mercoledì 5 novembre 2008

Europa: 47. Angela Merkel e l’ottusità politica al governo della Germania

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Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
Ed in Italia come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo!

«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).

Ricerche correlate:

1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Sezioni tematiche. – 2. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 3. L’11 settembre: misteri, dubbi, problemi. – 4. Rudimenti sul Mossad: suo ruolo e funzione nella guerra ideologica in corso. – 5. Free Gaza Movement: una sfida al blocco israeliano di Gaza. – 6. La pulizia etnica della Palestina. – 7. Studio delle principali Risoluzioni ONU di condanna a Israele. – 8. Cronologia del conflitto ebraico-palestinese. – 9. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 10. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 11. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 12. Classici del sionismo e dell’antisionismo: un’analisi comparata. – 13. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; VIII. Morris; – 14. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 15. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 16. La sotterranea guerra giudaico-cristiana dei nostri giorni. – 17. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 18. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 19. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 20. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –

Non sono molto addentrato nella politica interna della Germania e mi riesce difficile scrollarmi di dosso i guai d’Italia per immedesimarmi in quelli dei cittadini europei che vivono in altri paesi di un’Europa della cui effettiva unità politica dubito sempre più, quando sento e leggo di governanti come Angela Merkel che guidano il loro paese. Le impressioni che Angela Merkel suscita in me sono sempre negative: il suo discorso servile in America di Bush, che per fortuna ora è appena passato; il suo discorso in Israele; il suo licenziamento della ministra che con candore aaveva detto che non vi era differenza fra la guerra preventiva di Hitler e quella di Bush. In ultima la notizia odierna per la quale si rende autrice di un inaudito atto parlamentare: il rifiuto dei voti di una componente politica in quanto fra i suoi membri o simpatizzanti vi sarebbe persone dette antisemite, ovvero antisioniste, ovvero critiche verso Israele. Nel parlamento italiano, che pensavo fosse il peggio del peggio, non ho mai sentito nulla di simile. Questa ultima notizia mi induce a redigere una scheda in quanto con la globalizzazione non è più possibile studiare i fenomeni dentro la sola cornice nazionale. Grazie ad Angela Merkel la Germania è il paese dove la rieducazione democratica, ossia il lavaggio del cervello, non è limitato alle sole persone, ma si estende anche ai cani, come insegna la vicenda del cane Adolf, cui il suo padrone aveva insegnato a fare il saluto nazista. Multato il padrone, malato di mente, che disperato voleva uccidere il cane, nello stesso giorno del suicidio di Hitler, gli veniva sottratto il cane dalla Società per la protezione degli animali, che però lo portava in un apposito centro per la rieducazione e quindi renderlo così disponibile per una nuova adozione.

Versione 1.0
Statuts: 5.11.08
Sommario: 1. Angela rifiuta i voti della Linke. –

1. Angela rifiuta i voti della Linke. – L’unica notizia confortante è che il partito in questione è in crescita e sta guadagnando consensi. La Germania è il paese dove ogni anni vengono perseguiti migliaia e migliaia reati di opinione. Cosa propriamente sia l’antisemitismo è cosa che è ormai difficile sapere. Bisogna analizzare i casi uno alla volta. Può dirsi che è una nuova forma di persecuzione, ma non contro gli ebrei, bensì contro tutte quelle persone che le associazioni sioniste e filoisraeliani indicano alle autorità affinché vengano perseguite. Si rischia fino a cinque anni di carcere oltre alle pene accessorie. Il nazismo non avrebbe saputo fare di meglio con i suoi oppositori. Ancora più incredibile è però la storia per la quale il partito della Merkel rifiuta i voti della Linke in adesione ad una comune condanna della notte dei cristalli, di cui ricorre il 70° anniversario. Non è che la Linke volesse votare contro, ma a favore. I voto vengono rifiutati perché evidentemente si ritiene che la direzione della Linke non abbia esercitato ferrea censura verso suoi aderenti che avrebbero fatto qualcosa di antisemita. In normali condizioni parlamentari si incassa il consenso. Sembra però di essere in un asilo infantile o in una gabbia di matti anziché un parlamento. Se questa è la democrazia europea, fanno bene quanti nel mondo non ne vogliono proprio sapere. Nell’articolo si legge poi di storici (Michael Wolffsohn, israeliano) che presterebbero i loro servizi per «dimostrare che l regime della Germania Est era antisemita, oltre che antisraeliano», dove è da notare l’equivalenza fra l’essere antisemita e l’essere antisraeliano. Probabilmente, in DDR erano più avanzati ed avevano un senso maggiore della dignità nazionale che nella BR: il che è tutto dire!

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ti segnalo il messaggio mandato oggi dal rabbino capo di Roma Riccardo di Segni nella mailing-list ufficiale dell'UCEI(http://www.moked.it).
Riccardo
Di Segni,
rabbino capo
di RomaQuesta settimana leggiamo la parashà di Lekh lekhà, quella della chiamata di Abramo: "vattene (lekh lekhà) dalla tua terra, dal luogo dove sei nato e dalla casa di tuo padre, verso la terra che ti mostrerò" (Bereshit 12:1); anche se è la tua terra, è il luogo dove sei nato (in ebraico: moledet, che oggi significa "patria"), è la casa di tuo padre, te ne devi andare lo stesso. Ieri il neoeletto presidente americano (la cui carriera fin dall'inizio è stata sostenuta da ebrei) ha sottolineato davanti a un pubblico commosso che la sua elezione significa che tutto è possibile e che anche un nero può diventare Presidente. Un nero c'è riuscito, dubito che ci possa riuscire un ebreo, per quanto in alto possa arrivare nella gerarchia di uno Stato. E' la condizione originaria ebraica; "vattene dalla tua terra...". Allo stesso Abramo (ib. 17:6) e poi al nipote Yaakov (ib. 35:11) fu promessa una discendenza di re; ma dove?
Oltre al messaggio di Sergio della Pergola, demografo, Università ebraica di Gerusalemme(presente nella stessa mailing-list):
Avrum Burg è l’enfant terrible ma anche la grande delusione, l’esperimento fallito della politica israeliana. In una delle pagine più critiche del suo nuovo libro, Avrum scrive sugli ebrei d'America: “È molto difficile farsi eleggere contro la volontà dell'elettorato ebraico”. Frase ovviamente subito raccolta dai solerti recensori sempre a caccia di spunti antiamericani e antiebraici. Ma è poi vero? È dagli anni ’30 che gli ebrei americani votano incessantemente a grande maggioranza per il partito democratico, e lo hanno fatto anche questa settimana a favore del Presidente Barack Obama. Eppure negli ultimi settant’anni gli Stati Uniti hanno eletto almeno cinque presidenti repubblicani: Eisehnower, Nixon, Reagan, Bush padre, e Bush figlio. Senza il voto determinante degli ebrei americani. Per certe persone, quando i fatti contraddicono la teoria, sono sempre i fatti che hanno torto, mai la teoria.
Cordialmente

Anonimo ha detto...

Ciao, intanto ti segnalo anche che il sito di Informazione Corretta è stato pubblicato sul sito Dagospia (http://www.dagospia.com) nella categoria: "Avanti blog", è il penultimo link.
Cordialmente

Antonio Caracciolo ha detto...

Ti ringrazio della segnalazione e ti comunico anche che avevo pure scritto un ampio commento a Di Segni. Devo però aver toccato qualche tasto (del computer) sbagliato: l’ampio commento è andato perso. Non ho tempo né voglia di riscriverlo. L’impressione che Di Segni mi conferma nuovamente è di un uomo di non grande spessore intellettuale, più politico attento agli interessi materiali della sua ambigua appartenenza che non raffinato teologo e uomo di profonda spiritualità. Certamente, occorre tenerlo d’occhio per i pericoli che da lui possono venire.

Quanto a «Informazione Corretta» è altrettanto certamente un luogo di aggressione mediatica che si avvale di coperture significative: basta vedere (in Odifreddi) la difesa che ne hanno fatto i rabbini di Roma e di Milano, quando Odifreddi ebbe giustamente a dire che si tratta di un sito "parafascista”, non già per offendere il fascismo, ma per accentuarne gli aspetti aggressivi e squadristici già evidenziati.

Ciò che mi stupisce è il fatto che abbiano cessato di attaccarmi, almeno in modo diretto. Mi sono accorto di loro, per segnalazione di un lettore, a causa di una serie di attacchi ad un mio post sull’Olocausto. Non riuscivo a capire e non mi spiegavo il motivo degli insulti che ricevevo da parte di persone che sembravano imbeccate e non aver letto ciò che avevo scritto. Ho reagito non con la classica querela, ma volgendo su di loro il mio sguardo scrutatore ed ho scoperto così le loro debolezze concettuali e le loro miserie morali.

Senza esserne delegato mi sono messo a difendere tutti quelli che vengono da loro denigrati e diffamati ed a criticare invece quelli che considerano dalla loro parte: le suddivisioni non sono sempre facili ed evidenti. Proprio l’altro ieri ho ricevuto un confortante apprezzamento per il mio lavoro da un noto giornalista, da me difeso. Gli era nota IC, ma è da lui considerata una forma di killeraggio, piuttosto autoscreditantesi e a cui non dover prestare eccessiva attenzione. Ma non ha giudicato inutile il mio lavoro. Tutt’altro!

Al punto in cui sono giunto, non essendo io pagato, potrei anche interrompere il mio Monitoraggio: ed è forse quel che sperano. Ma i miei piani sono diversi. Intanto non scrivo per gli altri, cioè non cerco la pubblicità ad ogni costo, ma in primo luogo giudico importante fare chiarezza in me stesso, traendo spunto dalla realtà che si presenta davanti ai miei occhi.

Quando tuttavia questo mio blog – opportunamente collegato agli altri miei 25 blogs - avrà raggiunto la perfezione formale e concettuale del classico libro a stampa, solo allora tenterò forme di pubblicità per avere una più ampia cerchia di lettori, convinto che ad una vera e propria forma propagandistica di guerra ideologica come quella di IC e di altri media meno grossolani e più defilati occorra contrapporre un’azione di contrasto.

Antonio Caracciolo ha detto...

Post Scriptum

Se avrai da segnalarmi siti che in modo organico e continuativo svolgono attività mediatica sulla linea di IC, ne terrò censimento nella sezione U del Monitoraggio per sezioni tematiche, distinto da quello per soggetti, cioè singoli scrittori: ne troverai la pagina cliccando su “altri media”. Esplorerò poi quei siti per un monitoraggio che spero sia meno sconfortante per grossolanità e rozzezza di quanto non sia IC: più in basso non credo sia possibile scendere. Non fa bene il contatto costante con una materia così ignobile. Bisogna cambiare e variare il più possibile.