sabato 19 settembre 2009

Cronache sul boicottaggio di Israele: 3. Il boicottaggio universitario nel mondo.

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Il boicottaggio universitario è certamente importante. Vi era stato un avvio in Inghilterra, ma a stare a sentire Dershowitz che si vanta di aver posto termine con una minaccia generalizzata di azioni legali sembra che si fosse smorzato. A me sembra strano che dei marchingegni giuridici possa frenare un moto profondo che viene dalla coscienza. Fatte salve le costrizioni della più stretta legalità, sono certo che possono trovarsi forme legali e non violente per esprimere la propria protesta finalizzata a porre fine alle sofferenze secolari della popolazione palestinese. Nessun docente, che non lo voglia di sua spontanea volontà, può essere costretto a collaborare o a intrattenere rapporti con un collega israeliano, la cui università si renda complice di crimini come quelli commessi nel 1948 in Palestina e continuati fino ad oggi. Io mi chiedo con quale faccia, con quale coscienza gli studenti e i docenti dell’università di Tel Aviv operino in una sede che sorge sulle rovine dell‘antichissima Giaffa, rasa al suolo dai coloni civilizzatori. Il colonialismo è una grave colpa storica, politica e morale di cui l’Europa deve ancora discolparsi con le sue vittime. Israele è poi incontestabilmente la manifestazione odierna del colonialismo occidentale. Hanno ragione i convegnisti del XIX congresso di Italia-Israele: Israele è l’Occidente, ma il peggiore Occidente del quale non si si vergognerà mai abbastanza.

Versione 1.1/22.9.09
Sommario: 1. Continua il boicottaggio inglese. – 2. In Spagna escluso il centro universitario d’Ariel, nella Cisgiordania occupata. –

1. Continua il boicottaggio inglese. – Andando al link si accede ad un articolo dove verso la fine l’articolista tutto intriso di sionismo lascia trapelare la notizia che nonostante quanto abbiamo detto in premesso continua il boicottaggio delle università inglesi. Stupido il riferimento al vaccino ed ai frutti succulenti che possono venirci da Israele. Il boicottaggio non è contro nessun vaccino, ma è contro Israele. Come bastò un Mordecai Vanunu per rivelare al mondo che Israele deteneva in segreto la bomba atomica – chissà se questa verrà pure regalata al mondo –, ve ne sarà un’altro che dirà al mondo quel che il mondo deve sapere. Per adesso è il mondo che dice ad Israele che non è in alcun modo accettabile il suo regime di apartheid e la lunga teoria di crimini che dal 1948 va perpetrando con arroganza e certa di un’impunità che il mondo non è più disposto a concedergli. Curioso nella prima parte dell’articolo di Sfaradi il riaffiorare del nome di Giaffa sul suolo di Tel Aviv. Sembra quasi un auspicio come quell’olivo che sorse dalla terra dove era stato piantato una diversa pianta dai coloni sionisti. Il tipo di terreno era infatti adatto all’olivo e questo la ebbe infine vinta. Che siano questi segni di buon auspicio per la fine delle sofferenze del popolo palestinese.

2. In Spagna escluso il centro universitario d’Ariel, nella Cisgiordania occupata. – La prima notizia dell’evento mi giunge da un sito sionista. Aspetto altre conferme con relativi commenti. Ma sembra di aver capito che la decisione di escludere il centro universitario israeliano sia stata motivata dal governo spagnolo in base a criteri di stretta legalità, non già come forma dichiarata di boicottaggio. L’università israeliane si trova in un area della Cisgiordania che per il diritto costituzionale costituisce un territorio illegalmente «occupato», non “conteso” o “acquisito”, come vorrebbe la stampa e la propaganda sionista, o semplicemente posta in un “territorio”, magari lunare o venusiano. Restiamo in attesa di altre notizie di cui daremo il link integrato da un nostro commento. Aspettavo di leggere le prime reazioni di IC. Le si trovano formulate dall’ineffabile Volli che non merita particolare attenzione se non come mero reperto ideologico del sionismo. In un recente Seminario l’ebreo Jeff Halper, inpegnato in Israele contro l’abbattimento delle case israeliane, ha ben chiarito non tanto il concetto di occupazione quanto la forma mente e l’apparato propagandistico con cui Israele tende a far passare un bazzecola il fatto gravissimo dell’occupazione illegale, ripetumente condannata dall’Onu. È stato però sostenuto nel corso del seminario che la forza di Israele consiste nella mistificazione che riesce a produrre all’estero, presso i suoi alleati, i quali dovrebbero trarre le dovute e necessarie conseguenze dalle sistematiche violazioni del diritto internazionale, dei principi elementi del diritto umanitario da parte di quella che si autodefinisce “democrazia” ed è invece una “etnocrazia”, ossia una forma di razzismo.

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3. Le motivazioni del governo spagnolo. – Le si possono leggere cliccando sul titolo che riporta ad un testo in lingua francese abbastanza ampio ed articolato per una studio su questo momento del BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni) ovvero di una forma diversa con la quale gli stati si rapportano alle istituzioni israeliane.

4. In Norvegia. – Traggo da un sionista sfegatato la prima notizia di un evento accademico in Norvegia, che estraggo con beneficio d’inventario dal testo hasbarotico dell’hasbarota Volli, che non chiamo diversamente. Intanto vi sarebbe un disinvestimento, di cui faremo poi scheda aparte, del fondo sovrano norgegese dalla societa israeliana Elbit, che lavora per il muro dell’apartheid, rigorosamente chiamato “barriera di separazione” dall’Hasbara secondo una curiosa immaginazione per la quale senza quel muro ogni palestinese correrebbe incontro ad un ebreo non per abbracciarlo, ma per farsi esplodere insieme con lui. Ricordo en passant di ul libro francese del 2004, Le Mur de Sharon, dove la “separazione” era spiegata con argomenti di tipo religioso: poiché gli arabi sono umanamente impuri, ecco la barriera di separazione. Il libro è esaurito non ho potuto comprarlo e leggerlo. Devo trovarlo in qualche biblioteca. Dunque, vi è stato disinvestimento secondo il piano BDS: boicottaggio, disinvestimento, sanzioni può essere fatto solo dai gruppi economici, le sanzioni possono essere comminante solo dagli stati e dalle istituzione. Nella Norvegian University of Science and Technology di Trondheim si è volto un seminario al quale hanno partecipato o parteciperanno: Ilan Pappe, Stephen Walt, Moshe Zuckerman – filosofo della scienza – Morten Levin, Ann Rudinow Saetnan, Rune Skarstein, i quali hanno firmato appelli per il boicottaggio accademico di Israele.

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