giovedì 27 novembre 2008

Quale «difesa di Israele»? Analisi di un nuovo servizio sionista della guerra ideologica di propaganda ovvero quale possibile «Difesa da Israele»?

Home

Fra non molto il linguaggio diventerà un optional. Noi del buon vecchio tempo antico eravamo abituati all’idea che le parole dovessero avere un loro significato con il quale si poteva essere d’accordo o meno. Quest’anno si celebrano almeno tre sessantesimi anniversari: quello della «fondazione» di Israele speculare alla «Nakba», ma anche al 60° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani, in nome della quale Israele è stata ripetutamente condannata dall’Onu, equiparando sionismo e razzismo con buona pace del nostro presidente Napolitano. Che a partire dal 1882 vi sia stato l’inizio dell’insediamento sionista in Palestina fino alla Nakba ed agli insediamenti “illegali’’ in Cisgiordania è cosa su cui non occorre spendere molte parole fra persone per le quali le parole hanno ancora un senso. Di stravolgimento in stravolgimento si è giunti di recente ad una ignobile campagna contro Vattimo, colpevole di essere pure “sbottato” di fronte alla prepotenza e disonesta dei media: tanto da fargli ricordare l’avvio del famigerato scritto dei “Protocolli di Sion”, dove nel 1906 si indicava nel possesso dei media uno degli strumenti della strategia sionista. Avendo la proprietà o il controllo dei mezzi di informazione si può far passare per vero ciò che è falso e per falso ciò che è vero, per “difesa di Israele” una continua aggressione da parte del “sionismo” sulle popolazioni indigene palestinesi, colpevoli di non essere ancora scomparse senza lasciare tracce, o al massimo segregate in qualche riserva indiana. Per quello che può servire l’analisi linguistico-concettuale apriamo qui un nuovo post dove gradualmente seguiremo le fasi di questa distinta “battaglia” di una guerra globale su tutti i fronti. Giacché, si tratta proprio di una guerra ideologica, dove trovandosi con le sua menzogne a mal partito di fronte all’evidenza del genocidio palestinese in atto la parte sionista tenta di imbavagliare non solo singole nazioni disgraziate come la Germania, ma il mondo intero. Proprio ieri ascoltavo monsignor Rino Fisichella celebrare in una Lezione al Centro Sturzo il 60° della Dichiazione universale dei diritto, fra i cui articoli al pari della nostra costituzione è scritto il principio della libertà di pensiero, di parola, di espressione. È stata da lui apprezzata la mia osservazione secondo la quale siffatte dichiarazione hanno soltanto un significato polemico in quanto indirizzati ai regimi appena travolti dalla guerra, ma sono del tutto insincere come dimostra la storia di questi 60 anni dove i “crimini” che si pretendeva di condannare non solo sono stati reiterati ma anche superati. Qualche esempio? Le guerre “preventive’ di Bush e di Israele ripetono le guerre preventive di Hitler, per le quali egli viene ordinariamente considerato un “criminale”. I campi di concentramento nazisti li si ritrovano in Gaza e nei campi profughi palestinesi, verso i quali sta per essere approntata la “soluzione finale”, ma... si tratta in realtà di una “difesa di Israele” (!) secondo quanto voglion farci credere occupando tutti gli spazi possibili dell’«Informazione Corretta» in chiave filosionista e genocida.

Versione 1.4
Status: 5.1.09
Sommario: 1. La lobby mediatica: vogliono imbavagliare il mondo. – 2. Cosa c’è mai a Dimona? – 3. Il Comitato della Menzogna: il Manifesto appello “In difesa di Israele”. – 4. La “soluzione finale” per Gaza. – 5. Il “terrorismo suicida” in una folle campagna mediatica del Centro Wiesenthal. – 6. Una petizione dell’ADL contro l’ONU. – 7. La guerra infame contro i bambini: il MEMRI. – 8. La modalità delazione. –

1. La lobby mediatica: vogliono imabavagliare il mondo!. – Sfogliando qualche manuale di storia si incontra costante la presenza del “terrorismo” nel cammino del sionismo. Basti per tutti citare l’equivalente dell’attentato al King David Hotel. Stando ai canoni odierni in nessun modo gli attentati sionisti, noti in minima parte, possono giustificati in quanto mai costituiscono una forma di resistenza. A chi e a che cosa dovevano resistere gli ultimi coloni della storia ancora convinti che nella seconda metà del XX secolo il mondo potesse accettare la prassi e l’ideologia dell’occupazione coloniale, fatta di conquista violenta, estromissione degli abitanti, loro sterminio e riduzione in schiavitù ovvero in un regime di segregazione razziale? Diverso è il caso di chi, essendo aggredito, cioè i palestinesi o i libanesi, resistono sia pure inferiori in armi, in determinazione bellica, in ferocia, in mancanza di scrupoli. La difesa è qui pienamente legittima e solo sovvertendo il linguaggio si può chiamare terrorismo ciò che è resistenza. Nel caso degli Hizbollah grande è stata la sorpresa dei coloni nell’aver trovato una resistenza dimostratasi a quanto pare efficace. L’aggressione sionista deve in buona parte la sua riuscita alla copertura delle nuove potenze coloniali, nuove non già perché più recenti ma anche e soprattutto perché adottano mezzi nuovi, fra cui in primis la copertura mediatica. Il mondo intero ha potuto assistere ad una colossale menzogna nel caso dell’aggressione americana all’Iraq. Non esisteva nessun armamento atomico e si è iniziata una guerra costata finora oltre 3.ooo miliardi di dollari. Una cifra che fa impallidire davanti allo spettacolo continuo di popolazioni africane sterminate da un affamamento progettato a tavolino nei think thank americani.

* * *

Estratti commentati dal dispaccio del 26 novembre 2008, n. 1:
Secondo Barak che ha incoraggiato il proseguimento dei negoziati israelo-siriani ha dichiarato che «la Repubblica Islamica dell’Iran continua a minacciare il mondo intero, mentre continua a lavorare allo sviluppo del suo programma nucleare».
Fonte estera
Riprodotta in n.: 1, 2,
In realtà, a minacciare il mondo e non da adesso è Israele, che già dispone di un’atomica. Quanto poi ai negoziati di pace con la Siria vi è da augurarsi che non siano eguali a quelli con l’Egitto, terminati in pratica con un trattato di vassallaggio comprato con denaro americano e con il risultato dell’instaurazione un regime di corruzione ai danni del popolo egiziano. La chiamano “democrazia”.

Torna al sommario.

2. Cosa c’è mai a Dimona? – In apertura del link segnalatomi da un lettore e che andiamo qui commentando decostruendolo si legge a mo’ di titolo: Barak: “Gli Hezbollah possono colpire Dimona”. Ma cosa c’è a Dimona? Ci sono quegli ordigni nucleari che Israele possiede da molto tempo e che il mondo ipocritamente fa finta di ignorare. Esiste una sorta di convenzione diplomatica fra gli Stati che hanno relazioni con Israele per la quale non si parla mai di arsenali nucleari israeliani, come se non esistessero ma ben sapendo tutti che invece esistono. Non sanno ancora quale bugia inventare, quale nome dare al possesso di ciò che è invece proibito avere per i vicini della porta accanto. I più asserviti fra i giuristi ed i moralisti devono fare un bel salto mortale per sperare di poter ottenere un qualche credito fra i non asserviti. Una delle innumerevoli violazione dei diritti umani da parte di Israele è stata compiuta sulla pelle di un loro cittadino: Mordechai Vanunu, un tecnico israeliano che rivelò al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana.

* * *

Estratti commentati dal dispaccio del 26 novembre 2008, n. 2:
Il Ministro della Difesa, Ehud Barak, ha detto lunedì mattina che gli Hezbollah possiedono ora missili «in grado di raggiungere Tel Aviv, Ashkelon, Beer Sheva e Dimona, in altre parole quasi l'intero paese». «Il Partito di Dio di Hassan Nasrallah, ha triplicato le sue capacità militari in relazione alla seconda guerra del Libano del 2006», ha dichiarato il capo del partito laburista e che «oggi possiede 42mila missili, mentre nell'ultima guerra con Israele ne aveva soltanto 14mila».
Fonte estera
Riprodotta in n.: 1, 2,
Nel linguaggio biforcuto della propaganda di guerra il testo di cui sopra si presta almeno ad una duplice lettura. Può significare che gli Hizbollah hanno effettivamente aumentato e migliorato la loro capacità di difesa. Ma in questo caso non si comprende quale potrebbe l’utilità propagandistica da parte sionista. Può invece anche significare che Israele sta preparando sul terreno mediatico-internazionale il pretesto per una nuova aggressione, secondo lo schema: “mi hanno lanciato un sasso, io mi difendo rovesciando milioni di bombe e distruggengo ogni cosa vivente e non vivente. Significa questo il nuovo programma mediatico “In difesa di Israele”. L’unica cosa che al momento noi terzi possiamo fare è di diffidare di ogni notizia di fonte israeliana, raccolta in Italia dai loro accoliti. Dobbiamo quindi sviluppare al massimo la nostra intelligenza critica ed espellere dal nostro animo tutti gli inquinamenti provenienti da un vittimismo ipocrita e genocida.

Torna al sommario.

3. Il Comitato della Menzogna: il Manifesto appello “In difesa di Israele”. – Ci è stato annunciato da un nostro Lettore la costituzione di un “Comitato In difesa di Israele”, segnalandocene anche una supposta pericolosità. Se così così fosse, noi non disponiamo certo degli apparati militari israeliani dispensatori di morte mentre fanno professione di vittimismo: siamo ormai abituati a tanta disgustosa ipocrisia che purtroppo trova molti politici italiani, ai massimi livelli, disposti a fare da sponda. Se ciò avvenga per ottusità mentale o per corruzione non sappiamo al momento dire. Non abbiamo ancora ancora capito da chi questo Comitato sia costituito, di quali appoggi e aderenze goda, di quali finanziamenti. Ci sembra che per adesso si sia limitato a tradurre in italiano documenti da siti esteri e immetterli nel web in lingua italiana. Manca un’analisi specificamente italiana che ci faccia capire chi siano gli “italiani” che si schierano a difesa di Israele anziché del popolo italiano. Se quindi ciò significa che debbano esservi altri italiani che si sentano in dovere morale di schierarsi verso i palestinesi, che sono vittime abbandonate dalla comunità internazionale, oppressa e minacciata dalla Superpotenza Usa, dove la Israel Lobby ha una riconosciuta capacità di influenza della politica estera. Se questo schieramento è necessario si ritornerebbe ad una sorta di guerra civile interna idealmente combattuta nei deserti mediorientali. Ma se così fosse per davvero è quanto mai nostro diritto sapere chi sono questi “italiani” che si contrappongono al nostro sentirci intimamente italiani, unicamente interessati al popolo italiano ed al suo interesse per relazioni pacifici con tutti i popoli della terra amanti della pace, fra i quali non rientrano certamente i coloni ebrei che sbarcarono in Palestina rivendicando il diritto di cacciarne ed ucciderne i legittimi abitanti. Nessun artificio, nessun inganni potrà distoglierci da una percezione della verità che alla nostra coscienza morale appare di assoluta e solare evidenza. Le nostre armi sono solo quelle della nostra intelligenza critica e della nostra capacità di smascherare e demistificare la menzogna.

* * *

Osserveremo tutti gli sviluppi del nuovo servizio “In difesa di Israele”, incominciando con l’analisi di un Manifesto qui ripreso da un sito recante la data del 5 dicembre 2007 che così recita:
Con preghiera di massima diffusione a tutti i vostri contatti, pubblicatelo su siti, forum, blog ecc...
[E noi ne faremo paziente censimento, non per chiederne la chiusura, come invece la Israel Lobby fa abitualmente con squisita sensibilità democratica, magari di importazione israeliana. No! Noi li censiremo e studieremo per capire se mai esistano nella loro causa, nella loro “ragione sociale” (sin in IC!) ragioni moralmente e politicamente apprezzabili: finora non ne abbiamo trovata neppure l’ombra.]
Per aderire inviate un'email a: indifesadisraele@gmail.com inserendo nome, cognome, città e professione.

Lettera-appello in difesa di Israele e del popolo Ebraico.
[Esiste dunque un “popolo ebraico”? E se esiste, dove ha stanza? Può esservi in Italia un popolo diverso da quello italiano? Sono interrogativo che un italiano ha legittimo motivo di porsi. Purtroppo, non si trova in giro una risposta soddisfacente.]
Noi sottoscritti, [mancano i nomi dei sottoscritti] in quanto cittadini italiani,
[Ne siamo proprio sicuri? Gli italiani sono circa 57 milioni. Quelli di religione ebraica non sono più di 40.000 né che io sappia esiste un distinto censimento ed una separata anagrafe. È da chiedersi a quale titolo costoro, se sono effettivamente tutti gli ebrei italiani, possono parlare a nome di 57 milioni di italiani. probabilmente, alludono ad una loro doppia cittadinanza, ma in questo caso si pone un problema di fedeltà. A chi sono fedeli al popolo italiano di 57 milioni di persone che per costituzione ripudiano la guerra ed hanno interesse evidente ad essere in pace con oltre un miliardo di musulmani e arabi sparsi per la terra. Forse che i 40.000 ebrei vogliono metterci in guerra con il mondo arabo? Ci conviene? Dobbiamo metterci in guerra a fianco di schiere di coloni che nell’arco di un secolo sono sbarcati in Palestina uccidendo, masacrando, privando le popolozioni locali della loro vita, della loro dignità, delle loro case, dei loro villaggi distrutti e cancellati dalla carta geografica: i coloni sionisti hanno già fatto loro quello che rimproverano ad Ahamdadinejad di voler fare]
desideriamo esprimere la nostra più totale solidarietà allo Stato d'Israele ed al popolo Ebraico,
[A nome e per conto di 57 milioni di italiani esprimo la mia “più totale solidarieta” ai palestinesi vittime di un’aggressione genocida e di popoli come quello iracheno vittima di una guerra di aggressione, basata sulla menzogna dei falsi armanenti e istigata da Israele]
troppe volte vittime di guerre, terrorismo e persecuzioni.
[Le sole vittime di guerre, terrorismo e persecuzione in Palestina sono i palestinesi. I loro aggressori fisici e reali sono le varie generazioni di coloni che si sono insediati in Palestina contro la volontà dei legittimi abitanti. Aggressori ideali e morali sono i “sottoscritti” ma anonimo firmatari dell’Appello In Difesa di Israele]
Riteniamo doveroso [Non è “doveroso” bensi criminale] sostenere lo Stato d'Israele per i seguenti motivi
[che noi analizziamo di seguito al testo che leggiamo secono il senso letterale, logico, storico, politico, etico]:
1) E' l'unico Stato democratico del Medio Oriente
[Questa è un’assoluta bufala di cui da troppo tempo si serve la propaganda di guerra israeliana. Farebbe meglio a rinnovare il suo repertorio. Le obiezioni sono facile e numerose: a) resta da vedere cosa sia e cosa si intende per democrazia; b) anche assumendo il significato corrente che riguarda gli aspetti procedurali del funzionamento delle istituzioni dette democratiche, vige in Israele un regime di apartheid. Già nel 1948, anno della Nakba e della pulizia etnica nonché di una Fondazione dello stato di Israele per intervento determinante del presidente Truman sotto ricatto elettorale della Israel Lobbu dell’epoca, furono espulsi 750.000 palestinesi che da allora vivono in campi profughi e reclamano il diritto al ritorno nelle loro case. I cittadini che allora non lasciarono le loro case vivono in regime di discriminazione e sono costretti alla delazione nei confronti dei loro connazionali. Inoltre, lo stato di Israele ha comnotazione razziale e razzista in quanto dichiaratamente “ebraico”. Esso si fonda su quel principio del Blut und Boden per il quale il nazismo è stato accusato e condannato in quanto razzista. Ma è lo stesso principio che vige in Israele, Siamo naturalente disposti ad accettare il contradditorio su questa asserzione, ma la propanda sionista segue la formula: “tu dice che..., io non parlo con uno che dice questo che tu dici”, ed è questa una prova ulteriore degli sbandierati principi di democrazia: una democrazia totalitaria, appunto. Ma anche ammesso e non concesso che sia l’«unico stato democratico del Medio Oriente», ciò non autorizza in nessun modo una presunta democrazia a macchiarsi dei crimini di cui l’Onu ha ripetutamente condannato Israele, quell’Onu che già nel 2001 equiparò il sionismo al razzismo, cosa che probabilmente farà di nuovo formalizzando la condanna alla prossima conferenza di Ginevra, detta Durban II, che Israele ed i suoi accoliti stanno tentando di sabotare, delegittimando la maggiore di tutte le istituzioni internazionali, in pratica il Consesso di tutti gli Stati ed i popoli della Terra. In questo momento la Striscia di Gaza, un incredibile campo di concentramento in nulla inferiore ad Auschwitz, sta per sperimentare la sua “soluzione finale” nella criminale indifferenza dei governi e dei media internazionali, controllati dal potere israliano-statunitense.]

2) E' uno Stato che fin dalla sua fondazione
[In quale contesto è avvenuta una simile fondazione lo abbiamo appena accennato sopra: ricatto elettorale di Truman, illegittima spartizione della palestina, attentati terroristici vari di cui il più noto è quello al King David Hotel, pulizia etnica e genocidio dei legittimi abitanti palestinesi, complicità di Stalin e peculiare contingenza internazionale del tempo in flagrante violazione dei diritti dei palestinesi, ecc. ecce. È stolto pretendere di ingannare chi sia appena un poco documentato sulla storia del 1948]
si è trovato costretto a fronteggiare guerre e terrorismo
[le guerre e il terrorismo sono quelle fatte, iniziate e continuate dai coloni che dal 1882 in poi hanno incominciato ad insediarsi in Palestina con il fine palese e dichiarato di scacciarne la popolazione araba, massacrandolo, riducendola in condizione servile, angariandola in ogni modo]
3) Rappresenta l'unica speranza
[bella speranza! Uccidere e massacrare popolazioni innocenti di nulla colpevoli. Qui la speranza non c’entra per nulla. Si tratta di un piano criminale di invasione e genocidio che il mondo e le persone dabbene non possono in nessun modo sottoscrivere. Naturalmente il Male spesso vince in questo mondo, ma ciò non significa che si debba ad esso pure applaudire]
per il popolo Ebraico
[quale popolo? Se si intende per “popolo” i cittadini di religione ebraica che vivono nei vari paesi, essi fanno parte dei popoli in cui vivono, oppure se non se ne sentono parte, essi costituiscono un corpo estraneo. Ma non hanno sopra detto i sottoscrittori che sono cittadini italiani? Sono dunque cittadini italiani o non lo sono? I restanti 57 milioni di italiani hanno il diritto di sapere con chi convivono]
che vive nella Diaspora (fuori da Israele ndr)
[Che il popolo della Diaspora, fuori di Israele, sia una bufala, una invenzione, lo ha scritto il cittadino israeliano Shlomo Sand. Quste frottole non sono più ammissibile nelle nostre società acculturate. Tacciano dunque i Sottoscrittori e riservino solo a loro stessi le loro menzogne truffaldine],
nel caso dovesse subire altre persecuzioni.
[Ad oggi le uniche persecuzioni sono quelle subite ogni anni da circa 17.000 cittadini tedeschi che vengono condannati per reati di opinioni attinenti la “Auschwitz-lüge”. Lo stesso succede in paesi come la Francia ed altri ancora. Lo stesso si vorrebbe fare in Italia. Gli ebrei vivono oggi in condizioni di privilegio rispetto agli altri cittadini dello stesso stato. È una condizione inaccettabile in ogni stato che in quanto democratico dovrebbe basarsi sul principio dell’eguaglianza, non del privilegio. Ma anche se la folle e demenziale ipotesi dovesse trovar credito, a farne le spese non possono esser chiamati terzi innocenti come sono i palestinesi.].
Inoltre vogliamo appellarci al Governo italiano ed all'Unione Europea nel ricordare loro l'ignominia del nazifascismo,
[il nazifascismo si è reso complice durante gli anni trenta del progetto sionista di colonizzazione della Palestina. Questi regimi, volendo disfarsi della loro popolazione ebraica, avevano pensato di favorirne l’emigrazione in Palestina a tutto danno degli arabi residenti: cià è davvero spregevole e condannabile. Per il resto il nazifascimo riguarda la storia dell’Europa fra le due guerre. Se la loro ignominia è principalmente dovuta a) alla guerra preventiva di Hitler b) ad Auschwitz, ebbene Bush non è stato da meno di Hitler con le sue guerre preventive, avendo infine ottenuta il simbolico riconoscimento delle scapre e da parte sua Israele con Gaza e con la Nakba non è stata di meno rispetto ad Auschwitz]
delle leggi razziali
[Le leggi razziali del 1938 avevano in Italia principalmente lo scopo di impedire gli adulteri compiuti dagli italiani che non disdegnavano di unirsi more uxorio con le belle faccette nere di Abissinia. Il carattere antiebraico di tale legislazione aveva un carattere secondario e trovano spiegazione in una contingenza storica che tuttavia da parte del fascismo non porto mai alla deportazione di ebrei nei campi di concentramento nazisti. Purtroppo, la ricerca storica in questo campo non è libera, giacchè la politica culturale è orientata a senso unico. Ma amplius vedi qui]
e delle persecuzioni che hanno portato alla morte 6 milioni di Ebrei,
[questa storia dei 6 milioni è ridimensionata ora perfino dagli storici ufficiali dell’Olocausto. Sarebbe ora che questo genere di propaganda, su cui Israele – a detta di Norman G. Finkelstein, figlio di “sopravvissuti,– ha fatto una vera e prorpia “Industria”, ricavandone flussi ancora attivi di denaro e risorse che ne hanno finanziato il decolo e miracolo economico a danno dei contribuenti europei ed americani e con grave discriminazioni delle popolazioni maggiormente bisognose di Africa ed Asia, dove milioni di bambini soffrono di fame e malattie, morendo ogni anno. In ogni caso dovrebbe essere sacrosanto in democrazie che pretendono di esser tali che sulla faccenda dell”«Olocausto» dovrebbe esservi piena libertà di pensiero e di ricerca. È assurdo e mostruoso che nel 2009 alle porte si possa negare l’esistenza di Dio e dell£immortalità dell’anima ma non si possa negare l’«Olocasuto», finendo in carcere per non voler accettare la verità di stato imposta in diversi paesi da implacabili e feroci Israel lobbies, pronte a fare sempre del vittimismo, ma costantemente dedite al liberticidio.]
oltre ad aver procurato un trauma indelebile nei sopravvissuti.
[Il trauma è oggi quello dei palestinesi “sopravvissuti” per generazioni in campi profughi in nulla inferiori alle condizioni di vità dei campi nazisti di concentramento. Il “trauma” in Europa è quello di quanti si vedono penalmente perseguiti per la loro volontà e ricerca di verità in ordine ad un passato di cui la verità storica è quanto mai parziale e strumentale. I pochi veri “sopravvissuti” dei campi di concentramento nazisti sono oggi spesso incapaci di quella pietà che pretendono per se stessi, mentre loro conoscono solo l’odio e la vendetta nonché un addebito di colpa che vorrebbero addossare alle generazioni presenti e a quelle future per l’eternità, La chiesa cattolica ha recentemente fatto grandi concessioni agli ebrei, distinguendo fra la generazione storica che fu effettivamente responsabile della crocifissione di Cristo dalle generazioni successive di ebrei, ma gli ebrei non sono capaci di fare altrettanti per colpevoli la cui colpevolezza non può neppure essere indagata. Il dogma e il pregiudizio sono quanto mai radicati nell’ebrasimo odierno, che perseguita un Ariel Toaff colpevole di aver scritto un libro. La sola ricerca storica ammessa è quella che porta prove a sostegno degli interessi di Israele e della sua Diaspora. Non quelle contrarie. Purtroppo, in Europa, governi servili e corrotti tengono bordone alle Lobbies.]
Proprio per queste ragioni, noi sottoscritti riteniamo doveroso [sc. criminale] costituire questo comitato in difesa d'Israele
[La difesa è legittima da quanto si sentono fondamentamente aggrediti da simili campagne di diffamazione del popolo palestinese e volte ad una propaganda di guerra che contrasta con il dettato della costituzione italiana. Se come dicono i sottoscrittore, nell’ipotesi in cui siano cittadini ebrei italiani con doppia cittadinanza israeliana, sono maggiormente coerenti se trasferendosi in Israele, si arruoleranno nell’esercito israeliano e marceranno all’assedio di Gaza. I restanti cittadini italiani reclamano il diritto a non essere trascinati in una guerra ingiusta di aggressione contro un popolo vittima indifesa]
il cui scopo è quello di diffondere il più possibile petizioni,
[petizioni a chi ed a quale scopo? Se al popolo italiano, esse vengono respinte al mittente]
idee e proposte in difesa dello Stato Ebraico d'Israele, nonchè quello di tradurre materiale utile alla difesa d'Israele in italiano.
[Ne prenderemo conoscenza al solo interesse di vigilareper il mantenimento della pace e del non coinvolgimento del popolo italiano in una guerra mai più ingiusta ed infame che da oltre 100 anni si combatte in Medio Oriente per depredare le risorse di quei popoli e per scacciare i legittimi abitanti dalle loro terre, dai loro villaggi, dalle loro case, privandoli della vita e di ogni dignità umana]
Dobbiamo mobilitarci specialmente ora, [andatevene in Israele e combattete llì la vostra guerra infame] che il gruppo terroristico Hamas ha preso il potere a Gaza con una guerra fratricida tra palestinesi,
[Hamas non è un gruppo terroristico, ma il legittimo rappresentante del suo popolo. Al fatha è inceve il Quisling creato da Israele e dagli Usa. La guerra fratricida fra palestinesi è la conseguenza dell’inganno e della corruzione introdotta dalla politica israeliana, Che i palestinesi si scannino il più possibile fra di loro è il coronamento della politica israeliana. Gli italiani possono ben capire e sapere ciò con una adeguata e sufficiente informazione. Lo scopo di “In difesa di Israele” è quello di nascondere la verità a 57 milioni di italiani]
che gli Hezbollah si stanno riarmando e rafforzando notevolmente e che l'Iran di Ahmadinejad minaccia continuamente di "far sparire Israele dalla carta geografica".
[Ad essere spariti dalla carta geografica sono le diverse centinaia di villaggi palestinesi scomparsi come conseguenza della “pulizia etnica” descitta su docuemnti storici inoppugnabili dallo storico israeliano Ilan Pappe. I risultati di questa ricerca dovrebbero venire acquisiti dal tribunale internazionale per i crimini di guerra allo scopo di condannare tutti i personaggi che in israele sono celebrati e riveriti come padri della patria]
L'adesione al comitato è assolutamente gratuita [!] e vi possono aderire tutti, senza distinzioni di età, sesso, etnia e religione
[Suscitate pena e riso al tempo stesso].
Cordiali saluti
[A chi? Nella guerra e nell’infamia non vi è niente di cordiale]
Comitato "In difesa di Israele" - Roma
[Mancano nomi e firme. Possiamo anche ensare che un simile comitato sia stato costituito in Israele e destinato alla Diaspora, o quinta colonna, italiana, Ed in effetti la matrice dell’appello sembra israeliana, addirittura risalente a Boccuccia di Rosa, a far data del dicembre del... 2007. Costei vive ed opera in Israele. Mi auguro che non abbia anche la cittadinanza italiana. Chissà se Alemanno ci verrò ad infastidire se dico con non gradisco e non accetto una eventuale siffatta concittadinanza. Doveva venire nel mio popoloso quartiere giusto l’altro ieri: ci ha ripensato all’ultimo momento, quando ha forse saputo che lo aspettavano per regalargli un bel paio di scarpe.]
Abbiamo dedicato buona parte della mattinata a commentare un documento che francamente ci sembra alquanto scriteriato. Non riusciamo a comprendere quale credito possa ottenere fuori dagli stessi ambienti sionisti da cui proviene. Probabimente sono tentativi di aggressione mediatica. In ogni caso essa resta un documento della nostra generali ricerca sulla Israel lobby attiva in Italia. Il nostro intento è di condurre una ricerca per l’Italia analoga a qualle di Mearheimer e Walt per gli Usa.

Torna al sommario.

4. La “soluzione finale” per Gaza. – Il nuovo programma per la propaganda “In difesa di Israele” si spiega a mio avviso con piano di definitiva “sistemazione” di Gaza, già colpita da una lenta agonia nel silenzio della comunità internazionale. Per il “genocidio” possa aver luogo è necessario che non vi siano reazioni internazionali. Da qui la mobilitazione totale di tutta la Diaspora, il cui compito è di allertare al massimo le capacità di pressione delle differenti Israel lobbies per non dire “lobbies ebraiche”, espressione quasi vietata perché tacciata di antisemtismo, quasi che gli ebrei non esistessero. Il report contiene vari links ed è diviso in 11 punti che analizziamo brevemente, evidenziando solo gli aspetti che ci sembrano significativi. I danni arrecati dai soliti missili Kassam paiono insignificanti e servono solo da ottimo pretesto per una reazione israeliana di gran lunga maggiore ed assai più distruttiva: così a me pare da profano qual sono e mi dichiaro. Se veramente i palestinesi avessero voluto recar danno, di ben altri e più potenti missili avrebbero dovuto dotarsi. Perlomeno di eguale potere distruttivo di quelli usati dagli israeliani nei loro confronti. Questa storia del missili Kassam e della Sderot che resta sempre in piedi mi puzza molto. Quale sia stata l’effettiva utilità della tregua e la sua ragione di fondo resta un mistero: chi vivrà vedrà e saprà. Non si può ragionare e decidere per conto di altri, ma mi sembra che di fronte alla all’astuta e calcolata disumanità della ferocia isrealiana possa rispondersi solo con l’estremo sacrificio che i palestinesi possono fare di se stessi: è un messaggio che lasciano al mondo, in particolare a quello arabo ed a quello europeo, in pratica asservito e assoggettato nel corpo e nello spirito dal 1945 in poi, con una classe politica corrotta che ben si adatta al suo ruolo di Quisling e di fantocci. Gli episodi di una guerra che dura da cento anni hanno solo lo scopo di far vedere il singolo albero per nascondere tutto il bosco.

* * *

Prendo un solo estratto dello sconclusionato e farraginoso report il cui scopo è forse di comunicare ai riceventi un messaggio di unità, come già negli auguri annuali del Keren Hayesod, dove si fa esplicito richiamo all’unità di tutto l’ebraismo mondiale a sostegno di Israele. E poi dicono che la Lobby non esiste e che costituisce antisemitismo il semplice rilevarlo. Infatti, vogliono agire nell’ombra:
4) L’attuale escalation è una continuazione della serie di eventi che sono iniziati il 4 Novembre quando è stato sventato un tentativo di sequestro, che ha danneggiato notevolmente la tregua. Nell’ultimo mese e mezzo, sono stati sparati 213 razzi e 126 colpi di mortaio dalle organizzazioni terroristiche palestinesi contro Israele, insieme ad una serie di altri attacchi, tra cui tentativi di sequestro, IED(bombe comandate a distanza) e fuoco di cecchini. A partire dal 4 Novembre, la tregua è stata talmente danneggiata dalle organizzazioni terroristiche, che attualmente esiste soltanto sulla carta.
L’unico elemento interessante ai nostri fini è l’espressione “organizzazioni terroristiche palestinesi” che esprime la filosofia di fondo di cento anni di aggressione sionista. Sono “terroristi” i pacifici e poveri contadini che se ne stavano nelle loro case, nella loro decorosa povertà a coltivare i loro campi. Il giudaismo mondiale ne aveva decretato la soppressione fisica molto prima che si venisse a parlare di «Olocausto».

Torna al sommario.

5. Il “terrorismo suicida” in una folle campagna del Centro Wiesenthal. – Estraggo alcuni brani del testo pubblicato in «Italia ebraica». Diventa sempre più chiaro il modo di funzionamento delle forme di pressione e di condizionamento adottate dal Centro e dalla Diaspora del sionismo. L’ordine parte da Tel Aviv. In questo caso occorre preparare l’invasione di Gaza, addomesticando l’opinione internazionale attraverso tutte le migliaia di uomini sparsi nei media. La loro azione è quella di dare copertura ai politici presenti nelle istituzionii. Sulla base delle notizie che appaiono, essi possono dire di rappresentare l’opinione pubblica. Quindi vengono elaborate mozioni che verranno firmate anche da persone non strettamente legate alla lobby, ma che non trovano controforze e contromovimenti che possano dissuaderli da un gesto o da una firma da cui non hanno un immediato tornaconto politico ma neppure danni politici. Nel libro di Mearsheimer e Walt alcuni deputati hanno così spiegato la loro acquiescienza: questi spingono e mi offrono qualche vantaggio, ma dall’altra parte non vi è nessuno che si oppone e protesta, quindi faccio presto a tirare le somme. In questo caso la partita in gioco il massacro natalizio di un milione e mezzo di persone ed il definitivo genocidio dei palestinesi, perfettamente assimilati ai biblici cananei o agli Indiani d’America, erano allo sbarco dei Padri Pellegrini cinque milioni: ne rimasero 300.000! Il testo che segue in traduzione italiana proviene dal Centro Simone Wiesenthal e così recita:
Caro Davide,
[o si chiamano tutti Davide, o questo Davide è sempre lo stesso che compare dappertutto]

Dalla carneficina in India ad opera di jihadisti islamisti che ha colpito innocenti indù, cristiani ed una casa di preghiera e fratellanza ebraica, all’assassinio del primo ministro pakistano Benazir Bhutto, alle bombe che colpiscono persone innocenti negli autobus e nei supermercati in Israele, alle migliaia di persone morte e ferite nelle stazioni dei treni, nei caffè, negli aerei, negli hotels e nei posti pubblici in Europa, Africa ed in tutto il mondo... gli orrori del terrorismo suicida continuano costantemente!
[Un bel calderone dove viene mescolato di tutto, ma dove soprattutto in questa storia viene occultata la responsabilità di israele e del sionismo, che resta il maggior criminale che al presente continua nei suoi crimine, osando perfino chiedere copertura internazionale e mediatica. Da qui l’affannarsi per un verso a mailing list come quella in oggetto e per l’altro a far chiudere siti, blogs, voci che si alzano per smacherare la menzogna e l’impostura. Infine, il “suicida” merita rispetto, perché sconta la sua pena prima ancora di venir condannato e perché siamo noi in debito con lui, dovendo comprendere le ragioni del suo tragico gesto, non potendo certo apprenderle nei media filoisraeliani o dal ministro degli esteri in Italia pro tempore, il sionista Franco Frattini.]

Le Nazioni Unite devono finalmente agire!
[A fare che? Ad autorizzarvi il genocidio della popolazione di Gaza? Le Nazioni Unite che avete chiuso in una prigione/cesso nella persona del suo Reporteur Falk? Tanta impudenza è possibile solo nel popolo di Madoff! Questi ipocriti che disattendono oltre 70 risoluzioni Onu di condanna e che solo con un inganno hanno ottenuto dall’Onu nel 1948 la spartizione della Palestina ed un riconoscimento invalido pretendono che l’Onu faccia ciò che loro dicono, per potenza lobbistica. Se oggi costoro indispongono tanto quelli che loro chiamano i “giusti”, è giocoforza pensare che in passato non fossero infondate le antipatie che gli ebrei avevano suscitato presso i più disparati popoli in ogni epoca. Qualcosa in loro che suscita antipatia deve pure esserci. Non è possibile che siano in colpa sempre tutti gli altri. Gaza che è assai peggio di Auschwitz qualcosa dovrebbe cominciare ad insegnare a chi non vuol restare cieco e complice.]
Mentre vengono convocate sessioni speciali frequentemente alle Nazioni Unite per affrontare questioni cruciali, come il disarmo, l’apartheid,
[quello che è rimasto in Israele, ancora più grave di quello storicamente esistito in Sud Africa, secondo quanto dice il vescovo anglicano di quel paese, nocné premio Nobel per la pace, Desmond Tutu, regolarmente diffamato dai «(S)corretti Informatori». Bella faccia tosta! Ritornano di incredibile attualità le pagine evangeliche sull’ipocrisia farisaica. Credo che andrò a rileggermi i Vangeli commentati non più come un testo religioso, ma come un testo storico-sociologico]
l’AIDS, l’ambiente ed i diritti delle donne, non è stata mai convocata nessuna sessione speciale per affrontare la piaga del 21° secolo il terrorismo suicida.
[Bestie infinite! Non solo non provano nessun rimorso per aver indotto le loro vittime ad un suicidio che grida vendetta al cospetto di ogni Dio che gli uomini abbiano voluto darsi in ogni tempo e in ogni luogo, ma pretendono anche che i vivi facciano un processo ai morti. Tanta spudorata ipocrisia offende il cuore, anzi biblicamente le viscere, e la mente di ogni persona non contagiata dalla corruzione mardoffiana. Il suicidio, che è stato rubricato come peccato nella teologia cristiana, era un gesto di estrema dignità nel mondo romano, quando ormai tutto era perso fuorché la propria estrema determinazione. In effetti, agli isrealiani non dispiace affatto la morte degli arabi/cananei, una morte che essi dispensano da tre anni buoni per affamamento di un milione e mezzo di gazesi. Dispiace invece una morte alla Sansone con tutti i filistei, cosa peraltro presente nel Vecchio Testamento e da cui sono state tratte non poche fiction elogiative del Popolo Eletto. La morte alla Sansone la possono fare solo gli ebrei. Cristo, quanta immonda ipocrisia e quanto colpevole un mondo che consente tanta spudoratezza, per giunta pagata con i nostri danari.]
Nel 2003, i funzionari del Centro Wiesenthal hanno lanciato una prima campagna per far dichiarare il terrorismo suicida un crimine contro l’umanità
[Se istituissero un premio Nobel per la stupidità e l’ipocrisia gli uomini del Centro Wiesenthal potrebbero aspirarvi. La stupidità non è chi non la veda nella pretsesa di fare un processo ai morti, sia pure suicidi. Ma forse la turpe astuziia mira a colpire i vivi in ogni eventuale giudizio che possa essere comprensivo di ogni forma di suprema protesta che si traduca nel sacrificio della propria vita, che nel caso del contesto mediorientale non avrebbe nessun senso che non trascinasse anche altre vittime più o meno innocenti. Infatti, se i palestinesi si decidessero a suicidarsi in massa senza recar nessun distrurbo o danno agli occupanti sionisti, procurerebbero loro un sommo gaudio.]
durante un incontro con il Papa Giovanni Paolo II.
[Proprio da lui dovevano andare! A farlo di nuovo fesso. Il papa polacco deve essersi dimenticato il nome del “fratello maggiore”. Si chiamava e si chiama Caino. Caino era e un Caino è rimasto. Le implicazioni teologiche di una serie di decisioni sconsiderate da parte della gerarchia cattolica sono state egregiamente chiarite da Curzio Nitoglia. A noi qui interessano le ricadute pratiche. Ne abbiamo qui un esempio sconcertante.]
All’inizio di questo anno, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon ha detto ai funzionari del Centro che il terrorismo suicida "è un’arma politica inaccettabile"
[Bisogna dirlo ai suicidi. Se però si vuol parlare ai vivi, allora bisogna dirlo a quei vivi che inducono altri vivi a scegliere la via del suicidio. In questo senso si può concordare che il suicidio è una politica inaccettabile. Ma il suicidio come arma era già stato previsto da Machiavelli, il quale anche diceva che contro una siffatta arma non vi è nessuna difesa. Il giornalista Zaidi si è servito delle sue scarpe come arma. Ad ammazzarlo quasi di botte ci hanno pensato i gorilla di Bush, scornati da un uomo qualunque, D’ora in poi in tutto il mondo le conferenza stampa saranno profumate dal puzzo dei piedi dei giornalisti di tutto il mondo costretto a togliersi le scarpe prima di entare nella… sala stampa!]
durante un incontro che si è tenuto al Quartier Generale dell’ONU. Negli ultimi cinque anni, il Simon Wiesenthal Center
[un centro che prospera con il denaro sottratto ao goym e di cui ha parlato Norman G. Finkelstein nel suo volume «L’industria dell’Olocausto», di cui bisognerebbe dare una copia in omaggio ad ogni studente romano che ogni anno viene condotto in gita scolastica ad Auschwitz]
ha continuato a sollecitare la comunità internazionale, nelle sale del potere,
[costantemente frequentate dalle Israel lobbies di tutti i paesi in cui è presente la Diaspora. Ne sanno qualcosa i cittadini goym che da simili frequentazioni vedono falcidiate le loro libertà e le loro tasche.]
nelle discussioni con i leaders mondiali, tra i quali leaders arabi e Musulmani, presso l’Unione Europea e le Nazioni Unite per definire il terrorismo suicida un crimine contro l’umanità.
[Bisognerebbe definire l’ipocrisia un crimine contro la morale, l’intelligenza, la buona fede. Sappiamo già quali potrebbero essere indicati come i maggiori criminali. La perfidia potrebbe essere in questi giorni un’autorizzazione Onu a trasformare prevedibili suicidi kamikaze di alcune centinaia o forse migliaia di persone ridotte all’estrema disperazione dalla politica razzista e genocida di israele in un omicidio dia massa. Vogliono un disco verde per il genocidio allo scopo di prevenire il “terrorismo sucida”, finalmente dichiarato crimine contro l’umanità. Pare che gli ebrei siano gli uomini più intelligenti della razza umana.]
Da allora, il numero di attacchi in tutto il mondo, è soltanto aumentato.
[Ma guarda un poco! Non è che si guarda alla trave evangelica, ma alla pagliuzza altrui. Naturalmente, per gli ebrei gesù Cristo era solo un impostore che meritava la sorte che gli è toccata, stando sempre ai racconti evangelici e senza voler entrare nel campo minato della filologia testamentaria.]
Il Simon Wiesenthal Center sta rilanciando la sua campagna internazionale per dichiarare il terrorismo suicida un crimine contro l’umanità.
[Una bestialità di eguali dimensioni è difficile immaginarla, ma basta avere i mezzi finanziari ed il possesso dei grandi media per far volare anche gli asini e per convincere gli stolti che Gesù Cristo ha violentato sua madre la Madonna, da cui poi è nato lui stesso.]
Ci sono due cose che puoi fare per aiutarci: Primo: Firmare la petizione
[la mia opinione l’avete qui pronta: vale come una firma negativa],
secondo: abbiamo bisogno del tuo sostegno finanziario, ora più che mai
[Ancora danari! Forse vogliono recuperare quelli che hanno perso con Mardoff, che avrebbe dovuto farli fruttare con tassi usurai dal 18 per cento in su. L’avidità di danari adesso si inventa un’altra truffa globale: il terrorismo suicida come crimine contro l’umanità e con esso far danari. Che sagome! Si dice a Roma, dove su tremilioni di abitanti una lobby di qualche migliaio di persone tiene in pugno il sindaco Alemanno, al quale hanno strappato una cittadinanza israeliana per il povero soldatino sionista catturato dai cattivi palestinesi. Non sia mai che per una simile alemanniana stupidaggine il terrorismo suicida debba insaguinare le vie della capitale, o le sue metropolitane, o le sue chiese, scuole, università. Ne risonderebbe Gianni con la sua insipienza opportunistica e servile.]
Unisciti a noi nel sollecitare Miguel D’Escoto Brockmann, Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a convocare una sessione speciale dei 191 stati membri dell’Assemblea Generale per dichiarare finalmente il terrorismo suicida un crimine contro l’umanità.
[Per dichiarare Coglione Universale chi ha lanciato un simile appello. in realtà, Miguel d’Escoto si è già proncunicato dichiarando criminale Israele e gli Usa, responsabili della guerra in Iraq e del genocidio dei palestinesi della Strscia di Gaza]
E’ giunto il momento che il terrorismo suicida venga posto in cima all’agenda internazionale. Dobbiamo agire insieme adesso.
[Non è difficile cogliere il senso di tanta criminale follia. Israele, sguinzagliando le sue lobbies nel mondo – che bisognerebbe sciogliere ed espellere come in altre epoche fu fatto –, vuole farsi autorizzare dalla comunità internazionale al progettato imminente massacro di Gaza, dove in un vero e proprio campo di concentramento sono chiusi da tre anni un milione e mezzo di persone, cioè da quando con elezioni democraticissime è risultato eletto Hamas, che ha il solo torto di non essere gradito a quanto vogliono invece un governo corrotto alla Quisling, come quello di Hamas, costantemente foraggiato di armi e denaro per colpi di mano contro il rivale Hamas, colpevole di riscuotere una fiducia che Fatah va perdendo ogni giorno sempre di più]
Siete pregati di trasmettere questo importante messaggio ai vostri amici e familiari.
Ricordatevi quando firmate di barrare la casella "Simon Wiesenthal Center Updates" per rimanere aggiornati in merito agli esiti di quest’iniziativa ed alle nuove iniziative del Centro Simon Wiesenthal.
[Che ha perso i denari affidati a mardoff e che adesso si deve rifare]

Per contatti
Simon Wiesenthal Center
1399 South Roxbury, Los Angeles, CA 90035
Tel. (310) 553-9036
Quanto abbiamo sopra letto e commentato è per noi incredibile, ma circola nella rete e trova certamente i suoi sodali. Quanti siano, chi siano, cosa riescano a determinare non lo sappiamo. Cosa in noi hanno determinato ben lo sappiamo: disgusto, ira, indignazione, determinazione ad ogni legittimo contrasto e dissenso, dissociazione, riprovazione, condanna morale.

Torna al sommario.

6. Una petizione dell’ADL contro l’ONU. – Ormai è riconosciuto anche dall’esercito israeliano che una battaglia decisiva la si combatte sul web. Si può immaginare, ma non sapere con certezza, quante risorse finanziare siano stati stanziate dalle ricche finanze israeliane... stavo per dire “ebraiche”, ma è un aggettivo vietato che fa subito scattare l’accusa di antisemitismo. In pratica, ad un ebreo non lo si può chiamare ebreo: non pronunciare il nome di dio invano! Dunque, dirò rigosamente israeliano o lobbistico. Con tante risorse mobilitate si può immaginare che in forma più o meno diretta un’intero stuolo di giornalisti, o anche soltanto di agenti mediatici, sia letteralmente al soldo di Israele o delle organizzione filoisraeliane. Può esserci anche chi si presta gratuitamente. La manovra contro l’ONU è facile da spiegare, anche se personalmente mi resta ancora molto da studiare sulla storia di questa organizzazione. Mi sembra di poter dire che da quando fu creata dai vincitori della seconda guerra mondiale e si è venuta via via allargando a quasi tutti gli stati della terra e perfino ad entità non statuali sia poi sfuggita di mano ai suoi iniziali padroni. Non per nulla si parla ogni tanto di una Lega delle Democrazie che dovrebbe sostituire l’ONU. Non è difficile valutare l’operazione coloniale e genocida che da 60 anni porta il nome Israele. Do per noti gli ultimi eventi e passo a dare il testo della petizione dell’ADL tradotto in italiano e facendo poi seguire l’elenco dei siti e dei blog che hanno raccolto partito da Tel Aviv:
Negli ultimi giorni abbiamo dovuto lavorare duro per le critiche ingiuste e false contro Israele che sta lavorando per proteggere i suoi cittadini dal terrorismo di Hamas.
[Chi sa cosa sia l’Hasbara non dovrebbe irritarsi più davanti al tono autoreferenziale e indisponente di simili frasi: che le critiche contro Israele siano ingiuste e false lo vuol far credere l’ADL ma non lo crede chi sia appena terzo in causa; inoltre Israele non sta affatto lavorando per proteggere i suoi cittadini – ossia i coloni immigrati che da ospiti si son fatti padrone delle case altrui, cacciandone i legittimi proprietari – ma sta invece passando alla “soluzione finale” che si tenta di nascondere al mondo attraverso la messa all’erta del sionismo mediatico; l’espressione “terrorismo di Hamas” è interamente diffamatoria, essendo Hamas il governo legittimo dei palestinesi, come è risultato da elezioni volute dagli americani e osteggiate dagli arabi, elezioni democraticissime controllate da osservatori internazionali. La grande iattura è stata per Usa e Israele che da queste elezioni non ne è venuto fuori un governo servile come quello di Abu Mazen, in Iraq, perfino in Italia, e in tutti i paesi dove esistono basi Usa. Da allora Hamas è diventata terrorista. Cosa è la democrazia? Quella cosa che piace agli Usa o a Israele ed i cui governi sono da loro graditi e approvati. Non scherzo: con questa precisa concezione si sta svolgendo la guerra in corso. Si legga qui: «Per Governare gaza si deve cooperare con Israele».]

Israele ha bisogno del tuo aiuto adesso (http://support.adl.org/site/PageServer?pagename=Gaza_Letter_to_UN_2008_2009 -Firmate e diffondete questa petizione, soltanto i campi nome,cognome ed email sono obbligatori, gli altri sono facoltativi )
[Esistono anche appositi soft, ad esempio Megafono, elaborati per influenzare i sondaggi o per mandare lettere. In fondo i Lapidatori di «Informazione (S)corretta» sono dei veri e propri squadristi sionisti che raccolgono ordini come quello proveniente dall’ADL, al cui capo Foxman la Diaspora ebraica di Roma – sindaco Veltroni – è perfino riuscita a far ottenere la cittadinanza onoraria. Adesso con il sindaco Alemanno, che ha già dato l’assenso, si vuol dare la stessa cittadinanza onoraria anche al soldatino Shalit, che io da cittadino romano volentieri in un senso tutto metaforico lo prenderei a calci in culo, onorandolo in questo modo con tutte e due le mie scarpe. Del ragazzo Alemanno, frequentatore di serate di gala ebraico romane, dove si raccolgono fondi da destinare alla causa sionista, non vi è da fidarsi, anche se il sottoscritto lo ha votato. Non se ne pente, perché avendolo votato ha per lo meno il miglior titolo per poterlo criticare.]
Siamo particolarmente sconvolti dal fatto che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in un atto di volgare ipocrisia,
[Senti chi parla! L’ipocrita sommo, il Fariseo, neppure imbiancato come i “sepolcri imbiancati” di evangelica memoria, ma brutto pure di fuori e non solo dentro, parla di ipocrisa quanto gli si può ritorcere contro con estrema facilità questo insulto: basta ricordargli l’usuraio Mardoff a cui la stessa avidissima ADL aveva affidato i suoi gruzzoli perché fruttassero guadagni usurari]
ha fatto un comunicato suggerendo "uguaglianza" tra il terrorismo di Hamas ed i tentativi di Israele di eliminarlo.
[Infatti, non vi è nessuna “eguaglianza”. In questo Foxman ha pienamente ragione. Israele è un invasore occupante che ha già fatto nel 1948 una vasta “pulizia etnica” e che ora vuol giungere alla “soluzione” finale. L’ONU è purtroppo pesantemente condizionato dalla presenza di Usa e Israele, ma anche di paesi come il Canadà ed in genere di quanti sono occupati militarmente con accordi Sofa. Se l’Onu fosse stata libera al 100 per cento non avrebbe dovuto porre una simile eguaglianza che è a tutto vantaggio di Israele e non di Hamas, governo legittimo dei palestinesi, come sopra illustrato.]
Il comunicato ignora il diritto fondamentale di Israele a difendersi ed a proteggere il suo popolo.
[E che vuol vuoi dire testa di rapa ed imbroglione che tenti di approfittarsi dell’ignoranza e della buona fede altrui? Che forse i palestinesi hanno il dovere di morire o di lasciarsi sodomizzare dagli Eletti Figli del dio Geova? Quelli che sono stati cacciati dai loro 450 villaggi nel 1948 cosa devono dirvi? Grazie! È come se Mardoff dopo aver truffato i suoi avidi investitori pretendesse da loro un sentito grazie invocando il suo diritto fondamentale alla truffa e a difendere i suoi sudati risparmi. All’Hasbara evidentemente insegnano che occorre sempre suonare questo disco: il diritto fondamentale bla bla senza concedere a chi ascolta un solo attimo di riflessione]
Abbiamo bisogno di migliaia di persone che firmino la nostra petizione (http://support.adl.org/site/PageServer?pagename=Gaza_Letter_to_UN_2008_2009 ).
[Si noti: migliaia di persone. Che li trovino o non li trovino poco importa. È invece interessante apprendere qui da bocca ipocrita di Foxman o di chi ha materialmente scritto il testo uno dei modi in cui la lobby opera. Fossero anche un miliardo il numero delle firme non è il loro numero che rende legittima la truffa di Mardoff o il genocidio del popolo plalestinesi. Tutt’altro! I Petenti firmano soltanto la loro confessione di colpevolezza. Almeno in ambito italiano se come dovrebbe essere la lista dei Firmatari verrà resa pubblica non avremo una interessante “lista nera” autocompilata e pubblicizzata nel modo più solenne per essere rivolta all’ONU, che non è certo un’associazione privata con sede in qualche sperduto villaggio d’Italia]
Il Consiglio di Sicurezza deve capire
[si noti la finezza tutta ebraico-talmudica-sionista: il CdS “deve” capire e quindi occorre trovare efficaci strumenti di persuasione, come furono efficaci nel 1948 i ricatti a Truman, dato per perdente, a proposito della sua ricandidatura alla Casa Bianca. Se il nostro sistema elettorae andrà evolvendo sul modello americano, diventano perfettamente comprensibili le simpatie che la Israel lobby gode in Italia presso non pochi politici italiani che hanno grande simpatia per l’America ed io suo modello di democrazia]
che sta incoraggiando Hamas e gli altri estremisti la cui ideologia mira a colpire lo Stato di diritto ed a contrastare la democrazia.
[Una successiona hasbariana di cavolate: Hamas non deve essere incoraggiato, ma solo riconosciuto nel suo legitto diritto di rappresentante del popolo palestinese, Hamas è vittima di un torto il cui principale autore è Israele, alltro che essere incoraggiato. Deve essere risarcito in misura maggiore di quanto non abbiano preteso dubbi rappresentanti dei cosiddetti sopravvissuti. Di estremisti non ve ne sono di maggiori e più criminale degli stessi sionisti israeliani, le cui nefandezze restano impunite, malgrado le ripetute condanne dell’Onu stessa. Di stato di diritto e di democrazia è meglio che in Israele non si parli, o per lo meno si spieghi prima cosa si intende per stato di diritto e democrazia. Anzi, nel recente dibattito al Parlamento italiani degli onorevoli deputati sionisti hanno dato prova della loro squisita sensibilità democratizia: democrazia nel caso delle votazione che hanno perfettamente legittimato Hamas è democrazia solo se piace ad Israele e ubbidisce ai voleri del governo israeliano, come è in effetti nel caso di Abu Mazen e di Mubarak, che sembra er davvero aver dato disco verde al genocidio in atto. Questa è la democrazia come la si intende all’ADL, in Israele ed anche nel parlamento italiano, almeno presso alcuni onorevoli che si sono espressi al dibattito di qualche giorno fa]
Il Consiglio di Sicurezza deve capire
[Si noti la reiterazione del “deve capire” e si ricordi l’attentato al Jing David Hotel che serve a far capire all’Inghilterra quelloo che i suoi politici incaricato del problema palestinese non volevano capire. A farglielo capire sono servite le bombe e gli attentati ad opera di “terroristi” che oggi vengono celebrati come eroi e padri della patria. Chissà che al palazzo di Vetro non venga rotto qualche vetro a scopo persuasivo, se le migliaia di firme non serviranno a far capire quel che Lorsignori devono capire]
che questo è un momento critico nella lotta contro il terrorismo islamico.
[Certo è il momento di quella “soluzione finale” di cui per non pochi è dubbia l’esistenza o almeno l’esatto significato per quello che riguardava la Germania di Hitler ed il problema ebraico dell’epoca, mentre è abbastanza certo, anzi assolutamente certo per quello che riguarda Gaza perché la sua attuazione è sotto gli occhi del mondo. Il grande sforzo dell’Hasbarà, fornitissima di mezzi lobbistici e mediatici di persuasione, è nel lavoro occorrente perché ciò che è di color nero venga visto come se fosse bianco e ciò che è bianco come fosse nero. Questa verità invertita ed a comando la “deve” capire non solo l’ONU, ma il mondo intero con tutti i suoi sei miliardi di abitanti]
Il neo-Presidente Obama ha detto alcuni mesi fa: "Se qualcuno sparasse razzi nella mia casa mentre le mie due figlie dormono la notte, farei tutto quanto è in mio potere per impedirlo. E mi aspetto che gli israeliani facciano la stessa cosa".
[Questa frase detta in un momento elettorale l’abbiamo già sentita cucinata in tutte le salse. È probabile che l’input sia stato dato dall’ADl. Ma si può obiettare facilmente, chiedendolo allo stesso Obama, se qualcuno ha la possibilità di accedere al suo presidenziale cospetto: Caro Obama, dalla dolce abbronzatura, dicci meglio cosa intendi: forse che manderesti in giro qualche missile a testata nuclerare? Una nuova Hirsohima e Nagasaky? Lo spavento dei tuoi bambini per qualche petardo di dubbia efficacia vale meno della sopravvivenza della specie umana, tuoi bambini compresi? È stato calcolato che il potere distruttivo di cui disponi è suficiente per distruggere la Terra non un sola volta, ma ben diciotto volte. Intendevi questi o più verosimilmente intendevi dire che avresti usato tutti i mezzi leciti e ragionevoli in tuo potere? Ti saremmo molto grati se ci dai un’interpretazione autentica del tuo pensiero allo stesso modo in cui il nostro presidente Berlusconi intendeva dire che l’allusiona al colore della tua pelle era solo una “carineria” e non un’offesa ed una forma di razzismo. Se lo dice lui bisogna credergli, anche se la “carineria” può non essere stata gradita. Ognuno dice qualche sciocchezza ed il nostre amato Presidente è simpatico ai più anche per le sue innocenti sparate. Per chiudere: sarebbe il caso in questo contesto di interrogarsi seriamenti sugli armamenti atomici di Israele, che li possiede da anni, mentre non ne possedeva Saddam al quale è stato fatto per questo una guerra costata un milione di morti e tremila miliardi di dollari che avrebbero sfamato tutta l’Africa per tanti e tanti anni. Ma la democrazia in Iraq, intesa nel modo sopra detto, è chiaramente più presiosa ed importante della quotidiana morte per fame di tanta infanzia abbandonata. I bambini commuovono sempre, speciallmente se sono i figli di Obama o quelli dei coloni israeliani. Ai bambini libanesi gli Israeliani hanno regalato tanti belle bombette a grappolo che possono esplodere in ogni momento, basta andare a giocare in anfratti un poco insoliti. Ah, i bambini, sono la gioia della nostra vita, l’unico scopo della nostra vita, ma benintesi i bambini nostri, non quelli degli altri, per i nostri siano ben disposti a fare uso di tutti i nostri mezzi. Gli altri bambini, quelli d’Africa, dell’Iraq – ai quale le sanzioni non consentvano neppure i vaccini •, quelli palestinesi che muoiono come mosche, non sono “nostri” e quindi possiamo allegramente fottercene. Poco sopra Foxman o chi per lui parlava di “ipocrisia”. L’ipocrisia come le bugie ha le gambe corte e l’Ipocrita non riesce a mantenere la finzione neppure dopo poche righe di testo e si dà con tipica superiore ebraica intelligenza la zappa sui piedi].
Ed il portavoce della Casa Bianca questo fine settimana ha detto: "Israele sta difendendo i suoi cittadini contro i terroristi come Hamas".
[Che ad Obama, se non vuol finire ammazzato come altri prima di lui, poco sia concesso di uscire fuori dalla politica seguita da Truman in poi, da quando la Israel lobby controlla la politica estera americana, è cosa su cui nessuno si è fatta soverchia illusione. Può anche succedere nel sistema americano che un presidente “abbronzato” salga le scale della Casa Bianca, ma se la novità dovesse andare oltre il semplice colore della pelle, al di là di qualche mutamento epidermico, abbiamo visto con le Torri Gemelle uno dei tanti misteri ancora insoluti di cui abbonda la storia americana]
La Comunità internazionale e tutti quelli che vogliono lo Stato di diritto, la moderazione e la democrazia
[ci vuole la faccia di Foxman per tanta spudorata ipocrisia e la tecnica mediatica dell’Hasbarà per metterla in rete e per raccogliere firme da scrivere sulla faccia dello stesso Foxman]
devono stare con Israele,
[Si noti la ricorrenza del “deve” che fa pensare alle stesse testuali parole del criminale di guerra Ephraim Sneh, che in una intervista a Eric Salerno dice testualmente: «Per governare Gaza ‘si deve” cooperare con Israele»: una clamorosa spiegazione, assai autorevole, di come costoro intendono la democrazia, lo stato di diritto, la teoria della sovranità degli stati diversi dagli Usa e da Israele: tutti gli altri dal 1945 ad oggi “devono” adeguarsi alle spiegazione che vengono loro amichevolmente fornite circa i concetti di diritto, giustizia, amore per l’infanzia]
così come fanno gli Stati Uniti,
[eccolo il complice! Gli Stati Uniti lo fanno da quando Truman per essere rieletto si è servito del denaro ebraico. Da allora il denaro ha comprato la democrazia americana. Come siano andate le cose con Obama lo sapremo presto. Se in tutti i suoi crimini Israele non avesse avuto la copertura degli Usa, tali crimini contro l’umanità ad incominciare dalla pulizia etnica del 1948, non avrebbero potuto essere compiuti. Se un giorno venisse meno il sostegno politico, militare, economico degli Usa acquisterà senso ciò che viene attribuito ad Ahmadinejad in una campagna di diffamazione della ADL volta a fare come per l’Iraq. Erano già pronti a condurre l’attacco partendo dal sud della Georgia con quegli stessi aerei che adesso bombardano Gaza, una prigione recintata a cielo aperto – come perfino ha riconosciuto quella incantevolie anziana signora, di buona famiglia, che siede in parlamento per fare lei la nostra politica estera. Chi? La Boniver intendo, non certo la Nirenstein, che al confronto per i miei gusti è proprio un “mostro elettorale” finito in parlamento. Israele è soltanto una “espressione geografica” che si fonda solo sul potere delle armi, ma non su quella legittimità che solo potrebbe venirgli dal «libero» (= non forzato con la pistola alla nuca o comprato con il denaro e la corruzione di intere classi dirigenti, prassi assai consolidata) riconoscimento degli stati arabi confinanti può venirgli. Diversamente può basarsi solo sul riconoscimento di mera “legalità” (concetto ben distinto dalla “legittimità” che si fonda sul diritto naturale) da parte di stati servili e vassalli come quelli di cui è ministro degi esteri un Franco Frattini. Ma è altra cosa dal riconoscimento di quella legittimità che non può essere ottenuta con i bombardamenti. Anzi questi ultimi, a mio avviso, hanno allontano di almeno un secolo ogni possibile fodazione di una legittimità. Lo stato di Israele resta uno stato di pirati come quelli che si leggono agli inizi della formazione dell’Impero britannico. Il giorno in cui dovesse cambiare la politica estera americana e perfino un governo come quello italiano non fosse condizionato dalla sua forte dipendenza dagli Usa, allora ogni sensato bench corrotto governo dovrebbe chiedersi quale interesse il popolo italiano o perfino l’Europa ha in una relazione di inimicizia e ostilita con tutto il mondo arabo e musulmano, cioè il 99,8 per cento in territorio e popolazione del Medio Oriente, ma anche di Africa ed Estremo Oriente per avallare una politica genocida quale è sempre stata quella di Israele. Se la dipendenza dagli Usa può oggi spiegare, ma certo non giustificare, una simile politica estera, diventerebbe invece totalmente incomprensibile quando mancasse la stampella dello zio Sam. Questo mi sembra il ragionamento politico ed incruento di Ahmadinejad. È una visione strategica che non richiede l’impiego di nessuna arma. È solo sufficiente che il mondo arabo ossia popoli e governi sappiano mantenere la unità, per negare “religiosamente” ad Israele qualsiasi riconoscimento di legalità e legittimità. Non sono un analista acuto quanto madonna Fiammetta ma penso che per meno nella coscienza dei popoli arabi e musulmani, ma non solo questi, il genocidio ancora in atto abbia alienato l’animo dei popoli del mondo non solo all’apparato statuale israeliano – detto in alcuni documenti delle cancellerie semplicemte “entità sionista” per non voler dire “Stato di Israele”– ma anche all’ebraismo, dando così origine ad una nuova forma di antiebraismo per nulla comparabile con le forme che già si sono avute in almeno duemila di storia, cioè dalla crocifissione di Gesù Cristo, da cui nasce il cristianesimo.]
in questo sforzo di vincere contro gli estremisti,
[Tecnica hasbariana: ripetere come un disco le solite abituali menzogne. In questi giorni persone che hanno cervello, come indubbiamente Massimo D’Alema, precedente ministro degli esteri, notano la sproprozione fra 4 vittime dovute ai sigari Kassam (che sono per Isreale un formidabile pretesto esopiano da favola del lupo e dell’agnello) e 400 morti dovuti ad aviazione, esercito terrestre e quanto altro. Nella sua spudorata faziosità la colona Nirenstein va dicendo che sproporzione non vi sarebbe sulla base di calcoli fantastici quanto immorali. Altro che estremismo! lo si cerca dove non sta di casa.]
che non minacciano soltanto Israele,
[Israele è il solo nemico dei palestinesi, ma dopo i bombardamenti vi sarà il fondato timore di futuri attentati terrorsitici in Italia grazie alla politica sionista del ministro Frattini e all’infelicissima idea di gianfranco Fini di imbucare, in parlamente una Fiammetta Nirenstein, buona forse come giornalista di quart’ordine ma incapace di tenere un discorso adeguata alla dignità di un parlamento, come si può constatre ascoltando i nove minuti del suo magistrale discorso parlamente nell’audizione sulla politica estera. Costei non sa neppure parlare. Io, che sono appena un poco più di Di Pietro, me le sare cavata meglio.]
ma tutto il Medio Oriente
[Il Medio Oriente ha già chiaramente espresso con le scarpe dell£on. Zaidi dove vede la minaccia ed il pericolo. Per averlo chiesto ad operatori italiani in Iraq, in un convegno, presente l’attuale on. Stefano De Lillo, che al dibattito sulla politica estera ha parlato per ultimo e che chiamo a testimoniare lui stesso, posso riferire che i popoli mediorientali detestano gli americani con tutta la forza del loro animo. Gli italiani avrebbero potuto meritare la fiducia che gli americani senza ombra di dubbio non hanno e mai avranno, ma con Fiammetta Nirenstein in parlamento, per non parlare di altri non meno “estremisti” di madonna Fiammetta, ma sconosciuti ai popoli arabi, come Martino, Compagna, Boniver, Pianetta, ecc,, citati qui per i loro discorsi che commenterò analiticamente in altro post. Madonna Fiammetta Nirenstein è infatti nota ai popoli arabi come l’unico caso di un «colona israeliana» eletta nel parlamento italiano. Come italiano non mi sento nè onorato né tranquillo e chiedo conto a Fini di tanta irresponsabile leggerezza da parte di chi ha “nominato” costei nel parlamento italiano. ]
e l’intero mondo civilizzato.
[Che si è espresso in modo diametralmente opposto a quello preteso da Foxman Faccia di Bronzo. Basta leggersi gli atti e le dichiarazioni dell’Assemblea Onu noché di quei suoi alti rappresentanti ordinariamente “diffamati” dall’ADL e addirittura messi in prigione nella «democratica» Israele ed in quale prigione: una latrina come forma di estremo disprezzo per tutto l’ONU che non si adegua al “si deve” che viene da Tel Aviv. Il mondo “civilizzato” non ha mai assistito a tanto oltraggio. Né Hitler né Mussolini sono mai giunti a tanto né mai vi sarebbero giunti, avendo il senso dello stato e delle istituzioni. La banda di pirati che governa Israele ignora perfino il concetto di Stato pur portandone il nome in quanto riconosciutogli da una classe politica con il gene di quella “cupidigia di servilismo” denunciata da Vittorio Emanuele Orlando.]
Il Consiglio di Sicurezza deve parlare forte e chiaro a sostegno del legittimo diritto di Israele di difendersi contro il terrorismo.
[Si noti il “deve” paranoico. Costoro sono giunti a quelli che gli antichi greci chiamavana la “ubris”, cioè la tracotanza del potere che offende il comune senso del pudore e dispace agli dei. Che qui di ubris si tratti non vi è dubbio. Gli dei antichi sono stati purtroppo abbattuti cacciati dai loro templi allo stesso modo in cui ne sono stati scacciati i palestinesi. Il potere divino è al momenti rappresentato dal dio cristiano e dal dio musulmano: su quello ebraico non si può fare affidamento. Quest’ultimo è il dio delle “pasque di sangue”, dell’uccisione dei primogeniti egiziani, assurta a principale festivitò ebraica. Se la ubris era una punizione gli gli dei antichi infliggevano agli uomini che non sapevano moderarsi nell’esercizio del potere, forse bisognerò aver fede nel ritorno degli déi antico. Il dio musulmano, Allah, sembra però abbia già dato il suo responso che è di condanna. Il dio cristiano in questi ultimi decenni è stato posto dai suoi sacerdoti in un problematico condominio quale traspare dall’ossimoro presente nel presunti radici “giudaico-cristiane” d’Europa, da dove si immagina che gli dei antichi siano stati definitivamente sconfitti e scacciati, come i palestinesi odierni. In questi ultimi mesi però oltre che a bombardare Gaza ci si è messi a bombardare mediaticamente anche la Basilica di san Pietro con tutto il Vaticano intorno. Sorprendentemente, in questo bombardamente si è visto anche Gianfranco Fini in veste di bombardiere, non di bombardato. Può però darsi che la mano tesa da un Giovanno Paolo II che riconosceva a Caino il ruolo di fratello maggiore venga ritratta da Benedetto XVI o da un suo successore – si spera non prossimo –. Infatti, su quella mano tesa l’ebraismo vada sputando ogni giorno e pretenda quello che oltre 250 successori di Pietro non hanno mai concesso: la sconfessione di Gesù Cristo che ritornerebbe ad essere l’impostore messo in croce dall’ebreo Caifa. Se la chiesa cattolica, principale serbatoio di voti del PdL, compresi Fini e Alemanno, si renderà conto che il fratello maggiore, cioè Caino, non ha perso il gusto del sangue – e lo sta ben dimostrando oggi in Gaza – può darsi forse che d’intesa con Allah ed i suoi ministri ponga in esecuzione il decreto del detronizzato Zeus in merito alla ubris umana. Forse allora, per lo meno in Italia e in Europa, qualcosa cambierà con l’anno nuovo che inizia questa notte. Ci auguriamo tutti con Lucio Dalla che l’anno nuovo porti una grande trasformazione. Ma sono chiaramente auspici, secondo il linguaggio dei dei antichi, ed è speranza secondo il linguaggio del dio cristiano, il cui potere almeno appare quanto incerto.]
Sinceramente,
L’Anti-Defamation League
Il testo è irritante per il suo contenuto testuale che abbiamo analizzato in ogni suo termine, ma è terrificante per il potere a cui si richiama e si collega. È lo stesso potere che in questo momento sta perpetrando un vero e proprio genocidio che non è riconsciuto tale dai popoli della terra, o più precisamente dai popoli europei, solo perché il suo democratico sistema d’informazione anziché aprire gli alla gente glieli chiude. Mutatis mutandis, fra 70 noi che viviamo oggi in questo passaggio d’anno potremmo venir messi sotto accusa per non aver visto e ralizzato ciò che addade in Gaza. Se questo documento resterò sul web ancora fra 70 anni io però posso dire a quei posteri, a nome di tutti: per quello che mi riguarda forse mi potete assolvere, ma gli altri, poveretti, avevano gli occhi bendati ed io ho fatto tutto il possibile per avvertirli ed allertarli.

Torna al sommario.

A pubblicare questo testo sono: 1)

7. La guerra infame contro i bambini: il MEMRI. – Il Memri è un acronimo che significa un’apposito servizio della propaganda israeliana volta a monitorare i servizi delle tv arabe per poi far sapere all’Occidente che gli arabi “odiano” gli ebrei, quasi che avessimo bisogno di saperlo e non ne avessero tutti i fondati motivi. L’organizzazione “In difesa di Israele” falsa e bugiarda fin nella sua intestazione si occupa poi di tradurre i testi della propaganda israeliana nelle varie lingue e quindi recapitarli ad apposite mailing list di sionisti pronti all’uso per “promuovere” l’immagine di Israele. È probabile che i traduttori italiani risiedano in Israele e sono gli occupanti ebrei venuti dall’Italia, si spera optando per la sola cittadinanza israeliana ed avendo per sempre voltato le spalle all’Italia. Lo schema di questo nuovo servizio mediatico mi diventa sempre più chiaro. Qui ci occupiamo di bambini. Non di quelli che le armate ebraiche stanno massacrando in Gaza in una sorta di “omicidio rituale”, poco fregandosene se nel colpire il bersaglio designato ammazzano dieci cento bambini palestinesi collaterali. Ai bambini francesi stava per farsi loro adottare un bambino ebreo morto oltre mezzo secolo prima in Auschwitz. I bambini dei paesi islamoci non possono neppure essere informati della stragi di bambini palestinesi che le Armate di Signore fanno quotidianamente. La loro superiore religione ha la sua principale festività nella Pasqua, il cui rito consiste nella strage divina dei bambini egiziani. Naturalmente, i bambini che vengono a sapere ciò che succede nel mondo e ciò che gli ebrei fanno, dentro e fuori Israele, vengono educati all’«odio», quasi che debbano plaudire agli “omicidi rituali” in spregio al cattivo Hamas, che invece deve essere “correttamente” odiato e con il quale non si deve parlare, ma lo si può solo ammazzare. Questa la superiore moralità ebraica alla quale ci vogliono convertire i nostri politici giudaizzati. Vogliono convertire a questa nuova superiore religione dell’odio a senso unico anche il papa cattolico, che da Giovanni Paolo II in poi ha già dimostrato importanti cedimenti.
Preso dal MEMRI: http://www.memri.org
Link diretto: http://www.memri.org/bin/latestnews.cgi?ID=SD217009
Per iscriversi alla mailing-list: http://www.memri.org/subscribe.html (disponibile in inglese,francese,tedesco,ebraico,italiano,giapponese e spagnolo).
1 Gennaio 2009 - N.2170
Programma tv iraniano insegna ai bambini il martirio
Quelli che seguono sono estratti da uno show per bambini iraniano che è andato in onda sul canale 1 della tv iraniana il 29 Dicembre 2008
Per vedere questa e le altre clips, devi registrarti gratuitamente alla MEMRI-TV( http://www.memritv.org ), per registrarsi alla MEMRI-TV segui questo link: http://memri.netstrategies.com/content/en/member_registr.htm (barrate la casella "Apply for free Registration to MEMRITV, per la MEMRITV la richiesta viene confermata immediatamente, mentre per la mailing-list che riguarda le minacce del terrorismo internazionale, dovete aspettare cinque giorni lavorativi).
Presentatore TV: "Ditemi bambini, perchè indossate tutti sciarpe kaffiyeh. Cosa state cercando di dimostrare? Che siete amici dei bambini palestinesi e che siete tutti preoccupati di quanto sta accadendo".
"Che cosa sta facendo il nemico? Sta trasformando i bambini oppressi di Gaza in martiri. Soprattutto i loro familiari - i loro genitori -stanno diventando martiri. Questi bambini sono indifesi. Sono talmente giovani che non conosco nessuno, all'infuori dei loro genitori".
"Fatta eccezione per le passeggiate sulle strade alla ricerca dei fiori profumati, questi bambini non hanno fatto nulla. Non capiscono cos'è la guerra. Non capiscono cosa sono l'omicidio, le stragi ed il crimine. Non capiscono cos'è il male. Ma prima che potessero crescere, hanno avuto un assaggio del male del nemico".
(...)
"Tutti noi detestiamo questi nemici. Li detestiamo tutti. Siamo furiosi con loro. Ci identifichiamo nei bambini palestinesi"
(...)
"Supponiamo di stare nei panni dei bambini palestinesi -perchè no? Bambini, mettetevi nei panni dei bambini palestinesi -dei bambini di Gaza. Che cosa pensate che faremo se fossimo nella loro posizione? Ci arrenderemo o combatteremo? Voi mi direte..."
Bambini in coro: "Combatteremo..."
Bambino: "Dobbiamo essere tutti uniti per poter combattere..."
Presentatore TV: "...i nemici e le persone cattive. Questo è giusto. Lottiamo contro di loro e combattiamoli, che dite"?
Secondo bambino: "Il nostro paese... noi dobbiamo..."
Presentatore TV: "...difenderlo..."
Secondo bambino: "Dobbiamo combattere finchè non vinceremo"
Presentatore TV: "Bene".
(...)
"Io sono disposto a sacrificare me stesso. Sono disposto a sacrificare le mie braccia, le mie gambe e tutti i miei arti, la mia famiglia e la mia proprietà, al fine di raggiungere i miei obiettivi".
(...)
"Bambini, pregate per tutti i bambini della Palestina e di Gaza. Pregate, perchè avete un cuore puro. Siete bambini innocenti. Non importa dove vivete nel mondo, i bambini sono veramente puri. Siete bianchi come la neve e chiari come l'acqua corrente".
(...)
"Caro D-o, questi sono tempi difficili, sono giorni pieni di dolore e sofferenza. Questi sono momenti insopportabili per i bambini della Palestina e di Gaza. Caro D-o, dategli più pazienza e perseveranza".
Bambini in coro: "Amen"
Presentatore TV: "Caro D-o, vi chiediamo di risolvere i loro problemi"
Bambini in coro: "Amen"
Presentatore TV: "Rafforza la loro pazienza, la loro perserveranza e le loro capacità"
Bambini in coro: "Amen"

Traduzione di In Difesa di Israele - indifesadisraele@gmail.com - Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Difendere-Israele/1132177495 ; Myspace: http://www.myspace.com/indifesadisraele
Non conoscendo le lingue orientali non entriamo in nessun modo nella filologia del testo sopra riportato e ci siamo limitati ad un commento introduttivo generale. Sapendoli capaci di ogni possibile falsificazione e ben conoscendo i quotidiani tentativi di produrre una campagna di odio contro tutto l’Islam, per favorire una crociata cristiana a beneficio del fratello maggiore Caino, non ci sorprenderemmo di nulla. Sulla contorta morale e psicologia ebraica di considerarsi “in difesa” mentre sono all’attacco (Mao: la migliore difesa è l’attacco) rinvio a questo link, da cui estraggo alcuni brani di Gilad Atzmon:
Comunicare con gli israeliani può lasciare sconcertati. Anche ora che l’aviazione militare israeliana sta attuando alla luce del sole la strage di centinaia di civili, donne, vecchi e bambini, il popolo israeliano riesce a convincere se stesso di essere la vera vittima in questa saga violenta. Coloro che hanno una familiarità intima con il popolo israeliano comprendono che essi sono perfettamente in sintonia sulle origini del conflitto che domina le loro vite: piuttosto spesso, gli israeliani riescono a tirar fuori argomentazioni grottesche, che possono avere un senso all’interno del discorso israeliano, e che tuttavia non ne hanno alcuno non appena si esce dal terreno ebraico. Questo tipo di argomenti fa più o meno così: “quei palestinesi, perché insistono a vivere sulla nostra terra (Israele), perché non possono semplicemente andarsene in Egitto, Siria, Libano o in qualsiasi altro paese arabo?”. Un’altra perla di saggezza suona così: “Che cos’hanno che non va, i palestinesi? Gli diamo acqua, elettricità, istruzione e tutto ciò che fanno è tentare di buttarci a mare”. Sorprendentemente, anche gli israeliani all’interno della c.d. “sinistra”, anche quelli istruiti, non riescono a comprendere chi siano i palestinesi, da dove vengano e per cosa resistano e combattano. Non riescono a capire che per i palestinesi, la Palestina è casa loro. Ha del prodigioso che gli israeliani non riescano a rendersi conto di come Israele sia stata fondata a spese del popolo palestinese, su terra palestinese, sui villaggi, città, campi e frutteti palestinesi . Gli israeliani non capiscono che i palestinesi di Gaza e dei campi profughi della regione sono in realtà persone sfrattate da Ber Shiva, Yafo, Tel Kabir, Shekh Munis, Lod, Haifa, Gerusalemme e molti altri paesi e città. Se vi viene da chiedervi come mai gli israeliani non conoscano la propria storia, la risposta è piuttosto semplice: non gliel’hanno mai raccontata. Le circostanze che portarono alla nascita del conflitto israelo-palestinese vengono accuratamente occultate all’interno della loro cultura.
Sull’impossibilità del “dialogo” ha oggi insistito su “La Stampa” il Cristologo Messori, ma intendendo che l’impossibilità stia sulla linea cristianesimo-islam, e non già cristianesimo-ebraismo. Eppure il Cristo e tutta la sua Chiesa è fondato sull’«odio» ebraico che mandò Cristo in croce. La storia è troppo nota perché io debba qui ripeterla. Nulla di simile esiste fra Islam e Cristianesimo. Gli Islamici non hanno crocifisso il Cristo. E dunque in tempi di guerra come questi bisogna saper distinguere fra i propri nemici e i propri amici. Io qui dico che amico dei cristiani è Maometto, non Giuda. Tolto Fini Iscariota, ormai perso, è bene che incominciamo ad interrogarci a prescindere da una classe politica solo dedita alla conservazione dei suoi privilegi.

Siti “nemici” che pubblicano la propaganda del Memri:
1) Liberali (?) per Israele; accedendo a questo link si trova pienamente scatenata la “battaglia” (contro quelli come me?) di cui parlava Riccardo Pacifici nella sua corrispondenza riservata pubblicata dal Manifesto e largamente circolante sulla rete. Al fuoco mediatico di questi infami cialtroni è facile rispondere con un argomento semplice semplice: Israele in Palestina è totalmente carente di legittimità, ossia di ragioni fondate sul diritto naturale. Non ci si insedia su un territorio con la forza, l’inganno, la prepotenza, l’omicidio rituale o meno. I “palestinesi” non sono gli Indiani d’America, che lo zio Sam ha sterminato, avendo poi perfino l’impudenza di fare un’epopea di questi esordi della democrazia americana: frecce (= odierni Kassam) contro fucili e cannoni. Questi vili ed infami non hanno neppure il senso dell’onore militare. La prima vittima dell’invasione terrestre di Gaza è stato un bambini centrato da una cannonata ebraica. Ma poco servono con costoro le parole. Meritano tutto il nostro disprezzo e la perenne memoria da controcelebrare ad ogni 27 di gennaio.

2) ICN-News.Com The International christian Network. – È questa una new entry che arricchisce il nostro schedario. Dal titolo dell’intestazione non è difficile immaginare che si tratti dei “cristiani sionisti”. Richiamo qui alla mente recenti letture sul mondo religioso americano, che superficialmente viene contrapposto ai laicismo italiano. In realtà, si tratta di sette sataniche che hanno poco di cristiano in senso proprio. Le loro radici cultural-religiose risalgono a quel puritanesimo che ha sulla coscienza lo sterminio degli indiani d’America. Costoro riconoscono come loro nutrimento religioso e spirituale più il Vecchio che il Nuovo Testamento. Mi sovviene adesso alla mente uno strano sacerdote, docente in qualche università pontificia di cui non ricordo il nome, nel corso di un convegno fra diverse fedi. Egli gettò con violenza per terra una copia della Bibbia, con visibile gesto di disprezzo, per significare che il Cristianesimo non è una religione del Libro. Non è il mio campo, ma sarei ben disposto con lui a dare fuoco a tutto il Vecchio testamento in quanto estraneo allo spirito del Cristianesimo. Si spiega dunque la posizione dei “sionisti cristiani” che di cristiano non hanno nulla. Meglio potrebbero chiamarsi Iscarioti sionisti.

8. La modalità delazione. – Metterò tutti in questo paragrafo i reports analoghi. La delazione ovvero il tentativo di intervenire sui superiori è tipico della Lobby. Il fenomeno è stato da me costantemente rilevato tanto da denotare una forma mentis. Da calabrese questo caratteriale mi è del tutto estraneo. Mi esprimo con un esempio. Una ditta manda a casa mia gli operai per l’installazione del mobile che avevo comprato. Gli operai fanno male quello che dovevano fare. Me la prendo con loro, ma non faccio loro perdere il posto né dico altro che possa pregiudicarne il lavoro. Invece con i nostri “amici” la cosa è diversa. Se costoro potessero, ti manderebbero anche a morte per la più stupida delle sciocchezze. Ecco il testo che costituisce una nuova tipologia della “difesa di Israele” che per noi significa “difesa da Israele”:
Per ricevere la mailing-list basta farne richiesta inviando un messaggio a: indifesadisraele@gmail.com

In data odierna (03/01/2009), passeggiando per Via Veneto alle ore 19.15, all’altezza dell’Harris Bar
[si noti l’indicazione di luogo e di ora: un’indicazione per rintracciare gli agenti, forse in quel luogo per servizio. Si pretende che con qualche inchiesta amministrativa si possa arrivare agli interessati, che dovranno d’ora in poi stare attento a quel che dicono anche in un cesso pubblico: ci può essere un orecchio in ascolto]
ho avuto modo di sentire personalmente un poliziotto che, parlando con dei colleghi (tra cui una donna in borghese)
[e come faceva a sapere che era un agente in borghese? Poteva essere la fidanzata, la sorella, una semplice donna in borghese! Quanti era poi i poliziotti? tre, cinque, dieci? E tutti dovrebbero coalizzarsi per denunciare il collega? Per la bella faccia di chi? Di un delatore anonimo!]
ha detto (cito testualmente): «Secondo me dovrebbero proprio riaprire i forni, come ad Auschwitz».
[Intanto cosa sono questi forni? Quelli del pane o della pizza? Ovvero i forni crematori che servono per la cremazione dei cadaveri. Probabilmente, si intendeva alludere alle camere a gas che sono una cosa ben diversa dai forni. Tutta la questione revisionista cosiddetta negazionista verte sulla documentazione storica dell’effettiva esistenza delle camere a gas che sarebbero stato lo strumento principe dello sterminio. Se non ne fosse ammessa l’esistenza, o non fosse provata, verrebbe a cadere l’accusa di genocidio. Il che naturalmente non significa che i lager fossero dei luoghi ameni, dove non si moriva di stenti, malattie, malnutrizione, specialmente nei momenti pià critici della guerra. Basta vedere cosa succede oggi a Gaza, che è certamente peggio di Auschwitz. Non si capisce poi da cosa sia stata originata la battuta del poliziotto, che non sa chiaramente distinguere fra un forno crematorio e una camera a gas. Può darsi, ma l’anonimo delatore non lo dice, che stessero parlando di quanto in data 3 gennaio succedeva in Gaza, dove i palestinesi subiscono una sorte peggiore degli ebrei che si erano rivoltati nel ghetto di Varsavia. Come già ho notato altre volte, le vittime di un tempo si sono trasformate in carnefici. Ma non sono chiaramente le stesse identiche persone, bensì quelle che se ne assumono la rappresentanza politica e giuridica. Procediamo per congetture: è probabile che il poliziotto volesse esprimere un giudizio di disapprovazione verso il governo israeliano. Salvo la forma, si tratta di critica legittima, se dobbiamo credere alla rettifica della Presidenza della Repubblica in occasione della sua visita alla Fiera del Libro: criticare Israele si può. Parola di Presidente. E dunque l’anomimo delatore se la prenda in quel posto.]
Personalmente ho molta stima della Polizia di Stato, tuttavia, mi domando (e penso che questa domanda sia assolutamente lecita), come si comporterebbe e cosa penserebbe questo poliziotto se venisse messo a sorvegliare luoghi ebraici, in particolare quelli di importanza strategica? (come le Sinagoghe o le scuole ebraiche)?
[E questo è il guaio! Non che sorvegli scuole e luoghi ebraici, ma che venga distolto da più necessarie incombenze. Davanti ad uno di questi luoghi, riconoscendo poliziotti in divisa e in borghese, mi ero lamentato con loro di quanto sarebbero stati preziosi in altri luoghi che io ero in grado di indicare loro e che invece rimaneva sguarnite lasciando nell’insicurezza e nella paura vaste aree di territorio. Non ho mai sentito che qualcuno abbia mai torto un capello ad un ebreo, mentre in una certa zona del mio paese in Calabria vi sono stati non meno di sette morti ammazzati in meno di un anno. Se anziché quei poliziotti fossero stati altrove, almeno la gente poteva uscire la sera, anziché chiudersi in casa in volontario coprifuoco. Questa è l’Italia dei privilegi.]
Se qualcuno della mailing-list ha la possibilità di fare qualcosa contro questo comportamento, me lo faccia sapere, sarò ben lieto di informare la mailing-list riguardo la sua decisione.
[La meschinità della potenziale delazione quanto l’inconsistenza del presunto reato sono abbastanza evidenti. Son tutti così. Bisogna starne alla larga ed evitarli come la peste. Non si sa mai quel che ti possono fare.]
Cari saluti

In Difesa di Israele - indifesadisraele@gmail.com
Qualcosa di analogo, mutatis mutandis, mi era capitato al Tevere Exo, dove allo stand calabrese doveva allestirsi uno spettacolo di Folk regionale. La ditta che doveva curare l’impianto elettrico aveva combinato qualche pasticcio. La cosa era stata rilevata dagli artistici. L’operaio di malavoglia rimette mano agli impianti, ma si lascia andare ad apprezzamenti poco gentili sui calabresi. Subito mi dico: se anziché di calabresi, si fosse trattato di ebrei, apriti cielo! Si sarebbe pronunciato il Presidente della Repubblica ed a seguire una cagnara senza fine. Eppure in Roma siamo 400.000 calabresi, mentre gli ebrei non sono più di 10 0 15 mila. Ho sentito da parte di colleghi e perfino di sacerdoti barzellette e battute anche più pesanti di quelle riportate. Ma ce ne se sono anche contro i genovesi, i marchigiani, gli osti e nessuno si salva. Tutto sta a saper distinguere e a non dar peso a ciò che non merita peso. Con gli ebrei però non si può mai stare tranquilli. Se appena ti possono denunciare e farti del male, lo fanno. In quest’ora a Gaza nuoiono massacrati decine e centinaia di persone, donne, bambini, uomini: ha poco senso distinguere se sono o non sono miliziani di Hamas, perché questi sono i naturali e legittimi difensori di donne, vecchi, bambini, del loro popolo. Di fronte alla delazione non possiamo stare tranquilli neppure nei cessi pubblici e privati.

La delazione compare in:

1) DSC: Deb Social Club. Libera espressione in rete. – Curioso che dei poliziotti in borghese ed il libera uscita non abbiano diritto ad una “libera espressione” neppure nei cessi. Le orecchie di Deborah Fait alias Boccuccia di Rosa ascoltano anche nei cessi pubblici di via Veneto!


APPENDICE WEBGRAFICA

Elenco italiano dei “Difensori di Israele”, dove appaiono i dispacci “In difesa di Israele” o sono ad essi collegati:

1. Deborah Fait. Questo blog è sionista. – La funzione di questo e simili blog è di carattere squadristico. Il contraddittorio ed il dibattito è loro estraneo. Hanno natura “parafascista”. Ne faremo un “elenco” da consegnare ad Alessandro Ruben, agente dell’ADL, impegnato a far chiudere i siti ed i blog democratici e liberali, per lasciare il campo ai soli siti web sionisti “in difesa di Israele” e di preparazione della “soluzione finale” per Gaza. I commenti che si leggono sono degni di “Boccuccia di Rosa”, fans asini che si grattano l’un l’altro.

2. Viva Israele. – Anche questo sembra un blog megafono, cioè privo di proprie elaborazioni concettuali e avvezzo alla ripetizione di contenuti presi altrove. È su piattaforma blogspot, ma con scarso numero di visite.

3. FriendsofISRAEL. Amici di Israele/nlog sionista. – È un blog megafono o pappagallo, che riporta articoli di giornale o contenuti elaborati da latre centrali. Dall’elenco dei links si ha un’ulteriore mappatura del sionismo mediatico italiano, dove sionismo italiano è un ossimoro. Il links lo si è ricavato dalla corrispondenza di del blog “Deborah Fait”. In fondo i commenti e lo chatting pubblico – nei quali è bene non intervenire mai – offrono uno spaccato sociologico dei sionisti italiani, un fenomeno non meno aberrante e mostruoso dei sionisti cristiani. Sembra tener banco Boccuccia di Rosa, erede del pensiero mazziniano in terra di Israele, a sentire il nostro transeunte Napolitano, uscito presidente dalla mediazione dei Magnifici Mille di Montecitorio.

4. Tore Pirino. – Vecchia conoscenza, autore di un manifesto (bipartisan!) dove pretendono che tutti i 57 milioni di italiani possano venire coinvolti nella più infame di tutte le guerre della storia, quella contro il popolo palestinese. Non sono numerosi, usano spesso pseudonimi o restano anonimi, e si autogratificano pronunciando insulti e contumelie contro gli esterni, i goym. Anno la mania dei manifesti.

5. Lisistrata, la maga. – Si ritrovano gli stessi personaggi, fra cui una Monica Vitale di cui si leggono commenti autoreferenziali ora in l’uno on nell’altro dei blogs collegati. I terzi, i goym, sono naturalmente la vil razza dannata, colpevole di non comprendere le sante ragioni di Israele, comprensibile invero solo agli Eletti Cervelli ed incomprensibili quasi a tutto il mondo restante, ben rappresentato da Miguel d’Escoto, presidente dell’Assemblea dell’ONU.

6. Gli pseudo Liberali per Israele. – Io che liberale mi ritengo più di altri che pretendono o dicono di esserlo ho sempre considerato una vera e propria impostura il logo «Liberali per Israele». Sono sionisti belli e buoni ossia il contrario di ogni idea di libertà, giustizia, umanità. Il sito non ha carattere originale ma è un raccoglitore e un megafono di contenuti altrui. Non si legge l’identità del suo amministratore. Evidentemente è stata programmata in Tel Aviv anche la funzione di megafono. Qualcuno traduce testi per lo più originati in altre lingue e poi vengono fatte circolare sul web italiano attraverso squadristi locali. Che sia vero e proprio squadrismo mediatico lo si desume dalla prontezza all’insulto, alla delazione, alla diffamazione: questi sarebbero i liberali. È da notare poi un’incredibile ripetizione di slogans senza nessuna variante originale: difesa di Israele, la resistenza è terrorismo, guai a chi dice resistenti anziché terroristi, l’odio verso Israele, antisemita è qualsiasi critico ed oppositore, gli ebrei sono solo e sempre vittime, tutti gli altri solo e sempre colpevoli, al massimo possono solo meritare una piccola benemerenza in quanti “giusti”, e simili amenità e banalità che nessuno ha il coraggio di smontare.

7. «Italia ebraica» in difesa di Israele. – Francamente, ci incute timore una “Italia ebraica” che stando alle cifre note comprende al massimo 40.000 persone su oltre 57 milioni di italiani, che dovrebbero trovarsi in guerra contro un miliardo di arabi e musulmano dalla parte indifendibile di Israele, potenza occupante coloniale e razzista. Stiamo però a vedere fin dove pensano di poterci spingere. Aver notizia delle loro pressioni mediatiche è già una forma di difesa. In “Italia ebraica” si trova pubblicato il “report” di «In difesa di Israele». Quale potrà essere la loro strategia? Coalizzare i 40.000 ebrei d’Italia. Non mi dispiacerebbe se emigrassero tutti in Israele, salvo poi a vedersela con gli arabi, che per me restano i legittimi proprietari della Palestina. Potrebbero tutti vivere organizzati in uno Stato Unico davvero democratico. Se poi con le loro pubblicazione di infami dispacci volti a travisare la realtà di un genocidio in atto pensano di poter condizionare il sottoscritto e tantissimi come lui, allora cascano proprio male ed ottengono il rusultato contrario. Probabilmente, non di me si curano (se potessero mi rinchiuderebbero da qualche parte) ma dei nostri politici, pronti a vendersi al miglior compratore. Ma in questo caso speriamo che una nuova “Mani Pulite” faccia davvero pulizia, non una “pulizia etnica”, in cui gli israeliani sono altamente specializzati, ma una semplice pulizia morale.

8. ICN-News.com. The international christian Netowork. – Non tragga in inganno il nome. Costoro di cristiano non hanno assolutamente nulla. Sono degli ebrei travestiti da cristiani. Il fenomeno del sionismo cristiano, complice del genocidio palestinese, è ormai noto e studiato anche in Italia. L’assenza di una «Chiesa» nel senso cattolico del termine, cioè un centro di elaborazione dottrinale teologico, fa sì che ogni lestofante potrebbe in America dare vita ad una setta religiosa. Basta affettare un poco di sicumera e di carisma e trovare un poco di imbecilli, che in America certo non mancano, e dare così vita a una chiesa. Ne vengono fuori le cosse più assurde ed esilaranti.

9. DSC: Deb Social Club. Libera espressione in rete. – Esiste un link a Deborah Faist, presidente onorario.

Fonti estere della rete “In difesa di Israele”:

1. IsraëInfos. – Parlando della Francia non bisogna mai dimentare che è il paese della legge Fabius-Gayssot, dopo essere stato il paese dei diritti dell’uomo, fra cui in primis della libertà di coscienza e di pensiero, Ci resta da studiare nel nostro blog come si sia potuto giungere a tanto degrado.

2. Intelligence and Terrorismo Information Center. – I servizi segreti hanno invaso ogni più intimo recesso della nostra vita. Niente sfugge loro. Ogni mezzo utile al controllo della nostra mente e della formazione dei nostri giudizi non è escluso dagli uomini che vi lavorano. Il denaro che a noi manca a loro è concesso in misura illimitata. Con esso possono pagare spie e traditori. La circospezione da parte nostra non sarà mai eccessiva. L’alterazione del linguaggio e lo stravolgimento dei fatti è la loro abituale forma mentale.

3. Simon Wiesenthal Center. – Allucinante fin dove possa giungere la capacità di inganno e di mistificazione del sionismo. Da notare che una volta tanto la lobby con Mardoff è caduta in parte nella sua stessa rete. Anche il Centro Wiesenthal aveva affidato a Mardoff i suoi quattrini perché li facesse fruttare a tassi usurai. Sembra che adesso debbano di nuovo rimpinguarsi le finanze bruciate. Non siamo in grado di valutare se una simile assurda e mostruosa iniziativa abbia scopo politico o lucrativo. Non siamo mai certi dei nostri giudizi ogni volta che abbiamo a che fare con siffatta materia e siffatte istituzioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa lobby è potente perchè risulta avere al suo interno numerosi politici e giornalisti, a differenza di gruppi come Informazione Corretta o Honest Reporting Italia e perchè cerca in tutti i modi di far iscrivere i propri aderenti a siti web ospitati in Israele, così da sfuggire ad eventuali controlli...