giovedì 23 luglio 2009

Sionismo: 67. Marcello Cicchese e le sue “Notizie israeliane”

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Il nome di Marcello Cicchese non mi è altrimenti noto che per una rassegna stampa da lui curata fin dal 2001, ben prima che Angelo Pezzana avviasse la sua «Informazione Corretta». Per fortuna, non troviamo la stessa volgarità che è propria dei “corretti commenti”, tali da farci perdere spesso le staffe. Forse proprio ciò che costoro vogliono. Bisogna evitarlo. Abbiamo archiviato in un solo file tutte le otto annate di “Notizie su Israele” e le andremo scandagliando con il motore di ricerca. Ormai, ci sembra riduttivo ed assai limitato uno spettro di analisi che privilegio un livello basso come quello di IC. È necessario estendere al massimo l’uso delle fonti per la nostra ricerca sulla Israel Lobby in Italia e in Europa. Rispondo subito ad alcuni testi alquanto idioti che ho trovato in “Notizie su Israele” a proposito del complottismo, termine con cui si intende denigrare quanti scrutano i fenomeni lobbistici. Alle loro caricature si potrebbe rispondere con una semplice immagine: una squadra di calcio. E che i giocatori non sono una squadra, giocano ognuno per conto loro e magari mandano la palla nella rete del proprio portiere? Tutti i giocatori esistono come squadra ed hanno senso se fanno parte della squadra. L’associazionismo ebraico-sionista è una ahimé fin troppo pronunciata realtà che non può essere ignorata. Bisogna poi imparare distinzioni essenziali fra termini come giudeo, ebreo, sionista, lobbista e simili. La propaganda sionista tende a fagocitare ogni cosa e ad annullare le distinzioni. La prima volta che ho sentito parlare, in America, di cristiani sionisti, la cosa mi era parsa incredibile. Invece, pare che il fenomeno – in America – sia alquanto diffuso e radicato. Dico subito che per me questo questo cristianesimo non ha nulla di cristiano. Basta scorrere le annate di “Notizie su Israele” per vedere come non vi sia nessuna briciola di pietà per i palestinesi, degni soltanto di essere sterminati, di essere offerti in “olocausto”. Tante le assurdità che andremo ad esaminare in questa importazione italiana, ovvero traduzione in lingua italiana, di un fenomeno che credo sia totalmente estraneo al sentimento e alla religiosità italiana. Se il signor Cicchese capitasse su queste righe, lo assicuriamo che non abbiamo nulla di personale contro lui, ma ci riserviamo il diritto costituzionale di studiare criticamente un fenomeno pubblico presente in rete, i cui testi possono e saranno da noi sempre citati e del caso riportati indicandone scrupolamente la fonte, come del resto richiesto.

Versione 1.0 / statu 23.7.09
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Sommario: 1. Risposta da persona interessata ma di diverso avviso e sentimento. – 2. Versetti satanici ovvero cristiano-sionsiti. – 3. Le profezie di Marcello. – 4. Sionismo biblico. –

1. Risposta da persona interessata ma di diverso avviso e sentimento. – In data 17 aprile 2001 Marcello Cicchese dava avvio ad un Notiziario su israele che continua indefessamente fino ad oggi. Sarebbe interessante chiedersi se si tratta di un hobby o di un’attività professionale retribuita o finanziata. Non abbiamo elementi per dirlo e la cosa non è di grande interesse. Nel link Cicchese parla di “credenti”. Ma quali credenti? Credenti in che? L’unica “distruzione” che si è finora avuta e che si ha ogni giorno è la distruzione di un popolo che viveva in pace nella sua terra, la Palestina. Sono poi venuti dal mare i sionisti. Sono sbarcati anno dopo anno, diventando sempre più numerosi ed avanzando il diritto di cacciare, espellere gli indigeni, allo stesso modo di come i “cristiani” sbarcati in America hanno fatto piazza pulita degli indiani d’America. Gli evangelici americani, anche in salsa italiana, pensano che siano ritornati i tempi del Far West e della Conquista. Questa la semplice, nuda, pura verità.

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2. Versetti satanici ovvero cristiano-sionisti. – Ho già detto più volte che non ho nessuna attrazione per l’Antico Testamento, anche se non ignoro che l’esegesi moderna riesce a fare vere e proprie capriole per superare un senso letterale che spesso urta con il comune senso morale. I numeri di “Notizie su Israele” iniziano spesso con versetti biblici che andremo qui raccogliendo e che credo possano venire considerati come sua sorta di Carta del Sionismo Cristiano. Se del caso, ne daremo un nostro commento profano.
Ezechiele 37:28. Le nazioni conosceranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà per sempre in mezzo a loro. [Notizie su Israele, n. 467]
[Povere nazioni! Sono state santificate poco dopo il Natale 2008, non con l‘acqua santa ma con “piombo fuso”. L’allusione è probabilmente rivolta alla costruzione del cosiddetto“Terzo Tempio” sulle rovine della moschea, argomento di cui si dibatte e che infiamma gli animi.]
Tutte le “Notizie su Israele” sono infarcite di deliranti e demenziali richiami biblici. Il nostro dubbio è se doverle ignorare del tutto o se invece considerarle comunque oggetto di studio e di analisi. Forse la cosa migliore è procedere fino a quando non avremo ritenuto di aver acquisito sufficienti elementi di giudizio, fornendone la relativa documentazione, ovvero isolando dalla massa di dati in cui si trova.

3. Le profezie di Marcello. – In data 18 aprile 2001, al n° 2, pagina 1 si trova il seguente incredibile brano:
«Qualcuno ha detto che Israele ha sempre vinto contro gli Arabi sul terreno delle armi, ma che da diversi anni sta perdendo sul terreno dell’informazione. Quello che in occidente si stenta a capire è che le reazioni dell’opinione pubblica mondiale e le conseguenti scelte delle autorità internazionali sono lo scopo principale delle azioni politico-terroristiche dei palestinesi. Chi crede nel compimento reale delle profezie della Scrittura che riguardano Israele ha il dovere di non lasciarsi ingannare da quello che “le nazioni” dicono.
Marcello Cicchese».
Sappiamo tutti circa i testimoni di Geova, che suonano alle nostre porte e mettono alla prova la nostra pazienza e la nostra cortesia. Sulla “fede” di Marcello vi è molto da ridere, ma vi è meno da ridere se appena si pensa che Israele ha 264 testate nucleari. Il destino del mondo è nella mani di pazzi criminali e visionari. Trovano pure “cristiani” che reggono loro il sacco.

4. Sionismo biblico. – Per chi non lo sapesse, esiste anche un sionismo biblico. Se ne parla a p. 13 del n° 1, citato, di “Notizie su Israele”, dove si dice che dal 19 al 22 febbraio del 2001 a Gerusalemme fu tenuto il «Quarto Congresso Cristiano sul Sionismo Biblico», di cui è riportato il documento conclusivo, in lingua inglese. Allucinante! Più avanti, nelle annate che sto sfogliando, trovo un articolo alquanto ipocrita, di tal Beniamino Irdi Nirenstein, su «L’educazione dei bambini palestinesi». E penso al filmato di Fulvio Grimaldi dove una bambina di circa dieci anni è l’unica superstite fra oltre 20 familiari che le sono stati uccisi. Magari, andrà lo stesso Marcello, ad impartirle una “buona educazione”, cristiana e sionista, al tempo stesso. Veramente sconcertante quando Marcello scrive “come credenti siamo tenuti…”, andando a parare ad un sostegno totale, acritico, assoluto, religioso a quanti autentici criminali vanno compiendo dal 1948 ad oggi, e pure da prima. (segue)

5. Dalla parte della pulizia etnica, dell’apartheid, del genocidio e contro Cristo. – Non se se nel link vi sia un consapevole riferimento al mio monitoraggio, ma poco importa. Anche se ne ho finora tenuto assai poco conto, ma mi è stato spiegato da un dotto teologo cattolico che io in quanto battezzato e mai scomunicato faccio a pieno titolo parte della Chiesa, ma qui si intende quella Cattolica Apostolica Romana, come si recitava al Catechismo. E voglio provare ad esercitarmi nelle presa di posizione pubblica di Marcello, del cui cristianesimo io dubito fortemente. Essendo gli americani capaci di tutto, io sono portato a sospettare che nella selva dell’evangelismo si possa nascondere di tutto. In sintesi, io nego che posizioni come quelle del sionismo cristiano abbiano nulla a che fare con la figura di Gesù Cristo, quale io me la posso raffigurare. Io vedo Cristo crocefisso in Gaza. Non si è trattato di una autocrocifissione. È stato crocefisso nuovamente. Da chi? La domanda è retorica ed ognuno può trovare la risposta che ritiene più opportuna.

L’interpretazione se vuole essere ermeneutica del vero non può prescidenere dalle evidenze. Diversamente l’interpretazione, sedicente tale, è falsificazione, mistificazione. Anche Satana offriva a Cristo delle interpretazioni. Ma Cristo ben sapeva distinguere l’inganno che gli era ordito. Le citazioni bibliche hanno il grave difetto nella loro genericità estrema di poter contenere ogni cosa e il suo contrario. Non posso perciò tener in nessun conto il Salmo. Speriamo di trovare qualche argomento leggendo più avanti. Ma gli ebrei cosa sono? Un gruppo religioso, o meglio superstizioso, riunito intorno a credenze o un “popolo” nel senso in cui lo sono gli italiani, i tedeschi, ecc. o come lo sono stati gli etruschi, i fenici, i greci delle varie città? Quando si dice “popolo” cosa intende Marcello? Un’entità politica dislocata su un territorio, con una sua storia, con una sua durata, una sua costituzione, ecc., oppure semplicemente quello che anche nella teologia cattolica si chiama il “popolo di Dio”, che però non ha niente del primo significato. Basta qui ricordare il date a Cesare, ecc,, per avere un fondamento teologico alla non assimilazione di un concetto teologico di popolo ad un concetto politico di popolo. Diversamente se con l‘espressione “popolo ebreo” dovesse avere un‘accezione propriamente politica come è possibile che un siffatto popolo abbia potuto vivere da “ospite” all’interno di tutti gli altri popoli presso i quali le comunità ebraiche sono state presenti dal 70 al 1948?

Un noto proverbio dice che gli ospiti, dopo tre giorni, incominciano a puzzare come il pesce. Qui sono passati oltre 2000 anni considerando il periodo precristiano, durante i quali questi ebrei sembra che non siano riusciti a farsi amare, ovunque siano andati e dove pare andassero solo alla ricerca di vantaggi materiali, spesso a scapito dei loro ospiti, essendo essi dediti a commerci spesso senza scrupoli. Diciamo che Marcello incomincia proprio male stabilendo un nesso fra il numero 70 e il numero 1948. Ben si capisce a cosa alluda, ma sbaglia di grosso. Essendo però Marcello un uomo di fede, di fede evangelico-americana, può certo credere quel che meglio gli aggrada: cosa è del resto la Fede se non credere quel che si vuole senza che della propria fede occorra argomentare nulla. Buon pro gli faccia. Andiamo avanti, ma non sappiamo fino a quando. Veramente una nazione – in senso politico proprio – gli ebrei non lo sono stati mai. Se vogliono collocarsi su un piano politico, e non religioso, allora non possono evitare i rischi del politico. Storicamente, si può documentare negli ebrei l’esercizio dell’usura, la gestione delle bettole nella Russia zarista, il ruolo della finanza ebraico-sionista nella guerra russo-giapponese, il loro ruolo nella produzione della famosa Dichiarazione Balfour, che – leggo in un libro – sarebbe stata addirittura stampata come volantino e fatta piovere in testa nel 1917 au tedeschi che non uscivano bene dall prima guerra mondiale, dove sempre gli ebrei-sionisti un ruolo lo ebbero. Per non parlare poi della dichiarazione sionista di guerra alla Germania nel marzo del 1933. Insomma, non p che Marcello ci voglia adesso raccontare che gli ebrei non hanno fatto altro in tutta la storia che starsene nelle loro sinagoghe e pregare quel Dio piuttosto partigiano che avere un particolare commercio proprio e solo con gli ebrei, restando tutti gli altri popoli esclusi e tutto sommato non cointeressati, secondo il noto giudizio di Schopenhauer.

In realtà, qui Marcello non fa che riportare una delle spiegazioni di matrice ebraica al fenomeno durato oltre duemila anni (= già precristiano) dell’antisemitismo. È la teoria del capro espiatorio. Come a dire, noi non c’entriamo con le vostre disgrazie. Sono affari vostri. Bah! Comunque, è possibile avendone il tempo e la voglia fissare un elenco di precise responsabilità ebraiche nei confronti dei popoli presso i quali hanno dimorato. Per una stringatissima sintesi rinvio al libro di Sella. Insomma, Marcello incominci pensando di ciurlare gli sprovveduti. Andiamo avanti. Gli dico subito, perché lui possa capire, che io penso ad una sorta di massoneria costante nel tempi il cui scopo è di cercare vantaggio per i propri affiliati in danno e pregiudizio di tutti gli altri, spregiativamente bollati come idolatri, goym e quando piaceva a loro gratificati della onorificenza di “giusti”, un curioso termine ancora in voga nei loro ambienti. Pensate, il massimo che possiamo ottenere, uscendo dalla nostra inferiorità umana e metafisica è il titolo, secondario, di “giusto”, chiaramente di dignità inferiore a quello di Eletto. Andiamo avanti.

Con l’Illuminismo Dio ha smesso di parlare agli uomini, alla generalità degli uomini, ma ha continuato a parlare a taluni, fra cui presumo anche Marcello. Per farla breve qui si arriva al noto fenomeno dell’eguaglianz adei diritti, quindi dell’emancipazione degli ebrei, che però quando non hanno voluto assimilarsi e perdere il loro carattere massonico, per non usare termini più pesanti, hanno semplicemente continuato a vivere nella loro “separatezza”, sfruttando in senso antisociale l’equiparazione di diritti che veniva loro concessa. Un’eguaglianza di diritti ha senso all’interno di una comunità di destino, nel bene e nel male. Ma gli ebrei che intendevano vivere nella loro separatezza non ne volevano proprio sapere di “comunione”: quello che è mio è mio e quello che è tuo è mio, detto in soldoni. Che ciò provocasse qualche antipatia – non usamo la parola forte di antisemitismo – non è che sia cosa proprio difficile da comprendere. Mi sto incominciando ad annoiare e stancare. Leggo rapidamente tutto il testo di Marcello per vedere se vi sono punti meritevoli di discussione. Se no finisco qui. Ha già avuto abbastanza.

In buona parte gli Ebrei ingannarono Napoleone. La menzogna è del resto una loro prerogativa. Se non erro, i loro testi dicono che si può mentire, anzi si deve mentire ai goym. Qui sopravvive una riserva mentale. Un italiano, un francese, ecc., può essere per professione un medico, un avvocato, un agricoltore, in fatto di abitudini alimentari può avere determinate preferenze, e cos' via. Nessuno si chiede di un italiano in quanto tale se sia medico, impiegato, vegetariano, omosessuale, eterosessuale. Perché mai l’essere o non essere ebreo deve avere una speciale menzione? È come se l’«unione di destino» restasse condizionata nel tempo o a seconda delle circostanze più o meno vantaggiose. Qui vi è in nuce l’inganno e la malafede. Andiamo avanti.

Sapevate che esistono società particolari all’interno di società più generali? Alcune lecite, altre illecite, altre palesi, altre occulte e quindi ignote nei loro fini.

(segue)

6. Marcello supporter di Lucia. – Mi era già nota l’esistenza di un soft chiamato Megafono. In pratica, lo squadrone mediatico sionista si inserisce in tutti i luoghi dove si fanno sondaggi, i quali per quello che valgono e se valgono qualcosa – ne ho sempre dubitato – dovrebbe ubbidire a regole non falsate ed esprimere una certa spontaneità. Una certa Lucia è è però rivolta a Marcello perché facesse circolare la richiesta di una raccolta di cliccatori di sondaggi. Ecco il testo istruttivo da me intercettato:
------Messaggio inoltrato
Da: Mella Lucia
Data: Fri, 16 Jan 2009 00:43:15 +0100
A:
Oggetto: vota!


PER FAVORE CLICCARE SULLA BANDIERA DI ISRAELE E' IMPORTANTE LO CHIEDE LA CNN
PER IL MOMENTO SONO ARRIVATI 52% PRO PALESTINESI
!

(e poi fate girare - barbara)

If you have not already done so, please click on the link and then simply click on the Israeli flag.

http://www.israel-vs-palestine.com/gz/




------ Fine del messaggio inoltrato
Vi è chi sostiene, fondatamente, che gli evangelici ovvero certo luteranismo americano, già responsabile del genocidio dei pellerossa, non abbia assolutamente nulla di cristiano. Ne sono convinto e questa frode cui si prestano ne è una prova. Niente dell’evangelico “sia il nostro dire: si si no no”. Frode e inganno.

7. Le coordinate intellettuali di Marcello Cicchese. – Non per criminalizzare, né per demonizzare né per additare riporto il testo di Marcello Cicchese, dove è però lui a criminalizzare quanti avrebbero la colpa di essere pro Hamas. Lui dovfrebbe essere una versione italica del sionismo evangelico cristiano, che alligna parrebbe in America e che è del tutto estraneo ed incomprensibile per la tradizione cattolica italiana. Siamo ormai un paese colonizzato e quindi dobbiamo rassegnarci a questi esotismi. Il passo che segue non ha nulla a che fare né con la teologia e neppure con al storia, che Cicchese mostra di conoscere solo nella forma della propaganda israeliana:
Da un sito pro Hamas

Nuova legge in Israele vieta ai palestinesi di manifestare lutto e dolore il 15 maggio,
giorno della Nabka (l'olocausto palestinese)


Una nuova legge in Israele rende crimine la commemorazione di ciò che i Palestinesi chiamano "Nakba", la catastrofe del loro sradicamento e pulizia etnica dalla Palestina, con la creazione dello Stato sionista nel 1948. La Knesset, il Parlamento israeliano, ha ratificato la "legge Nakba" già alla prima lettura.
Saranno imposte penalità a chiunque mostri il 15 maggio, segni di tristezza e di lutto dentro i confini (indefiniti) di Israele; in quella data i palestinesi ricordano la creazione della crisi dei rifugiati.
La radio ebraica ha riportato questa settimana che la legge va intesa per fermare il lutto delle persone per ciò che per Israele è il Giorno della Indipendenza; atti commemorativi, viene rilevato, sono equivalenti a "negare il carattere ebraico di Israele e insultare i simboli dello Stato".
La radio ha fatto notare che le sanzioni possono ammontare a 3 volte tanto le spese dei programmi commemorativi.
Secondo il commentatore, è ironico che questa legge sia passata in un momento in cui Israele si sta lamentando dei tentativi di "delegittimare" lo Stato sionista. Ecco qui un esempio - ha detto
- di Israele che de-legittima i Palestinesi della loro cultura e terra".

(Infopal, 2 marzo 2010)

COMMENTO - Il 15 maggio 1948, il giorno seguente la dichiarazione di Ben Gurion, il neonato Stato di Israele fu attaccato dagli eserciti di cinque stati arabi: Egitto, Siria, Giordania, Libano e un contingente dall’ Iraq. L’allora segretario della Lega Araba Azzam Pascia' annunciò solennemente che sarebbe stata "una guerra di sterminio e di massacro della quale si parlerà come dei massacri dei mongoli e delle crociate". Chiamare “olocausto palestinese” quello che fu il fallimento del tentativo di prolungare l’olocausto nazista, è una mostruosa aberrazione. Se è per questo fallimento che gli arabi vogliono fare cordoglio, il governo israeliano fa benissimo a vietarlo sul suo territorio. M.C. »
Qualsiasi ulteriore nostro commento è ultroneo. A noi basta aver assunto la documentazione. Tuttavia, il fatto che Cicchese abbia attinto dal sito Infopal ed abbia pure sentito il bisogno di redigere un commento per quelli che pensa siano i suoi lettori – ma ci siamo anche noi che facciamo monitoraggio – conferma il principio del nemico che controllo in nemico. Siamo in guerra e questa è una guerra ideologica. Con la dottrina cristiana dell’amore del prossimo Cicchese ha nulla a che fare. Si è schierato dalla parte del genocidio. Di «Olocausto» ne ha uno davanti ben certo e visibile: quello del popolo palestinese, la cui “pulizia etnica” del 1948 è un fatto indubitabile per chiunque abbia cultura storica. Cicchese non ha né cultura storica né cultura teologica. È solo un agente dell’Hasbara di Tel Aviv.

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