venerdì 26 dicembre 2008

Mentitori! Celando al mondo la verità si procede al genocidio della popolazione di Gaza

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Versi 1.1
al 27.12.08
Materiali per un’ambientazione moderna dell’Inferno dantesco: assassini - delatori - fiancheggiatori - infami - ipocriti - mentitori - scellerati -

Non è difficile per chi voglia procurarsi un’informazione veritiera comprendere la realtà della Palestina da un secolo a questa parte e della Striscia di Gaza negli ultimi tre anni. L’immigrazione ebraico-sionista dal 1882 in poi si inscrive nel colonialismo razzista che ha caratterizzato gran parte della storia moderna dei rapporti fra le principali potenze europee ed il resto del mondo. Mentre però nella seconda metà del XX secolo si è quasi avuto dappertutto un processo di decolonizzazione, unica eccezione è rimasto il cosiddetto stato di Israele, in realtà poco più di una banda di criminali analoga alla prima legalizzazione della pirateria ad opera della monarchia inglese che si serviva di pirati – i terroristi dell’epoca – per combattere la Spagna. La sorte degli arabi d’Asia non era diversa alle origini del sionismo da quella prevista ed attuata per gli indiani d’America. Dal 1948 in poi la restrizione di ogni possibilità di vita per i palestinesi è via via andata assottigliandosi fino a giungere al risultato odierno: divisione del popolo palestinese allo scopo di ottenere un governo fantoccio più facile da a asserverire e ridurre all‘annientamento. In Durban nel 2001 è stata dichiarata ˇequivalenza fra colonialismo e razzismo. Posto che il sionismo è una forma di colonialismo, a Giorgio Napolitano – laureato in filosofia honoris causa in Israele – non resta che applicare il sillogismo. Ma per venire in tempi a noi vicini il balletto di menzogne che si sta inscenando sull’assedio di Gaza


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Uruknet Critica
25.08.2007 Gaza descritta come il "nuovo Ghetto di Varsavia"
propaganda contro Israele e relativizzazione dei crimini nazisti

Testata: Uruknet
Data: 25 agosto 2007
Pagina: 1
Autore: Khaled Amayireh
Titolo: «Gaza: la Auschwitz del nostro tempo»
Il sito uruknet pubblica il 20 agosto 2007 un delirante articolo nel quale si paragona Gaza al Ghetto di Varsavia (o addirittura ad Auschwitz)si sostiene che "migliaia" di palestinesi stanno morendo di fame. Dato assolutamente falso e mai sostenuto dalle agenzie umanitarie che si occupano di Gaza, dove semplicemente non esiste un problema di mancanza di risorse alimentari, ma soltanto di dipendenza alimentare da aiuti esterni, inoltre Israele non assedia Gaza, è Hamas, invece, che blocca i valichi che non controlla con il terrorismo, allo scopo di creare un'emergenza umanitaria e rendere la popolazione dipendente dal suo potere. L'articolo sostiene anche che gli israeliani sparano ai bambini palestinesi che "giocano a calcio" vicino al confine e ai palestinesi che tentano di uscire dalla Striscia (non ai terroristi)

Ecco il testo di un articolo che non è solo un esempio di propaganda antisraeliana, ma anche di una forma insidiosa di negazionismo, quella che consiste nell'attribuire a Israele e agli ebrei falsi crimini paragonati a quelli nazisti:



Gerusaleme occupata -- Nel 1940, diversi mesi dopo l'invasione della Polonia nel Settembre 1939, i nazisti rinchiusero 500.000 Ebrei nel Ghetto di Varsavia, circondandolo con un alto muro. A decine di migliaia morirono di fame e malattie. Alla fine, 300.000 di loro vennero mandati a morire nei lager, principalmente a Treblinka, nella Polonia dell'est.

Allo stesso modo Israele sta ora incarcerando circa un milione e mezzo di sfortunati Palestinesi nella Striscia di Gaza, in un inferno simile al Ghetto di Varsavia. Il campo di concentramento di Gaza non è solo definito da un muro, ma anche con qualsiasi concepibile mezzo di oppressione, come recinti elettrici e torrette sorvegliate da giovani soldati ebrei dal grilletto facile di stampo Gestapo che prima sparano e poi fanno domande.

Inoltre migliaia di soldati israeliani stanno circondando Gaza in maniera ermetica, sparando e uccidendo ogni Palestinese che cerca di scappare, ad esempio quelli che cercaro di filtrare in Israele in cerca di cibo o di lavoro.

I ragazzi palestinesi si nutrono di pane e tè

Tutti i ragazzi palestinesi che giocano a calcio vicino agli odiati recinti sono regolarmente crivellati di colpi o ridotti a pezzi dal "più etico esercito del mondo".

Come risultato di questi progetti genocidiari gli abitanti di Gaza stanno morendo a migliaia di malnutrizione e malattie risultanti dall'anemia. Per di più, un gran numero di bambini sopravvivono nutrendosi di una magra e inadeguata dieta di pane e tè.
Questa settimana chi scrive ha contattato diverse famiglie di Gaza ed ha chiesto di parlare con i bambini. Le risposte che ho ricevuto sono davvero terrificanti. Ho parlato con dieci bambini e sono rimasto scioccato di scoprire che sette di loro mi hanno detto che la loro dieta nelle settimane precedenti consisteva essenzialmente di tè in aggiunta a qualche pomodoro.

Gli adulti, specialmente i genitori, non avrebbero rivelato le dimensioni della tragedia che si sta sviluppando. Loro dicono solo "al hamdulillah" (grazie a Dio). Ma il tono delle loro voci ci dice che sono davvero allo stremo.

La Striscia di Gaza nel più grande campo di detenzione del mondo

Il duro blocco di Gaza non è iniziato a metà Giugno, quando Hamas prese il controllo della piccola regione costiera sconfiggendo e scacciando le forze di Fatah sostenute dagli Americani guidati da Muhammed Dahlan, e le coorti che avevano pianificato, con dollari e armi americane, di assassinare la leadership di Hamas per ricevere un certificato di buona condotta dall'amministrazione Bush e da Israele.

Di fatto, Gaza è stata effettivamente sotto assedio dal 2000 quando la seconda Intifada palestinese eruppe. Da allora agli abitanti di Gaza è stata proibita l'esportazione dei loro prodotti e dei loro raccolti.

Inoltre, Israele, che ha raccontato al mondo di aver posto fine alla sua occupazione di Gaza, conserva il pieno controllo del valico di Rafah con l'Egitto, riducendo in questo modo la Striscia di Gaza nel più grande campo di detenzione del mondo.

Per essere brevi, gli abitanti di Gaza vengono spinti in una situazione molto simile a quella che caratterizzò il ghetto di Varsavia. Non viene permesso loro di lavorare (la disoccupazione a Gaza supera il 70%), non gli viene permesso di viaggiare all'estero, non gli viene permesso di entrare in Israele per lavorare, non gli viene permesso neanche di andare al largo per pescare, dato che le unità da guerra israeliane aprono il fuoco su ogni imbarcazione che osi superare di un miglio la spiaggia.

Le misure draconiane e criminali sono intese ad impoverire ulteriormente gli abitanti di Gaza così che non siano più in grado di acquistare cibo.

Lo scopo dichiarato di Israele nell'affamare e tormentare la gente di Gaza è spingerli alla rivolta contro il governo democraticamente eletto, guidato dal movimento di Hamas, e creare un governo quisling che svenderebbe i diritti nazionali palestinesi, compreso il fondamentale diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi scacciati dalle loro case e villaggi dalle gang ebraiche nel 1948, quando Israele è stato creato.

Si crede che due terzi degli abitanti di Gaza siano rifugiati. Pertanto, l'intensa repressione e coercizione esercitata su queste persone è per costringerle a rinunciare al loro diritto al ritorno nelle case e nei villaggi di ciò che ora è Israele.

E' chiaro che Israele sta incessantemente ed efficacemente adottando un approccio nazistoide verso la gente della Striscia di Gaza.

Il governo di Israele, sensibile alle pubbliche relazioni, sta sperando che il mondo non prenda misure attive per mettere in luce lo strisciante genocidio di Gaza. Questa è la ragione per cui sta permettendo l'accesso a limitate consegne di cibo, come farina e olio da cucina a Gaza, per evitare una possibile protesta internazionale.

Comunque le forniture sono scarse e non soddisfano i bisogni nutrizionali di base della grande maggioranza dei bambini di Gaza.

Sfortunatamente l'agenzia ONU per i profughi (UNRWA) sembra essere connivente e complice con Israele nel mantenere la tragedia in corso a Gaza sotto il massimo silenzio.

I funzionari UNRWA rilasciano futili dichiarazione di tanto in tanto, avvertendo di una imminente "crisi umanitaria" a Gaza. Ma l'agenzia dell'ONU spesso evita di dire come stanno davvero le cose, probabilmente per timore di irritare Israele e gli Americani, a cui evidentemente non piace sentire che parole come "digiuno, e campi di concentramento", a proposito della situazione a Gaza, arrivino fino all'attenzione dei media internazionali.

Israele è senza dubbio il principale responsabile di questa tragedia di Gaza, dato che sta a esso permettere agli abitanti di Gaza di ottenere cibo ed esportare i loro prodotti, e specialmente le derrate agricole verso la West Bank. Un tale passo non costerebbe niente a Israele, aiuterebbe gli abitanti di Gaza ad ottenere qualche soldo per nutrire i loro bambini.

Ma Israele, come sempre, ha evidentemente scelto di rimanere fedele alla sua lunga tradizione di spietatezza e depravazione morale, non diversamente da come i nazisti trattavano le loro vittime.

Abbas e l'amministrazione USA colpevoli come Israele

Ma Israele non è il solo colpevole in questa tragedia. Gli USA sono in effetti altrettanto criminali, dato che l'amministrazione Bush sta invitando Israele a mantenere la pressione su Gaza.

Di fatto, funzionari americani continuano a congratularsi con i loro colleghi israeliani per il "successo" del blocco di Gaza. Mi chiedo che tipo di politici sono quelli che si felicitano vedendo bambini che muoiono di inedia. Sono esseri umane o bestie cannibalesche? Questa domanda andrebbe rivolta a Condoleeza Rice, il cui comportamento verso il popolo palestinese è probabilmente mille volte peggiore del comportamento del peggiore padrone di schiavi bianco verso i suoi antenati.

Forse è ingenuo fare appello al senso di giustizia e di moralità della Rice, dato che i suoi precedenti manifestamente criminali verso i Palestinesi non lasciano dubbi sul carattere amorale e crudele della donna.

Ma se l'amministrazione Bush, che sta conducendo un olocausto in Iraq, e Israelem che sta eseguendo una pulizia etnica in Palestina nel nome del nazionalismo ebraico, possono essere scusati dato che da governi crudeli possono venire solo atti crudeli, il regime palestinese di mahmoud Abbas non ha alcuna scusa per la sua complicità con Israele contro lo stesso popolo che dice di servire.

Questo comportamento, che include il tacito e implicito incoraggiamento a Israele a stringere ulteriormente il blocco di Gaza, e mantiene centinaia di migliaia di persone a Gaza nella fame e nel tormento, è tipico dei quisling e degli agenti dell'occupazione straniera.

Chiaramente Abbas e i suoi consiglieri hanno molto da spiegare al popolo palestinese. Hanno anche molto da farsi perdonare. Almeno se conservano ancora qualche pudore.


Tradotto dall'inglese da Gianluca Bifolchi, un membro di Tlaxcala ( www.tlaxcala.es ), la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questa traduzione è in Copyleft per ogni uso non-commerciale : è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne l'autore e la fonte

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Strangolando quasi a morte Gaza mentre si pretende di essere le vittime.

Strangolando quasi a morte Gaza mentre si pretende di essere le vittime


by Khalid Amayreh, xpis.ps

dalla Gerusalemme Est Occupata

Nessuno è entusiasta riguardo l'ultima escalation di violenza nella Striscia di Gaza, eccetto forse i mercanti di guerra di Tel Aviv, gli americani alle loro spalle e traditori arabi e palestinesi che farebbero qualsiasi cosa e andrebbero oltre ogni limite per compiacere i loro padroni di Washington.
In Israele, la Striscia di Gaza sta diventando l’argomento principale delle elezioni, in una terra profondamente minacciata da estremismi politici e religiosi.

I rappresentanti politici israeliani, di destra e di sinistra, stanno promettendo al pubblico ebraico che essi distruggeranno Gaza e uccideranno imprecisate migliaia di poveri abitanti di Gaza se solo saranno eletti nelle prossime consultazioni del 10 febbraio.
Tzipi Livni, capogruppo del Partito Kadima, è stato riportato che abbia detto, il 21 dicembre, che se lei diverrà il Primo Ministro d’Israele distruggerà il Governo di Hamas a Gaza, utilizzando misure militari, economiche e diplomatiche.

Simili commenti sono stati diffusi anche da altri leaders israeliani, cosa che delinea chiaramente l’istinto cannibalistico e il fanatismo sciovinista che permeano gran parte della società ebraica israeliana.

Dopo tutto, l’esperienza dimostra che più razzista, criminale, “al vetriolo” un politico israeliano è percepito, maggiori possibilità di essere eletto avrà.
Al contrario, un politicante israeliano che invochi un approccio umano nei confronti dei palestinesi, come, per esempio, il richiamo a rimuovere l’assedio filo-nazista imposto al milione e mezzo di innocenti abitanti di Gaza, commetterebbe un suicidio politico. Un politico del genere sarebbe immediatamente chiamato “Ebreo che odia se stesso”, “Sostenitore di Hamas”, o perfino “Nazista”.

Tale premessa è essenziale per comprendere l’attuale situazione in Gaza, come pure l’enorme macchina della propaganda israeliana, che vorrebbe farci credere che Israele sia la vittima di un’aggressione e che i palestinesi sono gli aggressori. Israele dichiara sino alla nausea che il suo nazi-assedio di Gaza, che è una violazione delle leggi internazionali, sia la risposta al lancio dei poco dannosi e artigianali razzi Qassam da parte della guerriglia palestinese.

Questa è semplicemente una grande bugia. Il blocco israeliano di Gaza fu imposto subito dopo la vittoria di Hamas alle elezioni del gennaio 2006, e il suo scopo principale fu di punire, cosa del tutto internazionalmente inaccettabile, la popolazione di Gaza e i palestinesi in generale per l’elezione di un Governo sgradito a Israele.
Infatti, alcuni leader israeliani ammisero che Israele voleva "mettere i palestinesi a dieta", un’espressione eufemistica che denota la susseguente e continua pratica di affamare, uccidere, far imbestialire la gente di Gaza, molto similmente a come i nazisti fecero ai giudei del ghetto di Varsavia nel ’42-’43.

Determinati a sopravvivere, nonostante la cattiveria di un mondo crudele che predica i diritti umani mentre spezza vite umane, gli abitanti di Gaza si sono appellati a chiunque sul pianeta volesse ascoltare, ma senza profitto.

Fu solo dopo che divenne chiaro come Israele fosse maledettamente disposta a distruggere Gaza e i suoi abitanti attraverso un lento processo di sterminio, che essi iniziarono a lanciare queste grandi armi psicologiche, le quali infliggono pochi danni e raramente causano perdite sul territorio israeliano.

A giugno Hamas si accordò per la “fine di ogni azione bellica e atto ostile” contro Israele, in cambio della reciprocità israeliana e la rimozione dell’assedio ermetico della Striscia, cosa che distrugge l’economia e causa la morte di centinaia di persone innocenti.

Nonostante ciò, invece di trattare con buona volontà, con la sensibile mediazione egiziana, Israele non ha tolto mai l’assedio né ha permesso la riapertura dei passi di confine.
Usando le parole di un giornalista di Gaza, Israele è ricorsa alla tattica di “strangolamento quasi a morte di Gaza”, impedendo il trasporto a Gaza della maggior parte degli articoli e dei prodotti, da quelli vitali medici ai prodotti alimentari.

Oltre ciò, Israele ha violato sensibilmente il cessate il fuoco svariate volte, uccidendo almeno 49 palestinesi, dal 19 giugno quando l’armistizio è iniziato sino al 19 dicembre quando è terminato.

Durante questo periodo non un solo civile israeliano è stato ucciso dalle fazioni palestinesi di Gaza.

Di conseguenza, non resta che chiedersi cosa ci si aspetti dall'Autorità palestinese in Gaza nel momento in cui Israele in realtà dice che ci sono solo due scelte, o morire di una lenta agonia a causa di questo assedio criminale, o essere uccisi e decimati dallesercito di occupazione israeliano.

Pochi mesi fa, chi scrive si è appellato a un rabbino della Cisgiordania per chiedere al suo governo la fine l'assedio di Gaza e consentire normali attività economiche tra Gaza e il mondo esterno.

Lo assicurai che se Israele dovesse effettuare tale passo, vi sarebbe un arresto totale di tutti gli attacchi e le attività ostili contro insediamenti israeliani al confine con il territorio costiero.

Com'era prevedibile, il governo israeliano ha respinto la proposta, dicendo al rabbino che essi avevano rispettato il loro impegno.

Purtroppo, a Israele è consentito tenere alla fame e assassinare i gazesi, grazie a un mondo ipocrita i cui leader vanno dicendo che Israele "ha il diritto di difendersi", mentre si ignora completamente il fatto che anche i palestinesi hanno almeno un pari diritto alla vita e alla dignità umana.

Quanti leader occidentali hanno avuto il coraggio morale di visitare la Striscia di Gaza e visualizzare sul posto l’olocausto al rallentatore?

Quanti leader occidentali hanno osato esprimere la politicamente innocua ma equilibrata posizione che Israele deve revocare l'assedio su Gaza e i palestinesi devono smettere i loro quasi innocui attacchi a Israele?

Perché Tony Blair va dicendo che Israele ha il diritto di bombardare Gaza? Egli è completamente ignaro dell'esistenza di 1,5 milioni di esseri umani che sono stati costretti in una situazione che in realtà non differisce molto nella forma da quella in cui si trovarono gran parte degli ebrei europei diversi decenni fa?

E cosa pensare di Sarkozy, che pretende di rappresentare l'illuminazione occidentale? Cosa pensare dei leader degli Stati europei? Sono tutti contenti di vedere la popolazione di Gaza brutalizzata e uccisa da un crimine contro l'umanità, altrimenti noto come Israele?

Hanno tutti ceduto a una morale insensibile e cieca di fronte a uno Stato malvagio che pretende di essere la luce delle Nazioni, mentre pensandoci si comporta e di agisce molto più come il Terzo Reich?

Be', vergogna su voi tutti. La storia non sarà gentile nei vostri confronti.

Khalid Amayreh


Link originale :

http://www.xpis.ps/

Traduzione a cura di TerraSantaLibera.org: http://www.terrasantalibera.org/StrangolandoGaza.htm


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C

Palestina occupata: annullata messa
di mezzanotte per protesta

all'assedio sionista


Giovedì - 25 Dicembre 2008 - 10:02
Sample ImageGAZA- I cristiani di Gaza dimostrano al mondo con un'azione sigificativa la loro protesta per l'assedio spietato della Striscia. Ierisera non è stata celebrata la tradizionale messa di mezzanotte della vigilia di Natale a Gaza. Lo ha annunciato padre Manuel Musallam, parroco della Santa Famiglia, nella Striscia di Gaza, in un comunicato diffuso ai giornalisti affermando che la scelta è stata fatta per protestare contro il blocco della Striscia imposto da Israele. Contattato dall'agenzia Misna, padre Manuel spiega: "Come possiamo festeggiare la nascita di Gesù, mentre tutto attorno a noi è oscuro e in rovina? Non c'è pane, non c'è acqua da bere, i genitori non hanno niente da poter donare ai figli". Senza nascondere nel tono della voce la tristezza per l'assedio sionista padre Manuel ha aggiunto: "Gaza si trova di fronte al mare, ma noi siamo sommersi dalla marea di lacrime versate da un intero popolo che soffre per la volontà iniqua di questo assedio, che altro non è se non un crimine contro l'umanità". A Gaza vivono quasi 4000 cristiani, circa 300 dei quali sono cattolici mentre la maggior parte della comunità cristiana è greco-ortodossa.

D.
Dopo il massacro

La parte che precede è stata redatta sotto l’emozione del massacro in atto nel periodo dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009. Non ritengo di doverla modificare perché a suo modo è una testimonianza di come un italiano abbia potuto vivere a distanza quell’evento che credo resterà indelebile nella memoria della nostra generazione. Da un punto di vista redazione continua ad essere valida quell’idea che aveva ispirato questo saggio. La menzogna era ed è la costante di tutta la storia di Israele o «entità sionista» come rigorosamente dice sempre la rivista Eurasia. Qui continuiamo a registrare i diversi momenti e le nuove modalità con cui si tenta di cancellare la memoria dei vinti. Altro che “assassini della memoria”! Se il termine può mai avere un senso esso lo trova tutta nella politica culturare e mediatica israeliana.

1. La cancellazione della nakba nei libri delle scuole israelo-palestinesi. – È di una violenza inaudita, grottesca, la pretesa che i palestinesi non debbano ricordare la Nakba. Secondo il modo di intendere degli hasbaroti angelici dovrebbero applaudire per essere stati cacciati di casa e massacrati. Un sadomasochismo di stato. Anche questo è Israele.

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