sabato 27 giugno 2009

Alan Dershowitz al microscopio: 7. «Ebreo», «sionista» o «lobbista»? Cosa è propriamente questo «ospite», introdotto in Vaticano e alla Camera?

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Registrazione sonora qui commentata: Antefatto ovvero Il “Demolitore” che demolisce se stesso. – 1. È venuto a Roma per insultare il papa. – 2. Il processo alle intenzioni degli altri. – 3. L’ospite non è di nessun riguardo ed ha già rotto le scatole. – 4. Prima di cominciare: “demonizzazione, critica e delegittimazione di Israele”. – 5. Il Lobbista venuto dall’America per sedere “in conclave” con i Cardinali riuniti in Vaticano. – 6. Anche Yakov Rabkin è un accademico “fallito” e imboscatosi in un’università di quarta categoria? – 7. «Ebreo», «sionista» o «lobbista»? Cosa è propriamente questo «ospite», introdotto in Vaticano e alla Camera? – 8. Dopo gli insulti e le contumelie, la parola ai derisi e diffamati: a. Intervista al cardinale Rodriguez. – 9. Gli altri genocidi nel mondo come “manovra diversiva” per far distogliere lo sguardo dal genocidio dei “cananei”. – 10. Hamas, Iran: un male assoluto o un postulato retorico e propagandisto, parola d’ordine per lo squadrone mediatico? – 11. Ma l’«ospite americano» i libri di cui parla li legge o li travisa soltanto? – 12. Cosa vi è dietro agli attacchi a Carter. – 13. Res gestae di Alano sul Google versione italiana. – 14. Chi demonizza chi? – 15. Alan Dershowitz visto da John H. Mearsheimer e Sthephen M. Walt. –

7. «Ebreo», «sionista» o «lobbista»? Cosa è propriamente questo «ospite», introdotto in Vaticano e alla Camera? – È come il gioco delle tre carte, con il quale si tenta di ingannare l’incauto passante. Di solito, al gioco partecipa un “compare” che fa finta di essere pure lui un passante, ma fa parte del gioco e della truffa. Il tema di questo paragrafo è alquanto delicato e dovremo procedere lentamente e con cautela. Aspetto di potermi attrezzare con il libro, di 280 pagine, di Rabkin, che è uscito in italiano fin dal 2005, ma decisamente è passato sotto silenzio. È questa una delle strategie della Lobby. Silenziare chi non si può diffamare o altrimenti mettere fuori gioco. Rinvio ad una rilettura della intervista riportata al paragrafo precedente. Qui incomincio con l’osservare che i tre concetti “ebreo”, “sionista” e “lobbista” sono crocianamente “distinti”. Se però gli ebrei di oggi, per effetto della politica del governo israeliano, e delle associazioni lobbistica dei singoli stati, finiscono per identificarsi in tutto e per tutto, o almeno largamente con il “sionismo”, al punto da aver fatto porre ad un presidente di repubblica l’assioma lobbistico antisionismo = antisemitismo, ebbene questo è forse il momento peggiore della loro storia ed in un certo senso, ripeto: in un certo senso e salvo verifiche storico-filologice difficili da fare di questi tempi, dunque in un certo senso costituisce una rivincita postuma di Hitler e del nazismo, ovvero della sua politica antiebraica. Se gli odierni sionisti sono da identificare con gli ebrei perseguitati dai nazisti e gli odierni sionisti fanno quel che fanno oggi e che tutti possiamo vedere in danno ai diritti legittimi dei palestinesi, almeno sotto processo di genocidio dal 1948 ad oggi, ebbene i sionisti di oggi non sono certo migliori dei nazisti di ieri che non abbiamo mai potuto conoscere direttamente e che sono quelli che ci vengono rappresentanti dagli stessi “lobbisti”, che controllano anche la cinematografia holliwodiana oltre che la carta stampata e la stragrande maggioranza dei media. Lascio a chi è intelligente di poter trarre dal sillogisma le ulteriori conlcusioni.

(segue: è necessario procedere per tappe, giacché l’indignazione per la faccia tosta di questo incredibile individuo è di ostacolo ad una serena argomentazione. Chi vuole comunque può ascoltare la registrazione e giudicare per suo conto senza la mia mediazione interpretativa. Assicuro che non è difficile confutare Dershowitz. È invece difficile conservare la calma e non indignarsi. Costoro parlano tanto di “odio”, che attribuiscono ad altri ritenendo se stessi immuni da questo turpe passione, ma loro mancano del più elementare senso del pudore. Dershowitz è un campione di mancanza di ogni senso del pudore: le sue farneticazioni cozzano ad un tempo con la logica, con la verità dei fatti e con la più elementare decenza. Considerazioni a parte meritano i “domestici” ovvero gli “addomesticati” ammessi alla presentazione e che si sono prestati a fare da spalla ad uno spettacolo osceno. È stata davvero una fortuna – per me stesso, per Dershowitz e per gli organizzatori dell’ignobile presentazione – che io non fossi presente al luogo in cui è stato registrato il sonoro.)

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