sabato 18 luglio 2009

Alan Dershowitz al microscopio: 20. Le profonde, nobili e disinteressate ragioni per le quali Alan sostiene Obama.


20. Le profonde, nobili e disinteressate ragioni per le quali Alan sostiene Obama. – Nella registrazione sono numerose le affermazioni con le quali Dershowitz si dichiara sostenitore di Obama, affettando anche una familiarità con il neo presidente. Una Lobby per sua natura non ha a cuore altri interessi che i propri. Tutto il resto è strumentale e con consapevolezza si segue una strategia di infiltrazione in tutte le istituzioni permeabili, profane e pure sacre, se si è potuta documentare l’influenza del B’naï B’rith nel Concilio Vaticano II e perfino nelle dichiarazioni presidenziali. Ma ecco una dichiarazione di Dershowitz che abbiamo trovato in rete nell’archivio di «Come don Chisciotte» e dove emerge chiaramente la natura lobbistica del sostegno ad Obama, che non sembra destinato ad innovare nella politica estera americana:
«…Non c'è dubbio che si saranno dei vantaggi nell'avere un imperatore liberal. Alan Dershowitz spiega:

"La ragione è che penso sia meglio per Israele avere un sostenitore progressista nella Casa Bianca piuttosto che avere un sostenitore conservatore nell'Ufficio Ovale. Le posizioni di Obama su Israele avranno un maggiore impatto sui giovani, sull'Europa, sui media e su altri che tendono ad identificarsi con la prospettiva di sinistra. Sebbene io creda che la sinistra moderata [centrists liberal] tenda a sostenere Israele, riconosco che il sostengno dalla sinistra sembra indebolirsi, mentre il supporto dalla destra si rafforza. Viaggio tra i campus universitari sia negli Stati Uniti che all'estero, e vedo professori radicali che cercano di presentare Israele come il protetto della destra e un nemico della sinistra. In quanto sostenitore di sinistra di Israele, cerco di combattere questa falsa immagine. Nulla potrebbe aiutare di più in questo importante sforzo per puntellare il supporto progressista ad Israele che l'elezione di un presidente di questo schieramento che sostenga fortemente Israele e sia ammirato dai progressisti in tutto il mondo. E' tra le importanti ragioni per cui sostengo Barack Obama come presidente".

Ovviamente Dershowitz ha perfettamente ragione. Per non parlare del vice-Presidente Joseph "Sono un sionista" Biden, l'uomo in carica per l'implementazione di un vecchio sogno sionista, la frantumazione dell'Iraq, e uno dei massimi consiglieri per la politica estera di Obama, o di Madeleine Bloody Albright, moderna Erode che ha orgogliosamente rivendicato la responsabilità per il massacro di mezzo milione di innocenti neonati iracheni…» (Fonte).
Il punto è che deve sempre aversi un sostenitore della causa di Israele, sempre ed in ogni luogo, in ogni paese, in ogni governo. La Diaspora deve fare coscienziosamente il suo lavoro in barba ai restanti cittadini, spesso ignari o ininfluenti. Questi sono gli uomini che abbiamo per “amici”, i vicini della porta accanto, sperando che di porta e di casa ce ne resti la proprietà e il diritto. Se così piace, Obama può pure presentarci in pantalonici corti a G8, G20 e G33, purché la simpatia che così guadagnerà si traduca in una simpatia indotta per Israele da parte dei popolo dei pantaloncini corti. Queste le sofisticazioni concettuali e mediatiche dell’Hasbara israeliana e Dershowitz è il loro uomo.

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