venerdì 20 giugno 2008

Giornalisti: 20. Alberto Stabile preso di mira

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Come «Informazione Corretta» e altri media denigrano quanti criticano il sionismo, Israele, e gli Stati Uniti: Ahmadinejad - Alemanno - Aloni - Arbour - Barghouti - Barnard - Berti - Blondet - Burg - Cardini - Carter - Chiesa - Chomsky - De Giovannangeli - D’Escoto - D’Orsi - Facci - Farrahkan - Finkelstein - Giorgio - Grillo - La Russa - Michael Lerner - Gideon Levy - Luzzatto - Man - Moore - Morgantini - Morin - Odifreddi - Oz - Paci - Pannella - Pappe - Piccardo - Pillay - Prodi - Ramadan - Romano - Sabahi - Salamelik - Salerno - Sand - Schiavulli - Shamir - Spinelli - Stabile - Sternhell - Storace - Tizio - Toaff - Tutu - Vanunu - Vargas Llosa - Vattimo - Veneziani - Viola - Zanotelli -
Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
Ed in Italia come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo!
«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).
Come «Informazione Corretta» e altri media presentano Israele, il Medio Oriente e la Palestina: Allam - Battista - Broder - Bordin - Buffa - Bush - Cicchitto - Colombo - Diaconale - Fait - Fallaci - Ferrara - Fourest - Foxman - Frattini - Guzzanti - Israel - Lisistrata - Livni - Loewenthal - Meotti - Morris - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - Palazzi - PanellaPetraeus - Pezzana - Polito - Prister - Ranieri - Rocca - Ronchi - Santus - Sfaradi - Shalev - Steinhaus - Sussmann - Tas - Teodori - Ulfkotte - Volli - Wiesel

Ricerche correlate:

1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Sezioni tematiche. – 2. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 3. L’11 settembre: misteri, dubbi, problemi. – 4. Rudimenti sul Mossad: suo ruolo e funzione nella guerra ideologica in corso. – 5. Free Gaza Movement: una sfida al blocco israeliano di Gaza. – 6. La pulizia etnica della Palestina. – 7. Studio delle principali Risoluzioni ONU di condanna a Israele. – 8. Cronologia del conflitto ebraico-palestinese. – 9. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 10. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 11. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 12. Classici del sionismo e dell’antisionismo: un’analisi comparata. – 13. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; VIII. Morris; – 14. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 15. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 16. La sotterranea guerra giudaico-cristiana dei nostri giorni. – 17. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 18. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 19. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 20. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –


Gli attacchi ad Alberto Stabile non paiono così pronunciati come quelli a Michele Giorgio, Sergio Romano o Umberto De Giovannageli, ma rientrano nella censura dei «Corretti Informatori» che hanno una ben salda visione della Verità alla quale la “testa” di Alberto Stabile o di una Francesca Paci non sembra vogliano “allinearsi”, secondo il modello della Gleichscaltung nazista.

1. La “testa” di Alberto Stabile. – Probabilmente per i nostri «Corretti Informatori» ovvero «Eletti Mentitori» riesce inconcepibile che i piccoli razzi artigianali (i Kassam) tanto spesso imputati ai palestinesi siano un legittimo diritto di resistenza ad un’aggressione iniziata almeno 60 anni fa. Non sono proprio i sionisti i Sacerdoti della Memoria, dell’«Olocausto» non ne hanno fatto una religio a cui nessun visitatore ufficiale si può sottrarre? Ma invece si stupiscono e si indignano se anche i palestinesi si ostina a ricordare al Nakba ed ancora resistono, in pratica simbolicamente, lanciando “razzi” in segno di una “resistenza” mai cessata e destinata, religiosamente, a non cessare mai. Almeno rebus sic stantibus. Un normale giornalista, che non sia già nell’organico del sionismo, non si scandalizza più di tanto mettendo a confronto il soverchiante apparato bellico israelian, fornito perfino di testate atomiche nonchè delle più aggiornate e sofisticate armi statunitensi, e gli spilli, cioè i missili kassam, con i quali i palestinesi testimoniano al mondo la loro perenne condizione di aggrediti e la loro costante volonta di resistere. Il diritti umanitario riconosce come legittima la resistenza degli aggrediti. Tra israeliani e palestinesi non dovrebbero esservi dubbi fra chi sono sono gli aggrediti e chi gli aggressori. Almeno se non si ritiene che i tempi di una guerra siano gli stessi di una partita di calcio. Avendo giocato nel 1967 la loro “guerra lampo” gli israliani pensano che la partita sia chiusa. Ma non la pensano così i palestinesi e sembra un miliardo e trecento milioni di musulmani che hanno assunto la condizione palestinese come una metafora della nostra epoca. Ma perchè solo i musulmani? Potremmo aggiungere anche la restante umanità che pensa sia inaccettabile nel XX e XXI l’epopea della Conquista dell’Ovest, ottenuta con lo sterminio e la pulizia dei nativi d’America. Quanti film ci hanno fatto vedere i cui i bianchi con cannoni e fucili sparano contro pellerossa armati di arco e frecce? Gli americano sono autentici eroi abituati da sempre a giocare ad armi impari. Per non rischiare oggi mandano aerei senza pilota ma radiocomandati dal Dakota a bombardare villaggi afghani. Gli USA e Israele sono grandi alleati per la pelle.

2. Sono impazziti: se la prendono pure con gli alberghi. – Andando al link si trova un articolo apparso su Repubblica in cui il giornalista Alberto Stabile, inviso ai «Corretti Informatori», dedica un servizio ad un albergo in Gerusalemme, magari del tutto ignoto a chi non ha mai messo piede né pensa di mettervi piede in Gerusalemme. Niente di strano. Che dire dei luoghi di Roma ai quali è stata dedicata una letteratura immensa? Ed invece i «Corretti Informatori» se la prendono ancora prima che con il giornalista Alberto Stabile addirittura col l’albergo reo di aver ospitato personaggi non graditi al sionismo. (Ma si apprende proprio nello stesso numero di IC che nello stesso albergo demonizzato forse dalla stessa mano che ha pure alloggiato Tony Blair, ora in affari in una “fondazione della fede” dopo la sua evidentemente necessaria conversione alla Fede cattolica!) Come a dire che se qualche militante di Hamas beve ad una fontana romana, e magari di preferenza ad una stessa fontana, quella fontana è rea per aver fatto bere il militante di Hamas. Se questa non è follia, riesce difficile trovare un altro nome.Sulla “follia” israeliana, come fenomeno alquanto diffuso, ha scritti interessanti articoli Maurizio Blondet. Ne darò il link appena lo ritroverò.

3. La solita musica. – L’Articolo di Stabile offre una nuova prova di ciò che molti dicono, e cioè che Israele è uno stato basato sull’apartheid. I “Corretti Informatori” continuano con la solita cantilena, come se la storia della colonizzazione sionista e dell’occupazione violente dei territori palestinesi non fosse inconfutabilmente documentata. Vogliono rivendicare un diritto preesistente laddove esiste solo un’espropriazione violenta e sanguinaria.

4. Le corrette illazioni. – Nel link si legge una notizia che per noi attiene semplicemente alla politica interna di Israele, che poco ci appassiona e molto ci è estranea. La notizia è data da due diversi giornalista e non si distingue l’una dall’altra se non per il fatto che è scritta da due diverse mani con un diverso stile. I «Corretti Informatori» hanno però già votato la loro inimicia ad Alberto Stabile e quindi per partito preso si mettono a cercare peli nell’uovo per come la notizia è da lui data. Che si capiscano cose diverse per la mano due giornalisti è piuttosto una forzata illazione. Sul merito si capisce che il Likud, verso cui sembra pendere il cuore del «Corretto Informatore», reca una qualche responsabilità per un assassinio politico, quello di Rabin, colpevole di aver tentato la pace con Arafat, una pace che appare quanto mai difficile in un contesto dove il sionismo non è riconosciuto per quello che è, cioè una forma di razzismo. Quanto per intenderci al posto di sionismo si potrebbe dire nazismo e saremmo lì. Ma questo Pippo Pippo non lo sa e crede di esser bello e democratico.

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5. Razzismo moderno. – L’articolo di cui al link riveste il suo interesse nel contesto degli sforzi odierni che gli israeliani vanno facendo per trovare dimostrazioni scientifiche alla continuità biologico-genetica degli odierni coloni ebrei, giunti dai quattro angoli della terra, pretendendo di tornare alla casa del padre biologico dopo 2000 anni. Di queste amenità ha fatto giustizia Shlomo Sand, ma lo stato di Israele dispone di tutto il denaro necessario per finanziare ricerche che forniscano la prova voluta.

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