sabato 10 ottobre 2015

I giochi diabolici della politica “umanitaria”. Sugli attentati di Ankara. Fra le pieghe della informazione mainstream.

Prima che me ne dimentichi voglio scrivere su un evidente paradosso che sembra sfuggito alle maglie dei media ovvero alle direzione dei tg che scrivono i testi delle notizie che i mezzobusti leggono con volto più o meno espressivo... A questo proposito non potrò mai dimenticare quella mezzobusto televisivo donna (Rainews24), ancora in servizio, che dopo aver detto “restate con noi”, non accorgendosi di essere ancora in onda, aggiungeva “restateci voi, ché io mi sono rotto il ... e me ne vado”. Dunque, non avrebbe senso ascoltare le notizie dei tg, se non leggendole fra le righe e cercando di capire la struttura mentale di chi redige i testi e combina le varie notizie fra di loro.

Siamo ora in Turchia, mentre ancora fatti tragici sono in corso. È successo quel che tutti dicono e che si andrà via via sapendo meglio. Non sto qui a fare io le veci dei tg. Cosa ha dunque attratto la mia attenzione? L’inciso che in Siria «i curdi sono in prima linea nel combattere l’ISIS». Parole lette dal mezzobusto. Su un altro canale tv, non di stato, oggi stesso, un’altra (graziosa) mezzobusto ha incredibilmente letto che la basi di Incirlik in Turchia sarebbe stata concessa agli USA dal governo turco a condizione di poter bombardare i curdi. Dove sta dunque il “diabolico”?

Erdogan, alleato dell‘ISIS
Mi sembra chiaro: il governo Erdogan è ben contento se l’ISIS combatte i curdi che «sono in prima linea nel combattere l’ISIS» e a sua volta Erdogan combatte i curdi che sono per lui una spina nel fianco! Per logica matematica, Erdogan e l’ISIS sono alleati nella lotta contro i curdi e contro Assad, il “macellaio”... del suo popolo! A noi ci ammanniscono la favola dei diritti umani, delle democrazie più o meno “uniche”, delle guerre di religione che nessuna persona davvero religiosa si sogna minimamente di combattere e tutte le altre balle di cui siamo sempre più pieni. Non si preoccupano di mentire e non temono di essere scoperti nelle loro menzogne, perché sono più che sicuri di restare impuniti. I falsi armamenti di Saddam dovrebbero essere ormai ben sedimentati nella memoria di ogni persona mediocremente informata. Ma una menzogna è ancora in atto e il suo disvelamento avviene in tempo reale via via che i russi dimostrano di aver fatto loro contro il potentissimo e ferocissimo ISIS in una settimana molto di più di quanto non abbia fatto la Coalizione Occidentale in oltre un anno... Era un colossale bluff contro la buona fede dei cittadini di tutto il mondo.

“I ribelli moderati”
Ormai è diventato un segreto di Pulcinella che gli USA hanno finanziato e addestrato e armato lo spauracchio dell’ISIS che essi stessi hanno creato. È caduto ogni senso del pudore quando si parla di “ribelli moderati” con legittimo uso delle armi. Ancora non si era sentito parlare della “opposizione armata”... I miseri feticci delle istituzioni parlamentari dello stato borghese di diritto vanno a farsi benedire. Quanto ai media, che hanno come compito istitutivo di far da megafono ai governi e soprattutto ai poteri forti e occulti, ai loro padroni diretti, può dirsi che forse hanno avvertito il pericolo della perdita dio qualsiasi credibilità e audience. Sempre più viene avvertito dal grande pubblico la sensazione che giornali e televisioni sono strumenti di disinformazione e inganno. Se così è, l’informazione di regime si trasforma in un boomerang... Tocca correre ai ripari con qualche dose di verità vera... Ma non illudiamoci: solo qualche dose, per far passare la buriana. Dopo si ritorna a come prima e più di prima...

E tutto questo ha una specie di condimento da spargere su tutte le pietanze: i diritti umani, il loro rispetto, la legittimità e autorizzazione a intervenire ovunque con le armi, uccidendo, massacrando, devastando, tutti e tutto quanto si oppone ai “diritti umani” e alla “democrazia”. Amen! Per ritornare, però, al punto iniziale del discorso sembrerebbe che una sorta di nemesi storica stia colpendo la Turchia e procurando sofferenze al suo popolo. Sembra ormai assodata la responsabilità non lieve del governo Erdogan nell’attacco alla Siria, nella produzione artificiale e artificiosa di una presunta ribellione, armata, del popolo siriano al suo governo legittimo... Rivoluzioni colorate e primavere arabe sono strumenti di cui si servono i servizi segreti per cambiare regimi, governi legittimi che hanno la sola colpa di non volersi piegare a potenze straniere. Erdogan si è unito a questo gioco. Si aspettava in cambio una parte del territorio siriamo smembrato e diviso fra i suoi aggressori... Erdogan ha voluto provocare la ribellione in casa altrui, ma adesso si trova la sedizione in casa propria e particolarmente al suo governo. Non sempre i colpi riescono a segno. È quanto sembra di osservare ed è ciò che cercheremo di comprendere sceverando le notizie che ci giugnono da ogni parte, da ogni fonte possibile.

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