venerdì 2 ottobre 2015

Il SILENZIO ASSORDANTE di giornali, televisioni, opinionisti, politici, talkshowisti davanti alla notizia che gli USA, la CIA, da tempo finanziavano e addestravano gruppi di “ribelli” in uno stato legittimo, la Siria, presente e riconosciuto all’ONU

Da un paio di giorni seguo le notizie che giungono dalla Siria, dove la Russia è intervenuta, su richiesta del governo siriano, per bombardare l’ISIS. Seguo anche tutte le notizie connesse e il loro impatto mediatico. Intanto, non riesco a trovare minimamente credibile l’immagine del “feroce” e “sanguinario” “dittatore” di nome Assad, di cui basta guardare la faccia per ricevere una impressione diametralmente opposta. Se quella è la faccia di un “sanguinario”, dovremo diffidare di ogni persona che incontriamo per strada, ad incominciare dal parroco e dalle suore e dame di carità. La Russia si è dunque mossa e dimostra di fare sul serio nel contrasto a criminali davvero feroci e indegni di appartenere alla razza umana: quelli dell’ISIS e Associati. Udite! Udite! Finanziati, sponsorizzati e addestrati, perfino curati quando vengono feriti, da tutta la banda solidale, veri criminali che siedono ai vertici del loro stato, e che possono così elencarsi: USA, Israele, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e appendici varie che si chiamano “stati” ma che sono solo pompe di benzina, erogatori di petrolio estratto dalle viscere del deserto, come il Kuwait, che aveva dato pretesto per la prima guerra del golfo contro il feroce Saddam, appena un giorno prima alleato degli USA, che lo avevano istigato contro l’Iran.

Per bocca dell’americano, senatore repubblicano, McCain, ci si è subito lamentati dei bombardamenti russi e si è detto che colpiscono i “ribelli” finanziati e addestrati dalla CIA: clamorosa pubblica e autorevole ammissione! Non si tratta di una congettura dei soliti “complottisti”. Ma come?! Sarebbe a dire che mentre a Milano, nelle contestazioni per l’Expo, si sono criminalizzati i manifestanti che hanno imbrattato i muri, invece gli USA vanno ad armare, finanziare, addestrare, aizzare “ribelli” artificialmente prodotti ai danni di un qualsiasi governo non abbia il gradimento della Casa Bianca? Alla faccia della democrazia! Ricordiamo le elezioni che videro prevalere Hamas? Più regolari, controllate e democratiche non potevano essere. Solo che vinsero quelli che non dovevano vincere! Da allora Hamas è un movimento terroristico semplicemente perché è stato d’autorità inserito in una apposita lista dove chi ci entra è qualificato come “terrorista” e senza che poi si sappia bene cosa è questo “terrorismo”. Nessuno fino ad oggi – diceva un esperto dello stesso governo USA – ne ha saputo dare una definizione scientifica. Lo sei perché lo dico io, ed a dirlo è soprattutto Israele, che comunica i nomi alle commissioni che devono inserire quei nomi in apposite liste. Ci si dimentica di dire che lo stesso Israele non solo nasce a seguito di innumerevoli atti terroristici (David King Hotel, Ambasciata britannica a Roma), ma pratica tuttora il terrorismo, facendo uccidere chi vuole in qualsiasi parte del mondo e violando la sovranità degli stati. Le “false flag” sono da sempre una pratica da manuale.

In pratica, e non la tiro per le lunghe, ho da fare e non voglio passare la giornata a scrivere su una notizia che mi indigna molto, la sorte della Siria doveva seguire quella della Libia, per ragioni per nulla commendevoli. La Siria non ha avuto lo stesso rapido destino della Libia per la semplice ragione che Russia e Cina non hanno dato il benestare all’operazione, condotta peraltro in modo truffaldino e di cui noi italiani - privi di spina dorsale - paghiamo ancora le conseguenze, più di francesi e inglesi cui andiamo a leccare i piedi. A noi la danno a bere con la storia dei tiranni, dei dittatori che massacrano il loro stesso popolo, come a dire che ognuno può violentare la propria madre, ma poi dietro vi sono squallide storie di petrolio, di loschi interessi, di potere. La guerra contro Assad fu decisa e organizzata subito dopo che questi disse no al passaggio sul territorio siriano di un gasdotto che partendo da Qatar e Arabia Saudita avrebbe danneggiato la Russia della quale la Siria si professava fedele alleata. Le famose manifestazioni in Siria che erano seguite poco dopo la devastazione della Libia si erano avvalsi di cecchini (come in Ucraina) predisposti dalla CIA, per creare la bufala del “sanguinario dittatore” e sentirsi con ciò legittimati a seminare di morte e devastazione ogni angolo di Siria, Libia, Iraq, Yemen, Ucraina, Afghanistan... Sappiamo cosa hanno combinato e cosa combinano gli evangelizzatori dei “diritti umani”, gli esportatori di democrazia.

Ed in tutto questo i media cosa fanno? Tacciono quando vi è di che indignarsi, si stracciano le vesti quando devono ad arte creare i mostri. Dimostrano ancora una volta di essere quel che si sa sono: uffici dipendenti dai servizi d’informazione della CIA, del Mossad, delle varie agenzie governative con servizi e appositi ministeri per la «Comunicazione». Purtroppo, non vi è molto da sperare neppure nella contro-informazione. Possono chiudere siti come questo su cui scrivo, appena lo decidessero, valutando che anche una sola voce di verità nel deserto può essere dannosa, istigatrice di “odio” e da spegnere. La dittatura, quella vera, l’abbiamo in casa, non dobbiamo vederla altrove. Il “feroce” Assad è stato rieletto dal suo popolo lo scorso anno, in regolari elezioni, con l’80% dei voti. Da noi il presidente Renzi non è mai stato votato da nessuno, e così i due governi precedenti. Un parlamento dichiarato illegittimo dalla stessa Corte costituzionale ha l’impudenza di voler riformare la stessa costituzione. Se dovessimo definire la nostra forma di governo e di stato possiamo dire che vige un “colpo di stato permanente”, come ordinaria pratica di governo. 

Appendice
 tratta da John Pilger:
(Fonte)

Dopo aver scritto, di getto, il testo di cui sopra, leggo questo pomeriggio un articolo di John Pilger, L’atto rivoluzionario di dire la verità, tradotto in “Come don Chisciotte”. Ne estraggo un brano che si collega direttamente al mio testo:
John Pilger
È attualmente in atto un tentativo americano ed europeo di distruggere il governo della Siria. Il primo ministro David Cameron ne è particolarmente entusiasta. Questo è lo stesso David Cameron che io ricordo come un untuoso PR impiegato da una ditta di speculazioni della televisione commerciale indipendente britannica.

Cameron, Obama e il sempre ossequioso Francois Hollande vogliono distruggere quel che resta dell'autorità multi-culturale in Siria, un'azione che sicuramente aprirà la strada ai fanatici dell'ISIS.

Questa è una pazzia, naturalmente, e la colossale bugia che giustifica questa follia è che sarebbe per sostenere quei siriani che si sono ribellati a Bashar al-Assad nella primavera araba. Come rivela però Wikileaks, la distruzione della Siria è stata a lungo un cinico progetto imperiale che precede la rivolta della primavera araba contro Assad.

Per i padroni del mondo a Washington e in Europa, il vero crimine della Siria non è la natura oppressiva del suo governo, ma la sua indipendenza dal potere americano e israeliano – come è altrettanto vero che il crimine dell'Iran è la sua indipendenza, e la vera criminalità della Russia è la sua indipendenza, e che il vero crimine della Cina è la sua indipendenza. In un mondo di proprietà americana, l'indipendenza è intollerabile.
Ho avuto occasione di sentire personalmente John Pilger a Londra, in un Forum dedicato al mondo dell’informazione. Di lui mi è rimasta impressa una frase che cito spesso: “L’informazione è una emanazione del potere”, e sulla quale non smetto mai di riflettere quando tratto i temi dell’informazione e della comunicazione. Le ultime notizie fanno vedere come i Soliti gettino la maschera e si ventila l’ipotesi addirittura di un intervento diretto di Israele,  dalla parte dell’ISIS... È davvero curioso, ridicolo, grottesco il flusso delle notizie, che provengono dai media embedded che riciclano le vecchie storie sui gas, demostratese false. Dal punto di vista di Assad, soccorsi dall’alleato russo, si dovrebbe considerare “buoni” i proiettili e quanto altro giunga dai “ribelli” addestrati e finanziati dalla CIA e Co., mentre si dovrebbe storcere il naso davanti ai proiettili “cattivi” che giungono appunto dall’ISIS... Una situazione più assurda non si poteva immaginare e deve ancora trovarsi il romanziere che la metta in scena. Le minacce di stampo mafioso ieri pronunciate da Netanayu all’ONU troverebbero così la loro consistenza. Brucia il rafforzamento di Hezbollah che già nel 2006 ebbe a sconfiggere Israele, respingendone l’invasione del Libano. Ma non possiamo inseguire la cronaca. Invitiamo i nostri Cinque Lettori a farsi accorti e a imparare a leggere gli eventi al di là e nonostante gli inganni mediatici di cui parla Pilger nel citato articolo, tradotto anche in italiano, di cui si raccomanda la lettura.

* * *

Senza scrivere su un’altra pagina (un nuovo post) mi soffermo brevemente sulla “propaganda di guerra” delle ultime 24 ore. Il presidente Obama rilascia dichiarazioni, stupide e insensate, secondo cui i raid russi contro l’ISIS finirebbero con il rafforzare lo stesso ISIS... Chi ci capisce, se qualcuno ci capisce, è decisamente bravo. Non è purtroppo di alcun aiuto una qualsiasi spiegazione supplementare all’augusto pensiero imperiale. I media che replicano la dichiarazione imperiale non interpellano in questo caso nessun “esperto” che ne chiarisca ai profani il profondissimo e recondito pensiero. E si noti: questa è la tecnica della disinformazione ossia della menzogna ossia della propaganda di guerra. Quando occorre contraddire una notizia che pur non gradita non si può però ignorare, si aggiunge un commento in contraddittorio. Quando invece si vuol propagare una direttiva alla quale i cittadini devono essere assuefatti, non si aggiunge invece nessun contraddittorio, nessun commento critico o almeno esplicativo, fugando eventuali evidenti contraddizioni.

Ai profani la verità appare assai più prosaica. Ormai vi è una scuola militare e di pensiero che sempre più apertamente punta al dominio del mondo, e non per il bene del mondo, ma per sfruttarne sempre meglio le risorse, comprese quelle umane, a tutto beneficio dell’ 1%. In fondo, la schiavitù che era alla base del mondo antico, si ripropone oggi in mutate e più efficaci forme in quello che è stato chiamato il “mondo nuovo”, quando gli stati europei pretesero di aver scoperto l’America, dove portarono il peggio di loro stessi, distruggendo quel mondo “nuovo” che presumevano di aver scoperto.

Nel caso della Siria è il caso di dire che le bugie hanno le gambe corte, ma che queste bugie dobbiamo comunque ingoiarle, ci piaccia o non ci piaccia. Ormai è una prassi ampiamente tipicizzata: il “cambio di governo” in tutti i paesi che nel mondo non intendono piegarsi all’Impero. I pretesti sono i soliti: rivoluzioni colorate, primavere arabe, dittatori sanguinari, diritti umani violati e così via. In quattro e più anni le hanno tentate tutte per “abbattere” il “sanguinario dittatore” Assad, la cui faccia pulita disarma i più incalliti calunniatori. Ammettono spudoratamente di finanziare, addestrare, armare gruppo di “oppositori moderati”, contro qualsiasi retorica della democrazia dello stato di diritto, dove l’opposizione (minoranza) deve avere tutti i diritti, ma senza però ricorrere alle armi, altrimenti è tutt’altra musica. Le stesse costituzione dello “stato di diritto” prevedono decretazioni di emergenza e la sospensione dei diritti quando vi è il ricorso alle armi: è la guerra civile, una condizione peggiore di qualsiasi altra. Ma chi ha prodotto la guerra civile in Siria? Domanda retorica...

L’impudenza regna sovrana e tutto il sistema della comunicazione, carta stampata, televisioni, siti dipendenti, dichiarazione dei politici vassalli, è partecipe di una guerra che i cittadini subiscono ed alla quale sono spinti contro ogni loro volontà. L’irresponsabilità ha raggiunto il suo apice con la dichiarazione che i Sette (USA, Francia, Regno Unito, Germania, Arabia Saudita, Turchia, Qatar) penserebbero di intervenire a difesa dei “ribelli moderati” (!) contro i raid russi. Vogliono dare inizio ad una guerra aperta e frontale contro Russia e suoi alleati? Per cosa? Per instaurare il regno dei diritti umani in Siria contro il “sanguinario dittatore” Assad che il suo popolo ha confermato nello scorso anno con l’80% dei suffragi? Se “dittatura” vi è, peggiore di ogni altra, è quella esercitata dai nostri pupazzi democratici, i cui fili sono mossi da poteri che di essi dispongono a piacimento, collocandoli e sostituendoli in ogni momento.

1 commento:

Io Non Sto con Oriana ha detto...

Va anche detto che la campagna di arruolamento di "ribelli" siriani da mettere alle dipendenze degli yankee non pare abbia dato frutti strepitosi: dagli oltre cinquemila messi in preventivo si è passati a cifre realisticamente inferiori del novanta per cento.
Quanto agli aiuti "occidentali", da almeno due anni lo Stato Islamico compie razzie in autoparchi e santabarbare. In un caso particolare, un paio di anni fa, pare che l'azione abbia fruttato decine di blindati leggeri.