti popoli conoscono istintivamente e che non è chiara loro solo scientificamente» (44).
Dunque l’«annientamento della razza ebraica in Europa» consisteva semplicemente nell’additare agli altri popoli le istituzioni tedesche e fasciste che promovevano la conoscenza scientifica della «questione ebraica».

Nel discorso del 30 gennaio 1941 al Reichstag Hitler ribadì:
«E non vorrei dimenticare il monito che ho già fatto una volta, il 1° settembre 1939 [recte: il 30 gennaio 1939], al Reichstag tedesco. Il monito, cioè, che, se il resto del mondo sarebbe stato precipitato dall’ebraismo in una guerra generale, l’intero ebraismo avrebbe cessato di svolgere il suo ruolo in Europa! (das gesamte Judentum seine Rolle in Europa ausgespielt haben wird!)» (45).
Se dunque l’ebraismo avrebbe cessato di svolgere il suo ruolo in Europa, la “Vernichtung” del 1939 non era una era «distruzione» fisica, ma un “annientamento” puramente politico.

Ciò è confermato dalle parole di Hitler nel discorso che tenne allo Sportpalast il 30 gennaio 1942:
«Ci rendiamo conto che questa guerra potrebbe terminare soltanto così, o i popoli ariani saranno sterminati (ausgerottet werden), o l’Ebraismo scomparirà dall’Europa (das Judentum aus Europa verschwindet). Il 1° settembre 1939 [recte: il 30 gennaio 1939], al Reichstag tedesco, ho già detto - ed io mi guardo dalle profezie avventate - che questa guerra non si concluderà come immaginano gli Ebrei, cioè che i popoli ariani europei saranno sterminati (ausgerottet werden), ma che il risultato di questa guerra sarà l’annientamento dell’Ebraismo (die Vernichtung des Judentums). [...]. E verrà l’ora in cui il peggiore nemico mondiale di tutti i tempi avrà di nuovo cessato il suo ruolo almeno, forse, per un millennio» (46).
Questa citazione conferma che la “Vernichtung” della razza ebraica in Europa del discorso del 30 gennaio 1939 non era uno sterminio biologico, perché qui si parla, in caso di vittoria, di scomparsa ebraica «dall’Europa», che, insieme alla cessazione del ruolo politico dell’ebraismo in Europa, si spiega soltanto con i piani di deportazione degli Ebrei nei territori orientali occupati, che erano considerati extra-europei.

Il 24 febbraio 1942 il Führer ritornò sull’argomento. Dopo aver affermato che la «cospirazione» del mondo plutocratico e del Cremlino miravano ad un solo e identico fine – «lo sterminio (die Ausrottung) dei popoli e delle razze ariani» - precisò:
«Oggigiorno le idee della nostra rivoluzione nazionalsocialista e di quella fascista hanno conquistato grandi e potenti Stati, e si adempirà la mia profezia che con questa guerra non verrà annientata l’umanità ariana, ma sarà sterminato l’Ebreo (nicht die arische Menschheit vernichtet, sondern der Jude ausgerottet wird)»(47).
Nelle sue annotazioni Henry Picker, il 21 luglio 1942 (48), registrò:
«Infatti – poiché egli [Hitler] con la fine di questa guerra avrà buttato fuori dall’Europa [aus Europa hinausgeworfen] anche l’ultimo Ebreo – il pericolo comunista sarà estirpato totalmente [mit Stumpf und Stiel ausgerottet (49)] dall’Oriente».
Questo significato figurato del verbo “ausrotten” appare – coll’uso del corrispondente sostantivo – anche nel discorso del 30 settembre 1942, in cui Hitler disse:
«Il 1° settembre 1939 [recte: il 30 gennaio 1939] a quella seduta del Reichstag ho detto due cose. In primo luogo…
e, in secondo luogo, che, se l’ebraismo avesse mai provocato una guerra mondiale internazionale per lo sterminio (zur Ausrottung) forse dei popoli ariani d’Europa, non sarebbero stati sterminati (ausgerottet werden) i popoli ariani, ma l’ebraismo»
(50).
Nel discorso dell’8 novembre 1942 Hitler parafrasò così la sua “profezia” del 30 gennaio 1939:
«Vi ricorderete ancora della seduta del Reichstag nella quale dichiarai: se l’ebraismo si illude di poter provocare una guerra mondiale internazionale per lo sterminio (zur Ausrottung) delle razze europee, il risultato non sarà lo sterminio (die Ausrottung) delle razze europee, ma lo sterminio (die Ausrottung) dell’ebraismo in Europa!» (51).
Hitler spiegò poi di nuovo il senso di questa “Ausrottung”: il riconoscimento del pericolo ebraico da parte dei popoli europei e l’introduzione da parte di essi di una legislazione antiebraica simile a quella tedesca:
«In Europa questo pericolo è stato riconosciuto e gli Stati aderiscono uno dopo l’altro alla nostra legislazione» (52).
Infine, nel discorso del 24 febbraio 1943 Hitler ribadì:
«Questa lotta perciò non finirà, come si immagina, coll’annientamento (mit der Vernichtung) dell’umanità ariana, ma con lo sterminio (mit der Ausrottung) dell’ebraismo in Europa» (53).
Con ciò abbiamo anche la perfetta equivalenza dei termini “Vernichtung” e “Ausrottung”, entrambi applicati ai popoli europei.

Ricapitalondo, Hitler usava i termini «Vernichtung» e «Ausrottung» in senso figurato sia nei confronti dei popoli europei, sia nei confronti dell’ebraismo, il che è pienamente confermato dalle varie citazioni e dal loro contesto.

E che questa sia l’interpretazione corretta – se ci fosse bisogno di una ulteriore conferma (54) – è dichiarato esplicitamente da uno storico insospettabile come Joseph Billig, già ricercatore preso il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Parigi:
«Il termine “Vernichtung” (annientamento, distruzione) indicava la volontà assolutamente negativa riguardo alla presenza ebraica nel Reich. In quanto assoluta, questa volontà si annunciava come pronta, se fosse stato necessario, a tutti gli estremi. Il termine in questione non significava che si era già arrivati allo sterminio e neppure l’intenzione deliberata di arrivarvi. Alcuni giorni prima del discorso citato [il discorso del 30 gennaio 1939], Hitler riceveva il ministro degli Esteri della Cecoslovacchia. Egli rimproverava al suo ospite la mancanza di energia del governo di Praga nei suoi sforzi di intesa con il Reich e gli raccomandava, in particolare, un’azione energica contro gli Ebrei. A questo proposito, egli dichiarò a titolo di esempio: “Presso di noi, vengono sterminati” (bei uns werden vernichtet). Bisogna credere che Hitler, nel corso di una conversazione diplomatica messa per iscritto negli archivi del Ministero degli affari esteri abbia fatto la confidenza di un massacro nel III Reich, il che, per di più, non era esatto a quell’epoca? Due anni dopo, il 30 gennaio 1941, Hitler rievocò la sua “profezia” del 1939. Ma, questa volta, ne precisò il senso come segue:“ ... e non voglio dimenticare l’indicazione che ho già data una volta davanti al Reichstag, cioè che se il resto del mondo (andere Welt) sarà precipitato in una guerra, il Giudaismo avrà terminato completamente il suo ruolo in Europa...”. Nella sua conversazione con il Ministro cecoslovacco, Hitler evocò l’Inghilterra e gli Stati Uniti, che, secondo lui, potevano offrire delle regioni di insediamento agli Ebrei. Nel gennaio 1941 egli indica che il ruolo degli Ebrei in Europa sarà liquidato e aggiunge che questa prospettiva si realizzerà, perché gli altri popoli ne comprenderanno la necessità presso di loro. In quest’epoca si credeva alla creazione di una riserva ebraica. Ma essa per Hitler era ammissibile soltanto fuori d’Europa. Abbiamo appena rilevato che il 30 gennaio 1941 Hitler annunciò semplicemente la liquidazione del ruolo degli Ebrei in Europa» (55).
Hilberg, dunque, mettendo la «profezia» di Hitler del 30 gennaio 1939 in relazione con «la possibilità di uno sterminio totale», ne stravolge completamente il significato.

NOTE

(43) Max Domarus, Hitler Reden und Proklamationen 1932-1945. R. Löwit – Wiesbaden, 1973, vol. II, Erster Halbband, p. 1058. Torna al testo.
(44) Idem. Torna al testo.
(45) Idem,vol. II – Zweiter Halbband, p. 1663. Torna al testo.
(46) Idem, pp. 1828-1829. Torna al testo.
(47) Idem, p. 1844. Torna al testo.
(48) H. Picker, Hitlers Tischgespräche im Führerhauptquartier, Wilhelm Goldmann Verlag, Monaco, 1981, p. 449. Torna al testo.
(49) Questa locuzione significa «sradicare», «estirpare totalmente». Torna al testo.
(50) M. Domarus, Hitler Reden und Proklamationen 1932-1945, op. cit., vol. II, Zweiter Halbband, p. 1920. Torna al testo.
(51) Idem, p. 1937. Torna al testo.
(52) Idem. Torna al testo.
(53) Idem, p. 1992. Torna al testo.
(54) Ulteriori conferme sono esposte nella capitolo V. Torna al testo.
(55) J. Billig, La solution finale de la question juive. Edité par Serge et Beate Klarsfeld, Parigi, 1977, p. 51. Torna al testo.

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