martedì 6 dicembre 2016

Gilad Atzmon: «Come la Lobby israeliana domina la politica estera di Francia, Regno Unito e Stati Uniti».

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Devo alla collaborazione di un Lettore a amico fb, Antonio Palumbo, questa pronta traduzione di un recente articolo di Gilad Atzmon e gli altri articoli in programma e che verranno tutti riuniti in una pagina di raccordo, Homepage, che andrà ad integrare il pensiero di Gilad Atzmon espresso in modo organico nel suo libro The Wandering who? che ha avuto anche una traduzione italiana presso Zambon, purtroppo circolata poco. Il tema della influenza sulla politica estera degli Sati Uniti è ben nota grazie al libro di Mearheimer e Walt, tradotto in tutte le lingue, italiano compreso. Quel libro non è stato da allora per nulla “demolito” - come pretendeva un noto corrispondente dagli Usa -, ma è ormai diventato largamente acquisito alla cultura politica. Purtroppo, l'analisi geopolitica si arresta a Usa, Regno Unito e Francia. In Italia non stiamo affatto meglio per la duplice anzi triplice influenza esercitata sui nostri governanti e politici: dalla nostrana comunità ebraica, dagli Usa, dalla Israel lobby americana, direttamente da Israele attraverso i suoi ambasciatori. Addirittura, poco ci è mancato che una parlamentare ebrea con doppia cittadinanza italiana e israeliana, ci ritornasse in Italia come ambasciatore di Israele e continuando a percepire il vitalizio da ex-parlamentare italiana. Anche la recente legge introduttiva del reato di negazionismo è opera della stessa Lobby, che non paga dei risultati ottenuti mira a una equiparazione di antisemitismo e antisionismo e una relativa sanzione. Gilad Atzmon non avrebbe probabilmente in Italia quella stessa libertà di cui gode in Inghilterra, dove la Lobby è pur sempre fortissima. Il testo che segue è una Intervista apparsa in Muslim Press (MP), e ripresa nel suo blog.
AC

Come la Lobby israeliana domina la politica estera di Francia, Regno Unito e Stati Uniti

DI GILAD ATZMON


Naftali Bennett
• Muslim Press. Il ministro dell’educazione israeliano, Naftali Bennet, ha recentemente dichiarato che «l’era dello Stato palestinese è tramontata per sempre». Qual è la sua personale visione in merito?

– Gilan Atzmon: È una idea più che benvenuta. Serve uno stato che si estenda dal fiume alla costa e che vada sotto il nome di Palestina. Non parliamo di un cambio politico ma di fatti concreti.

• MP: Che previsione ci fa sulla soluzione dei due Stati? E in che modo la presidenza Trump può influenzarne la soluzione?

– GAt: Non ho voglia di avventurarmi in profezie futili. La soluzione dei due Stati è morta definitivamente e se leggo correttamente lo scacchiere mediorientale, gli Stati Uniti, non hanno più un ruolo chiave nelle vicende politiche di questa area del mondo. Sono stati sostituiti da Putin, e questa novità potrebbe avere un impatto positivo sugli sviluppi futuri del conflitto arabo-israeliano.

Donald Trump
• MP: Che giudizio ci dà sulle politiche di Trump per il Medio Oriente?

– GA: Non abbiamo idea di quali sia la politica di Trump per il Medio Oriente. Non sappiamo nemmeno se ne abbia una. E credo che questa non sia necessariamente una cosa negativa. Però, come ho già detto poc’anzi, gli Stati Uniti non giocano più un ruolo decisivo nell’area medio-orientale. Per conseguenza, la posizione americana sulla questione non è più rilevante come un tempo. Questo nuovo scenario, può portare ad un effettivo cambiamento.

• MP: Lei crede che la comunità internazionale abbia fallito nella difesa dei diritti dei palestinesi contro i crimini israeliani?

Mahmoud Abbas
– GA: Certamente, sì. Ma la vera domanda è perché. La ragione va ricercata nell’egemonia straripante che la Lobby Ebraica esercita su tutto l’Occidente. La lobby israeliana, egemonizza le politiche estere di Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Perfino il Movimento di Solidarietà alla Palestina (PSM, Palestine Solidariety Movement), dimostra qualche timidezza nel denunciare queste ingerenze. Perché? Perché il movimento di Solidarietà per la Palestina è eterodiretto da istituzioni ebraiche come la JVP (Jewish Voice of Peace) o la JFJFP (Jews for Justice For Palestine). In altre parole la voce degli oppressi è deformata dalla voce e dalle sensibilità degli oppressori.


Fonte: Muslim Press.
• MP: Qual è il ruolo che nel conflitto giocano Mahmoud Abbas e la ANP (Autorità Nazionale Palestinese)? E questo ruolo, lo vede come positivo?

– GA: Non mi intrometto mai nelle dispute politiche interne alla comunità araba o palestinese. Da quello che mi pare di capire, Abbas crede che la vera arma palestinese sia quella demografica. In altri termini, tutto quello che i palestinesi devono fare per poter vincere, è sopravvivere. E questa visione strategica, di per sé, spiega già molte cose.
Gilad Atzmon

° Traduzione italiana di Antonio Palumbo per Civium Libertas.

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