domenica 29 giugno 2008

Appello in difesa dell’ambasciatore Sergio Romano

Bozza di testo perfettibile
aperta ai contributi
dei Lettori e dei Soci di

«Civium Libertas»

Versione 1.7
Status: 30.6.08
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Adesioni

APPELLO
per la libertà di pensiero dell’ambasciatore Sergio Romano

In queste giornate di caldo intenso si può leggere sulla Rete un vero e proprio fuoco incrociato contro l’ambasciatore Sergio Romano, colpevole con i suoi editoriali di essere di ostacolo a quanti premono l’acceleratore per un movimento di opinione che induca i cittadini italiani ad accettare l’idea di un impegno militare contro l’Iran. Sembra che nulla si sia voluto apprendere da un identico scenario messo in atto contro l’Iraq. Allora come oggi la manovra si ripete. Saremo ancora distratti oggi come allora ed accetteremo milioni e milioni di morti sulla base di menzogne e per interessi e calcoli altrui ben facili da riconoscere?

Sergio Romano non ha bisogno di difensori. La regola nella preparazione di Appelli è che ci si accordi con un cospicuo numero di firme pesanti che diano il via. Non è il nostro caso. Si tratta invece di una iniziativa spontanea e non coordinata fra lettori di «Civium Libertas» che neppure si conoscono fra di loro. Sergio Romano è un acuto analista di politica nazionale e internazionale. I suoi editoriali si distinguono da quello che sembra essere il leit-motiv della nuova politica estera italiana: sostegno incondizionato ed acritico ad una guerra preventiva contro l’Iran su commissione di Israele. Per questo Sergio Romano è fatto oggetto di quotidiani attacchi con cui si cerca di tappargli la bocca. Gli si contestano aspetti marginali ed estrinseci nei suoi articoli, come il numero esatto delle vittime del massacro di Sabra e Shatila o i veri e giustificati motivi che l’avrebbero determinato. Le sue analisi restano però ineccepibili ed inconfutabili. Le lettere contro di lui inoltrate alla redazione dei giornali dove egli abitualmente scrive hanno il loro polo di aggregazione in centrali lobbistiche, come «Informazione Corretta» o «HonestReportingItalia», i cui gregari vengono istruiti a scrivere contro il bersaglio di volta in volta indicato, questa volta Sergio Romano. Di tecniche e modalità simili, patrocinati anche dai governi e dagli appositi servizi, si può apprendere, ad esempio, leggendo Chalmers Johnson o Mearsheimer e Walt. A questa massa d’urto di attacchi volgari a Sergio Romano se ne affiancano di più defilati, dall’apparenza dotta e criticamente distaccata, ma sono esattamente la stessa cosa ed hanno lo stesso scopo.

Il problema posto in questo nostro Appello ha carattere generale e riguarda molti altri casi di persone meno note di Sergio Romano. Da gran signore Sergio Romano non risponde agli attacchi che sempre più spesso gli vengono rivolte sulla rete e all’indirizzo della rubrica Lettere del “Corriere della Sera”. Al massimo risponde agli argomenti e alle critiche, quando queste gli appaiono oggettivamente fondate ed utile occasione per opportune integrazioni. Purtroppo, non tutti hanno le stesse solide spalle dell’Ambasciatore e l’intimidazione nei loro confronti passa inosservata con sacrificio della libertà di tutti. Di tutti questi attacchi a Sergio Romano ed alle nostre libertà si terrà apposito registro e monitoraggio da questo momento in poi.

Nella serata capitolina organizzata poche settimane addietro da Antonio Polito e Riccardo Pacifici, qualche oratore si era lasciato andare ad un attacco scoperto contro Sergio Romano. È intervenuto prontamente lo stesso Polito a correggere l’incauto manifestante dei diritti umani, dichiarando che Sergio Romano ha ben il diritto di scrivere quel che vuole. L’intervento era così stonato che lo stesso Polito si è sentito costretto a prendere le distanze. I testi sonori dei discorsi sono qui registrati. In Piazza del Campidoglio, dove erano riuniti ebrei ed omosessuali, i diritti calpestati degli omosessuali iraniani hanno riunito il Gotha della politica italiana. Peccato che gli stessi personaggi siano stati di ben diverso avviso quando si è trattato di accogliere le richieste degli omosessuali italiani, che volevano i DICO. Ahmadinejad è stato probabilmente un bugiardo quando ha pensato di risolvere i difficili problemi degli omosessuali dichiarando che in Iran non ve ne sono: ha fatto ridere fragorosamente e forse deliberatamente il pubblico della Columbia University. In Italia ne è invece certa l’esistenza, ma non per questo vengono accolte le loro richieste. Mai però gli omosessuali sono stati tanto utili ai politici quanto in questa torrida estate. I loro diritti disconosciuti forniranno la principale motivazione per una delle guerre più sanguinose di questo secolo.

Abbiamo appena invitato Antonio Polito e tutta la redazione del «Riformista» a firmare questo nostro appello che mandiamo a quegli stessi indirizzi che hanno presumibilmente ricevuto lettere dai Soci delle menzionate centrali lobbistiche. A Polito abbiamo contestato le sue manifestazioni lobbistiche, o almeno filoisraeliane, come egli preferisce si dica. In esse si dichiarava paladino dei diritti umani... in Tibet, ora in Iran, speriamo domani a Gaza. Per la manifestazione antiraniana, prodromica di un intervento militare, abbiamo dovuto redigere un nostro contrappello: Per una pace vera in Medio oriente, cui si rinvia insieme con la nostra puntuale critica ad una manifestazione alla quale non crediamo affatto, ritenendo ben altri i suoi reali motivi. Trattandosi ora di diritti umani in Italia, e cioè del diritto di manifestazione del proprio pensiero – già violato in Germania, in Francia, in Svizzera, in Austria e presto temiamo anche in Italia – attendiamo ora “il Riformista” alla prova della verità: Hic Rhodus, hic saltus!

La tecnica e l’indirizzario di questo nuovo Appello è analoga alla precedente. Ne affidiamo la diffusione ai motori di ricerca i cui tempi sono piuttosto lunghi. Lasciamo alla sensibilità ed all’impegno di ognuno l’ulteriore circolazione del testo. Riteniamo che l’urgenza sia tale da non dover frapporre altro indugio nel manifestare la nostra opposizione ad una manovra che appare chiara e che mira ad una nuova guerra preventiva, per la quale si cerca la copertura mediatica. Invitiamo tutti i concittadini amanti della pace e delle nostre libertà costituzionali ad allertarsi per difendere i comuni diritti, incominciando dal diritto di Sergio Romano a potersi esprimere, illuminandoci con la sua saggezza di esperto diplomatico capace di penetrare i segreti e le oscurità della politica internazionale.

Nota:
- Le revisioni della bozza ed il testo finale tengono conto anche dei testi acclusi alle singole adesioni.


CIVIUM LIBERTAS


Esempi di attacchi concertati contro Sergio Romano:
– Ci paiono ragionamenti sufficienti per inviare e-mail di protesta al direttore del CORRIERE della SERA che affida la rubrica delle lettere dei lettori ad un opinionista di tal fatta. Basta cliccare sulla e-mail la fondo della pagina, per inviare la propria opinione a Paolo Mieli, direttore del CORRIERE della SERA.
– Sergio Romano accusa la “nomenklatura ebraica” italiana di tacitare i "critici" di Israele. Curiosa rimostranza, da parte di chi quasi quotidianamente "critica" Israele sulle pagine del primo quotidiano italiano.
[Ecco il testo di Sergio Romano incriminato dai «Corretti Informatori»: «La diaspora... ha delegato la propria rappresentanza a una nomenklatura che considera antisemita ogni critica indirizzata alla politica israeliana e pretende la redazione di una nuova storia europea del Novecento, scritta alla luce di un solo criterio: l’atteggiamento verso gli ebrei dei governi, degli uomini politici, degli intellettuali. Soggetti a queste pressioni, i governi europei hanno proclamato «giorni della memoria», dedicati alla commemorazione del genocidio ebraico, hanno costruito memoriali, hanno aperto musei della Shoah e hanno approvato leggi che puniscono con il carcere il diniego del genocidio» (Sergio Romano, Aspenia, giugno 2007 )]
Brani tratti dal nutrito archivio di
«Informazione Corretta»
(L’Archivio di IC è pieno di attacchi a Sergio Romano, accompagnati da un espresso invito a scrivere email alle redazioni dei giornali. Il contenuto e la forma di queste lettere lo si può immaginare.)

Sergio Romano recidivo...

– Con questo titolo, di solito adoperato per un criminale, circola nella rete una raccolta di firme contro Sergio Romano ad opera di un’organizzazione che si firma «HonestReportingItalia», la cui attività è caratterizzata dal seguente ordine di scuderia inviato ad ogni iscritto, in apertura di lettera, ben evidenziato: «Dear Antonio, Vorrei ricordarvi che l'efficacia della nostra iniziativa è strettamente legata al numero delle lettere inviate ai media. Vi invito pertanto personalmente ad un'attiva partecipazione, tramite le vostre lettere, ogni qualvolta riceverete il comunicato». A questa direttiva segue ancora più evidenziata la seguente: «AVVERTENZA PER I SOCI Ogni lettera inviata ai giornali, ogni scambio che eventualmente si instauri con i giornalisti, sono RIGOROSAMENTE INDIVIDUALI. In tali lettere si deve far riferimento ESCLUSIVAMENTE all'articolo o al servizio che si vuole criticare, e NON ad eventuali lettere di/risposte ad altri soci di cui si sia venuti a conoscenza. L'uso di questo genere di scorciatoie È FORTEMENTE CONTROPRODUCENTE E VA ASSOLUTAMENTE EVITATO. Dichiararti come parte di un gruppo organizzato diminuisce l’impatto della campagna». Vera e propria lobbying, secondo modelli forse in voga negli USA, ma estranei al nostro senso di civiltà, che considera ciò alla stregua di un mettere alla berlina o alla gogna il prossimo, in questo caso colpevole di esprimere un’opinione non gradita.

Appassionato cultore delle critiche senza se e senza ma alla politica estera dell’America di Bush e a quella israeliana in Medio Oriente. Ebbene il lettore deve fidarsi delle analisi di politica estera di un Romano o non deve piuttosto pensare che la cosa puzza un po’ di petrolio Eni?
L’Opinione del 3 maggio 2008

Non c’è bisogno di essere particolarmente intelligenti per dedurre che cosa derivi da queste pretese: la pura e semplice soppressione dello stato d’Israele. Se era questa la prospettiva che Romano intendeva illustrare, non c’era bisogno di un libro: bastava un discorso di Mahmoud Ahmadinejad o la lettura della “carta costituzionale” di Hamas o anche di Fatah
Il Foglio del 27.11.2007

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Così facendo renderai pubblica in modo onesto e civile la tua posizione di cittadino amante della pace e dei diritti costituzionali di ognuno senza adottare il metodo della denigrazione, delazione e diffamazione che è seguito dalle lobbies della guerra.

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puoi aggiungere un breve testo di commento e motivazione della tua adesione.
Le Adesioni possono essere ritirate ed i testi inviati
possono essere rivisti e perfezionati in un secondo tempo
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Aggiornamenti al 22.7.08

Guido Bonali,
- Medico, Fiorenzuola (PC)
Aderisco all’appello per Sergio Romano, anche se non condivido molto di quello che egli sostiene, perché i sionisti vorrebbero chiudergli la bocca onde meglio poter continuare a perpetrare i loro crimini ANTISEMITI (innanzitutto contro i Palestinesi, che sono indubbiamente semiti non meno degli Ebrei).
Alessio Brignone,
- Aprilia
Accolgo con entusiasmo l'invito apparso su RINASCITA del 1° luglio c.a ed esprimo la mia totale e piena solidarietà all’ambasciatore Sergio Romano per il coraggio e l’onestà intellettuale che lo pongono fuori dal pensiero unico che vorrebbe dominare le coscienze.
Antonio Caracciolo,
- Docente ricercatore di Filosofia del diritto, Roma La Sapienza.
Dal mio Monitoraggio di alcuni siti lobbistici risulta senza ombra di dubbio un grave condizionamento di tutto il sistema italiano dell’informazione sul Medio Oriente. In particolare, si va creando ad arte un clima per fare accettare alla maggior parte del popolo italiano l'idea di una nuova guerra preventiva questa volta contro l’Iran. Sergio Romano è fatto oggetto di continui attacchi per aver compreso ciò e per volerne tenere informati i suoi lettori.
Sebastiano Cosenza,
- Libero professionista, Milano.
Anche se il signor Sergio Romano ha le spalle così larghe da potersi caricare le critiche del solito gruppo organizzato dei “liberi correttori” (del pensiero altrui), ritengo doveroso esprimere la mia solidarietà, anche se è triste ammettere che l’onestà intellettuale debba avere tale incoraggiamento. D’altra parte, Il Ministero della Verità ha molti dipendenti a libro paga.
Piersabatino Deola,
- Assemini (CA)
Aderisco e sottoscrivo la campagna contro la guerra all'Iran e contro tutte le guerre che i terroristi USraeliani hanno fatto, fanno e vogliono fare.
Sono la bellezza di ottanta dalla fine della seconda mondiale.
Roger Alfred Etter,
- Lugano (Svizzera)
Aderisco alla petizione a favore dell’ambasciatore Sergio Romano.
Joe Fallisi,
- tenore, Baranzate (Milano)
Aderisco certamente. In Italia siamo a un tale livello di servilismo della canaglia ”intellettuale” nei confronti dei pulitori etnici e delinquenti sionisti, che persino a un moderatissimo Sergio Romano si vorrebbe mettere la museruola. Mi auguro che sempre più uomini e donne si sveglino dal sonno catodico e prendano posizione contro i koshercriminali e tutti i loro complici di "destra", di "centro" e di "sinistra". PALESTINA LIBERA! GUERRA ALLA GUERRA!
Enzo Franceschini,
- Impiegato
ADERISCO ALL’APPELLO PER SERGIO ROMANO…
…. LA LIBERTA’ DI PENSIERO EVIDENTEMENTE NON VALE QUANDO SI PARLA D’ISRAELE
GIU’ LE MANI DALL’IRAN.
Dott. Carlo Gariglio,
- Segretario Nazionale Movimento Fascismo e Libertà.
www.fascismoeliberta.info
www.lavvocatodeldiavolo.biz
http://www.zoopolitico.it/blog/carlo-gariglio
Aderisco all’appello per Sergio Romano in nome di quanti non si rassegnano alla dittatura mondiale sionista.
Michele Maioli,
Aderisco all’appello per Sergio Romano.
Carla Manno,
- Universitaria
Aderiamo alla lista di coloro che sostengono l’ambasciatore Romano.
Mauro Manno,
- Insegnate
Aderiamo alla lista di coloro che sostengono l’ambasciatore Romano.
Alberto B. Mariantoni,
- Politogo, Ginevra.
Aderisco fermamente all’appello in difesa di Sergio Romano. No ad una nuova e gratuita guerra degli USA nel Vicino Oriente, questa volta contro l'Iran.
Carlo Martini,
- Studente, membro della redazione di
www.comedonchisciotte.org
Esprimo piena solidarietà a Sergio Romano, e la più netta condanna per ogni lobbismo volto a limitare la libertà d'espressione.
Alessandro Mezzano,
Esprimo tutta la mia solidarietà a Sergio Romano, vittima della propaganda Israeliana che promuove l'ipotesi di una guerra "preventiva" contro l'Iran.
Per difendere gli interessi e le mire espansionistiche del sionismo, non ci si fa scrupolo di innescare una possibile 4° guerra mondiale.
Claudio Mutti,
- insegnante, Parma
La libertà di espressione del prof. Sergio Romano è minacciata da una mafia di delinquenti liberticidi e guerrafondai che vorrebbe manipolare a proprio piacimento l'opinione pubblica italiana, al fine di farle accettare come legittima una nuova aggressione sionista, stavolta contro la Repubblica Islamica dell'Iran.
Aderisco perciò all'appello di solidarietà.
Gianfranco Pellegrini,
Sono disposto a dare il mio appoggio a Sergio Romano che ritengo persona equilibrata, onesta, aliena da ideologie ed ottimo editorialista.
Emanuele Pigni,
Aderisco volentieri all’appello a favore di Sergio Romano, uno dei commentatori della politica internazionale più lucidi e più sinceri, che ha il solo torto di non cantare nel coro di quanti vorrebbero altre guerre di aggressione per interessi geopolitici inconfessabili, giustificate con menzogne.
Lino Rossi,
- Libero professionista, Sant’Arcangelo di Romagna
«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
Il trattato di Lisbona, che nel nome della SANTA lotta senza quartiere al terrorismo darebbe ragione ai guerrafondai ed agli speculatori, NON è ancora stato ratificato e NON è ancora entrato in vigore quindi ... NON è ancora stato abrogato l’art. 11 della nostra Costituzione.
Esprimo solidarietà a Sergio Romano.
Paola Santamaria,
- Fisioterapista
Aderiamo alla lista di coloro che sostengono l’ambasciatore Romano.
Roberta Simini,
Sono solidale con l’ambasciatore Sergio Romano che stimo grandemente.
Alexander M. Synge,
- Traduttore
Aderisco alla difesa di Sergio Romano.
Terra Santa Libera,
– Redazione
Esprimiamo la piena solidarietà a quest’iniziativa in difesa della libertà d’espressione del prof. Sergio Romano, come di quella di chiunque altro. Il sionismo è come una mela bacata, i cui vermi ideali hanno divorato l’intelletto di molti, ma che è destinata a marcire e dissolversi senza lasciare frutto. Invitiamo chi sia ancora intellettualmente onesto a contribuire nella divulgazione della verità sui crimini Usa-Israeliani, per contrastare quanto più possibile la macchina da guerra mediatica, che vorrebbe arruolare tutti nelle campagne coloniali del terzo millennio, per la dittatura globale unica.L’inerzia e la vile indifferenza costeranno care a tutti.
Fiore Tortoli,
- Impiegata, Roma
Aderisco fermamente all’appello in difesa di Sergio Romano e alla campagna contro un'eventuale guerra all'IRAN, Stato che non ha aggredito nessuno a differenza di chi ne vorrebbe rovesciare il regime, USA ed Israele, con lo scopo di annientare un possibile futuro rivale all'egemonia atomica di Israele nella regione e per poter mettere le mani su un'altro paese con grandi risorse petrolifere, dopo aver fatto stessa cosa all’Iraq.
Enrico Viciconte,
Aderisco.

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