venerdì 5 giugno 2009

Citazioni: 2. La propaganda sionista come appariva nel 1938 in un brano di George Antonius.

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Il brano che segue è di George Antonius ed è dell’anno 1938. Lo si trova citato nel libro di Richard Fisk, Cronache mediorientali, uscito in lingua inglese originale nel 2005 e in traduzione italiana nel 2006. Antonius è nato nel 1891 al Cairo e morì in Gerusalemme il 27 dicembre 1941. Di lui in quanto “personalità palestinese” si trova in rete questa concisa descrizione che riportiamo integralmente: «Scrittore e politico palestinese, della Chiesa greco-ortodossa, di origine libanese nacque nel 1891 al Cairo; si laureò nel 1913 all’Università di Cambridge; tornà in Palestina nel 1921 e iniziò la carriera di servizio civile nel Dipartimento dell’Istruzione (1921) e come Segretario dell’Esecutivo Mandatario Britannico (1927); ottenne la cittadinanza palestinese nel 1925; consigliere del Mufti; si dimise dal servizio per la Gran Bretagna nel 1930 in segno di protesta contro la politica discriminatoria britannica; cominciò il suo lavoro come associato per il Medioriente del Crane’s Institute of Current World Affairs di New York; comparve di fronte alla commissione Peel nel 1937; autore de “Il risveglio arabo” (Londra, Hamish Hamilton, 1938), un classico del nazionalismo arabo; membro della delegazione palestinese alla Conferenza di Londra nel febbraio 1939, segretario della delegazione palestinese e Segretario Generale della delegazione Araba Unita; morì a Gerusalemme il 27 dicembre 1941» (Fonte). Stranamente, ma comprensibilmente, il libro di Antonius, edito in inglese nel 1938, non ha trovato fino ad oggi un traduttore italiano, a quanto sembra. L’edizione inglese esiste in pochissime biblioteche italiane.
.…va utilizzata con cautela, in parte per la forte componente di propaganda scoperta o velata, in parte perché la difficoltà di accesso alle indispensabili fonti arabe ha ostacolato l’autentica equanimità anche nell’opera degli storici più onesti e imparziali. La medesima disparità vizia il flusso dell’informazione quotidiana. La propaganda sionista è attiva, estremamente ben organizzata e diffusa; la stampa mondiale, quantomeno ne1le democrazie occidentali, ne è in larga misura influenzata; essa controlla molti dei canali disponibili per la diffusione delle notizie, in particolare per quanto riguarda quelli di lingua inglese. In confronto, la propaganda araba è primitiva e infinitamente meno efficace: gli arabi possiedono ben poche competenze, dell’ubiquità poliglotta e delle risorse finanziarie che sono la forza della propaganda ebraica. II risultato è che da una ventina d’anni circa [1938 - 20 = 1918] il mondo guarda la Palestina attraverso la lente del sionismo, e ha inconsapevolmente acquisito l’abitudine a ragionare partendo dai suoi presupposti.
(Citato in Rober FISK,
Cronache mediorientali,
Milano, il Saggiatore, 2006, p. 436)
Sembra oggi, ma è ieri. Il brano dell’anno 1938 ci fa capire come per il sionismo la propaganda e il lobbismo sia tutto. Nasce su questo piano ed è su questo piano che può e deve essere sconfitto: svelandone la natura. Come il mitico anello del potere della saga di Tolkien la sua potenza malefica può essere distrutta rigettandola nel fuoco in cui fu prodotta, cioè denunciandola il suo momento genetico e lavorando non con cannoni e bombe, ma con le armi della filologia. Non per nulla in Germania, in Francia e in altri paesi gli storici vengono mandati in galera ed un intreccio di leggi talmudiche inquina sempre più la libertà di pensiero, di ricerca, di insegnamento. La Menzogna non deve scalfita nei suoi fondamenti, la Torre di Mordor si erge su di noi da millenni.


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