lunedì 2 marzo 2009

Guerre in facebook. I «difensori di Israele» all’attacco contro il web italiano


Ier sera di ritorno da Poggio Mirteto, dove si festeggiava il «Carnevalone liberato» ho trovato in casa aprendo il mio computer un altro carnevale, dove gli “aggressori” erano vestiti da “aggrediti” e “vittime” nonché nelle vesti di “difensori”. Ognuno di noi conosce la favola del lupo e dell’agnello, dove l’inesistente colpa del figlio è fatta ricadere sul padre defunto, la cui colpa è non meno dubbia di quella che si vorrebbe attribuire all’agnellino che si vuol divorare. Se al posto del nomi e dei soggetti della favola si mettono i nomi di Gaza, Israele, sionismo, Nakba, pulizia etnica e così via, si vedrà che la favola ha una sua tragica attualità. Noi stessi facciamo fatica a comprendere il grado di manipolazione a cui siamo quotidiamente sottoposti. Devo alla lettura di un recentissimo libro italiano di Israel A. Shamir la comprensione di un fatto a cui non avevo pensato. Tutti sappiamo dei numerosi casi di pedofilia che hanno devastato la chiesa cattolica negli Usa in particolare. Non molti mesi fa vi è stata anche una discussa trasmissione di Santoro ad “Anno Zero”. Ciò che non avevo pensato è che il caso, certamente deprecabile, potesse rientrare in una strategia di ampio respiro contro la chiesa cattolica che ad esempio si oppose alla guerra contro l’Iraq. Esagero? Sono malato di complottismo?

Seguo ancora Israel A. Shamir che così argomenta. Se vi sono stati anche numerosi casi di sacerdoti cattolici che hanno abusato sessualmente di giovani, perché non rendere singolarmente responsabili i singoli sacerdoti autori della violenza? Perché ne deve rispondere la chiesa cattolica in quanto istituzione? Forse che se un vigile del fuoco si attarda oltre tempo in un salvataggio, abusando della vittima da salvare, a risponderne è il servizio dei vigili del fuoco e non il singolo vigile? Gli esempi qui possono essere innumerevoli ed ognuno si può sbizzarrire. Shamir espone la tesi che sia stato l’ebraismo – o come lo si voglia chiamare, magari sionismo, lobbismo e simili: il diavolo ha nomi molteplici, secondo la narrazione evangelica – a coordinare un attacco sistematico contro la chiesa cattolica. Altri momenti ne sono l’attacco alla figura di Pio XII e proprio in questi giorni l’«operazione piombo fuso sul vescovo Williamson», la cui intervista era stata estorta mesi prima della revoca della scomunica. È un dato acquisito che vi sia un pressoché completo dominio dei mezzi di informazione da parte della “Israel Lobby” (Meahrheimer e Walt) non solo negli Usa, ma in tutto il mondo cosiddetto “libero” e “democratico”, fondato sullo “stato del diritto” e sulla sua “negazione”, come è facile constatare in quei “civilissimi” paesi come la Germania, la Francia, l’Austria, etc., dove ogni anno migliaia di persone vengono incriminate e mandate in galera per meri reati di opinione. In fondo uno stupro è infinitamente meno grave di una “negazione della Shoah”, ammesso che si sappia cosa si debba esattamente intendere per un evento tragico che vede molta confusione di idee e fatta salva la pietà per le vittime, che non dovrebbero mai essere strumentalizzate.

Shamir però mi ha sorpreso per un’altra considerazione. Gli ebrei sono implacabili nel pretendere la “colpa collettiva” per azioni al massimo imputabili ai singoli, ma rifuggono essi stessi nell’assumersi la responsabilità e la colpa per crimini commessi da singoli ebrei. L’Enron – osserva Shamir – è stato “un caso tipico di inganno ebraico”. Per non parlare poi del più recente caso Madoff. Non solo in questi e numerosi altri casi gli ebrei respingono la “colpa collettiva”, ma tacciano di “antisemitismo” se qualcuno si azzarda a constatare che gli ebrei, non meno di quanti fossero i preti cattolici pedofili, sono ampiamente coinvolti. Penso qui al bolscevismo russo, di cui sto leggendo in Solgenitzin. Insomma, non vi è dubbio che siamo ogni giorno manipolati dai cosiddetti mezzi di informazione, che sono in realtà mezzi di manipolazione. Né Stalin né Hitler – mi pare sia sempre Shamir a dirlo – hanno mai avuto a loro disposizione simili mezzi di propaganda così capillari. Una piccola eccezione è forse la rete, che però è un fenomeno degli ultimi anni. Ma si sta tentando di imbavagliare anche il web. Con vari mezzi. Uno è sul piano legislativo. Ne sappiamo qualcosa ed il pericolo è sempre in agguato. Ma esiste anche da parte di Israele un altro mezzo: l’armata dei blogger! Non è più un mistero che direttamente da Gerusalemme o da New York vengono finanziate attività in rete, il cui scopo è per un verso di contrasto ai siti e ai blogger indipendenti e per l’altro – eliminate le voci critiche e indipendenti – di restare padroni del campo anche sulla rete, per poter fare ciò che già fanno sulla carta stampata e sui media televisivi. E giungiamo qui a «In difesa di Israele». Cosa è?

Fondamentalmente è una mailing-list che organizza e raccoglie tutti i sionisti, dando ad essi direttive concertate. Si individuano siti indipendenti. Gli si attacca addosso una qualche accusa che possa avere un qualche riscontro penale (antisemitismo, odio, negazionismo) e si apre una battuta di caccia: dagli addosso! La vecchia antichissima pratica della lapidazione, alla quale veniva chiamato tutto il popolo “eletto” e dove non è più dato poter distinguere il singolo sasso lanciato, magari proprio quello che produce la morte della vittima designata. Considerando che nel mondo, secondo le statistiche, gli ebrei non sono più di 13 milioni, anche ammesso che tutti partecipino alla pratica della lapidazione, essi non costituirebbero una maggioranza se nella rete della disinformazione e dell’inganno non riuscissero a far cadere altre persone. Sempre Shamir, in dissenso con Finkelstein, che attribuisce alla guerra del giugno 1967 il sorgere della propaganda sull’Olocausto, Shamir interpreta la svolta di quegli anni con il tradimento dei negri d’America da parte della sinistra ebraica americana e con la volontà di evitare non gradite ricadute rivoluzionarie sull’emancipazione dei negri. La grande fortuna degli ebrei d’America, o meglio della sua élit lobbistica, inizia proprio in quegli anni.

* * *

Ma veniamo ai nostri nemici. Si tratta qui di una forma di squadrismo mediatico. Esiste una “cupola” del sistema costituita dai grandi opinionisti che ricevono premi letterari in Israele o presso le innumerevoli organizzazioni della lobby. Non avrebbero ricevuto gli stessi premi se la loro penna fosse stata usata in difesa non di Israele, ma dei palestinesi massacrati che certamente avrebbero bisogno di difensori. Rispetto alla “cupola” gli squadristi agiscono da “megafoni” ovvero da “pappagalli”, quando pretendono di darsi una veste di intellettualità nel corso delle loro lapidazioni. Alcune di queste organizzazioni squadristiche sono note, non potendo agire sempre nell’ombra, anche se accuratamente evitano di assumere i loro nomi individuali e preferiscono nascondersi dietro l’irresponsabilità delle sigle, da dove colpiscono più facilmente persone – come il sottoscritto – che fin dalla loro comparsa in rete hanno deciso di rifuggire dall’anonimato. Una di queste organizzazioni, «(Dis)Honest Reporting Italia», è stata di recente tagliata dai finanziamenti, che per loro stessa ammissione (vedi) provenivano da Gerusalemme e da New York. Fornisco un solo esempio del modo in cui operavano. Supponiamo che uno di noi sia un poliziotto, magari fuori servizio e in borghese, che si incontra in un bar con dei colleghi, non importa se in servizio o meno, se in divisa o in borghese. Come succede al bar, si parla spesso in libertà. Se vi sfugge una frase non benevola verso Israele o il sionismo, cosa potrebbe succedervi se vi fosse in quello stesso bar un “onesto” orecchio in ascolto? Manda in centinaia o migliaia di copie una email, dove si racconta che all’ora tale, nel bar tale, vi erano agenti di polizia, di cui uno ha detto una certa frase. Si indagasse dunque – chi può – per sapere chi fosse in servizio in quel momento e in quel luogo. Quindi si inoltrasse denuncia presso i superiori e si andasse a scoprire chi aveva detto fra i colleghi la tal frase. Quindi si prendessero gli opportuni provvedimenti, non esclusa la cacciata dal corpo dell’incauto poliziotto dalla lingua sciolta. Questo il livello! Credo che durante il nazismo o il fascismo vi fosse più libertà e tolleranza e soprattutto buon senso.

Può darsi che le ragioni del mancato ulteriore finanziamento di «(Dis)Honest Reporting Italia» siano non la mancanza di denaro – si sa, vi è la crisi – ma il fatto che abbiano in Gerusalemme e in New York deciso di investire si «In difesa di Israele», le cui modalità non mi paiono però diverse da quelle della consorella. Gli stolti hanno però pensato di aprire un gruppo facebook, dove però possono essere singolarmente individuati. Vale la pena di riportare qui per esteso il loro testo che ho letto ieri sera. Per evitare confusione avverto che il testo seguente, dopo l’illustrazione, non è mio, ma dei “difensori di Israele”. Mio è soltanto il commento interlineare racchiuso fra parentesi quadre e in corsivo. Ogni tanto lo rivedo e lo integro con nuove osservazioni o rinvii.


Contro i siti antisemiti in Italia -Da diffondere Antisemitismo Ebrei Israele "Lotta al razzismo" Razzismo Shoah Olocausto Lobby Organizzatore: Mailing-list In Difesa di Israele Tipo: Cause - Protesta Rete: Global Inizio: sabato 7 marzo 2009 alle ore 8.00 Fine: martedì 7 aprile 2009 alle ore 11.00 Luogo: Italia E-mail: indifesadisraele@gmail.com Descrizione

Carissimi, come certamente saprete in Italia è pieno di siti che incitano all'odio razziale,

[non è che i “difensori di Israele” incitino lodevolmente all’amore del prossimo. Se proprio vogliamo monitorare e quantificare, di «odio» se ne trova molto di più in casa sionista-ebraica che non presso quella delle loro ignare vittime. Beninteso per Lorsignori Anonimi e Innominati l’«odio» non è quella insana affezione dell’animo di cui parla l’ebreo scomunicato Spinoza, ma è soltanto un’opportunità offerta dalla legge Mancino per colpire gli avversari, i quali se sapessero bene organizzarsi potrebbero facilmente ritorcere l’accusa di “odio”. Se “odio razziale” in Italia esiste è principalmente quello detto “islamofobia”. Se poi si riesce a penetrare negli arcana del Talmud si troverà per noi goym un’amore infinito. Ognuno sa da chi è fomentato questo genere di odio e chi ha interesse a farlo. Sembra che con l’ultimo censimento gli stranieri su 60.000.000 siano ben 6 milioni. I miei personali rapporti con questi stranieri sono più che ottimi, come posso facilmente dimostrare a qualsiasi mio diffamatore. L’«odio» è una malattia dell’anima che mi è del tutto estranea. Un’interessante ricerca da fare riguarda il codice penale sovietico del 1926, dove si trova forse un precedente della legge Mancino. Non è difficile immaginare chi avesse avuto interesse a scrivere la normativa bolscevica e quale fosse la sua finalità.]
all’antisemitismo e che diffondono il “negazionismo della Shoah”.
[Con lettera a parte chiedo ai singoli “difensori” se sanno dirmi cosa è l’antisemitismo e il negazionismo. Ma è istruttivo anche l’accostamento che ne viene fatto! Ad essere rigorosi, proprio rigorosi, semiti sono i palestinesi di Gaza. Non sono invece per niente “semiti” , in senso genetico, gli ebrei israeliani in buona parte immigrati dalla Russia o da altre parti del mondo. Ma sono essi certamente “antisemiti” considerando come anche recentemente hanno trattato i “semiti” di Gaza. Quanto ai cosiddetti “negazionisti” dico qui brevemente che sono l’equivalente moderno degli “untori” manzoniani. La mia posizione al riguardo, già esplicitata mille volte, è che per me si tratta di una questione di libertà di pensiero e di ricerca che dovrebbe essere garantita ad ogni cittadino. Riguardo al merito non sono uno specialista, anche se ormai a furia di sentirne parlare e di leggere i testi demonizzati, mi vado formando una personale opinione, al quale io stesso non attribiusco soverchia importanza e che dopo la vicenda Williamson non rendo certo pubblica. Tuttavia, proprio per far arrabbiare i “difensori” della verità nonché della carità “ebraica” (se ne esiste una) dico che giudico molto più grave della stessa “negazione della Shoah” il fatto che in determinati ordinamenti giuridici vengano inflitte pesanti sanzioni penali a persone la cui unica colpa è di “negare la Shoah”. Ormai la faccenda esce fuori dalla storia per entrare in un campo prettamente religioso. Sarebbe come voler criminalizzare quanti nel mondo non vogliono credere o non si lasciano convincere riguardo al dogma della Trinità. Voler mandare costoro al rogo o criminalizzarli, sarebbe quanto di più inumano e antisociale possa esservi. Ma non vale il reciproco: chi nega la Shoah non ha riconosciuta più la sua specie umana. O meglio così certuni, fra cui i nostri “difensori” della giustizia, del diritto e dell’umanità, vorrebbero. Trovo che sia un grave imbarbarimento, un regresso della civiltà giuridica il fatto che vi sia una verità di Stato e che su questa base i cittadini possano venir condannati anziché essere protetti nella loro libertà di pensiero e opinione, giusta o sbagliata che sia ed ammesso che vi sia qualcuno che possa decidere per autorità su ciò che è metafisicamente vero o falso, giusto o ingiusto.]
Ogni tanto abbiamo visto casi sui giornali, ma noi sappiamo perfettamente che i siti sono molti di più.
[Si noti la voglia infame di forca, la sete di sangue, Non possiamo che rabbrividire allo spettacolo di ciò che costoro sono stati capaci di fare a tanti innocenti bambini palestinesi non meno innocenti dei genitori che hanno dato loro la vita.]
Purtroppo
[sic! Ma chi è che dice “purtroppo”? È il governo di Tel Aviv o un cittadino italiano la cui doppia lealtà propende più per Tel Aviv? Sempre Israel Shamir ricorda a proposito di “doppia lealtà” gli ebrei cittadini turchi che facevano spionaggio contro la Turchia e a favore dei britannici durante la prima guerra mondiale. Hanno certamente contribuito alla caduta dell’Impero Ottomano, di cui erano cittadini evidentemente “infedeli”]
in Italia manca una legge che vieti il negazionismo della Shoah
[Ecco cosa vorrebbero i nostri “difensori”. Vogliono mandare in galera, come già succede in Germania e altrove, quanto “non credono” ai loro articoli di fede. Recentemente un ministro, loro “amico”, ha detto che “siamo tutti ebrei” . In mille anni assodati in cui la mia famiglia è radicata in Italia non mi ero mai accorto di essere un ebreo. Vivo nel terrore di un carabiniere alla porta che mi imponga “per legge” la circoncisione.]
e l'unica legge "applicabile" è la legge Mancino-Scelba contro l’apologia del fascismo e la discriminazione razziale.
[Ancora più evidente la voglia di forca. È da chiedersi quale sia stata la genesi delle citate leggi. Una “ricerca” sarebbe quanto mai utile. Ma credo che sulla legge Mancino vi sia un interessante lavoro, che dovrò andare a leggermi. Ne riparlerò dopo averlo letto. Insomma, noi italiani non possiamo più essere sicuri neppure nella nostra patria, come il povero vescovo Williamson, al quale Lor Signori non volevano concedere rifugio e asilo neppure nella suo paese di nascita. Il governo inglese non ha rinnovato le nefandezze di quello argentino e si è tenuto distante dalla barbarie post-nazista imperante in Germania.]
L'obiettivo di questo evento è quello di raccogliere i siti antisemiti in lingua italiana,
[eccolo, esplicito e chiaro l’invito alla delazione! A parte che, come per le ronde, si tratterebbe di valutare a quale titolo si possano redigere “liste nere” di siti, il cui chiaro fine non è il pur lecito confronto critico, ma la vera e propria delazione in attesa di una legge che per fortuna ancora non c’è, ma che i nostri amici dalla “doppia lealtà” desiderano ardentemente. Povera Italia, quanto sei caduta in basso, preda dei tuoi nemici e senza governanti autoctoni.]
segnalateci i siti che conoscete, così da permetterci di stilare un elenco che sia il più vasto possibile e diffondete l'evento tra i vostri amici, così da far conoscere al maggior numero di persone la realtà.
[La realtà? Quale? Quella del genocidio di Gaza? O della nuova caccia all’ebreo questa volta nei panni del “negazionista” e dell’«antisemita». Questi “difensori” in fondo non si accorgono con la loro intolleranza di scagionare dalle loro colpe gli intolleranti di ieri. Una vera e propria eterogenesi dei fini.]

Elenco (assolutamente provvisorio, con una breve descrizione del tipo di sito):

http://www.disinformazione.it , in particolare la sezione http://www.disinformazione.it/paginaisraele.htm dove si sostengono le classiche testi dell'antisemitismo, come lo strapotere degli Ebrei, l'esistenza della lobby ebraica ecc...
http://www.avanguardialegionaria.com ,in particolare la sezione dedicata alla politica estera ( http://www.avanguardialegionaria.com/viewforum.php?f=6&sid=44049bde1c6e3cdf83690f99f9d329ac )dove troviamo messaggi come questo: http://www.avanguardialegionaria.com/viewtopic.php?f=6&t=2228

http://civiumlibertas.blogspot.com - Blog gestito dal dott.Antonio Caracciolo, ricercatore al dipartimento "Teoria dello Stato" dell'Università "La Sapienza" di Roma, qui troviamo numerosi messaggi relativi al negazionismo della Shoah.
[Eccomi! Son io. E son qui pronto ad accogliervi. Considero questa segnalazione vera e propria diffamazione, denigrazione, delazione. Mi basta qui pronunciare una condanna morale dell’ignobile che ha scritto queste righe. Non merita altro che il mio disprezzo. Ed è sentenza e pena più che sufficiente.]
http://www.ilduce.net -Questo sito vende materiale innegiante al fascismo come "la sciarpa della decima MAS"
Facebook:
http://www.facebook.com/group.php?gid=52423567846 - QUELLI CHE VORREBBERO FINI.... PRESIDENTE....D' ISRAELE -Basta leggere i commenti lasciati dagli iscritti
http://www.facebook.com/group.php?gid=37277218119 -Quelli che per accendere il camino usano le bandiere di Israele!
http://www.facebook.com/group.php?sid=ecdb3027c723bb9dbdce2e7a375709c1&gid=44184504230 -Boicottiamo i negozianti Ebrei
http://www.facebook.com/group.php?sid=ecdb3027c723bb9dbdce2e7a375709c1&gid=49592466786 -Anti gobbi ed Ebrei...
http://www.facebook.com/group.php?sid=ecdb3027c723bb9dbdce2e7a375709c1&gid=37908934645 -Che mondo sarebbe senza gli Ebrei
http://www.facebook.com/group.php?sid=ecdb3027c723bb9dbdce2e7a375709c1&gid=58953235548 -Per chi crede che hanno ucciso più Palestinesi gli Ebrei che Ebrei Hitler -

Se conoscete altri siti/gruppi ecc... contattateci in privato, saremo ben lieti di aggiungerli a questo evento.
[Ho avvisato qualcuno dei soggetti in elenco, che non conosco, ma non sono io il loro difensore di ufficio e son certo che sapranno agire per il meglio. Sono disposto ad una difesa comune, se mi contatteranno o riuscirò io a contattarli. Osservo che ignoro o mi sono estranei i contenuti dei siti elencati. Ritengo però che sia un comune diretto la tutela degli artt. 21 e 33 della costituzione vigente.]
Ritorno ancora a Israel Shamir, il cui libretto tradotto dal compianto Mauro Manno, ho quasi terminato di leggere. Di fronte a così inqualificabili “difensori/massacratori” la mia prima reazione sarebbe stata una scrollata di spalle mista a disprezzo. Ma invece Shamir scrive che non bisogna lasciarli agire indisturbati. Cosa fare? Non certo scendere al loro livello, adottandone i metodi. Meno che mai qualsiasi ricorso alla violenza o alla minaccia o qualsiasi esternazione di quell’«odio» che desiderano ardentemente, magari soltanto per poter inoltrare una denuncia ex legge Mancino. Niente di tutto questo. È rimedio efficace, secondo Shamir, l’esercizio della critica decostruttiva e demistificante. In effetti, basta qualche mese di studio, la lettura di libri indovinati, una costante informazione quotidiana sugli eventi, per scoprire agevolmente quanto sono deboli le loro ragioni, quanto sono fragili le fondamenta su cui edificano il loro castello di menzogne. Occorre poi far partecipare le coscienze libere e oneste di ciò che si è appreso e si può ragionevolmente sperare che il regno di Sauron possa crollare con tutto il fragore della sua Torre.

***

Tra ier sera e stamattina ho quindi reagito su sue piani: a) Una lettera inoltrata alla Direzione italiana dove denuncia un fatto a mio avviso antigiuridico, trattandosi di vera e propria diffamazione, oltre ad un sistema di figure delittuose che al momento non saprei meglio delineare ma tendenti ad impedire l’esercizio dei diritti contenuti negli artt. 21 e 33. Personalmente, sono disposto a concedere in questo blog ogni diritti di civile critica e di contraddittorio alle mie tesi e alle mie opinioni. Purtroppo, qui “purtroppo” lo dico io, costoro sono degli inetti nell’arte del ragionamento. Sono in malafede. Sono dei veri e propri pappagalli, ovvero megafoni, che ripetono grossolanamente cose elaborate dalla loro “cupola”. Sono dei veri e propri provocatori di professione che escono dal tracciato del discorso, per produrre reazioni da tacciare poi come “antisemitismo”, un’accusa con la quale condiscono tutti i piatti della loro cucina. Ho dovuto adottare il filtro della moderazione dei commenti anche per rispetto ai comuni lettori. Perché il testo di questa Lettera di Diffida verso Terzi inoltrata a Facebook non perda di evidenza l’ho collocata nella colonna di destra di questo Blog in modo che resti in buona evidenza per tutto il tempo che sarà necessario. Qui di seguito l’ultima versione di un testo che mi riservo sempre di perfezionare:


Esprimo presso la direzione di Facebook formale diffida verso un gruppo denominatosi « Contro i siti antisemiti in Italia - Da diffondere», allestito dall’agenzia sionista «In difesa di Israele», attiva nella sistematica diffamazione di ogni voce critica. Presumo sia direttamente filiata da Tel Aviv della cui protezione gli anonimi diffamatori si sentono forti. Non solo respingo fermamente le basse calunnie e le volgari farneticazioni prive di senso logico, etico e storico, ma respingo al mittente il volgarissimo attacco contestandogli un orrendo “genocidio” perpetrato proprio da Israele in Gaza, e che essi con ogni pravo artificio ed ogni sorta di menzogne si industriano di nascondere davanti agli ignari con calunnie, minacce e intimidazioni nei confronti di liberi cittadini che sanno e parlano non facendo altro che esercitare i loro diritti costituzionali. È ignobile oltre che antigiuridica ogni apologia di un siffatto orrendo crimine evidente a ogni coscienza onesta. I militari israeliani che hanno condotto il massacro in Gaza hanno pieno titolo a comparire come criminali di guerra in un Tribunale per crimini contro l’umanità. Come ha ben evidenziato lo storico ebreo-israeliano Ilan Pappe nel recente convegno «La guerra israelo-occidentale contro Gaza. Atti del seminario romano del 24 gennaio 2009» proprio in Gaza è stato dimostrato che non lo schema del
conflitto fra due parti belligeranti, ma solo il criterio ermeneutico della “pulizia etnica” può fornire la corretta lettura degli eventi presso quanti sono animati da onestà intellettuale e da ricerca della verità. Ognuno ha potuto vedere come nel massacro di Gaza a ridosso del Santo Natale 2008 da una parte stessero carriarmati, aerei, cannoni ed i più sofisticati ordigni di morte; dall’altra parte vi era solo una popolazione inerme e difensori che disponevano solo delle loro mani nude. Ben strana guerra, ben strano “conflitto” che mai ebbe contendenti ad armi tanto impari: questo può solo essere un massacro, un genocidio. È notorio come Israele oltre ad armare eserciti si serva di appositi organizzazioni volte a diffamare e a disinformare: la propaganda (leggi anche: “In difesa di Israele? sic!”) è qui non più “strumento”, ma parte stessa della guerra, essa stessa guerra. Il governo israeliano punta sulla sua capacità di controllare, condizionare e deformare l’informazione occidentale per assicurarsi una piena copertura ad un genocidio in atto. Lo “sfruttamento dell’Olocausto”, l’accusa strumentale e abusata di antisemitismo, l’«accusa del sangue» sempre ricorrente, l’artificio della “colpa collettiva” di cui gravare perfino generazioni innocenti, salvo respingere da se stessi la stessa nozione di “colpa collettiva” per le truffe finanziarie e per singoli crimini commessi da singoli ebrei, tutti i miserabili sofismi prodotti da un apposito Ufficio della Menzogna, di cui “In difesa di Israele (?! sic!)» è solo uno dei tanti organi che l’Hasbara getta sulla rete, sono tutti artifici con cui il governo di Israele tenta di distrarre e ingannare l’opinione pubblica mondiale dalla responsabilità del genocidio del popolo palestinese, ma anche da un ben altro genocidio: il venir meno della libertà di pensiero e di espressione in paesi come Germania, Francia, Svizzera, Austria e si vorrebbe anche in... Italia, come si evince dal testo anonimo su Facebook, pur istruttivo da leggere e frequentare per conoscere la “banalità del male”, cioè il materiale umano di cui il sionismo si serve. Ad ogni mese la rete informativa che fa capo ad Israele lancia nuovi attacchi, nuove operazioni “piombo fuso”: l’ultima contro il vescovo Williamson, ultimo della serie degli attacchi alla chiesa cattolica, ormai incapace di reagire. La Menzogna, l’Inganno, la Frode sono gli strumenti di cui Lor Signori fanno costante uso.
b) Poiché i singoli “Difensori” sono individuabili su Facebook cliccando l’apposito link, mi è parso opportuno rivolgermi loro con una lettera aperta. Osservo qui un fatto. Anche a quelli che io non posso evidentemente non giudicare miei “nemici” – in un senso che non posso qui approfondire – io non disconosco la loro qualità umana, anche se raccapricciante. Di alcuni di essi ho già iniziato a leggere i “profili” facebook nonché a leggere i testi dei loro “commenti”, dai quali si può evincere la loro figura intellettuale e morale. Vorrei evitare la polemica individuale, che poi sarebbe di uno solo contro diverse centinaia iscritti alla loro mailing-list. Mi è parso opportuno scrivere a tutti loro la seguente “Lettera aperta” che ho pubblica nella seconda colonna del blog con la stessa evidenza della “Diffida”. Eccone il testo che come il precedente mi riservo di perfezionare, trattandosi più di un testo teorico che non effettivamente di una lettera alle singole persone che forse neppure meritano tanta attenzione:
Nel Gruppo “Contro i siti antisemiti in Italia - Da diffondere” al quale lei risulta iscritto ho trovato una menzione infamante alla mia persona, cosa che per la verità non mi turba più di tanto. Nessuna persona dabbene ha mai dato credito a falsità manifeste che ricadono sui loro ideatori. Ho tuttavia protestato presso Facebook inviando una “Diffida pubblica” che può leggere in alto e in bella evidenza nella seconda colonna del mio blog:
http://civiumlibertas.blogspot.com/
Il sistema di pubblicità Facebook consente però di risalire agli autori singoli o collettivi dei messaggi. Ho letto vari commenti del gruppo cui appartiene, trovandovi una grande superficialità ed insincerità, per non voler qui usare parole più forti di condanna. Forse l’idea del gioco “facebook” vi distoglie dal fatto che il nome Gaza evoca morti ammazzati – un vero e proprio genocidio che ha una lunga storia – e che fortunatamente esiste ancora nella costituzione italiana un fondamentale articolo che è il numero 21, dove ad ogni cittadino è garantita la libertà delle sue opinioni. Mi sono accorto che “In difesa di Israele (? sic!) “ compare sul web in contemporanea con l’operazione “piombo fuso”. Dopo la «difesa» del genocidio di Gaza ho notato nel vostro Gruppo anche un attacco alla costituzione italiana.
Ero indeciso se scrivere o non scrivere questo testo, idealmentente indirizzato ad ogni iscritto al suo Gruppo, con una domanda che servirebbe alla mia analisi sociologica della vostra aggregazione:
Egregi Signori, state usando i termini di “antisemita” e “negazionista” fino a far scendere il latte alle ginocchia. Ho il sospetto che i primi a non esser convinti di ciò che dite siate voi stessi e che in realtà perseguiate altri e inconfessabili fini.
«Ebbene, siete perlomeno in grado di specificare voi stessi singolarmente il senso dei termini da voi usati in modo che un esterno possa capirci qualcosa? Cosa significa “antisemita”? Cosa significa “negazionista”? Cosa significa “in difesa di Israele”? Cosa significa “odio”? Odio di chi verso chi? Chi ne è il soggetto e chi l’oggetto? L’«amore» che dovrebbe esistere al posto dell’«odio» vietato da Mancino dove sta? Amore per chi? Per le vittime aggredite e massacrate o per gli aggressori? E chi è la vittima? Può essere aggressore il bambino di pochi mesi colpito in pieno da una cannonata israeliana all’inizio del massacro di Gaza?»
Non rispondetemi con citazioni tratte di peso da una letteratura che un ebreo doc come Norman G. Finkelstein ha definito “cianfrusaglie” e che ho già valutato criticamente. Se io sono “antisemita” dovrebbe essere ben strano che le mie letture e le mie principali informazioni provengano da autori ebrei come Pappe, Sand, Finkelstein, Burg, Shamir e altri ancora pur diversi fra di loro e a volte anche in opposizione.
Sarebbe per me interessante esaminare se esiste un vostro proprio e autonomo pensiero o se siete soltanto tanti megafoni, tanti pappagalli manovrati da Tel Aviv. Se avvierete un vostro dibattito in ordine alla definizione dei suddetti termini lo seguirò con vivo interesse scientifico. Se mi accorgo che però siete incapaci di riflessione e consapevolezza critica, non vi dedicherò altra attenzione, salvo ad attivare le opportune difese in caso di ulteriore fastidio e molestie da parte vostra.

Distantemente
ac
Et de hoc satis. Speriamo. Ritorno alle mie letture ed alle mie ordinarie occupazioni, da cui sono stato distolto da un evento certamente disgustoso. Proprio ieri mi sono fermato in raccoglimento sulla tomba del mio professore Aldo Moro, nel cimitero di Turrita Tiberina, la cui tragica morte ancora oggi turba il mio sonno. Speravo che da quegli anni fossimo lontani. Ma la barbarie non è per nulla cessata. Si è solo approfondita. Se non ci sono più gli attentati nelle nostre città degli anni di piombo, è però aumentata di gran lunga la disonestà e l’ipocrisia. Oggi si uccide barbaramente più di ieri, ma taluni pretendono di farci credere che un vero e proprio massacro, un vero e proprio genocidio, non è massacro ma è “difesa”. Ci vengono a dire e pretendono di farci credere che si ha il diritto in nome del proprio Dio di fare opera di pulizia etnica. Non ricordo il numero esatto delle diverse centinaia di villaggi palestinesi che sono stati letteralmente rasi al suolo, cancellandone dalla carat geografica il nome arabo. Lo hanno fatto loro, i signori Difensori, e ci vengono a dire che Ahmadinejad vuol fare su di loro ciò che loro hanno già fatto sulla pelle dei palestinesi, che nel 1948 n 750.000 pari al 50 per cento dell’intera popolazione sono stati cacciati dai loro villaggi, quando non sterminati. Parlano di “diritto al ritorno” che è riconosciuto ad ogni ebreo in qualsiasi parte del mondo viva, magari senza aver mai prima messa piede in Palestina”, ma “negano” lo stesso diritto al ritorno ai palestinesi che hanno cacciato dalla lore case nei villaggi e perfino in Gerusalemme, a quei palestinesi che ancora conservano le chiavi delle loro case. Caro maestro, sono ben certo che se tu fossi stato ancora vivo, ministro degli esteri al posto di questo attuale, il tuo senso profondo di umanità non ti avrebbe fatto tollerare tanta barbarie che si spaccia per diritto, civiltà, difesa.

* * *

L’impressione di superficialità, immaturità, ignoranza, razzismo, pregiudizio che ricavo dal sito facebook è assai deprimente. Mi chiedo se valga la pena afferrarli uno per uno ed iniziare con ognuno di essi una discussione a tu per tu. Temo che sarebbe tempo perso e non si caverebbe un ragno dal buco. Ma non dobbiamo più stupirci e stracciarci le vesti, quando celebrando il 70° anniversario delle leggi razziali i nostri politici pretendono di farci credere che gli italiani di allora fossero dei marziani oltre che autentici mostri in senso morale, politico, criminale. Se andiamo a guardare con i nostri occhi ciò che abbiamo davanti, ne dobbiamo concludere che qui vi è di peggio. Ma con una importante differenza. Qui è cosa che possiamo noi stessi verificare: hic et nunc. Per il passato dovremmo credere a quel che ci dicono. Ed io non do molto credito ai nostri politici, non importa di quale partito essi siano.

Sembra che vi siano limiti tecnici di facebook nella possibilità di inviare messaggi ai singoli partecipanti alla discussione sionista. Ho mandato cinque o sei messaggi replicando alle scempiaggini che ho letto. Poi è comparso una nota facebook che dava dei limiti alla possibilità di inviare messaggi oltre un certo numero. Meglio così non ho grande voglia di fare battibecchi con costoro. Almeno alcuni di loro hanno ricevuto il link di questo post. Resto qui in attesa. Non temo le loro argomentazioni, se mai ne hanno.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Egr. Prof. Caracciolo
ci fosse stata In Difesa di Israele (o altri gruppi od organizzazioni) nel 1492 e poi nel 1510, le nostre famiglie (la mia, la sua e tantissime altre) non sarebbero state vittime di antisemitismo prima nella Sicilia spagnola e poi nella Calabria francese. Quelli furono tempi molto tristi, Professore! Abbiamo dovuto abbandonare allora nomi, religione, cultura e tradizioni, perche' non c'era "uno" che potesse difendere noi poveri Ebrei che per mille anni e forse piu' avevamo abitato la ridente Sicilia prima e la nostra bistrattata Calabria poi. Notera' da quanto le scrivo che non menzionero' la tragedia delle persecuzioni successive e nemmeno la Shoah. Ci fosse stato In Difesa di Israele (o qualsivoglia altro gruppo od organizzazione in difesa di Israel) forse tantissime vite umane sarebbero state risparmiate.
Mi permetto di copia/incollare un breve paragrafo di un ottimo storico della nostra regione, Rocco Ritorto, che nel 2000 scrisse "Gli Ebrei di Calabria":

"Gli Ebrei rimasti in Calabria e nel resto del Regno di Napoli furono numerosi. Restarono a pieno titolo, non da Ebrei, ma da marrani, come venivano chiamati coloro che si convertivano al cristianesimo.

L’abiura alla loro religione - con la conseguente adesione al cattolicesimo - veniva favorita dalle autorità civili e sollecitata da quelle clericali. Da parte degli Ebrei ortodossi era considerata un atto sacrilego e un tradimento, per cui, se potevano, non mancavano di perseguitarli e punirli severamente.

Contro questa evenienza era data facoltà ai marrani di assumere altre generalità, al fine di sfuggire ai vecchi fratelli di fede, così come avviene oggi da noi con i pentiti di mafia. Sicché molti dei cognomi assunti dai marrani sono giunti a noi. Oreste Dito ne fa il seguente elenco: “Arcamone, Minutolo, Barrile, della Marra, Siginulfo, De Griffo, Sirola, Guindazzo di Capua, Carafa, Artus, Filomarino, Protonotabilissima, Moccia, Aiossa, d’Aquino, Serignara, Monforte, de Pando, Pandona, del Dolce, de lagonessa, CARACCIOLO, Vulcano, de Gesualdo, Mele, Stendardo, ed altri”."

In Difesa di Israele, Professore...! Mannaggia...! Ci fosse stata allora In Difesa di Israele io e Lei oggi staremmo forse a discutere della Reggina. E invece...!

Buona serata

V. Greco

Antonio Caracciolo ha detto...

Lei sta dicendo un sacco di sciocchezze seguendo una tecnica diversiva ed elusiva che ormai ho imparato a conoscere. Io gliele pubblico volentieri perché dal mio punto di vista lei ha un sacrosanto diritto alle sue sciocchezze o alle sue calcolate astuzie. Non vale il contrario. Con la sua iniziativa – supponendo che lei sia un “Difensore” (non certo dei miei diritti) – invece lei sarebbe ben lieto di potermi mandare in galera, come succede in Germania, Svizzera, etc. e come voi vorreste fosse anche in Italia. Non mi dica che mi sbaglio perché ho dedicato fin troppo tempo a leggere i vostri documenti.

Lei mi parla del 1492. Ma noi viviamo nel 2009. Non vi è assolutamente nulla che autorizzi in nome della propria supposta “difesa” a fare opera di genocidio e di pulizia etnica in Palestina, dico “pulizia etnica” ma so che in Israele la stessa identica cosa è chiamata “transfer”. Il termine “difesa” fa pensare a “conflitto”, cioè rinvia a due parti in lotta. In realtà, come insegna e dimostra l’ebreo israeliano Ilàn Pappe per i palestinesi e l’immigrazione coloniale in Palestina con inizio dal 1882 il canone storico ermeneutico da utilizzare è quello dello sterminio, del genocidio, della pulizia etnica che era già nella mente dei padri sionisti ancora prima che il nazismo vedesse la luce. Ma anche il nazismo sarebbe da considerare nel suo momento genetico in opposizione al bolscevismo, la cui anima era profondamente ebraica. Quanto poi al cliché dell’antisemitismo ad ogni stormir di fronde, sarebbe ora di finirla. Non vi è persona appena un poco intelligente e informata che non ne sappia riconoscere il carattere di accusa strumentale. Le pagine dell’ebreo, figlio di sopravvissuti, Norman G. Finkelstein ritengo siano definitive al riguardo.

Dalla rivoluzione francese in poi il problema ebraico si pone in termini relativamente semplici: o assimilazione su un piano di parità e lealtà con i propri concittadini o mantenimento dell’alterità estraniante con la popolazione ospite. Se lei si sente più israeliano che non italiano, deve trarre lei le dovute conseguenze, ma non può pretendere da me che io mi collochi dalla parte dei massacratori di popolazioni inermi, scacciate dai loro villaggi e certamente trattate peggio degli ebrei dei campi di concentramento tedeschi, se non altro per durata temporale delle sofferenze. Esiste purtroppo una peculiarità propria della sola religione ebraica, non concepita per la socializzazione. Non per nulla il cristianesimo se ne distaccò. Ma non approfondisco.

Questo per quello che riguarda la Palestina e i palestinesi. Per quello che invece riguarda noi disgraziati europei la situazione non è meno grave e siamo vittime di uno stesso genocidio: fisico nel caso dei palestinesi, spirituale e intellettuale nel caso di noi poveri europei, per i quali lo storico ebreo Tony Judt ha già deciso lui quale identità ci debba venire imposta. Noi andiamo in galera, mandati da qualcuno, per il semplice fatto di avere opinioni differenti o non condivibili su una materia detta “Shoah”. Se la Shoah fu una barbarie, certamente esecrabile, non è minore barbarie il fatto che si mandi in galera delle persone per delle mere “vedute”, fondate o meno che siano, su un evento storico più o meno opinabile.

È inutile parlare di diritti per chicchessia quando viene a mancare il presupposto di ogni diritto: la libertà di pensiero e di parola e con essa il diritto di poter difendere le proprie opinioni senza doverle “ritrattare”, come con una infamia che grida vendetta al cospetto di Dio si è fatto con il vescovo Williamson, un uomo pio occhiutamente fatto cadere in un tranello. Di questa mancanza di libertà noi dobbiamo essere grati a qualcuno o a più di uno, che hanno nomi e cognomi, la cui abilità è consistita nel cancellare i diritti costituzionali di tutti.

Insomma, a mio avviso, il difetto del suo ragionamento è abbastanza evidente: io parlo dell’oggi e lei pretende di giustificarmi un massacro assoluto come quello di Gaza in nome del diritto degli ebrei alla propria difesa, a non si sa quale diritto di esistenza, come risarcimento danni morale e materiali a spese di terzi del tutto estranei. Un diritto che consente di uccidere, massacrare, umiliare anche noi poveri goym, ove se ne presenti l’occasione o l’opportunità. Ne sa qualcosa l’«italiano» Vittorio Arrigoni imprigionato in un cesso israeliano per aver voluto aiutare i pescatori palestinesi.

Non entro su altri aspetti che ci porterebbero assai lontani ed in modo del tutto improduttivo giacché non riconosco nessuna originalità al suo argomento, prodotto in serie negli uffici della Hasbara, forse la stessa che finanzia “In difesa di Israele” ovvero “per il massacro dei palestinesi” e l’asservimento dei goym europei.

Infine, per cortesia lasci da parte la mia Calabria. Con tutto il rispetto, i Caracciolo, per quanto mi è dato saperne, risalenti a prima dell’anno 1000, non sono né ebrei né marrani. Nel luogo dove sono nato il mio cognome è documentato fin dal 1313, ma niente a che fare con una appartenenza ebraica! Di Rocco Ritorto non so nulla, ma mi andrò a guardare il suo libro. Non escludo che possa esservi stata qualche commistione di sangue (matrimoni misti), ma la cosa mi giunge del tutto nuova e se anche fosse non mi sconvolgerebbe né cambierebbe di una virgola il mio attuale modo di pensare. Mi ha dato comunque un tema di ricerca: se sono anche io un ebreo, giacché secondo il ministro Ronchi, “siamo tutti ebrei”. Mi chiedo quando busseranno alla porta i carabinieri per la prescritta circoncisione.

R0ByX® ha detto...

Egr. Prof. Caracciolo perchè non cambia il suo nick con "Mr.Goebbels", un simpatico ed amabile piazzista che durante la guerra si guadagnava da vivere coi suoi "consigli per gli acquisti".
Lei cosa vende esattamente, delirio paranoide? Cordiali saluti.

Antonio Caracciolo ha detto...

E tu perché non ti firmi Gran Pezzo di Merda! Ti sta a pennello! Se poi ti faccio un esame di storia e di geografia, sono certo che non sai neppure quando è scoppiata la prima guerra mondiale e dove si trova la Germania. In ogni caso, interpretando la tua volontà di offesa, ti rispondo che a Israel esiste assai di peggio di quanto il nazismo sia stato. A dirlo non sono io ma l’ebreo Avraham Burg che almeno dovresti sapere chi, o gran pezzo di merda che sei. Questo il tuo vero nome.

Anonimo ha detto...

Ma quand'è che la smettete, voi di Civium Libertas, di diffamare Israele? ma quale libertà di pensiero difendete, se poi non lasciate a chi non la pensa come voi di esprimere le proprie opinioni? La guerra a Gaza del Gennaio scorso era GIUSTA, io la penso così, ritenetemi pure un sionista assetato di sangue, ma per me israele ha fatto benissimo ad intervenire.Secondo voi è accettabile che i palestinesi tirino razzi sui civili israeliani? A Sderot era uno stillicidio, gli attacchi erano quotidiani e non mi si venga a dire che c'è sproporzione, che sono morti tanti civili a gaza e pochi a Sderot, perchè io non valuto le cose in base a questi criteri.I palestinesi educano i propri figli all'odio fin da piccoli e non combattono per avere una patria, ma solo per distruggere israele, il loro intento è genocida. Che cosa doveva fare israele? Lasciare che la popolazione di Sderot vivesse nel terrore in attesa che i palestinesi lanciassero razzi sempre più potenti? Andare in punta di piedi con questi palestinesi, della serie "Scusa, mi fate arrestare qualche terrorista, scusate il disturbo?" rendendo magari Hamas più astuto e feroce? Ma figuriamoci, se non si difende la propria popolazione si permette che il male trionfi, ma al diavolo tutto, quando si è di fronte ad un nemico spietato che ti uccide lentamente e terrorizza e ferisce i civili bisogna essere durissimi proprio per far cessare ogni minaccia e i morti servono per piegare il nemico ed indurlo alla resa.Se israele non faceva niente quelli nel loro animo avrebbero riso beffardi ed avrebbero continuato a gocare alla roulette russa con la vita degli abitanti dei villaggi israeliani.Si dice che gli ebrei devono dialogare con hamas ma quelli al limite fanno finta di volere la pace ma pretendono territori per poi avanzare con le loro fottutissime postazioni. Questi arabi sanno benissimo di avere l'appoggio dell'ONU con l'UNWRA e piazzano le loro postazioni militari proprio dove sono i civili per far morire tanta gente a scopo propagandistico e orientare a loro favore l'opinione pubblica mondiale, sanno benissimo di essere mantenuti dalle nazioni unite e ne approfittano per minacciare eternamente israele e portare avanti il loro progetto di distruzione. I morti civili a gaza poi erano terroristi armati, anche i ragazzini sono armati, e poi erano usati come scudi umani, anzi, molto spesso erano proprio i palestinesi ad uccidere i loro figli e a buttarli in mezzo al fuoco nemico per demonizzare Israele agli occhi del mondo. secondo voi gli israeliani non dovevano reagire per evitarne la morte? Ma quelli feroci come sono li avrebbero uccisi tutti lentamente, li avrebbero terrorizzati con missili sempre più potenti e perfezionati.

Antonio Caracciolo ha detto...

Bene, bene!
Dunque:

1. Io distinguere fra il concetto penalistico di "diffamazione” nel caso in cui sia rivolto ad una persona con nome e cognome dal caso in cui si tratta di una critica storico-politico-filosofico ad un soggetto politico o addirittura ad una entità. Cosa dovremmo dire che Aristotele diffamava Platone o Hegel andava citato in giudizio per il fatto di vedere le cose diversamente da Kant?

In fatto di diffamazione alle persone, voi, Egregi Difensori di Israele, siete grandissimi diffamatori?
La vostra libertà di pensiero?

Ma le botte a Faurisson chi le ha date? Ed i secoli, millenni di carcere inflitti in Germania, Austri, Francia... a quanti non sono supini al vostro eletto avviso chi li ha comminate?

E le leggi libertice che colpiscono meri reati di opinione chi le ha fabbricate?
Ha mai sentito parlare del B’naï B’rith?
O lei è di una crassa ignoranza oppure ha la più grande faccia tosta e impudenza che si possa immaginare.

Non solo ospito la sua strabiliante "opinione”, ma ne sono lieto in quanto mi offre la possibilità di analizzare il funzionamento del vostro cervello, dei vostri meccanismi di formazione del giudizio, per me ai limiti dell’umano come io lo percepisco.

Ma andiamo avanti. Il limite del commento è di 4.000 caratteri. Passo ad altra casella. Il testo è di primo getto. Non ho tempo per la rilettura e revisione. Le concedo già un grande onore, prestandole attenzione e considerazione.

Antonio Caracciolo ha detto...

2. La guerra cui lei allude è INGIUSTA sotto qualsiasi aspetto la si voglia considerare. Lei però è certamente liberissimo di considerarla giusta quanto vuole. Può pure considerarla SANTA, comandata e imposta da Jahvè che già disse, nei vostri testi religiosi, andate e squartate, ammazzate e non lasciate nessuno vivo, donna, bambino, anziano. Ve lo comando io che vi consegno la terra in proprietà eterna con decreto divino. Questa immonda superstizione religiosa è ancora nella vostra testa se deve ritenere significativo un precedente immondo contatto con uno di voi che adduceva la Bibbia, ovvero la Torah come titolo di legittimazione per il vero e proprio massacro, genocidio di un popolo, quello palestinese, ideato, progettato e attuato ancor prima che Hitler nascesse. Hitler nasce nel 1889, il primo insediamento sionista è del 1882. Di sigari Kassam ancora non si sapeva nulla. Se lei mi chiede seriamente di discettare sulla “giusta” guerra di Israele, io le rispondo che è difficile trovare qualcosa di più ingiusto.

Ma non è questo che lei vuole. Ciò che vuole è la mia COMPLICITA’ nel crimine, vuole l’avallo deo goym idiotizzati dalla stampa saldamente in mano ebraico-sionista. Infatti, senza la "mia" copertura il genocidio palestinese non può essere metabolizzato.

Ebbere, signori Caino uccidete pure Abele. Non posso impedirvelo, purtroppo, ma in nessun modo potrete mai avere la mia complicità o il mio plauso. Altri sciagurati e criminali, in posizione di potere e responsabilità fanno ciò. Ma non io o «Civium Libertas» per quel che può rappresentare.

Antonio Caracciolo ha detto...

3. I sigari kassam e la loro accettabilità. Si è questo l’argomento principale, anzi direi l’unico, proposto a giustificazione del "crimine” di genocidio programmato. Facile rispondere ad un’argomentazione così idiota quanto in malafede. L’hasbara per non essere riuscita ad escogitare di meglio deve proprio essere a corto di argomenti.

Tutti gli esperti militari sono in grado di confermare il valore nullo dei sigari Kassam che al massimo rompono qualche vaso nelle case di Sderot. Abbiamo appreso perfino nella trasmissione di Santoro che un sigaro Kassam può essere fatto da chiunque in casa propria: è del tutto artigianale. Nulla di comparabile con gli ordigni di morte fabbricati a livello industriale negli USA oltre che in Israele.

In diritto penale, visto che lei ha iniziato con una nozione penalistica, quella di "diffamazione”, esiste il concetto di "proporzione”. Che non vi sia proporzione fra signari Kassam e bombe al fosforo va da sé e non devo qui oltre diffondermi.

Altra cosa è la legittimità il linea di principio degli innocui e simbolici sigari Kassam. La difesa - non la vostra “In difesa di Israele”, che è mera falsificazione e impostura verbale, buona per i gonzi – da parte dei palestinesi è “difesa e resistenza” legittima nella misura in cui sono vittime di invasione, conquista coloniale, aggressione, sterminio, pulizia etnica. E che volevate che si lasciassero sodomizzare godendoci pure? Il popolo palestinese è il più eroico popolo della terra per aver "resistito” fino ad oggi di fronte alla più grande potenza militare della terra. È una cosa che deve far riflettere noi europei che abbiamo calato le brache e ci siamo lasciati lobotomizzare il cervello.

Se va a leggere un poco di letteratura filosofico-giuridica scoprirà facilmente che i palestinesi hanno il diritto di difendersi, mentre gli israeliani (non so come meglio definirli) non hanno nessun diritto di cacciare i palestinesi dai loro villaggi, di raderli al suolo, di cancellarli dalla carta geografica: esattamente quello che Lorsignori hanno già fatto attribuendone l’intenzione ad Ahmadinejad che non ha mai detto ne fatto nulla di simile. Gli Eletti Mentitori credono di poter infinocchiare il mondo con la loro sozza e infame propaganda.

Antonio Caracciolo ha detto...

4. Se si va a leggere il libro di Mearsheimer e Walt troverà un passo a proposito della comparazione dell sofferenze. Vi fu un vescovo il quale ebbe a obiettare alla lobby ebraica d’America che gli ebrei non potevano pretendere di avere il monopolio della sofferenza nel mondo. Il povero vescovo fu intimidito e zittito con la solita accusa di antisemismo. E che dire delle reazioni verso Carter, il quale abbastanza timidamente osò parlare di sofferenze dei palestinesi.

Tuttavia, se propio si vuol fare una comparazione fra le sofferenza, attuali, presenti, dei palestinesi e quelle storiche e ideologiche degli ebrei il computo e presto fatto. Glielo rifarei io qui adesso, se non nutrissi forti dubbi sulla sua onestà intellettuale e sulla sua premeditata provocazione.

Il patologico in fondo è nella pretesa tutta israeliana del fatto compiuto e della legittimazione che viene dalla forza militare e dalla violenza: ti ho inculato e dunque rassegnati: muori, scompari, sparisci, non lasciar traccia della tua esistenza sulla terra, al pari di tante popolazioni scomparse estine, di cui non sappiamo più nulla o quasi.

Ebbene, Egregi Difensori, siamo nell’Anno Domini 2009. Qualcuno sa ed intende ricordare.

Antonio Caracciolo ha detto...

5. Lei scrive:

"La guerra a Gaza del Gennaio scorso era GIUSTA, io la penso così, ritenetemi pure un sionista assetato di sangue, ma per me israele ha fatto benissimo ad intervenire."

Io non la ritengo un bel nulla. Intendo soltanto tracciare un fossato fra la sua idea e prassi di ciò che è un essere umano e la mia idea di giustizia ed umanità. Non sono un ingenuo irenista. Ammetto che nell’uomo vi è egoismo e perversione. Ognuno si forma a convenienza la sua idea di giustizia e di diritto. Io rivendico il mio diritto di non aver a che fare nulla con voi e soprattutto in quanto italiano non voglio essere in nessun modo trascinato in un crimine, in una colpa che non mi appartiene in nessun modo. Pur essendo elettore di Berlusconi, in nessun modo i Frattini, le Nirenstein e compagnia hanno nulla a che fare con me NEL MODO PIÙ ASSOLUTO. Se si pretende che in nome di una supposta democrazia la Nirenstein possa parlare in mio nome, allora è una prova evidente che la democrazia è una burla. Geddafi ha detto bene. La nostra democrazia è una truffa continuata. Io però, se ne ho il diritto, dico alto e forte: No, signori, io non ci sto. Il sangue che avete sparso cade sulle vostre teste. Io non solo sono innocente di quel sangue, ma per quel che ho potuto ho fatto tutto quanto era in mio potere affinché l’Innocente non venisse offerto in Olocausto sull’altare del dio straniero Geova.

Antonio Caracciolo ha detto...

6. Odio? Ma chi vogliamo prendere in giro? Crede di avere a che fare con degli idioti o con delle persone tanto intimorite da accettare senza fiatare tutte le idiozie che la propaganda israeliana mette in circolazione con la tecnica del marketing commerciale? Se ha letto altri miei interventi troverà che analizzo il concetto di "odio” partendo dall’ebreo scomunicato Spinoza. Ma su questo aspetto filosofico non voglio ora ritornare.

Se proprio vuole parlare di "odio” questo esiste tutto e solo da parte israeliana, già ne parlavano gli antichi gentili, quando individuano nella religio tipica degli ebrei di allora una sorta di odio sistematico per la restante umanità. Quindi, l’«odio» è una peculiarità morale tutta vostra. Ciò che non capisco è se non ve ne rendete conto per congenita perfidia o per spontanea incapità intellettuale.

Per il resto non possono rubricarsi in nessun modo come “odio” le reazioni emotive di chi da un secolo è soggetto alla più sistematica violenza, umiliazione, “distruzione”. Vorrei vedere che qualcuno entrasse in casa mia, ne combinasse di ogni genere, e poi magari lei mi viene a dire che io nutro "odio” per simili criminali. Restituisco a Giorgino tutto l’acume di cui crede di aver dato prova: ma ci siete o ci fate? Come usasi dire a Roma. Si vada a leggere il libro di Barnard “perché ci odiano” oppure quello di Robert Fisk sulle “Cronache mediorientali” e potrà una risposta in migliaia di pagine. Io ho qui il limite dei 4.000 caratteri. E non credo che varrebbe la pena dedicarle tanto tempo.

Antonio Caracciolo ha detto...

7. Quale patria? Quella che avete loro tolto non già dal 1948, ma qancor prima dal 1882? La patria che avete loro tolta possono ora riaverla, se mai la avranno, per vostra graziosa concessione? ridotti allo stato di indiani delle riserve con possibilità di comunicare con tunnel sotterranei fra una riserva e l’altra?
Veramente di fronte a tanta sfacciataggine, indegna della razza umana, vi è di che far cascare le braccia. Non riesco a immaginare cervelli tanto perversi. In realtà, giacché sono propositivo, e fermo restando che SOLO i diretti interessati, cioè i palestinesi, posso decidere e giudicare in ordine alla loro volontà di resistenza, e che io ESTRANEO non posso sovrappormi alla loro volontà sovrana, io ritengo che l’univa via possibile, ancorché impervia, sia lo STATO UNICO, dove tutti, dico tutti, e ripeto tutti, abbiano eguaglianz democratica di diritti. Dipenderà dalla longanimità e dalla generosità nonchè dalla umanità e nobiltà dei palestinesi il perdonare tutte le sofferenze loro inflitte, sofferenze che gridano vendetta al cospetto di un Dio, che non sia quello partigiano degli Ebei, un dio solo loro, che non riguarda la restante umanità. A non volere lo Stato Unico sappiamo chi è. Che i Due Stati siano un inganno in attesa della conclusione del "processo di pace”, cioè la pace eterna delle “fosse comuni”, lo sa bene chiunque sia capace di un minimo di analisi indipendente.

Antonio Caracciolo ha detto...

8. La legittimità di Israele. Qualcuno dei vostri ha irriso sul fatto se io sono o non sono un "filosofo del diritto”. Sono un universitario non meno di quanto lo siano i vostri Volli, Santus, Israel... Ognuno è competente nella materia per la quale è stato abilitato ed io non voglio ricostuire le commissioni di concorso. Ma fuori del rispettivo discipliminare ognuno è un cittadino come tutti gli altri, compresi gli idraulici, i pizzicagnoli, i fornai. Da un punto di vista filosofico giuridico io però dico che Israele è sprovvista di "legittimità”. Può avere certamente una “legalità” che è quella degli Stati e della loro politica di potenza, ma la "legittimità” è altra cosa: l’ho spiegato a Fini in persona, a Polito, a Pacifici e a tutti gli altri pezzi grossi della Isral lobby, che non hanno neppure capito la distinzione. Non avrebbero superato il mio esame di filosofia del diritto. Israele può ottenere la legittima che le manca da una sola fonte: in primis dalle sue vittime, dai palestinese, e secondariamente da un mondo arabo, musulmano libero e non asservito attraverso tanti governi fantocci imposti con la guerra, come in Iraq, Afghanistan, o con la corruzione. Israele non puà pretendere una legittimità di chi non può concederla: dai complici di uno Stato "criminale”, secondo la nozione architettada da Jaspers per lo Stato "nazista” ma molto più adatta allo Stato “sionista”.

Antonio Caracciolo ha detto...

9. Cosa doveva fare Israele? Restituire il maltolto e chiedere perdono per gli infiniti crimini commessi a danno di innocenti che vivevano sulla loro terra e che sono stati cacciati dalle loro case e dai loro villaggi, espropriati, calunniati, derisi, diffamati. Israele non può pretendere da me italiano – di cognome Caracciolo, con mille e più anni di storia “non ebraica”, checché ne dica il tizio di sopra: si vada a leggere il mio nuovo blog: CUNCTI UNA GENS SUMUS, con la storia millenaria dei Caracciolo – che mi rende complice di tanto crimine. Non sto facendo qui il paladino degli oppressi, cioè i palestinesi, ma mi difendo da una pretesa di venir trascinato nella correità di un crimine abietto. È questo il ruolo delle Israel lobbies dislocate nei vari paesi: tirare dalla parte loro, con inganni e menzogne spudorate, cittadini accuratemente tenuti all’oscuro della realtà delle cose o disinformati dai vari Pagliara al servizio di Israele con stipendio del contribuente italiano. Non nutro nessuna speranza che Israele restituirà il maltolto o chiederà perdono per i suoi crimini. Ma a questo punto il problema diventa mio sia pure nel senso dell’Unico stirneriano: devo plaudire al genocidio da parte dei presunti eredi delle "vittime”? E no! Miei difensori e propagatori dell’impostura e della menzogna. Io non ci sto e rivendico il mio diritto a non starci. Per il resto provvederà il buon Dio, non quello della torah e del talmud, ma quello dei gentili, quello della restante umanità.

Antonio Caracciolo ha detto...

10. Terrorismo. Ripeto: ci siete o ci fate? Se vi volte autoalimentare della vostre più o meno consapevoli menzogne e ideologismi, fate pure: ingozzatevi. Ma non provateci con me! Riporto qui, se c’entra, un brano di Fisk, che ho pubblicato a parte:
-------------
La parola «terrorismo» è diventata il flagello del nostro vocabolario, la scusa, la ragione, la giustificazione morale della violenza di stato - la nostra violenza - che oggi ricade sugli innocenti del Medio Oriente in modo sempre più vergognoso e indiscriminato. Terrorismo, terrorismo, terrorismo. È un punto a capo, un segno di interpunzione, una frase fatta, un’orazione, un sermone, l’alfa e Iomega di tutto ciò che dobbiamo odiare per riuscire a ignorare l’ingiustizia, l’occupazione, l’assassinio su scala di massa. Terrore, terrore, terrore, terrore. È una sonata, una sinfonia, un’orchestra sintonizzata su ogni stazione radio e televisiva, su ogni dispaccio di agenzia, la telenovela del diavolo, servita calda in prima serata, o stancamente distillata nelle forme più noiose e mendaci dai «commentatori» di destra della costa orientale degli Stati Uniti, o dal Jerusalem Post, o dagli intellettuali europei. Colpire il Terrore. Vittoria su] Terrore. Guerra al Terrore. Guerra eterna al Terrore. Di rado, nella storia, soldati, giornalisti, presidenti e re sono stati tanto pronti a schierarsi compatti in questi ranghi stolidamente acritici. Nell’agosto 1917 i soldati erano convinti che sarebbero tornati a casa per Natale. Oggi, si è decisi a combattere per sempre. La guerra è eterna. Il nemico è eterno; cambia solo la sua faccia sui nostri teleschermi. Una volta stava al Cairo, aveva i baffoni e nazionalizzava il canale di Suez. Poi stava a Tripoli, vestiva con una ridicola uniforme militare, aiutava l’IRA e metteva le bombe nei bar americani a Berlino. Poi portava la veste di un imam musulmano, mangiava yogurt a Teheran e progettava la rivoluzione islamica. Poi indossava una veste bianca, e viveva in una caverna dell’Afghanistan, e poi ancora ripescava quegli stupidi baffi e risiedeva in una serie di palazzi intorno a Baghdad. Terrore, terrore, terrore. Infine, ostentava la kefiyah e una vecchia mimetica di taglio sovietico, si chiamava Yasser Arafat, ed era il signore del terrore nel mondo, poi un superstatista, poi ancora un signore del terrore collegato - a detta dei suoi nemici israeliani - al Meister di tutti i terrori, quello della caverna afghana.

(Robert FISK, Cronache mediorientali, p. 450-51)
_________________
Già E. Said ha descritto come la propaganda israliana abbia introdotto la nozione di terrorismo per delegittimare il sacrosanto diritto alla resistenza di chi è stato aggredito e invaso in casa propria. Se poi si va ad analizzare il passato e il presente di Israele o meglio dell’«entità sionista» si appura facilmente che nessuno è più terrorista di costoro che danno del terrorista agli altri...

E qui mi ferma. 10 risposte ad un’opinione democraticament e liberalmente accolta mi pare che bastino. Andate ad infinocchiare altri, ma vi conviene usare migliore argomenti se proprio volete provarci con me.

Antonio Caracciolo ha detto...

Fuori programma. 11. Mai trovate tante bestialità messe insieme. Intanto vedo l’«apologia del crimine:

«bisogna essere durissimi proprio per far cessare ogni minaccia e i morti servono per piegare il nemico ed indurlo alla resa.Se israele non faceva niente quelli nel loro animo avrebbero riso beffardi ed avrebbero continuato a gocare alla roulette russa con la vita degli abitanti dei villaggi israeliani...»

Se si dovesse continuare nella prassi dei processi per crimini di guerra qui si avrebbe un’interessante confessione di colpevolezza e di apologia del genocidio.

Pretendete voi da me, italiano non di religione ebraica, quella solidarietà ed umanità che voi neppure concepite per le vostre vittime? Siete voi i carnefici e pretendete di essere le vittime?
Resta per me difficile da concepire tanta perversione morale e intellettuale al tempo stesso.
La prima reazione è di ripulsa morale. Voler stare lontando, non andando via io da una terra dove risiedo da oltre mille anni non come “eterno ospite” ma come inquilino di una sola casa, la mia.

Il brano che ho riportato traspira in tutta la sua interezza “odio” fino al midollo, odio per vittime "innocenti” cui è stato tolto tutto e da cui si pretende che cessino di gemere per non disturbare il sonno della prole, ancora innocente, dei carnefici.

Sono possibili termini di discussione? È concepibile un comunte terreno umano? Ma che vogliono costoro da me, da noi? Che ci mettiamo pure noi a massacrare innocenti nell’«ultima guerra coloniale di conquista”, in una fase in cui il mondo sembra lasciarsi alle spalle l’infame avventura coloniale iniziata in Algeria nel 1830?

Il sionismo folle e omicida prende appunto corpo nella seconda metà del XIX secolo. Mentre è andato in rovina il colonianismo europeo, travolto nella guerra civile europea del 1917-1945, ancora sopravvive l’ideologia coloniale con il supporto degli Usa, stretti dalla morsa della Israel lobby. Fino a quando gli altri ignari americani accetteranno questo lurido gioco che si svolge in loro nome?

Antonio Caracciolo ha detto...

12. Hamas. Leggendo fra le cose che non si dicono e non vengono fatte sapere con la stessa intensità di quelle che alla propaganda israeliana conviene, si trova la storia di Hamas. Questa nasce con gli auspici proprio di Israele. Avrebbe dovuto servire a creare problemi ad Arafat, che in pratica con gli accordi di oslo ha consegnato il suo popolo nelle mani del carnefice. Le cose poi andarono diversamente. Hamas non si lasciò strumentalizzare. Il ruolo di Giuda lo assunse Abu Mazen e riveste tuttora questo ruolo. Bush volle nel gennaio 2006 elezioni "democratiche” nella convinzione che sarebbe venuto fuori il governo fantoccio che gli israeliani volevano. Non esistono elezioni più regolari e controllate di quelle che si svolsero allora e che diedero una schiacciante affermazione ad Hamas. Ma ecco che, sol perché non graditi e non proni a Lorsignori di Geova, gli appartenti ad Hamas vengono rubricati come "terroristi” secondo uno slogan del tutto paranoico senza se e senza ma che non ammette contradditorio e confutazione. Lo stesso per il famoso “colpo di stato” di cui assai poco si parla: Abu Mazen stava per farlo lui il colpo di stato, essendo stato sconfitto alle urne e alquanto povero di consenso democratico. Ma è stato scoperto in tempo e le cose sono andate diversamente. Insomma, quale la politica estera di Israele per il Medio Oriente? Una terza guerra mondiale con regimi liberati e resi fantocci degli USA e della Israel Lobby! Ogni angolo del deserto avrà il suo monumento all’«Olocausto», non quello vero dei palestinesi, ma quello mitico e supposto, inventato di sana pianta – parlo della fondazione religiosa del mito, ben sapendo che gli interlocutori sono inetti a capire: non capiscono, non capiranno, non vogliono capire, ma contineranno a diffamare fino a quando anche la pazienza delle pietre sarà implosa –... questa visione di politica estera ha ora il suo momento nelle pulsioni per una nuova guerra all’Iran, un paese con 70 milioni di abitanti... Si noti che l’atomica la possiede Israele, non l’Iran.
Per quale stortura mentale e morale Israele può possedere ciò che è ad altri precluso?
Misteri talmudici e cabalistici!
Non è materia nostra!

Antonio Caracciolo ha detto...

13. Morale talmudica. All’incirca suona così: spostatevi che dobbiamo sparare. State fermi così possiamo prendere meglio la mira. La faccenda poi dell’ONU travalica i limiti della ragione umana. La colpa è tutta delle vittime per non essersi messi nel posto giusto. Mi chiedo se questa mondezza morale che mi giunge "Anonima” proviene direttamente da Israele, dove so che esistono “fedeli doppi” con un passaporto italiano e uno israeliano, da usare a convenienza. Sorge per me un grande imbarazzo e disorientamente: se questo sono, si dicono, vengono riconosciuti come "italiani” oltre che "israeliani” io con loro come sto messo? Io di patria ne ho una sola e non penso che se ne possa avere più di una: o si usa il secondo passaporto al servizio del primo o si introduce un principio di dissolvimento di una comunità politica.

Abbiamo avuto la guerra civile. In realtà questa guerra non è mai finita, se si considera non già il silenzio delle armi, ma la condizione degli spiriti.

Che sia stato clamorosamente colpito l’ONU con le sue insegne è cosa di cui sono una mente colpevolmente malata o meglio totalmente irretita dal crimime e dalla perversione morale può dubitare. Si badi bene: quello stesso ONU che ancora oggi Lorsignori non possono fare a meno di chiamare a testimone quando devono addurre il loro titolo di legittimazione come Stato. Quello stesso ONU che per oltre 70 volte fino a Gaza ha ripetutamente condannato Israele. Quello stesso ONU che un giorno sì, l’altro no, è docile strumento nelle mani di chi lo ha creato, quello stesso ONU sulla base delle cui risoluzione gli USA fecero guerra all’Iraq, alleato fino al giorno prima, per... imporre la legalità internazionale! Mai gli USA hanno mosso guerra a Israele per imporre il rispetto di quella legalità della cui violazione Israele è stata condannata per oltre 70 volte.

Benissimo, l’ONU è una merda! Non vale nulla. Non contano nulla le sue risoluzioni. Benissimo! Ma allora incomincia con quella su cui si basa il riconoscimento di Israele come stato. Sono d’accordo: Israele fuori dall’ONU per divorzio consensuale.

Antonio Caracciolo ha detto...

13. Gli scudi umani. Dichiaro formalmente che il commento Anonimo è autentico nella sua follia. È stato da me pubblicato per come pervenuto. In nessun modo è stato da me manomesso o artefatto. Le incredibili aberrazioni morali che contiene sono "originali”. Del loro autore, anonimo, non so assolutamente nulla e nulla posso dire se non rispondere commentando le incredibili aberrazioni morali e intellettuali.

A parte la verità filologia degli "scudi umani”, si sostiene che in ogni caso si poteva tranquillamente sparare su bambini inermi. Ho chiesto a Fulvio Grimaldi di mandarmi il singolo fotogramma di ciò che si vede nel suo filmato: un ragazzo palestinese, bendato e messo in ginocchio, ad un cantone di strada, con dietro un soldato israeliano che spara facendosi scudo del corpo del prigioniero palestinese. Questa è la superiore moralità dei soldati israeliani: l’esercito più morale della terra.

Se questi non sono pazzi omicidi e genocidi cosa altro sono? Mai sentito di simili mostri.

Antonio Caracciolo ha detto...

14. Conclusione. I missili sempre più perfezionati di chi? I sigari Kassam versione 2?

Ho dedicato il tempo per redigere in 14 puntate una risposta. Avrei adesso io una domanda:

Che cazzo volete da me? Che io plaudo ai vostri crimini? Che io dia il mio contributo in aiuto ai coloni che devono estendere i loro insediamenti nei “territori occupati” ingiustamente e illegittimamente, non “contesi” come pretende un giornalismo asservito?

Ma andate a farla in culo!