domenica 29 giugno 2008

ADL: 24. Abraham Foxman e le sue trasferte in Italia

Come «Informazione Corretta» e altri media presentano Israele, il Medio Oriente e la Palestina: Allam - Battista - Colombo - Bordin - Buffa - Diaconale - Fait - Ferrara - Foxman - Frattini - Israel - Livni - Loewenthal - Morris - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - PanellaPezzana - Polito - Prister - Santus - Shalev - Volli
Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
Ed in Italia come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo!
«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).
Come «Informazione Corretta» e altri media denigrano quanti criticano il sionismo, Israele, e gli Stati Uniti: Arbour - Blondet - Burg - Caio - Cardini - De Giovannangeli - D’Orsi - Facci - Finkelstein - Giorgio - Morgantini - Odifreddi - Paci - Pappe - Romano - Sabahi - Sand - Spinelli - Stabile - Storace - Tizio - Vattimo -

Ricerche correlate:

1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Indice-sommario. – 2. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 3. La pulizia etnica della Palestina. – 4. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 5. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 6. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 7. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; – 8. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 9. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 10. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 11. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 12. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 13. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –

La nozione di antisemitismo da corretto principio volto ad impedire che nella società si producano fenomeni di discriminazione e persecuzione verso determinati strati sociali, non necessariamente identificabili con cittadini di religione ebraica, è diventato un grimaldello ideologico con il quale si reprime ogni forma di critica e di dissenso al solo scopo di produrre vantaggi e benefici allo stato di Israele, condannato innumerevoli volte dall’Onu per violazione dei diritti umani. Proprio per questo l’ONU è diventato esso stesso oggetto di una campagna di denigrazione, diffamazione, delegittimazione. Diventa sempre meno chiaro a quale identità ebraica si riferiscano organizzazioni come l’ADL, visto che ne esistono di varie e contrapposte, fra cui quella richiamata da Avraham Burg che si è sempre rifiutato di modellare la sua identità sull’«Olocausto», che con il tempo si è trasformato in una clava morale contro la memoria dei nostri antenati. A voler essere rigorosi i veri semiti sono in Israele i palestinesi ed antisemiti sono invece gli israeliani antipalestinesi: implicitamente, a dirlo è lo storico ebreo Shomo Sand, non a caso soggetto ad aspri attacchi da parte del movimento sionista. Dalla Nakba in poi i palestinesi sono stati scacciati dalle loro case e dai loro villaggi e di essi è stata fatta “pulizia etnica”, un crimine contro l’umanità. Di questi crimini l’ADL non sembra si sia mai interessata. L’ADL è diventato un formidabile centro di accuse, con redazione di liste nere, ma non sembra che vi sia nessun altra istituzione che possa chieder conto all’ADL del suo operato.


Versione 1.3
Status: 12.10.08
Sommario: 1. Cosa fanno a Palazzo Chigi? – 2. Diventerà reato negare l’«Olocausto»? – 3. La politica estera dell’ADL. – 4. La mani di Foxman sulla Svizzera. – 5. La voce che si sente dall’America. – 6. La meccanica della delazione. – 7. La guerra giudaico-cristiana di Foxman. – 8. Non si sa mai. –

1. Cosa fanno a Palazzo Chigi? – La nota di agenzia è allarmante (ma si veda anche lil Comunicato ADL) perché parla di contrasto dell’antisemitismo senza dire niente di più preciso. Il cittadino può pensare che si intendano abrogare o aggirare quegli articoli della costituzione che garantiscono ad ognuno libertà di manifestazione del proprio pensiero o dell’articolo 3 della costituzione che sancisce l’eguaglianza fra tutti i cittadini senza fissare privilegi per determinate categorie o strati di società. Restiamo in fiduciosa attesa per capire quali siano i concreti pericoli che incombono in Italia sugli ebrei e quali siano le misure che si intendono prendere per la loro tutela. Noi non riteniamo, anche se lo temiamo, che debbano essere introdotti principi liberticidi che la Israel Lobby ha prodotto in paesi come la Germania, l’Austria, la Francia. Riporto testualmente di seguito la nota di Agenzia:
Roma, 26 giu. (Apcom) - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Direttore Esecutivo dell'Anti-Defamation League (ADL) Abraham Foxman, accompagnato da una delegazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane composta dal Presidente Renzo Gattegna, dal Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, dal Presidente della Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici e dall’On. Alessandro Ruben. Il Presidente del Consiglio, si legge in una nota, ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’impegno che da oltre 90 anni l’ADL porta avanti nel contrastare l’antisemitismo, il razzismo ed ogni forma di intolleranza e discriminazione.

Abraham Foxman ha manifestato grande soddisfazione per l’impegno concreto del Presidente Berlusconi nel contrastare questi fenomeni e nel mantenere viva la memoria dell’Olocausto anche nelle generazioni più giovani ed in quelle future. Nel colloquio è stata espressa preoccupazione per gli episodi di antisemitismo in Europa e sottolineata la necessità di contrastarli adeguatamente.

Nel corso dell'incontro sono stati anche esaminati alcuni temi internazionali quali il processo di pace in Medio Oriente e tutti i partecipanti hanno esortato il Presidente Berlusconi ad assumere una forte iniziativa per promuovere la pace nella regione Sia Foxman che gli esponenti della Comunità Ebraica italiana hanno infine espresso forte apprezzamento per la ferma posizione assunta dal Presidente Berlusconi verso le minacce proferite dall’Iran nei confronti di Israele.

Il ruolo dell’ADL e di similari organizzazioni nel contesto americano è stato descritto dagli studiosi Mearshemer e Walt. La nota di agenzia è inquietante nella sua genericità. Ricordo al presidente Berlusconi di essere ancora Coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà nonché suo fedele elettore. Resto con apprensione in attesa di quali misura si intendano adattore. Nella scorsa legislatura si è stato ad un soffio con Mastella dall’introduzione di una legge che avrebbe posto limiti alla ricerca storica ed avrebbe introdotto il principio della verità di stato. Ad esempio, ci si chiede se un’opera come quella di Raul Hilberg, da cui discendono tutte le altre pubblicazioni sull’«Olocausto» è suscettibile a normale critica scientifica e storica, o debba essere considerata un’opera talmudica posta a fondamento di ogni ulteriore ricerca. Ancora a Mastella si deve un regime di pensioni privilegate per un determinato numero di persone sulle quali si era già pronunciato l’INPS non riconoscento loro un trattamento più favorevole rispetto ad altri cittadini in analoghe condizioni. Solo con una legge ad hoc si è superato quello che per l’INPS era un ingiustificato trattamento di privilegio. Sono alcuni esempi che suscitano apprensione nei comuni cittadini italiani. In questa scheda, senza eccessivi commenti, verrano registrate tutte le note di agenzie che daranno notizia di ciò cheil governo sembra aver promesso all’ADL a danno, parrebbe, dei diritti di cui possono godere i restanti cittadini, non protetti da un’organizzazione secolare come l’ADL, ramificata in ogni paese, fra cui l’Italia.

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2. Diventerà reato negare l’«Olocausto»? – Nella scorsa legislatura, grazie e Mastella, promotore Alessandro Ruben, messo in Lista per il Popolo delle Libertà ed ora in parlamento, si era tenato nel gennaio del 2007 di far passare una legge liberticida che aveva messo in allarme tutta la comunità degli storici.
Alessandro Ruben, promotore della legge, riferisce che Mastella ha subito accolto il progetto che porterà il prossimo consiglio dei ministri.
Ci riproveranno adesso, magari ritenenendo di avere la maggioranza adatta ed il governo amico. Cosa si saranno detti Berlusconi e la delegazione ADL, di cui Ruben è o era il rappresentante italiano? Siamo orfani tutti noi altri? Se si voleva un esempio di come operano le lobbies, eccolo fornito da una discreta agenzia di stampa. Per sapere alcune cose che sono destinate a diventar legge dello stato la segretezza è possibile fino ad un certo punto! Dopo la legge Mancino avremo anche una legge Ruben? Dovremo andare in esilio, magari in Iran o in Russia, per poter pensare liberamente senza rischiare solo per questo la galera? O Siilvio, è questa la “libertà” che ci porti?

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3. La politica estera dell’ADL. – È incredile la saccenza con cui Foxman pretende di dettare l’agenda al governo italiano. Sarebbe da chiedersi innanzitutto cosa è l’ADL. Ammesso e non concesso che si tratti di un’attività lecito in ambito privato, resta poi da capire come e con quale legittimazione indichi linee di politica estera per giunta a governi di paesi di cui non è neppure cittadini. A questo punto non si vede perché un eguale diritto non possano averlo presidenti di circoli cinofili o bocciofili, o associazioni per la raccolta dei funghi.

4. Le mani di Foxman sulla Svizzera. – Dopo l’Italia anche la Svizzera. È incredibile come una associazione di diritto privato quale l’ADL pretenda di condizionare anche l’attività di un governo da sempre indipendente e neutrale quale si pensa sia la Svizzera, da cui un Jürgen Graf deve pur tuttavia vivere in Esilio. Il libro di Finkelstein narra come le banche svizzere siano state letteralmente svaligiate dalle pretese di varie organizzazioni. Non pare che la cosa sia finita.

5. La voce che si sente dall’America. – Non dobbiamo dimenticare che Foxman ha avuto da Veltroni da massima onorificenza capitolina. E dunque è uno di noi: un romano de Trastevere! Quindi è giusta che si tenga conto delle sue mosse. Qui si lamenta e trova in ciò una manifestazione dell’onnipresente “antisemitismo” consistente in una serie di vignette che descrivono l’influenza della Israel lobby in ogni campagna presidenziale, secondo quanto hanno ben documentato Mearheimer e Walt. Si badi vignette che sono espressione di libertà quando sono caricaturali della figura di Maometto, che per la religiosità musulmana non può essere ritratto in nessuna forma, mentre sono “antisemita” quando sfiorano soggetti ebrei: due pesi due misure.

6. La meccanica della delazione. – Tempo fa Maurizio Blondet scrisse di come aveva scoperto di essere negli elenchi dell’ADL e come questi elenchi siano nutritissimi. Se si va al link si può scoprire come è facile fare segnalazioni, fondate o meno che siano. Quali inquietudini e perplessità una simile prassi susciti è facile da immaninare. Si noti che in molti paesi la contestazione di “antisemitismo” costituisce titolo penale per un’incriminazione. Se poi a certificare il titolo di reato è un’organizzazione riconosciuta come l’ADL diventa ancora più facile immaginare a quali pericoli siano esposti comuni e ignari cittadini. Se dovessimo applicare a Foxman, grazie a Veltroni fatto cittadino onorario di Roma, i normali criteri del garante sulla privacy o sul trattamento dati, il cittadino romano acquisito dovrebbe fornire più di una risposta appena messo piede nella sua città adottiva, cioè Roma. Ma sappiamo che le cose di questo mondo non vanno sempre per il verso che noi desideriamo.

7. La guerra giudaico-cristiana di Foxman. – Aspetto gli sviluppi di una nuova conflittualità fra ebrei e Vaticano a proposito di Pio XII, ma non solo. La questione in sé mi appassiona poco, quasi che di tutta la immane tragedia che ha distrutto e travagliato l’Europa dal 1914 al 1945 il capitoletto sugli ebrei fosse il solo dato che conti. Non già i silenzi di Pio XII, ma i cedimenti del Vaticano verso il sionismo in questo dopoguerra non sembrano aver fruttato gran che alla diplomazia pontificia. Di Foxman mi piace ricordare che su pressione della comunità ebraica romana gli è stata conferita da Veltroni la cittadinanza onoraria e la lupa capitolina, cioè la più alta onorificenza cittadina. Forse non si immaginavano che avrebbe mancato di riguardo al papa, cioè al vero monarca in Roma. Ben gli sta. La questione, se dura e si sviluppa, giustificherà non questo paragrafo alla voce Foxman, ma un apposito ed autonomo post con titolo già immaginato: La guerra giudaico-cristiana, anche in confutazione polemica delle presunte radici giudaico-cristiane che si vorrebbero menzionate nella costituzione europea che è tutta di là da venire. I due termini giudaico e cristiano furono sempre termini di contrasto. Solo l’ideologia olocaustica li ha uniti con un trattino, ma basta poco per far riemergere una conflittualità che è nelle cose e nella loro essenza.

8. Non si sa mai. – La notizia mi giunge direttamente da fonte ebraica o sionista. Non per altra via. Non commento, ma non mi stupisco di nulla. Potrei perfino credere che la notizia sia stata confezionata dalla stessa ADL per incrementare la sua attività. Vera o falsa che sia, la notizia nulla aggiunge o toglie a quelle che sono finora le mie acquisizioni. Per i “Protocolli”, a prescindere dalla sua falsità o meno, trovo che sia un testo interessante e meritevole di esser letto, anche dando per scontato che sia un falso. Si tratta pur sempre del documento di un’epoca. Vattimo si era lasciato andare ad una battuta per il fatto che nei “Protocolli” era in programma la conquista dei media. Considerando la posizione attuale dell’industria mediatica e la forte influenza ebraico-sionista, il filosofo Vattimo aveva semplicemente trovato momenti di verosimiglianza fra la situazione descritta nel 1905 nel Protocolli e la situazione odierna. È antisemitismo questo? Non mi pare, ma solo l’ADL ritiene di poter dare la certificazione DOC.

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