sabato 25 luglio 2009

A. “Eroi” israeliani della pulizia etnica: 1. David Ben Gurion, il maggior responsabile

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Da libro di Ilan Pappe sulla “Pulizia etnica della Palestina”, che l’Europa dai grandi scrupoli morali si ostina ad ignorare, vengono qui tratte ed evidenziate schede su personaggi in genere proposti al nostro plauso e alla nostra ammirazione, ma che invece non dovrebbero avere trattamento diverso da quello riservato ad altre figure storiche del Novecento, assurte a modelli negativi per antomasia. Per agevolare la lettura del libro di Pappe che consideriamo un testo di studio e di base per ulteriori ricerche, analisi, riflessioni estraiamo con l’aiuto di un OCR l’immagine che viene fuori di David Ben Gurion (1886-1973) e degli altri personaggi indicati dallo storico israeliano come i maggiori responsabili di quella “pulizia etnica” che si perpetrava nella stesso anno 1948 in cui il Tribunale di Norimberga si occupava di altro. David Ben Gurion nacque tre anni prima di Adolf Hitler e visse più a lungo. Non fu solo nel commettere il suo crimine, ma si avvalse di stretti collaboratori detti in codice “la Consulta”, i cui Undici nomi Pappe è riuscito a decifrare da un documenti che era stato censurato. A sua volta, Anton La Guardia, citando lo storico sionista Benn Morris, riferisce a Ben Gurion quella stessa preveggenza a non lasciar traccia dei propri crimini che la storiografia olocaustica attribuisce a Hitler e ai nazisti: «Secondo Morris, voleva chiaramente liberarsi di quanti più arabi possibile. “Ma non fu mai enunciata una politica di espulsionee Ben-Gurion si trattenne sempre dall’emettere ordini precisi o scritti di espulsione. Preferiva che i suoi generali ‘capissero’ quel che lui voleva fosse fatto. Desiderava evitare di passare alla storia come il ‘grande espulsore’ e non voleva che il governo israeliano fosse implicato in una politica moralmente dubbia”» (La Guardia, op. cit., 168). Pappe, La Guardia, Morris: nella nostra ricostruzione e divulgazione citeremo quante più fonti possibili e accessibili, restando il volume di Pappe la nostra guida e base interpretativa di personaggi e fatti intricati che hanno bisogno di essere singormente districati e interpretati.

Vers. 1.0 / 25.7.09
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Sommario: 1. Pulizia etnica come crimine. –

1. Pulizia etnica come crimine. – Pappe scrive il suo libro con la profonda convinzione che la pulizia etnica condotta in Palestina per fredda determinazione sionista debba radicarsi nella nostra memoria in quanto crimine contro l’umanità ed essere riconosciuta come tale da appositi tribunali. I responsabili di questi crimini sono ben noti, ma fatto paradossale anziché esecrati ed indicati alla pubblica indignazione sono assurti nel rango degli eroi e dei padri della patria israeliani, festeggiati come eroi di una “guerra di indipendenza” dove si stenta a capire da chi e cosa si dovesse diventare indipendenti. Un simile titolo potrebbero se mai avanzarlo i palestinesi, popolazioni autoctone oppresse e aggredite, ma è contro la comune accezione linguistica una “indipendenza” i cui soggetti attivi sono coloni invasori. David Ben Gurion era il leader indiscusso del movimento sionista e nella sua residenza furono discussi e completati i primi e gli ultimo capitoli della storia della pulizia etnica.

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(segue)

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