mercoledì 23 settembre 2009

Freschi di stampa e testi di studio: 29. Jeff Halper: «Ostacoli alla pace. Una ricontestualizzazione del conflitto israelo-palestinese» (2009).

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Non se se via sia stata una deliberata intenzione censoria verso di me. Giudicate voi sulla base di ciò che vi racconto e che una cronaca senza appunti delle due giornate durante le quali Jeff Halper e sua moglie hanno presentato le iniziative che li vedono impegnati, moglie e marito, in Israele, dove abitano e di cui sono cittadini ebrei, avendo per questo una protezione giuridica che mai sarebbe stato concessa ad un cittadino palestinese ovvero “arabo”, come si deve rigoramente dire secondo il vocabolario ufficiale dell’«unico stato democratico del Medio Oriente», secondo quanto pretendende una propaganda martellante che non risparmia le nostre orecchie, ma che secondo l’informato parere ebraico-israeliano della coppia Halper è in realtà una “etno democrazia”. Mentre tornavo in autobus con una signora, ebrea italiana, che aveva voluto visitare Israele, ho potuto sentire da lei un’esperienza sul terreno a dir poco scioccante. Se non ho sentito male, parlava di un ebreo russo, immigrato da poco tempo in Israele e subito fornito di cittadinanza e di ogni assistenza in quanto “ebreo del ritorno”. Ebbene costui inveiva nel modo più disumano e razzista contro un israelo-palestinese ovvero “arabo palestinese” in non so quale contesto. Il punto dell’aneddoto è però il seguente. La signora ebrea italiana ad certo dice all’ebreo russo immigrato: ”Ma tu da quanto tempo stai qui?” “Da due mesi?” “Ebbene, questo poveretto ci è nato, e prima di lui suo padre, e suo nonno, e chissà quanti altri ancora!” – Questa è la condizione reale dell’«unica democrazia del Medio Oriente». Credo che in Iran gli ebrei che vivono lì abbiano di gran lunga un migliore trattamento degli israelo-palestinesi o “arabo-israeliani” che vivono in Israele.

Con Halper e sua moglie – di cui non ho appreso a scrivere il nome, qualcosa di simile a Susanna, ma non è Susanna – non ho avuta nessuna divergenza di idee...

(segue)


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