Si ponga attenzione all’uso delle virgolette che intendono mettere in evidenza l’uso convenzionale, non scientifico, del termini indicati. Il termine convenzionale di fascismo non ha nulla a che fare con la concreta e precisa fenomenologia storica che ha avuto luogo in Italia per circa un ventennio. Al tempo stesso il termine “occidentale” è una costruzione che si riferisce al mondo anglosassone e dalla quale l’Europa dovrebbe essere liberata, secondo una felice espressione che ho recepito in un pubblico convegno dove si parlava in presenza dei soggetti protagonisti della grave situazione politica siriana. Quello che sto per comunicare ai miei Cinque Lettori potrebbe ben costituire il contenuto di un libro dalle molte pagine, se avessi intenzione di investire il tempo e lo sforzo metodico necessario allo scopo e se vi fossero Lettori disposti a leggere e finanziare un simile lavoro. Di “libri” del resto ve ne sono già tanti ed io nutro seri dubbi sulla loro “forma” in quanto espressione di un sapere... Ma questa sarebbe una digressione che ora ci allontanerebbe dallo spunto che ho tratto ieri sera da una apparizione televisiva del povero Salvini, che non mi è parso adeguato nella reazione all’insulto che ha dovuto subire. Ma dico subito che questa non vuole essere né una difesa di Salvini né una professione di militanza leghista.
Lo spunto che sta maturando nella mia mente trae origine da una battuta del tenzone televisivo* (si veda in basso la nota), dove un personaggio dell’attuale cosiddetto partito di maggioranza getta in faccia al povero Salvini che tanto lui è “ininfluente” nell’attuale composizione delle Camere. Il termine è assai meno efficace della espressione “grillina” (ma non di Beppe, bensì del Marchese) dove si dice “io sono io e voi non contate un c...". Sarà volgare e censurabile quanto volete, certamente da evitare, ma è efficace più di ogni altra. Non mi pare che il povero Salvini abbia reagito a questo insulto gravissimo, al quale si poteva rispondere in prima battuta che ormai la “secessione” l’ha fatta non Salvini Matteo, ma un certo altro Matteo di nome Renzi e di favella fiorentina, con l’acca aspirata. Una “secessione” di fatto che va crescendo nel paese di giorno in giorno, di ora in ora... Ad esempio, senza essere io un militante della Lega, mi dichiaro “secessionista” rispetto a Renzi Matteo, che non so chi sia anche se lui osa parlare a nome dell’Italia ed è accreditato addirittura come suo “presidente”, di un’Italia, che non esiste, che è appunto “ininfluente”.
Se volessimo fare dei riferimenti dotti, scolastici, dovremmo ritornare a Rousseau e alla sua dottrina della
volontà generale che non è la volontà di una cangiante, mutevole, discutibile, illegittima “maggioranza parlamentare”, ma una volontà nella quale si riconoscono perfino quelli che non l’hanno “votata”. Non vogliamo però ritornare alla noia e alla pedanteria delle aule scolastiche ed universitarie. Vogliamo rivivere il concetto (se ha per davvero un senso) con parole nostre e sulla nostra carne, coi nostri nervi, con i nostri sentimenti. Intanto, se vogliamo andare per numeri e cercare cosa è “influente”, dobbiamo constatare che il primo partito nazionale, che però non conta un bel nulla è il partito dei cittadini che non sono andati a votare non perché delusi, sfiduciati, stupidi, irresponsabili, ignoranti. Pensarla così sarebbe un delitto di lesa maestà perché ad offendere il Popolo Sovrano, se si pensa che ne esista uno e che esprime la sua volontà quando vuole e nella forma che vuole lui e non quelli che hanno la pretesa di legiferare in suo nome. Carl Schmitt qui potrebbe distinguere fra norma costituzionale in senso proprio che esprime la vera ed autentica volontà di un popolo e legge costituzionale con la quale una “maggioranza partitica parlamentare” tutela se stessa come corporazione lobbistica pretendendo determinate modalità nell’esercizio dell’espressione della sovranità popolare e del suo potere costituente.
Della restante parte, minoritaria, che è andata a votare bisogna poi scomporre il voto del partito che ha spuntato una risicata maggioranza in virtù di un “premio” che ha fatto scattare voti che non ci sono, ossia una “volontà” (di popolo) che non esiste. È un puro artificio contabile per consentire un qualche funzionamento ad una macchina scassata e screditata. Quindi, grosso modo, diciamo che la presunta e “influente” maggioranza di governo si riduce bene che vada a un cittadino su quattro. Ma non finisce qui. Sappiamo proprio tutti che i parlamentari che si trovano in parlamento non stanno lì perché messi dal popolo, che nel nostro modo di pensare non è mai una “parte” ma può essere sempre e soltanto un tutto unito e unitario, pur nella molteplicità delle sue anime. Essi sono stati tutti messi in lista, ad esempio, da un certo Verdini, la cui funzione pare fosse proprio quella di scegliere i nomi da inserire in ordine numerico in un listone dove sapevi di essere eletto se messo ai primi posti e se la lista avesse avuto il premio di maggioranza. Sono cose ben note sulle quali non perdo altro tempo, anche se è forte la tentazione di fare esempi di cosa ne è venuto fuori: parlamentari che non hanno mai rappresentato il popolo italiano, hanno fatto sempre gli interessi di uno stato estero, del quale ora ritornano come ambasciatori e magari continuando a prendere un vitalizio parlamentare pagato dal contribuente italiano.
Qualcosa va detto sulla composizione sociologica del “glorioso” partito di Renzi Matteo. Senza fare i casi quantificabili di voto di scambio, penalmente sanzionabile ove scoperto e denunciato, ipotesi di frode elettorale e simili, basta considerare che nei sistemi “occidentali” vigenti non è pensabile, concepibile, organizzabile nessun procedimento elettorale se non si dispone di grandi finanziamenti. “Denaro” ed “elezione” stanno l’uno all’altro come due facce della stessa medaglia. Ciò significa che le elezioni “democratiche” sono intrinsecamente e costitutivamente corrotte dalla dazione di denaro, poco importa se lecita o illecita. Basti pensare alle famiglie che traggono il loro reddito dalla politica e dai denari che la politica elargisce, ad esempio la famiglia del centralinista della sede di un partito politico. Il filosofo Cacciari, sempre presente sullo schermo televisivo, ha detto che la “democrazia diretta” è una “idiozia”: non gli ha neppure riconosciuto la nobiltà dell’utopia. Non so se lui abbia ragione, considerando anche come sia difficile mettere insieme della gente, trasformandola da “gente” in “cittadini”, capaci di assumere la guida dell’autogoverno cittadino, di governare se stessi senza consegnarsi mani e piedi a un rappresentante che li sbeffeggia appena ottenuto il voto.
Quel che so è che ormai il sistema della “rappresentanza politica” conduce al suicidio non certo i rappresentanti finiti in parlamento a 20.000 euro al mese, ma i loro stessi elettori che al suicidio ci vanno per davvero e non metaforicamente (salvo lagrimucce istituzionali della Boldrini, la “papessa”, come è stata una volta efficacemente indicata, senza volgarità di espressione), senza contare povertà, miseria, emarginazione, assenza di futuro e prospettive per ogni bambino che nasce (da italiani, che fanno sempre meno figli) e per ogni giovani che affronti la vita e il mondo... Il quadro è fosco, ma non è “crisi” passeggera avendo
da passà a nottata: non passa! Non passa perché non si tratta di “ciclo” come dicono gli economisti, ma di
mutamento strutturale che prevede la distruzione di ingenti quantità di massa umana allo stesso modo in cui si assisteva alla distruzione di derrate alimentari per il mantenimento dei prezzi di mercato e perché le merci restano invendute. Il governo Renzi Matteo prende per i fondelli quanti fossero disposti a credergli: ove il “ciclo” passasse e la “ripresa” fosse in fondo al tunnel, i tempi in ogni caso vanno a bruciare la generazione oggi vivente... Forse andrebbe un po’ meglio per i figli che non facciamo, perché non ce lo possiamo permettere... Forse, i nuovi schiavi-cittadini-elettori cui Renzi Matteo pensa sono quei disgraziati, i migranti, di cui tanto si parla poco sapendo di loro, da dove vengono, perché da lì sono partiti, chi li ha fatti partiti, cosa vogliono, cosa si aspettano, chi li sponsorizza e perché lo faccia... Non è azzardato pensare che sia in atto una sostituzione di popolo, una sorta di pulizia etnica programmata.
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La Riforma di “cambio regime” |
Le prime pagine dei giornali, le aperture televisive ci tempestano con le “riforme renziane”, che a sentir la retorica di regime, sarebbero per il “bene dell’Italia”: “chi vuole le riforme vuole il bene dell’Italia”. Ci sarebbe subito da chiedersi: quali riforme? quale Italia? L’Italia di chi? Comprata da chi? Venduta a chi? Serva di chi? E perché poi una “riforma costituzionale” di un Senato, fatta da un parlamento dichiarato illegittimo perfino dalla stessa corte costituzionale, da un parlamento dove pullulano i corrotti, i trasformisti, gente che non ha minimamente quei ferri del mestiere che pure i “padri costituenti”, appositamente eletti e legittimati per scrivere la costituzione vigente (detta perfino “la più bella del mondo”), pure avevano, pienamente compresi e responsabili per ciò che facevano. E noi qui invece vediamo degli autentici giovinastri che offendono con la loro vista la nobile condizione dell’esser giovane, con tutte le speranze che nei giovani, nei
nostri giovani tutti noi riponiamo: quelli non sono i nostri giovani, ma dei mostri venuti da fuori, prodotti negli studi televisivi e nei luoghi della manipolazione della menti e di elaborazione della neolingua, che appunto costoro parlano.
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Cambio di regime |
Perché dunque tanta insistenza sulla riforma del Senato e del sistema decisionale, mentre i problemi della gente sono visibilmente altri? Risposta: un “cambio di regime” ** (vedi nota in basso) analogo a quello che si è fatto in Siria, in Iraq, in Afghanistan, in Siria... in Ucraina, nella ex-Iugoslavia, nei paesi delle “rivoluzioni colorate”: questa comanda l’America dello sterminio degli indiani e della democrazia anglosassone del bipartismo maggioritario, dove entrambi i partiti sono la copia speculare l’uno dell’altro e dove ogni terzo che tenta di farsi avanti deve restare “ininfluente” (non contare un c...) e la gran massa di non votanti deve restare “ininfluente” (non contare un c...), manovrabile ed utilizzabile a piacimento, anche come carne da cannone o da macello. Del termine “fascismo” è stato dato un significato convenzionale di mancanza di libertà, di voto, di elezione. Ebbene, questa “democrazia” “occidentale” ha tutti i connotati del “fascismo”, di questo “fascismo” così inteso.
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un “macellaio” impunito |
Si noti quel che sta succedendo in Siria: hanno gettato la maschera. Gli Amerikani hanno ammesso di essere i finanziatori, gli addestratori, i pupari di un opposizione armata contro un governo legittimo di Siria, quello di Assad, confermato lo scorso anno dall’80% degli elettori siriani! Esiste una “vulgata” che ci offre quotidianamente l’immagine di un “macellaio” Assad***, cui stento francamente a dare il minimo credito e che non sto qui ora neppure a discutere... Non mi va neppure di mettermi in interlocuzione io, qui, da un modestissimo blog, ad uso di Cinque per me importantissimi Lettori, con “opinionisti”, “analisti” di primari quotidiani, facendo io loro una pubblicità (rischiosa) di cui non hanno certo bisogno... Ma ben conosco le loro interessate... opinioni e analisi... Il problema comunque non è Assad - che ha ben dichiarato di essere subito disposto a lasciare il potere - ma la Siria, la cui indipendenza e sovranità è chiaramente sotto attacco.
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Il Kurdistan patrocinato da Usrael |
Allo stesso modo in cui il problema non era Saddam o Geddafi, ma l’Iraq e la Libia, la cui triste e devastata condizione supera tutte le melensaggini sui diritti umani, oggetto della costante carità pelosa dei despoti “democratico-fascisti” occidenteli, ossia anglosassoni... Nessun conto dei suoi misfatti è stato chiesto al “macellaio” Blair... Dunque, la si smetti una buona volta con queste idiozie mediatiche! Ricordo quando a Roma vi fu una grande manifestazione terminata con incendi di auto e cassonetti (e ne abbiamo parlato in questo blog, essendo noi presenti all’evento). Tutti, proprio tutti tuonarono contro la protesta violenta. Io stesso sorpresi Di Pietro, mentre rilasciava un’intervista davanti a Montecitorio, dove chiedeva un inasprimento delle pene per i manifestanti pizzicati (un minuscolo ragazzino che tirava calci a un blindato della polizia). Ebbene, il padrone americano, la CIA, non ha di questi scrupoli legalitari e anti.violenti quando si tratta di rovesciare governi, con le armi e con l’uccisione di milioni di persone... Con chi sta Renzi Matteo? Con il padrone americano, ben sapendo di non voler fare la fine di Berlusconi, che aveva osato appena mettersi a parlare con Putin o fare una politica indipendente con la Libia...
Il mio tempo è scaduto. Spero di aver comunicato ai miei Cinque Lettori il concetto che volevo rendere a seguito di uno spunto televisivo, dove un “parlamentare” diceva a un capo politico, che ha indubbiamente un seguito, crescente, che era “ininfluente”, ragionando appunto da “parlamentare” eletto a scapito dei suoi suo stessi elettori, la cui natura e identità sfugge ad ogni individuazione... Questo post è scritto di getto. Miglioramenti e correzioni sono sempre possibili.
* La discussione, di Porta a Porta, verteva ancora una volta sulla questione dei “migranti”, sulla quale Salvini conduce la sua giusta battaglia, senza avere – a nostro modesto avviso – molto chiari gli interessi generali. Ci piace riportare al riguardo una citazione di Israel Shamir: «Probabilmente possiamo aggiungere che gli USA non si sono opposti a che i Turchi sfogassero il loro malumore. I vertici che governano gli Stati Uniti hanno sempre pensato che i paesi europei sono troppo omogenei e che un poco di rimescolamento con gli immigrati ne renderebbe la composizione più simile a quella degli USA» (Fonte).
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Greta e Vanessa: due costose “eroine” |
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Il tempo è galantuomo, come suol dirsi. La natura servile e servente di un Matteo Renzi (che è però solo l’ultimo della serie)
esce fuori di botta con la verità non programmata sul rapimento delle
due dolci fanciulle di nome Greta e Vanessa, che a quanto pare andate in
Siria per dare sostegno ai “ribelli”, magari “moderati”, hanno in
effetti fornito un sostanzioso e
non necessario aiuto finanziari a “ribelli”, già sul libro paga della
CIA. Il governo per bocca del ministro Gentiloni mentì al parlamento
dicendo che assolutamente non era stato pagato nessun riscatto. La
vicenda è raccontata nei suoi dettagli dal giornalista Gian Micalessin,
al quale si rinvia. Ma le notizie degne di nota e riflessione non
finiscono qui. Chi ricorda la vicenda di un altro rapimento: quello
della Sgrena, in cui nel marzo del 2005 fu ucciso Nicola Calipari? Non mi interessano i fatti di allora, ma quelli
di oggi, dove a rispondere sulla “menzogna” del ministro è una
componente del Copasir di nome Rosa Calipari, incaricata della difesa di
ufficio del governo, grande esperta di servizi segreti, vedova di Nicola ed eletta, nel 2006, per le liste del PD. Si veda qui: oltre non diciamo. Sarebbe
interessante un censimento sui componenti delle Camere e sulle ragioni
per le quali sono stati messi ognuno in liste bloccate, dove i cittadini
possono prendere il tutto o lasciare in blocco, senza nessuna
possibilità di discernimento e valutazione delle singole persone. Questa
è la democrazia oggi vigente in Italia.
*** Le notizie diffamatorie sulla Siria di Assad hanno tutte una stessa fonte: un fantomatico “Osservatorio siriano dei diritti umani”, con sede in Londra e costituito da una sola persona, immigrata a Londra dalla Siria e mai più ritornato in Siria dal 2000. La sua attività consiste nel trovare sulla rete “crimini” effettivamente commessi da “terroristi”, non meglio definiti, se ne cambia il soggetto e vengono attribuiti ad Assad. Russia Today ha voluto vederci chiaro ed ha mandato un suo giornalista a fare un’inchiesta sull’«Osservatorio siriano dei diritti umani»... Vistosi scoperto, il ciarlatano è scappato in un paese dell’Asia centrale, ma è stato inseguito e ritrovato pure qui, in un albergo di lusso... Questo in nota è un resoconto sommario, generico e forse impreciso. Su RT si trovano servizi a puntate sul ciarlatano, da tutti citato come fonte. Una considerazione è qui facile da fare. Se ormai è stato scoperto il fatto che la CIA finanzia, addestra, arma gruppi di “ribelli moderati” (e fra questi anche il gruppo che ha rapito le nostre “eroine” Greta e Vanessa, costateci ben 11 milioni di euro per il loro rilascio), si vuol pensare che la stessa CIA non ti vada a costruire tutti gli Osservatori che si vogliono sui “diritti umani” calpestati in Siria dal “feroce dittatore” Assad? Si può essere ingenui e berle di buon grado, ma fino ad un certo punto. Dei media che imperversano su di noi tutti i giorni non riusciamo a liberarci, ma mi conforta, parlando con la gente appena un poco informata, il luogo comune che guardare la televisione o leggere i giornali è cosa da stupidi... Si vede, si legge, si sente, ma non si crede e si sa che l’informazione è un sistema istituzionalizzato di menzogna e disinformazione... Meno male! Si può tornare a sperare nel popolo e nella salvezza nazionale.
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Lindsey Hilsumi |
**** Traduzione del breve testo didascalico: I siriani vedono i russi come eroi. - La giornalista britannica Lindsey Hilsum deduce che molti siriani considerano il presidente russo Vladimir Putin come un loro amico e vedono i russi come salvatori. I residenti nelle città siriane di tartous e di Latakia ritengono che l’operazione militare della Russia contro il gruppo dei terroristi dell’ISIL porterà alla fine della guerra nel paese, scriveva la giornalista britannica. Oltre a ciò, essi credono che gli Stati Uniti siano da biasimare per aver rafforzato i terroristi e i loro alleati. Secondo Hilsum, molte persone che vivono nei territori sotto il controllo del presidente siriano Bahsaa-al-Assad dicono che essi sono pronti a servire nell’esercito governativo, ma sperano che la guerra finirà presto e che la mobilitazione militare cessi. Secondo Hilsum, i siriano guardano di buon occhio l’esercito russo che inizia un’operazione nel paese dopo una richiesta ufficiale di Assad. «I russi sono gli eroi del momento. La gente saluta i pochi forestieri in visita con un allegro “Dobry den!” [buon giorno!] e manifestano il loro entusiasmo per il presidente Putin, che credono li libererà dal terrorismo», Hilsum scriveva nel “Guardian”.
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