martedì 2 giugno 2009

ONU: 63. Richard Goldstone e il dilemma sull’essere o non essere ebrei.

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Riprendiamo il nostro “Monitoraggio” non senza prima scusarci per l’attenzione che continuamo a dedicare alla testata “Informazione Corretta”. Si tratta di quanto di peggio possa trovarsi nella costellazione della “Israel lobby” operante in Italia. Sono ormai più che convinto che a livello di opinione pubblica il gruppo che vi sta dietro e di cui non so certo vita, morte e miracoli abbia reso in circa otto anni dalla sua fondazione un pessimo servizio nel senso che abbia più tolto che non guadagnato consensi alla causa del sionismo, che ha connotati assai assai negativi, anche se godo di autorevoli consensi. Non è difficile capire come e perchè. Evidenziarlo nelle forme adeguate e opportune è lo scopo del nostro Monitoraggio che parte dal livello più basse e impresentabile per poi arrivare al doppiopetto. L’occasione di questa nuova scheda è il nome Richard Goldstone, non “Gladstone” secondo il “corretto” lapsus di una redazione che non riesce a scrivere neppure poche righe di infame commento, anonimo o non firmato, senza neppure incorrere in marchiani errori. È da chiedersi in quali condizioni lavorino. Forse durante i pasti mentre annaffiano abbondantemente. Sia Goldstone sia Falk, entrambi funzionari dell’ONU, sono “ebrei” e su questo si scatena il livore dei “Correttori” che non sanno neppure scrivere correttamente Goldstone. Il patologico è che gli “ebrei” sono soltanto loro, i sionisti, quelli che sono tanto democratici da voler imporre alla minoranza il “giuramento di fedeltà” allo stato ebraico, quel giuramento di fedeltà che nessun ebreo o italiano ha fatto alla costituzione italiana. L’«essere ebreo», ovvero «l’ebreo che odia se stesso» per in fatto di non essere “sionista”, cioè razzista e genocida, è un leit-motiv della propaganda paranoica degli agenti della propaganda israeliana in Italia e non solo. A stento si riesce a trovare un fondamento in questa follia. È da credere che la fiducia nella formula si basi sull’intensità della reiterazione, sul fanatismo, sulla “demonizzazione” di chi non applaude al genocidio o alle assurde pretese, sulla minaccia fisica e giuridica nonché sulla capacità di incutere terrore. Altro che terrorismo! Più terroristi di costoro non ve ne sono. Anche il più lieve dissenso, o meglio divergente e marginale valutazione, provoca fuoruscita di bava che sembra colare dallo schermo del computer. Non sappiamo ancora molto né di Falk né di Goldstone, ma per il solo fatto di essere così fortemente “odiati” dai sionisti vengono da noi messi nella categoria B, cioè di quelli attaccati da IC e da noi difesi. È un criterio alquanto empirico che può essere fuorviante e che ci porterà a cancellare qualche scheda. Trattandosi nell’uno e nell’altro caso di ONU vi è qui da fare un’osservazione di non poco conto che qui abbozziamo appena. Se si va a chiedere a un sionista su cosa si fonda la “legittimità” dello Stato di Israele ovvero della sua fondazione, immancabilmente tirano fuori il ruolo esercitato dall’ONU, appena fondato e tutto nelle mani dei vincitori, manovrati già allora dalla Lobby. Con il tempo l’ONU, che è quel che è, ha acquistato maggiore rappresentatività perché nella sua Assemblea – distinta dall’antidemocratico Consiglio di Sicurezza – sono venuti a trovarsi tutti gli stati di nuova costituzione via via che uscivano dalla dominazione coloniale. Ecco che questa nuova ONU non ha tardato molto ha riconoscere in Israele l’ultimo e più odioso Stato colonialista di stampo ottocentesco. Da qui la fura anti ONU dei sionisti. Ma in questo modo vengono a privarsi loro stessi del fondamento di legittimità che resta perciò affidato unicamente alle loro 300 testate atomiche e alla capacità dell’AIPAC di comprare le candidature dei parlamentari americani nonché di agire nelle segrete stanze del potere per ottenere leggi liberticide che condannano la libertà di pensiero, introducendo in Europa e anche in Italia un’atmosfera di autentico terrore e conformismo destinato ad ottundere l’intelligenza di un’intera generazione di italiani.

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Sommario: 1. Il Manifesto non sbaglia. – 2. Quando Goldstone è stato battezzato «odiatore» di Israele? – 3. L’attacco sionista all’ONU continua. – 4. Richard li fa proprio infuriare. –

1. Il Manifesto non sbaglia. – Se potessero mettere fuoco alla redazione del “Manifesto”, lo avrebbero già fatto da un pezzo. Non si tratta che di un piccolo giornale. Al “Corriere” l’ambasciatore di Israele si può permettere di andare a fare lezione o comunque a metter piede. La dice lunga sul giornalismo italiano che è quel che è e non cambia sol perché si trova qualche voce fuori del coro. Paradossalmente, la libertà di espressione è peggiore che sotto il fascismo e il nazismo. Lì la censura era diretta e quindi poteva essere riconosciuta per tale. Da noi è indiretta, è autocensura, è conformismo mascherato da indipendenza e libertà, è inganno, è mistificazione, è menzogna. L’evidenza dei crimini è tale che significa condannarsi ad un crescente divorzio con la rette coscienza il non ammetterla. Il cinismo nell’uso della forza e nella sua capacità di imporre ogni verità di comodo ci porta alla nostra situazione interna, ai temi della Shoa, al giudizio storico sul trentennio 1914-1945 che ha dilaniato l’Europa, non senza il concorso di quanti hanno sempre avuto interesse all’insorgenza della guerra civile come fattori di indebolimento interno di una nazione. In effetti, se si segue questa traccia, la guerra civile ed il crollo interno, quando – come diceva Hobbes – nessuno sa più a chi deve legittimamente obbedire sono possibili le grandi tragedie. Ma questa è qui solo una traccia. Non vi è dubbio per Israele che qui tutta la baracca si regga solo per l’incredibile apparato militare di cui gli israeliani sono stati colpevolmente forniti in primis dagli USA, ma non senza la responsabilità francese di aver dato ad Israele la bomba atomica, che è una minaccia per il mondo intero: incombe l’Olocausto dell’Apocalisse per mano ebraica. Se si legge al link l’articolo del Manifesto, che qui non riportiamo per brevità, e lo si confronte con il livido commento che lo precede, si ha la sensazione del gaglioffo colto in fallo. Il testo gaglioffo è chiaramente quello in grassetto, che pretende di essere “corretto” e non riesce neppure a scrivere i nomi giusti. Quanto poi al rinvio al famoso “archivio”, un vero e proprio immondezzaio, non si trova nulla se si mette "Gladstone” e si trova solo un articolo inserendo il nome giusto, ma dove però i “Corretti Informatori” non avevano ancora realizzato o non avevavo avuto dalla base in Tel Aviv l’imbeccata giusta. Da notare infine un’altra perla, questa volta di natura iconografica. I «Corretti Informatori» sono andati ad acchiappare una bandiera stracciata dell’ONU, senza curarsi del fatto che l’immagine immette in un sito, quello di Europa Nazione, che rispetto all’articolo del manifesto rincara la dose. Qui l’ONU è accusato di eccessiva moderazione, anzi di inefficacia totale nei confronti di Israele, che può tranquillamente insolentire tutti i suoi funzionari. L’articolo di Alessandro Farigu è di una grande limpidezza e pacatezza d’animo di cui purtroppo non sono capace: glielo scrivo nel commento che lascio a “Europa Nazione”.

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2. Quando Goldstone è stato battezzato “odiatore” di Israele? – Per scrupolo andiamo a guardare l’unico articolo presente nell’archivio di IC oltre al più recente articolo sul “Manifesto” di cui sopra an § 1. Dal “corretto” commento sembra di capire per espresso rinvio che attraverso l’articolo di Battistini sul “Corriere della Sera” – quotidiano onorato dalle visite in redazione dell’ambasciatore israeliano – nonché il “corretto”, “approfondito”, “equilibrato” commento Richard Goldstone sia stato vivisezionato. Invece sia l’articolo sia il “commento” che lo precede sono alquanto interlocutori, ma nel frattempo Goldstone è stato battezzato “odiatore”. Manca qualche passaggio e dobbiamo andare a cercare altrove.

3. L’attacco sionista all’ONU continua. – Agli occhi sionisti l’ONu si salva per la sola cosa per la quale è invece criticabilissimo: l’imbroglio e la violenza della fondazione dello stato d’Israele nonché l’inaudita spartizione della Palestina, operazione per la quale l’ONU non aveva nessun titolo. Ma l’ONU era la creatura appena nata e tutta nelle mani dei suoi “pupari”. Successivamente, con la decolonizzazione, e con sempre nuovi stati che entravano a far parte dell’Assemblea generale degli Stati – cosa distinta dall’antidemocratico Consiglio di Sicurezza che i vincitori avevano riservato a se stessi –, l’ONU acquista in rappresentatività ed anche si sgancia dalla stretta dipendenza dagli Usa e dalle Potenze Antche. Si arriva così ad innumerevoli atti politici di condanna di Israele, la cui natura coloniale, aggressiva, razzista non può sfuggire a chi ha occhi liberi per vedere e cervello libero per valutare. Da que l’ennesimo attacco a Gladstone che per conto dell’ONU ha rilevato quel che dovevasi rilevare. La propaganda israeliana ha ormai esaurito la sua capacità inventiva e non sa che esibire le solite frottole a cui non credono più neppure i sassi delle strade: i sigari Kassam, cioè la debolissima resistenza palestinese, sigari che non producono nessun danno e nessuna vittima. ma ricordano al mondo che loro sono rinchiusi in un incredibile Lager a cielo aperto; le solite dichiarazione unilaterali di “terrorismo” attribuito alle loro vittime che un terrorismo vero lo subiscono da non meno di 60 anni, cioè dall’anno della pulizia etnica del 1948, una pulizia etnica che secondo i parametri giuridici fissati proprio dall’ONu per la ex-Iugoslavia descrive perfettamente ciò che Israele ha fatto e continua a fare con la compicità dei suoi potente alleati e con la copertura della Diaspora, vera e propria quinta colonna all’interno degli stati. Insomma, cosa vecchia e qui non facciamo altro che ammassare dati. La bufala degli scudi umani usati da Hamas nasconde un’abissale ipocrisia da parte degli israeliani che non hanno mai avuto nessuno scrupolo su chi colpire: tutti! Purtroppo, è difficile tenere tutta la casistica. Ci vorrebbe un supercomputer ed un Team dedicato, ma ricordo per tutti la madre colpita da cannonate mentre faceva colazione con i suoi bambini, che magari verrano fatti passare per scudi umani della madre terrorista. Ci si può aspettare questo ed altro ancora. Non vi sono limiti alla capacità di menzogna e di mistificazione da parte di costoro. Incredibile! L’impudenza non ha limiti. Di fronte al massacro di gente inerme, già stretta nella morsa dell’affamento per blocco, gli ideologi sionisti hanno la faccia tosta di parlare del lor diritto all’autodifesa! È da chiedersi fino a quando non già la gente semplice che non ha nessun potere, ma i politici che rappresentano i semplici saranno disposti ad accettare simili sfrontatezze. Che vi sia ampio uso della corruzione è pregiudizio diffuso, no da oggi. È un pregiudizio infondato? Quanto si vuole, ma vi è da sperare che anche i politici e governanti corrotti dell’Occidente democratico comprendano che vi è un limite oltre il quale la corruzione non paga più.

4. Richard li fa proprio infuriare. – Delegittimare un oscuro blogger che su Come don Chisciotte ha parlato di “pupari ebrei” o simili, peraltro in un modo tale da non poter mobilitare nessun giudice, è un conto. Ma tentare di delegittimare l’ONU è un boomerang, anche perché l’ONU resta il principale e forse unico titolo su cui si basa per legittimare la sua esistenza come Stato nato nel 1948 da una situazione decisamente atipica e contraria ad ogni principio di diritto naturale. Forse è utile che Israele ed i suoi agenti propagandastici, nostro paese incluso, continuino su questo tono. Perderanno ancor più in credibilità presso quell’importante fascia di opinione pubblica che può assumere una qualche terzietà.

5. Goldstone schernito dagli ebrei. – Andando al link si trova un’altra cartolina del pensatore Volli, che è una scarica di vituperi contro un altro ebreo, Goldstone, al quale nessuno se non lo stesso Volli ed i suoi “amici” hanno manifestato finora disprezzo in tutto quanto mi è capitato di leggere. Non avrebbe qui senso entrare nel merito del rapporto o sull’argomentazione che la Commissione per i diritti umani non avrebbe valore perché composta da Libia, Cuba e tutta una serie di stati non amati da Israele, che magari li vorrebbe tutti nella condizione del Sud Africa dell’apartheid con il quale aveva avuto sempre ottimi rapporti. Sono argomenti che conoscendo ormai la scrittura – non l’uomo, per fortuna – di Volli sarebbe ozioso degnare di soverchia attenzione. A meritare “disprezzo” su queste basi che ognuno può verificare è lo stesso Volli. Merita interamente tutto il nostro disprezzo per le cose che scrive. Ma lo merita non perché un “ebreo”, o meglio un “povero ebreo”, bensì per il fatto che è e si chiama Ugo Volli. Avrebbe pure potuto essere un equimese, non ebreo, ed avrebbe meritato lo stesso disprezzo. Non lo meritano gli ebrei Goldstone, Pappe, Sand, Burg e potrei continuare con una serie infinita, dove l’essere ebreo non ha di per sé nessun valore. Se mai, ma è altro discorso, l’ebraicità o il giudaismo potrebbe entrare in considerazione in un ambito strettamente teologico. Noi condiviamo al riguardo la dottrina che considera confluito interamante nel cristianesimo, cioè nel nuovo Testamento, l’ebraismo mosaico. Invece, il giudaismo moderno è tutto di natura talmudica, che non ha relazione con il precedente ebraismo. E si tratta veramente di una religione abominevole. Se il genocidio che dal 1948 a Piombo Fuso ha una benedizione e un’apologia rabbinica, allora vi è materia per la quale ognuno può valutare il valore religioso dell’ebraismo. Altro che fondamentalismo! È da notare poi che da un po’ di tempo gli hasbaroti stanno inchiodando il presidente Napolitano alla sua infelice equiparazione fra antisemitismo e antisionismo, corretta subito con la precisazione che criticare Israele si può, contrariamente a quello che vogliono far credere gli hasbaroti. Ciò significa delegittimare il presidente, che ben sa di dover essere il presidente di 57 milioni di italiani e non soltanto di 30.000 ebrei, che si sono giocati per sempre tutto il loro pietistico credito schiacciandosi sull’Israele dell’apartheid e del genocidio. Nessuno ignora o ha dimenticato i trascorsi ungheresi del presidente. Se vule rinnovarli con i carri armati di Piombo Fuso è affar suo. Sarà nostro presidente per gli anni di mandato che gli restano. Non oltre. Ed il suo successore non è vincolato alle sue dichiarazioni, più o meno storicamente ed eticamente fondate. Vale per ogni presidente che può essere migliore o peggiore del suo predessore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che a un ebreo sia stato affidato il compito di decidere se cè stato crimine israeliano è la prova che non si vuole condannare israele.
Non perche goldstone assolverà israele ma perche qualunque decisione esso prenderà non sara consoderata legittima da una delle due parti.
Se l'onu avesse voluto una decisione imparziale avrebbe scelto un giudice imparziale fuori dalle logiche.

Anonimo ha detto...

"Il patologico è che gli “ebrei” sono soltanto loro, i sionisti, quelli che sono tanto democratici da voler imporre alla minoranza il “giuramento di fedeltà” allo stato ebraico, quel giuramento di fedeltà che nessun ebreo o italiano ha fatto alla costituzione italiana."

cosa cè che non va nel giuramento di fedeltà al propio paese?perche sarebbe una cosa razzista?

Antonio Caracciolo ha detto...

Sono ben lieto di riaprire il seminario delle mie lezioni appena concluse. Dovrò però qui essere stringato.

Una cosa è il giuramento alla “costituzione”, ad una determinata costituzione, che è il prodotto mutevole del "potere costituente” di un popolo. Al massimo il giuramento alla “costituzione”, anche la costituzione dello “stato ebraico”, la si può chiedere ai "servitori dello Stato”, cioè dell’«apparato» burocratico fatto di impiegati pubblici stipendiati, ma non sempre, ad esempio in Italia sono esclusi i docenti universitari da qualsiasi giuramento di fedeltà proprio per garantirne la "libertà di pensiero”.... Lo pretese un simile giuramento il fascismo e tutti meno 11 giurarono..., ma la Repubblica si è voluta differenziare dall’odiato regime fascista

Altra cosa il "giuramento di fedeltà al proprio paese” ovvere come recita l’art. 52 della nostra costituzione: la difesa della patria è supremo dovere di ogni cittadino.

Io ho sempre sostenuto che un "popolo" può avere il peggiore "regime" o "governo” della sua storia (fascismo, nazismo, etc.) ma questo è sempre preferibile ad un regime imposto dall’esterno da un nemico entrato in armi: non esistono nella storia "liberazioni” fatte dalle armi del nemico. La "Liberazione” è una miserabile ideologia con cui la classe politica quisling insediata dal Nemico tenta di darsi una patina di rispettabilità e di nascondere il suo congenito servilismo.

Appunto perché la “costituzione” o “formaa politica” è cosa diversa dal popolo che l’ha prodotta e può sempre cambiarla a seconda delle sue esigenze. Un cattivo "regime” potrà essere sempre modicato, abbattuto, cambiato da un un popolo finché resta "sovrano”. Quando non è più "sovrano” il potere di cambiamento della costituzione spetta ad altri, ai suoi padroni, non a lui stesso. Come i padroni intendono la democrazia lo vediamo con Hamas: eletto nel modo più democratico che mai vi sia stato, è però "illegittimo”, “terrorista”, perché non piace il "contenuto” della sua volontà "democratica”, il senso della sua "decisione”.

Nel caso dello "Stato ebraico” cambiano tutti i parametri dei nostri manuali di diritto costituzionale. Intanto perché lo stato è "ebraico”, cioè intriso da una ideologia religiosa immorale e razzista, che distingue l’umanità in una razza "eletta” e prediletta da Dio e nella restante umanità posta a suo servizio. Tutti i popoli della storia venuti a contatto più che con il "popolo” ebraico con una setta religiosa del tutto immorale e antisociale hanno detto: “no!!! Voi siete pazzi criminali e noi vi diciamo no”.

Ancora lo stato “ebraico” è criminale in quanto il “paese” non è il suo, ma resta quello di coloro ai quali è stato tolto. Qui le cose vanno diversamente che sul piano militare. Tu puoi vincere oggi, ammazzare, scannare, cancellare ogni traccia dei tuoi delitti, ma se io – intendo anche io che non ho mai messo piede in Palestina e mai vi metterò piede – ti dico che tu non hai fondamento di legittimità, ed il mio pensiero diventa e già una "essenza filosofica” che prescinde dalla mia persona e dalla mia esistenza, ebbene Israele resta per i secolo uno Stato CRIMINALE.

È chiaro?
Non mi à riuscito di riassumere meglio un discorso che ha un vasto retroterra dottrinale.