Precedente - Successivo.
I. Introduzione. – II. Osservazioni di carattere generale: 1 - 2 - 3. – III. Osservazioni sul primo volume. – IV. La mancanza di documenti su una politica di annientamento degli ebrei e sue conseguenze per gli storici ortodossi: 1 - 2 - 3: a. b. c. d. e. f. – V. I massacri sul fronte orientale: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8. – VI. Le deportazioni: 1 - 2 - 3 - 4 - 5. – VII. I centri di annientamento: 1 - 2 - 3: a. b. c. d. – 4: a. b. 5: a. b. c. d. e. – VIII. Statistica delle vittime in Hilberg: anatomia di una truffa. 1 - 2 - 3 - 4 - 5. – IX. Sconfitta di Hilberg nel processo Zündel. - X. Conclusioni.
Rinvii: Mattogno -
L’imponente opera di Hilberg, in tre volumi, che abbraccia non meno di 1351 [1479 ed. it.] pagine, contiene esattamentre tre fotografie, cioè quelle sulla copertina dei tre volumi. Nel testo stesso non si trova una sola fotografia, cosa che per un opus di questa dimensione è quanto mai insolito. Altrettanto poco egli offre ai suoi lettori una rappresentazione fisica delle camere a gas o degli autocarri di gasazione, quantunque ciò sia ovvio davanti alla novità e terribilità di questa arma di fatto. Nessuna illustrazione, nessun schizzo lascia intuire appena vagamente come questi orrendi strumenti di morte abbiano potuto funzionare.
Campi di concentramento principali, campi ausiliari
e presunti campi di sterminio nel territorio della Grande Germania.
e presunti campi di sterminio nel territorio della Grande Germania.
Lo spavento di Hilberg davanti all’incontro con la realtà fisica dei campi di concentramento e dei cosiddetti “campi di sterminio” è evidente anche dal fatto che egli non ha mai fatto ricerche sull’area di questi campi. Fino all’anno 1985 egli che aveva cominciato i suoi studi sull’«Olocausto» già nel 1948, trascorse esattamente un giorno a Treblinka come pure appena mezza giornata in Auschwitz I ed Auschwitz-Birkenau – e ciò per giunta in tutti i tre casi solo per partecipare a feste della memoria. Altri campi di concentramento egli non ne visitò mai fino a quell’anno (6). Ciò sembra assai strano. Al contrario di Hilberg revisionisti come Dietlieb Felderer, Robert Faurisson, Carlo Mattogno, Germar Rudolf e l’autore di queste righe, ma anche il non revisionista Jean-Claude Pressac, hanno visitato minuziosamente e studiato i progetti edilizi dei luoghi, dove dovrebbe essersi verificato l’assassinio di massa secondo i testimoni oculari.
NOTE
(6) Dichiarazione di Hilberg nell’interrogatorio da partedel difensore Douglas Christie nel primi processo Zündel a Toronto nel 1985, citata in Barbara Kulaszka, op. cit. (nota 1), p. 16. Torna al testo.
(seguito)
Nessun commento:
Posta un commento