lunedì 28 settembre 2009

Cronache sul boicottaggio di Israele: 7. Il boicottaggio nell’area del Mercosur.

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Senza questo nostro Osservatorio noi stessi non riusciremmo ad avere un quadro dell’andamento della campagna BDS nel mondo. Inutile aspettarsi da Claudio Pagliara informazioni al riguardo. Quello che ci interessa sapere dobbiamo perciò andarcelo a cercare scrutando nella Rete. È con piacere che abbiamo letto su «Come don Chischiotte» quello che appare un importante successo: il pronunciamento del parlamento brasiliano contro Israele bocciando la sua associazione al Mercosur e motivandola espressamente come un rifiuto del sistema di apartheid, che caratterizza quella che vuole presentarsi come «l’unica democrazia del Medio Oriente». Unica? Per fortuna!

1. Il parlamento brasiliano chiede la sospensione di Israele dal Mercosur. – La vicenda va seguita in ogni sua fase. La Lobby ha grandi risorse e si può essere certe che le spenderà tutte per conseguire un risultato per lei importante. L’espulsione ignobile del vescovo Williamson dall’Argentina non sarebbe stata possibile senza la presenza in questo paese di una Lobby. All’ONU solo dodici paesi, Israele incluso, hanno aderito alla richiesta di uscire dall’Aula mentre parlava Ahmadinejad. Dodici su quasi 300 Stati non è molto, ma fra questi Undici è compresa anche l’Argentina oltre all’Italia, dove con Frattini e madonna Fiammetta, Fini, Cicchitto ed altri di cui non ci azzardiamo a compilare la lista, il popolo italiano – da sempre migliore dei suoi governanti – non ci fa una bella figura. Ma noi non siamo il governo e sappiamo di essere – o almeno ne abbiamo la presunzione – l’anima più autentica di questo infelice popolo, che in nessun modo può riconoscersi nel massacro di Gaza e in una pulizia etnica che con inganno e corruzione viene portata avanti dal 1948. Niente di più ipocrita e truffaldino del cosiddetto “processo di pace”, che è in realtà un arco di tempo programmato per condurre a termine una politica di espulsione, dispersione, massacro degli “indiani mediorientale”, sul modello di quelli già fatti scomparire dai giudaizzanti cristiano-sionisti.

8 commenti:

Viva Israele ha detto...

Secondo voi è accettabile che un satrapo come Ahamdinejad si permetta di negare la shoah davanti a tutti gli altri capi di stato? Tutte le vostre elucubrazioni si basano su un presupposto fondamentale: "In Palestina esisteva un popolo palestinese autoctono, composto solo da palestinesi e non da altri arabi". Falso! Nel 1967 la carta dell'OLP venne modificata e al posto del termine che designava la nazionalità generica araba venne inserito il termine "palestinese", che indicava un gruppo etnico distinto. Perchè, caro caracciolo? E' evidente che l'hanno fatto per falsare la storia contro israele, infatti prima del 1967 non esistevano assolutamente libri in arabo sulla Storia della Palestina, dopo di allora sì, perchè si doveva riscrivere la storia per far credere che gli ebrei sionisti avessero aggredito un popolo inerme originario di quei luoghi.
Prima della colonizzazione sionista in Palestina vivevano solo 150.000 arabi e si trattava di ex-siriani per lo più oppure di beduini nomadi che non avevano nessuna consapevolezza di rappresentare un popolo .Come mai allora la Palestina si popolò? Semplice, l'Inghilterra mandataria volle che si riversassero pian piano molti arabi immigrati in quel territorio, perchè voleva nascostamente agevolare la creazione di uno Stato arabo indipendente a danno degli ebrei.

VIVA ISRAELE, la Palestina è solo un mito inesistente.

Antonio Caracciolo ha detto...

Come vede, nella mia liberalità e mi ritengo vero liberale a differenza di altri, non ho difficoltà a pubblicare le sue corbellerie.

Ma da dove viene lei, dalla Luna o d Marte?

Il primo insediamento colonico in Palestina, e ripeto Palestina, incomincia nel 1882. C’erano allora alcune migliaia di ebrei, che vivevano in pace e in armonia con gli autoctoni palestinesi. Questa armonia si è rotta da quando il sionismo ha mostrato la sua natura.

È una bufala ASSOLUTA la pretesa che la Palestina fosse un luogo disabito. Poco rileva se all’epoca i palestinesi si sentissero parte della Siria o specificamente palestinesi. Lo smembramento dell’Impero Ottomano ha portato lo sconquasso che ogni modesto lettore di libri di storia conosce. Gli ebrei (sionisti) sono il risultato di una progressiva invasione e occupazione coloniale che offende ogni principio elementare di giustizia e di umanità. Davvero devo spiegarle queste cose? Davvero non le sa? Si rende conto che le sue parole denotano un estremo razzismo? Ed infatti il sionismo è il peggio del razzismo! Lei si danna l’anima per chiedersi la differenza fra arabo e palestinese, quasi che facesse differenza il nome di chi è cacciato dalla sua casa e dal suo villaggio? Lo sa che oltre 500 villaggi palestinesi sono stati distrutti nel 1948? Ha mai sentito parlare di pulizia etnica e di genocidio? Ha mai sentito parlare non dico di Ahmadinejad ma di Pappe, Sand, Burg, etc? Ma gli ebrei o sionisti quale titolo hanno di cacciare i legittimi abitanti? Se massacrando anno dopo anno i palestinesi in quanto palestinesi, questi acquistano in tal modo coscienza politica è cosa perfettamente normale e plasibile dal punto di vista della scienza politica. Ma da un punto di vista etico la cosa è del tutto irrilevante. Io NON HO nessun diritto di venire a casa sua e cacciarla di casa sua, compiendo ogni sorta di nefandezze sulla sua persona e sui suoi familiari e sui suoi bene e le sue proprietà. È esattamente quello che hanno fatto gli ebrei sionisti.

Della Shoah cosa crede di sapere lei? Io non ero nato! “Negare” che vuol dire? In ogni caso, esiste o non esiste la libertà di ricerca e di opinione? Mi sembra che molte persone vadano in galera perché si permettono di nutrire qualche dubbio.

Credo che la sua sia una provocazione bella e buona:
La prego di lasciare questo blog e non le garantisco che pubblicherò ogni altra cosa che lei pensi di mandarmi.

Le ricordo: continenza, pertinenza, verità delle argomentazioni. Non vorrei perdere il mio tempo e farlo perdere ai miei assidui lettori.

Il "satrapo” che lei dice non mi risulta abbia sulla coscienza gli innumerevoli crimini di guerra e contro l’umanità che gravano sui padri della patria israeliani, sui loro cosiddetti eroi, sugli attuali governanti.

La Palestina è una realtà ben più solida e reale di quella artificiale di Israele, costituito da una banda di masnadieri sbarcati da ogni angolo del mondo per depredare gente pacifica che non aveva fatto del male a nessuno.

Antonio Caracciolo ha detto...

Per una più ampia trattazione la rinvio al mio post precedente:

http://civiumlibertas.blogspot.com/2009/09/sionismo-al-potere-71-benjamin-detto.html

dove mi occupo di Bibi il criminale.

Ripeto il suo intervento mi lascia perplesso e mi induce a sospettare qualcosa d’altro. Mi riesce incredibile una simile ignoranza, un simile travisamento dei fatti. Ma lei esiste davvero? Intendo dire davvero nella sua testa ci sono le cose che lei dice? Non è una manovra? So che in rete su commissione del governo israeliano se ne combinano di ogni genere. Non riesco a credere che qualcuno possa pensare e credere seriamente le assurdità che lei scrive.

Antonio Caracciolo ha detto...

Non ho pubblicato un insulto proveniente dallo stesso signore, che aggiunge corbellerie a corbelleria senza darsi la pena di leggere ciò che ho scritto in risposta alle sue corbellerie. Tuttavia il saccente che sarei io, ma che assolutamente non crede di sapere tutto quel che vorrebbe sapere, ha riacceso il computer che aveva spento per redigere una scheda su uno dei tanti libri che ho in lettura e che vado recensendo e studiando, cioè il fondamentale: E. SAID, La questione palestinese, dove l’autore dimostra come siano rivoluzionario il semplice dire il nome Palestina o Palestinese. La Palestina esiste e non vi è dubbio che sia ininterrottamente esistita da secoli e millenni, mentre Israele è stata una creazione del sionismo. In effetti, una delle operazioni del sionismo è appunto di far credere che in Palestina non ci fosse nessuno, che fosse una terra disabitata, o che se c’era qualcuno, era come se non ci fosse. Questo pensiero sterminazionista era già nella testa di Herzl, che come riporta Said scriveva nel 1895: «Dovremo incoraggiare questa misera popolazione ad andarsene oltre confine procurando loro un lavoro nei paesi di destinazione, e negandoglielo nel nostro. Sia il processo di espropriazione che quello di allontanamento dei poveri devono essere effettuati con discrezione e cautela» (in Said, op. cit., 38-39). Se questo non è razzismo...Ancora nel 1946, malgrado le massiccie immigrazioni, gli ebrei erano 608.225 su una popolazione complessiva di 1.912.112 abitanti con maggioranza palestinese. Durante la Nakba, come ben illustra Pappe e i nuovi storici compreso il sionista Morris, i palestinesi espulsi furono 750.000. Una maggioranza ebraica si è potutaa costituire con una contemporanea politica di immigrazione ebraica riunendo e richiamando in Palestina la feccia di tutti i continenti, purché si dichiarasse in qualche modo ebrea, e contemporaneamente espellendo la popolazione palestinese con ogni mezzo, dal genocidio in senso proprio fino ad ogni sorta di angherie. Ciònonostante, per una maggiore natalità, la popolazione palestinese sia residente in Israele/Palestina, sia nei campi profughi, sia in Gaza e in Cisgiordania, sia nella Diaspora è complessivamente superiore alla popolazione che si dice ebraica (russi, polacchi, europei, falascia, popolazione di colore, etc.). Ogni anni l’ONU ricorda l’esistenza della Risoluzione dove si riconosce e ammette per i palestinesi il diritto al ritorno nelle loro case, di cui ancora conservano realmente e simbolicamente le chiavi. È veramente di un’abissale deformazione morale la pretesa degli ebrei di un loro diritto al ritorno (dopo un’assenza presunta di 3.500 anni!) mentre non dovrebbero aver un ben più sostanziale diritto a ritornare chi appena ieri è stato cacciato, espulso dalla casa sua, casa sua dove poco importa se la qualificazione di chi la abitasse fosse di palestinese o arabo: è un essere umano! Non vi sono dubbi che in Israele vige il peggiore razzismo della nostra epoca. Al confronto il razzismo nazista e fascista impallidiscono! Che la maggioranza degli italiani sia o non sia proisraeliana piuttosto che filopalestinese cambia poco la sostanza del problema morale. Io che sono, saccente quanto si vuole, non ho bisogno di sapere se sono maggioranza o minoranza per condannare senza riserve questa assoluta barbarie del nostro tempo, una barbarie che certamente si avvale di non poche complicità e per la quale sono chiamate a rispondere tutte le comunità ebraiche del mondo che hanno sostenuto e sostengono Israele.

marco ha detto...

Disgraziamente W Israele esiste...è uno escremento israelita che è solito bombardare di e-mail i forum del "Messaggero" sulla questione palestinese con i suoi commenti orripilanti

Lello ha detto...

Che schifo le parole di "Viva Israele". Concordo con Caracciolo, solo gli arabi hanno ragione, perché loro sono democratici e antirazzisti, mentre gli ebrei sono implicitamente razzisti e praticano l'apartheid. Quindi non devono proprio stare in Palestina, né nel resto del mondo.
Il libro sacro dice che quando ne resteranno pochi e cercheranno di nascondersi dietro a una pietra o un albero, be' la pietra e l'albero chiameranno i bravi musulmani perché li massacrino e finalmente pongano inizio alla salvezza dell'umanità. Magari, se il fratello Ahamadinedjad farà come lascia sperare, qualche milione di noi morrà da martire nel gran rogo dell'entità sionista. Ma ne varrà la pena, perché ebrei fra di noi antirazzisti, no e poi no.

Antonio Caracciolo ha detto...

Non accetterò più commenti a firma "Viva Israele” che sembrano scritti con lo stampone. Sono slogan che vengono sparati appunto sui Forum, ma senza effettiva interlocuzione. Qui però capitano male, perchè Il Forum è da me moderato e leggi tutti i commenti prima di approvarli. La mia preoccupazione è di non essere o apparire illiberale. Ma dando assicurazione che MAI rifiuterò un commento critico o un pensiero diverso dal mio, ritengo sia doveroso anche per rispetto ai miei Cinque Lettori fissi valutare la dignità intrinseca dei contenuti, che devono essere "pertinenti” al tema trattato nel corpo dell’articoli. "continenti” nella forma (niente volgarità, insulti o altre illegalità) e veritieri nella sostanza (cioè non affermare e divulgare manifeste falsità). A questi criteri mi attengo già da adesso in linea di massima.

Antonio Caracciolo ha detto...

Infatti, i commenti lasciati da “Viva Israele” non hanno nessuna pertinenza con l’articolo che riguarda una decisione del parlamento brasiliano. Lo avevo subito notato, ma non mi ero formalizzato. Credo che il Tizio non abbia neppure letto il testo, ma abbia semplicemente depositato i suoi escrementi pensando di produrre chissà quale effetto. Credo che il generale sistema dei Forum stia facendo il suo tempo, o meglio ha un suo pubblico fra gladiatori, persone che non sono in grado di sviluppare autonomi argomenti ma cercano la lite per la lite. Un moderatore che sappia ben esercitare il suo ruolo può però frenare questo andazzo. Ripeto: il rischio è di non finire con il fare i censori. Ma chi ha la coscienza a posto ed è sicuro del suo spirito liberale non corre eccessivi rischi. Se mai può esservi un rischio diffamazione, ma questo è un rischio ancora più contenuto...