Testo in progress
Collegando l’evento di oggi che vede l’Imperatore Bush in visita ad una sua marca di confine risultano ovvi i collegamenti con la manifestazione di pochi giorni addietro indetta dal «Riformista». Si era inteso precostituire era una posizione favorevole dell’Italia del governo Berlusconi ad un’aggressione militare all’Iran sul modello dell’Iran e dell’Afghanistan, i cui disastri politici, economici, militari ed umanitari sono davanti agli occhi di tutti. Chiaramente un Pacifici o chiunque altro non può dire che si era indetta una manifestazione per promuovere una guerra all’Iran. La buona retorica insegna che si è sempre a favore del popolo contro cui si fa la guerra e che sarà il primo a soffrire delle sue conseguenze, come sta ancora soffrendo il popolo iracheno dopo la sua liberazione, come stanno ancora soffrendo dopo 60 i palestinesi sul cui territorio è stata instaurata l’«unica» democrazia del Medio Oriente, in attesa che ne seguano presto delle altre, siano esse gradite o meno dagli autoctoni. L’ipocrisia consiste esattamente in ciò: nel portare con la guerra un preteso beneficio, volendo il quale i popoli in questione potrebbero conseguire con il semplice loro diritto all’autodeterminazione. È evidente come la minaccia costituita dall’Iran non sia la presunta atomica che oggi certamente non ha e che si teme possa avere in futuro, mentre un simile timore non si nutre verso Israele, che possiede già oltre 150 testate atomiche nel silenzio colpevole di Europa e Stati Uniti.
Una simile politica non ha altra spiegazione che la capacità lobbistica di Israele di condizionare la politica estera americana e dei suoi servili alleati. Levo alta la mia voce e la mia indignazione morale in segno di contrarietà ed opposizione a questa manovra con la quale si tenta contro la costituzione italiana di condurre in guerra il pacifico popolo italiano. Mi oppongo come cittadino italiano ad una sola identità e fedeltà, come iscritto al Popolo delle Libertà, come elettore di Berlusconi. Non mi sarebbe servito essere elettore di Veltroni per impedire la guerra contro l’Iran. Da destra a sinistra la cecità e l’asservimento in politica estera si distingue poco. Temo che non potrò essere alla manifestazione di popolo vero contro Bush questo pomeriggio per ragioni private, ma non mi stancherò di ricordare a Polito ed altri la loro manifestazione di piazza del Campidoglio nella malagurata ipotesi che centinaia e centinaia di migliaia di morti – come già in Iraq – siano la prevedibile e prevista conseguenza delle loro ipocrisie umanitarie, che non hanno nulla a che fare con i “diritti umani” del popolo iraniano.
Ho potuto partecipare alla manifestazione solo al suo inizio, quando i partecipanti si stavano concentrando in piazza della Repubblica. Chi mi accompagnava non si sentiva bene e siamo dovuti ritornare a casa, dove ho appreso dal tg che la città era blindata per l’arrivo di nostro imperatore Bush. Non sono di buon animo per le prospettive di politica estera e per il ruolo che il nostro governo va assumento. Credo che Frattini sia il peggiore ministro degli esteri che la repubblica abbia mai avuto. Tuttavia, è proprio in momenti come questi che occorre far sentire la propria voce, resistendo oltre il possibile. Mi piace qui citare una frase che prendo da Edgar Morin ma che è di André Chamson:
Penso però all’eroismo dei palestinesi e degli orientali, la cui resistenza è il presupposto necessario a noi europei per recuperare la dignità persa in oltre mezzo secolo di occupazione americana.
(segue)
Una simile politica non ha altra spiegazione che la capacità lobbistica di Israele di condizionare la politica estera americana e dei suoi servili alleati. Levo alta la mia voce e la mia indignazione morale in segno di contrarietà ed opposizione a questa manovra con la quale si tenta contro la costituzione italiana di condurre in guerra il pacifico popolo italiano. Mi oppongo come cittadino italiano ad una sola identità e fedeltà, come iscritto al Popolo delle Libertà, come elettore di Berlusconi. Non mi sarebbe servito essere elettore di Veltroni per impedire la guerra contro l’Iran. Da destra a sinistra la cecità e l’asservimento in politica estera si distingue poco. Temo che non potrò essere alla manifestazione di popolo vero contro Bush questo pomeriggio per ragioni private, ma non mi stancherò di ricordare a Polito ed altri la loro manifestazione di piazza del Campidoglio nella malagurata ipotesi che centinaia e centinaia di migliaia di morti – come già in Iraq – siano la prevedibile e prevista conseguenza delle loro ipocrisie umanitarie, che non hanno nulla a che fare con i “diritti umani” del popolo iraniano.
Ho potuto partecipare alla manifestazione solo al suo inizio, quando i partecipanti si stavano concentrando in piazza della Repubblica. Chi mi accompagnava non si sentiva bene e siamo dovuti ritornare a casa, dove ho appreso dal tg che la città era blindata per l’arrivo di nostro imperatore Bush. Non sono di buon animo per le prospettive di politica estera e per il ruolo che il nostro governo va assumento. Credo che Frattini sia il peggiore ministro degli esteri che la repubblica abbia mai avuto. Tuttavia, è proprio in momenti come questi che occorre far sentire la propria voce, resistendo oltre il possibile. Mi piace qui citare una frase che prendo da Edgar Morin ma che è di André Chamson:
Resistere significa innanzitutto non arrendersi alla persecuzione,
né alla calunnia, né all’ingiuria…
Significa restare come si è fino alla sconfitta.
(segue)
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