venerdì 21 dicembre 2007

Letterati: 5. Franco Cardini per "Gaza Vivrà”

Come «Informazione Corretta» e altri media denigrano quanti criticano il sionismo, Israele, e gli Stati Uniti: Aloni - Arbour - Barghouti - Blondet - Burg - Cardini - De Giovannangeli - D’Orsi - Facci - Finkelstein - Giorgio - Grillo - Gideon Levy - Moore - Morgantini - Odifreddi - Oz - Paci - Pannella - Pappe - Prodi - Romano - Sabahi - Sand - Spinelli - Stabile - Storace - Tizio - Vanunu - Vattimo -
Cosa si intende qui per Israel Lobby?
«Una coalizione informale di individui e gruppi che cerca di influenzare la politica estera americana in modo che Israele ne tragga beneficio».
Ed in Italia come stanno le cose?
Stiamo cercando di scoprirlo!
«Esistono due distinti meccanismi che impediscono alla realtà del conflitto israelo-palestinese di essere giustamente divulgata, e sono i due bavagli con cui i leader israeliani, i loro rappresentanti diplomatici in tutto il mondo, i simpatizzanti d’Israele e la maggioranza dei politici, dei commentatori e degli intellettuali conservatori di norma zittiscono chiunque osi criticare pubblicamente le condotte dello Stato ebraico nei Territori Occupati, o altri aspetti controversi della storia e delle politiche di quel Paese. Il primo bavaglio è l’impiego a tutto campo dei gruppi di pressione ebraici, le cosiddette lobby, per dirottare e falsificare il dibattito politico sul Medioriente (negli USA in primo luogo); il secondo è l’accusa di antisemitismo che viene sempre lanciata, o meglio sbattuta in faccia ai critici d’Israele» (P. Barnard, Perché ci odiano, p. 206).
Come «Informazione Corretta» e altri media presentano Israele, il Medio Oriente e la Palestina nelle analisi e nelle notizie di: Allam - Battista - Bordin - Buffa - Colombo - Diaconale - Fait - Ferrara - Frattini - Israel - Livni - Loewenthal - Nirenstein - Ostellino - Ottolenghi - Pacifici - Pagliara - PanellaPezzana - Polito - Prister - Santus - Volli

Ricerche correlate:

1. Monitoraggio di «Informazione Corretta»: Sezioni tematiche. – 2. Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt. – 3. L’11 settembre: misteri, dubbi, problemi. – 4. Rudimenti sul Mossad: suo ruolo e funzione nella guerra ideologica in corso. 5. Free Gaza Movement: una sfida al blocco israeliano di Gaza. – 6. La pulizia etnica della Palestina. – 7. Studio delle principali Risoluzioni ONU di condanna a Israele. – 8. Cronologia del conflitto ebraico-palestinese. – 9. Boicottaggio prossimo venturo: la nuova conferenza di Durban prevista per il gennaio 2009. – 10. Teoria e prassi del diritto all’ingerenza. – 11. Per una critica italiana a Daniel Pipes. – 12. Classici del sionismo e dell’antisionismo: un’analisi comparata. – 13. Letteratura sionista: Sez. I. Nirenstein; II. Panella; III. Ottolenghi; IV. Allam; V. Venezia; VI. Gol; VII. Colombo; VIII. Morris; – 14. La leggenda dell’«Olocausto»: riapertura di un dibattito. – 15. Lettere a “La Stampa” su «Olocausto» e «negazionismo» a seguito di un articolo diffamatorio. – 16. La sotterranea guerra giudaico-cristiana dei nostri giorni. – 17. Jürgen Graf: Il gigante dai piedi di argilla. – 18. Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia. – 19. Analisi critica della manifestazione indetta dal «Riformista». – 20. Controappello per una pace vera in Medio Oriente. –

Cosa sia «Informazione Corretta» lo abbiamo ormai appreso. Proprio nel convegno romano sulla “democratizzazione forzata” dell’Iran – su cui rinvio ad una recente ed allarmante notizia – era seduta accanto a me una giovane giornalista che mi chiedeva chi fosse Angelo Pezzana. Le spiegavo che la maggiore attuale notorietà di Pezzana sia quella di gestore di una strana testata, divinamente ispirata sui concetti di Verità, di Bene, di Giusto tutti sintetizzata nel titolo «Informazione Corretta». Al che la giovane: «Ah, è lui?» e quindi mi rivelava di averne pure subito le attenzioni: una scrollata di spalle e niente più. Qualcuno però ogni tanto se la prende e la cosa finisce sui giornali. È stato il caso di Odifreddi che ha definito “parafascista” la testata. A sua difesa è sceso l'organigramma della comunità ebraica che ha definito la testata “coraggiosa” (ma forse volevano dire irresponsabile e certa di impunità) e meritoria, o simili, mandando lettere che sono una pena dal punto di vista logico ed etico. È ora la volta di Franco Cardini a perdere la pazienza. Apriamo perciò un'apposita scheda di monitoraggio dove fondamentalmente andremo a distinguere due tipi di interventi: uno con il quale la Redazione di IC – sempre rigorosamente anonima – seleziona articoli di stampa non benevoli verso Franco Cardini ovvero aggiunge all'articolo i tipici commenti redazionali. Secondo l'uso di «Informazione Corretta» le testate giornalistiche italiane vengono distinte in buone e cattive: quelle buona meritano l’etichetta di «informazione che informa», quelle cattive hanno invece l’etichetta di «critica». La critica si evidenzia nella manipolazione del titolo originale e spesso nella stesura di un breve testo redazionale, i cui contenuti potrebbero spesso offrire di che lavorare a qualche studio legale. È infine da aggiungere che i testi così presentati vengo tassativamente sempre accompagnati da un indirizzo email, al quale i fans tipici della testata – spesso assatanati militanti sionisti – vengono invitati, per non dire istigati a scrivere, o meglio come io dico metaforicamente: a lanciar sassi. Ho potuto notare che i Lapidatori non vanno molto per il sottile. Non si curano gran che di indagare scrupolosamente la questione di cui si tratta. Con estrema superficialità mandano missive alle redazioni dei giornali, ma non solo a queste, dove in pratica per effetto della reiterazione concertato si mira in fondo ad intimidire la vittima designata. Ciò premesso è qui aperta un'apposita e particolarmente accurata scheda di monitoraggio volta a documentare le amorevoli attenzioni di «Informazione Corretta», ovvero del suo deus ex machina Angelo Pezzana, nei confronti di Franco Cardini. Avverto che la successione dei singoli paragrafi di questo articolo non è nell'ordine ordine cronologico dei originari o degli eventi, ma necessariamente nell'ordine casuale della rilevazione dei dati.

Versione 1.7
Status: 27.10.08

1. Magdi lo “Sbugiardatore” che non gradisce “Gaza Vivrà”. – È qui ripresa Lettera sul «Corriere della Sera» dell’11 novembre 2007, dove si protesta contro un articolo di Magdi Allam del 4 novembre nel quale egli dice di voler denunciare per “odio razziale” quanti hanno firmato il manifesto “Gaza vivrà». È da augurarsi a questo punto un’abrogazione della legge Mancino che istiga a simili aberrazioni da tarantolato. Il nome di Cardini è qui citato insieme a quello degli altri primi firmatari. Il testo è preceduto dal solito commento “obiettivo”, “corretto”, “neutrale”, “imparziale” di Informazione. Ne diamo in successione tutte le tre parti, di cui la terza è la «risposta» dello stesso Magdi alla Lettera:

Corriere della Sera Informazione che informa
11.11.2007 Magdi Allam sbugiarda i bugiardi
Mistificano i fatti e dissimulano la verità

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 novembre 2007
Pagina: 35
Autore: Magdi Allam
Titolo: «L'appello «Gaza vivrà»»

Magdi Allam risponde, sbugiardandoli, a quell'accozzaglia
[è questo un termine che induce all’amore? Quando dico che nella mani di gente come i Corretti Informatori la legge Mancino è un'arma impropria di delazione, intendo dire che i primi, veri e autentici Odiatori sono proprio quelli che si appellano ad una legislazione, rivolta non a ottenere la concordia civile, ma essa stessa strumento della forma più bassa di guerra civile: la denigrazione, la diffamazione, la delazione]
di firmatari dell'appello Gaza vivrà, sul CORRIERE della SERA di oggi, 11/11/2007, a pag.35.

Ecco la lettera dei mistificatori-dissimulatori, [tipica obiettività dei nostri Corretti Informatori] come li ha definiti giustamente [tipica imparzialità] Magdi Allam. Segue la risposta:

Poche righe per comunicare la nostra sorpresa nel leggere sul Corriere del 4 novembre un articolo a firma di Magdi Allam che, ancora una volta, manifesta il suo livore contro chi si permette di criticare la politica dello Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese, da decenni sottoposto a una spietata occupazione militare. In questo caso non si tratta di solo livore: Magdi Allam, trasformandosi da giornalista a pubblico inquisitore, sollecita la magistratura italiana a prendere provvedimenti contro gli estensori dell'appello «Gaza vivrà», da lui accusati di odio razziale e di istigazione alla violenza. In realtà Magdi Allam si è reso responsabile di un autentico falso e di una grave calunnia nei confronti dei firmatari dell'appello. Essi avrebbero «paragonato Israele al regime di Hitler perché avrebbe trasformato Gaza in "campi di concentramento nazisti" ». Nel nostro testo si legge semplicemente che a Gaza «un milione e mezzo di esseri umani restano sotto assedio, accerchiati dal filo spinato, senza possibilità né di uscire né di entrare. Come nei campi di concentramento nazisti, essi sopravvivono in condizioni miserabili, senza cibo né acqua, senza elettricità né servizi sanitari essenziali». La nostra era dunque una legittima, energica denuncia non del carattere nazista della politica israeliana — non avrebbe alcun senso affermarlo — ma delle condizioni di vita miserabili della popolazione palestinese di Gaza, che sono sicuramente paragonabili a quelle di un campo di concentramento nazista. Gaza è la striscia di terra più densamente popolata del mondo, dove un milione e mezzo di persone sopravvivono in condizione disperate. La loro condizione meriterebbe comprensione, solidarietà e sostegno, in particolare da chi, come Magdi Allam, è di origine araba.

Danilo Zolo, Gianni Vattimo, Edoardo Sanguineti, Franco Cardini, Marino Badiale, Alessandra Persichetti, Giovanni Bacciardi, Bruno Bellerate, Rodolfo Calpini, Costanzo Preve, Gilad Atzmon, Ferruccio Andolfi, Domenico Losurdo, Ugo Giannangeli, Giuseppe Pelazza, Aldo Bernardini, Vainer Burani, Piero Fumarola, Ornella Terracini
• A me sorprende la spregiudicatezza
[a me sorprende la sfrontatezza di Magdi Allam]
con cui si nega un'opinione
[hai detto un'opinione? Ed allora? Non potresti semplicemente limitarti ad non condividere le opinioni e posizioni altrui?]
che è stata affermata in modo manifesto e inequivocabile. Come si può scrivere nell'Appello, cito testualmente, «embargo genocida»
[ti sembra inverosimile la cosa? e se anche l'embargo non fosse “genocida” nel senso che non li ammazza tutti in una volta, ti sei mai chiesto quale fosse il contenuto ”umanitario” di un embargo che colpisce indistintamente tutti i componenti di una società? Gli embarghi per essere efficaci armi da guerra devono essere duri e spietati. In Iraq hanno prima sterminato la popolazione con l’embargo, sfinendola e facendo morire la popolazione più debole, donne, vecchi e bambini e poi finendola con le armi e le bombe sganciate dagli aerei, magari telecomandati per non correre inutili rischi]
e «campi di concentramento nazisti»
[perché la cosa ti scandalizza? Concedi perlomeno l'uso metaforico del linguaggio. In senso proprio il termine nazista ha un uso geografico e temporale ben determinato. Ma allora o lo si usa in senso proprio o chiunque ne può fare un uso analogico e metaforico, se così credi. Ma il fatto in sé non è sindacabile e meno che mai denunziabile ad una procura della repubblica. Siamo matti? ]
riferendosi alla situazione di Gaza, chiedere al governo Prodi di legittimare il gruppo terrorista Hamas messo al bando dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti,
[gli Stati Uniti mettono al bando troppa gente! Chi dà loro il potere e il diritto di redigere l'indice? Non dovrebbero mettere fra i terrororisti in primo luogo loro stessi e gli alleati israeliani? Chi si vuol prendere in giro?]
e poi negare di aver paragonato Israele al nazismo
[ma perché quando il tuo degno compare di lotta Carlo Panella parla di fascismo islamico ed il lacché Bernard Lewis equipara nazismo ed islam può farlo impunemente e l'equiparazione fra nazismo e Israele – vedi Avraham Burg – non può essere invece fatta? Se tu preferisci vedere diversamente le cose, nel modo gradito al governo Israeliano, da cui ricevi lauti premi, è affar tuo, ma lascia altri il diritto di giudicare secondo il proprio discernimento]
e di essere schierati dalla parte di chi predica e pratica la distruzione di Israele.
[A parte il mito fondativo dello stato di Isarele ed i suoi titoli di legittimazione, su cui ora e qui non mi addentro, ma perché ognuno fra parti in lotta irriducibile non dovrebbe avere il diritto di schierarsi a favore dell'una anziché dell'altra parte? Cosa ci obbliga a stare dalla parte di Israele? Ce lo obblighi tu, o ineffabile tarantolato? A suon di denuncie alla Procura della Repubblica! Questo è un mondo di matti]
Questa si chiama mistificazione dei fatti e dissimulazione della verità.
[Magdi ed i Corretti Informatori, come è noto, hanno un particolare commercio carnale con la Verità!]

Magdi Allam


Invitiamo i nostri lettori
[la “corretta” schiera di Lapidatori alla Michelino il Folle, l’esercito dei Levi di tutto il Mondo, da New York a Gerusalemme]
ad inviare al Corriere della Sera un forte applauso
[siamo al teatro, dove però milioni di esseri, non ebrei, muoino per davvero]
a Magdi Allam, cliccare sulla e-mail sottostante.
I testi – come si suol dire – si commentano da soli. Pare però di aggiungere che qui si tratta di “guerra ideologica” vera e proprio dove il modello del confronto non ha nulla a che fare con il dialogare platonico volto all'accertamento di una superiore e comune Verità ovvero idea comune del Bene. Qui il Bene è una solo: quello presunto nella testa di Magdi Allam ed in quella dei suoi... compagni di combattimento (stavo per usare un altro termine) sedicenti “Corretti Informatori”. L’Italia è stata in passato teatro di combattimento di eserciti stranieri. Continua ad esserlo anche oggi, proprio oggi, se è fondata la notizia di Maurizio Blondet, secondo cui gli aerei israeliani starebbero facendo sui nostri cieli esercitazioni in ambito NATO per l'invasione dell’Iran. Quanto al testo dei firmatari aggiungo che, a mio avviso, è assai timido. La reazione all’inaudita arroganza avrebbe dovuto essere assai più sdegnata.

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2. L’ironia deprimente e disinformata di Piera Prister. – Si trova alla data dell’8 ottobre 2007 un articolo redazionale di Piera Priester, che ci fa sapere di essere un’italiana d’Oltreoceano: nella rubrica di IC ne compaiono due di Prister dai molti nomi! Io dubito che sia in alcun modo italiana, se esser italiani significa condividere un mondo di valori e non semplicemente un atto anagrafico. In virtù dello speciale status di cui godono gli ebrei penso che sia probabilmente molto più israeliana di quanto non sia italiana. L’articolo è volto a scalfire l’immagine di Franco Cardini, la cui persona – ella dice – “gli sta in cagnesco”. Poiché per ogni offesa, o espressione poco gentile, esiste il diritto al reciproco o alla legge del taglione o al contrappasso, abbiamo forse il diritto di dire alla Piera – per altri suoi interventi che apprezziamo degnamente – dove a noi stia. Non glielo diciamo, ma glielo lasciamo immaginare. Ma quello che trovo insensato, folle, maniacale, è una sorta di gelosia nei confronti di Veltroni, che avrebbe fatto non so quali complimenti o apprezzamenti a Franco Cardini.

Evidentemente Walter Veltroni non è libero nei suoi comportamenti e non ha dato ancora abbastanza alla comunità ebraica. Cito del tutto a caso la recente presentazione del libro di Shlomo Venezia in Campidoglio, la concessione della massima onorificenza capitolina al Foxman capo mondiale dell’ADL, l’invio a spese del Comune di studenti romani in Auschwitz. Come cittadino romano, abitante a Roma a quattro passi dal Campidoglio, mi sono sentito rivoltare, ma ho ingoiato come tocca fare a tanti cittadini. Per la nostra Piera, che pensa di conoscere la sottile arte dell'ironia, non è abbastanza. Un caso psichiatrico: il mondo si divide per Piera in Ebrei ed in tutto ciò che resta. Il criterio del giusto e dell'ingiusto, del bene e del male, del vero e del falso è il placuit all’Ebreo. Purtroppo, una legislazione che ci è stata imposta come onere della disfatta bellica pone gli Ebrei non in una condizione di parità ed eguaglianza con tutti gli altri cittadini, come sarebbe loro diritto e come sarebbe giusto, ma in una condizione di privilegio e di speciale protezione che non è concessa a nessun altra comunità. Ciò non si giustifica ne in diritto né sul piano politica.

L’attacco che qui Piera Prister da sola o in doppio, organica alla redazione di «Informazione Corretta», è essa stessa una forma di odio verso benemeriti rappresentanti della cultura italiana – come una volta tanto ha ben riconosciuto Veltroni – quale è Franco Cardini, ma di questo “odio” nessuno pensa di accusare ed incolpare la nostra Piera. In effetti, trovo stupida ed insensata la legge Mancino e mai penserei di invocarla contro chicchessia: quando qualcuno mi sta… in cagnesco, mi basta imitare Beppe Grillo e non pensarlo più. Il mio odio e la mia collera in genere non superano la settimana. Invece, questa legge – di cui vorrei apprendere la genesi – è divenuta chiaramente un’arma in mano alle Piere di qua e di là dell'Oceano, uno strumento di terrore e di intimidazione per il quale noi le due Piere, che si vedono nella foto, proprio le dobbiamo amare. Ci piacciano o non ci piacciono. La guerra persa a tanto ci ha ridotto!

Pretendere che di ciò abbia consapevolezza la nostra Piera, da amare per forza, magari a denti stretti – visto che Mancino ci preclude il sentimento pur naturale dell’odio – è cosa vana. Suscita però pena il tentato uso di un’ironia quanto mai stonata. Non di ironia, ma di denigrazione certamente si tratta, ai limiti della diffamazione. Accanto al nome di Franco Cardini un altro bersaglio molto amato dai nostri Correttori è pure Sergio Romano, le cui analisi di politica estera forse non collimano con gli orientamenti del ministero degli esteri israeliano, cioè una grave colpa. Come è una grave aberrazione morale per la nostra amatissima Piera, che mi pare scriva lettere al presidente della repubblica perché consideri alla stessa stregua dei caduti italiani gli infortunati israeliani: per la nostra Piera l’Italia è una provincia di Israele. Ed è da Piera, che risiede al di là dell'Oceano, che ci deve venire la vidimazione e autorizzazione per poter avere una “corretta” memoria storica. Mi chiedo se tanta sfacciata arroganza non possa suscitare una legittima reazione emotiva di insofferenza, non punita dalle leggi vigenti. Ma voglio chiudere con una barzelletta, che mi è stata raccontata da un gesuita polacco e che io non so ripetere egualmente bene. Di due persone ve ne era una che chiedeva continuamente all'altro oggetti di uso comune, che l'altro gli concedeva senza fiatare. In ultimo gli chiedeva anche lo spazzolino da denti. Al che si sentì rispondere: «No, lo spazzolino non posso. È una cosa personale». E l'altro fortemente risentito: «Antisemita!» La barzelletta bene esprimere la libertà intellettuale e morale di cui in Europa possono fruire i comuni cittadini di fronte all'uso demoniaco che è stato fatto del nostro passato storico, soprattutto grazie agli uomini che siedono alla Casa Bianca ed ai loro alleati israeliani, dentro e fuori d’Israele.

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3. Una chiara azione di lobbying. – In altra sezione di questo Monitoraggio e cercando di apprendere da Mearsheimer e Walt, mi chiedo innanzitutto se in Italia esista o non esista una Israel lobby. Se la risposta risulta positiva, si tratterà poi di individuarne i soggetti e di capire e documentare il modo in cui detta lobby agisce. Se ne trova qui un esempio, da cui isoliamo il solo testo che riguarda Franco Cardini. Il brano è dell'agosto scorso. In pratica, si fa pressioni su Veltroni – allora candidato leader del Pd – perché boicotti un intellettuale italiano di nome Franco cardini, colpevole di non essere come lo vorrebbe il firmatario della lettera Giorgio Israel, più tardi noto per un suo scontro con Piergiorgio Odifreddi. L’episodio è sconcertante nella sua incivile rozzezza. Tra i tanti significati che si possono trovare nella parola giustizia vi è quello dell’equità e della reciprocità. Poniamo adesso che a me o ad altri proprio non piaccia il tipo Giorgio Israel. Cosa dovrei fare, se dovessi comportarmi allo stesso modo in cui lui fa in una lettera pubblicata su un giornale, che non a caso è Il Foglio di Giuliano Ferrara, dove peraltro “collabora” lo stesso Israel? Dovrei scrivere a mezzo mondo per chiedere che Giorgio Israel venga discriminato. Ed è esattamente ciò che i nazisti fecero con gli ebrei. Quindi dopo essere stato discriminato che venga anche perseguito, cioè licenziato o escluso da diritti, vantaggi e meriti dei quali potrebbe giustamente godere. Io trovo sconcertante ed inesplicabile tanta cecità morale forse spiegabile con un'arroganza congenita prodotta da un regime di privilegio accordato alle comunità ebraiche sparse nei paesi che vinsero la guerra sui nostri padri. Riporto comunque l’incredibile testo per farne qui insieme l’analisi:
Il Foglio Informazione che informa
30.08.2007 Veltroni e l'"eccezionale levatura" di Franco Cardini, la propaganda antisraeliana e antiamericana di Rai 3
dalla rubrica delle lettere
Testata: Il Foglio
Data: 30 agosto 2007
Pagina: 4
Autore: Giorgio Israel - Giancarlo Dematteis
Titolo: «Lettere al direttore»

Due lettera al FOGLIO del 30 agosto 2007:

Al direttore - Nella recente intervista al “Corriere della Sera”, Walter Veltroni giustifica la scelta di Sarkozy di avvalersi della collaborazione di personalità politiche della sinistra e menziona alcune persone con cui potrebbe istituire un simile rapporto.
[E non sei contento?]
L’unico
[appunto: l’unico! Molti altri potrebbero averssela a male per non essere stati apprezzati, per quanto posso valere un apprezzamento di Veltroni, cioè nulla finché resta un comune politico, qualcosa nel momento in cui assumere cariche pubbliche con le quali è tenuto a rappresentare «tutti» i cittadini]
intellettuale di centrodestra da lui citato come persona che stima in quanto “di straordinaria levatura” è Franco Cardini.
[E allora? Non ha Veltroni come ogni altro cittadino di stimare o non stimare suoi concittadini?]
Ora, Sarkozy ha detto chiaramente come la pensa su ogni tema mentre dei progetti concreti di Veltroni (in politica economica, estera, educativa ecc.) siamo in fervente attesa. Per questo l’indicazione di Cardini è interessante data la collaborazione di questi a un recentissimo volume teso a dimostrare che la versione ufficiale dell’11/9 è un falso inventato dai neocon per creare il mito di una minaccia che giustifichi il tentativo di imporre l’Impero americano planetario.
[La questione 11 settembre può essere legittimo tema di dibattito, tanto è vero che viene affrontata in un volume, che giunge a sue conclusioni. Ma in nostro Giorgio cosa vuole? A lui già in tasca la versione che siamo tenuti ed obbligati ad accettare, perché cos' ritiene Giorgio Israel? Questa pretesa di imporre ad altri la propria verità è quanto di più antitetetico al concetto di libertà possa esservi. Se vuole, Girgio israel, può non addivenire alle stesse convinzioni e conlusioni di cardini, ma non pretendere che altri accetti quelli della israel lobby]]
Un vero manuale di negazionismo antiamericano.
[La trasposizione del già noto concetto di “negazionismo”, che è costrutto non scientifico ma strumentale, anche all'evento generatosi con l’11 settembre è davvero di una faziosità ed ottusità estrema. Eppure i matematici, quale pare sia Israel, hanno normalmente il senso della distinzione, per cui l’una cosa non è l’altra. Certamente Israel in quanto intellettuale, a mio avviso, non è degno di stima alcuna, ma si badi ho detto: a mio avviso. Nel suo ambiente – che non è il mio – potrà anche esser ritenuto un novello Copernico. Ad ognuno i suoi miti ed i suoi eroi!]]
Peraltro Cardini è anche noto per i sentimenti diciamo non proprio benevoli nei confronti di Israele.
[E perché è obbligatorio avere sentimenti benevoli verso Israele? Non può ognuno avere legittime e diverse opzioni in politica interna ed estera?]
Dobbiamo considerare tale riferimento a Cardini come un’indicazione degli orientamenti veltroniani in politica estera?
[Qui è sottintesa l’idea che all'interno di un partito non vi sia dibattito e che non possano esservi posizioni diverse. Si immagina un Veltroni che dittatorialmente costringa prima il suo elettorato e poi tutti i cittadini ad essere di una idea sola, di un solo orientamento. E che nell'agglomerato di Sinistra sono tutti sionisti sfegatati o devono diventarlo se non lo sono. Io che voto a destra ho da pochi giorni detto a Cicchitto che dissento nettamente dalla sua posizione filoisraeliana. Resta inteso che ognuno ha pieno diritto a mantenere le sue posizioni. Ma ritornando a bomba, per quel che qui se ne può capire, Veltroni ha espresso un giudizio sull’«intera» personalità di Franco Cardini, non su una frazione infinitesima della sua intentità complessiva. Le preoccupazioni di Giorgio Israel documentano la sua faziosità e la sua azione di lobbying verso un politico, che come ho potuto dimostrare si è sbilanciato fin troppo ed ingiustificatamente verso la comunità ebraica]
Oppure la notizia e` che Cardini si è già pentito?
Giorgio Israel


Per scrivere al comitato che sostiene la candidatura di Veltroni alla guida del Partito Democratico:
http://comitato@lanuovastagione.it
[Questo genere di inviti, assolutamente tipico in «Informazione Corretta» è un modo consueto attraverso cui si esercitano le pressioni della Israel lobby nostrana. Ma in questo caso configurano a mio avviso un illecito in quanto volte a colpire un cittadino di nome Cardini nella sua personalità complessiva, che era stata indicata come meritevole di stima da un leader politico italiano all'attuale premier della Francia. Si è inteso colpire l'immagine di una persona nella sua interessa: e ciò non sta bene! Va al di là del legittimo dissenso politico. ]
In una distinta polemica fra Israel e Odifreddi quest’ultimo uso il termine “parafascismo” per connotare l'attività di «Informazione Corretta» da almeno cinque anni a questa parte. Io adesso non voglio addentrarmi nella questione terminologica, se cioè fascismo sia altra cosa ed invece qui si debba parlare di sionismo. Questione certamente interessante, ma che ci porterebbe lontano. Qui basta notare che vi è – a mio avviso – un comportamento antigiuridico ed antidemocratico che mina i fondamenti della convivenza civile. Per tornare a Veltroni, di cui politicamente parlando poco mi importa, egli si candida certamente alla guida di un paese, l’Italia, nella sua interezza. Ed a sentire Giorgio Israel cosa dovrebbe fare un Veltroni divenuto presidente del Consiglio? Dovrebbe metter al bando cittadini di nome Cardini ed insignire alle più alte onorificenze ed ai posti di comando i cittadini di nome Israel, Levi, Pezzana, Nirenstein, Steinhaus, Prister, Ottolenghi, Panella e mille altri per ora a me sconosciuti, ma uniti nel loro essere sionisti? Sarebbe autentica barbarie.

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4. La nascosta faziosità di Giorgio Israel. – Eccolo un nuovo episodio di quanto in questo Monitoraggio è ormai ampiamente documentato. Si parte da determinati tabù, ad esempio che Israele (intendasi lo stato, non Giorgio Israel, che è pure uno di quei tabù che non possono essere toccati, con rischio di essere tacciati di antisemitismo e di odiatori del genere umano ex legge Mancino, tanto amata dai «Corretti Informatori», che forse la considerano una loro produzione lobbistica) non possa essere criticato, quindi con un fuoco incrociato (che parte dal Team di Informazione Corretta, si avvale di una schiera di lapidatori pronti a tutti come Michelino L., e se non basta si può contare sulla discesa in campo del rabbinato italiani con il cinquinista Pacifici in testa) si rovesciano accuse di antisemitismo. Nel caso di Franco Cardini il fenomeno è abituale e così frequenti da giustificare nel nostro Monitoriaggio una apposita sezione. Di questo nuovo episodio diamo qui di seguito i testi:
Il Foglio Informazione che informa
20.02.2008 Che faccia ! [quale faccia? quella di Giorgio?]
una lettera di Franco Cardini,
seguita dalla risposta di Giorgio Israel [che vale quanto la sua faccia!]


Testata: Il Foglio
Data: 20 febbraio 2008
Pagina: 0
Autore: Franco Cardini - Giorgio Israel
Titolo: «Lettera al direttore e risposta»

Dal FOGLIO del 20 febbraio 2008:

Al direttore – Sono purtroppo un pessimo navigatore in rete. Per cui solo oggi, a quasi sei mesi di distanza, leggo una lettera pubblicata dal suo giornale nella quale il prof. Israel, tra l’altro, afferma: “Cardini è anche noto per i sentimenti non proprio benevoli nei confronti di Israele”. E’ vero il contrario: come ben sa chi legge le cose che scrivo (non parliamo di chi mi conosce personalmente) io amo Israele, dove ho anche più volte soggiornato per motivi di studio e dove ho molti amici. Ma evidentemente il prof. Israel non si riferisce alle critiche – anche molto dure – che ho spesso indirizzato ad alquanti governi israeliani, l’attuale compreso, per il suo modo di gestire la questione palestinese e la politica estera: queste critiche che possono anche essere sbagliate ma che restano legittime, e che non intaccano in nulla la simpatia e l’amicizia.
Il prof. Israel non si è dato la pena di controllare di persona quel che io dichiaro e scrivo (il che, data la sua professione di scienziato, è particolarmente grave), ma si è evidentemente fidato di giudizi e citazioni di seconda mano: magari tratti da “blog” che , per dirla con le sue parole, non sono proprio benevoli nei miei confronti. Anzi si tratta di blog gestiti da calunniatori di professione, spacciatori d’informazione scorretta, con i quali si possono avere rapporti solo attraverso i legali e la magistratura. Sfido pertanto formalmente il prof. Israel a fornire le prove della mia “ostilità” citando direttamente cose fatte e scritte da me che comprovino non già il mio disaccordo dinanzi a fatti specifici, bensì il pregiudizio israeliano del quale sarei portatore.
Franco Cardini

Risponde Giorgio Israel. Non ritengo che si possa abusare dello spazio concesso dal Foglio.
[Ma guarda che faccia! Nell’analoga diatriba con Giorgio Odifreddi, il quale aveva definito foglio “parafascista” l'agenzia «Informazione Corretta» e Giorgio Israel suo degno collaboratore, il nostro Giorgino pretendeva che un giornale del rango e dell'importanza de “la repubblica” pubblicasse per intero i suoi sproloqui epistolari. Ed adesso fa il prezioso con un foglio da sacrestia e da portineria come quello di Ferrara, degno sodale di Giorgino. Che faccia, ragazzi!]
L’unico esempio su cui voglio soffermarmi è la sua adesione, tra i primi firmatari, all’appello “Gaza vivrà”.
[E ci sono pure io! E sono stato pure davanti all'ambasciata israeliana a protestare per Gaza! Autorizzato benintesi ed in modo non violento e legittimo, E che, Ferrara può andare a protestare davanti all'ambasciata iraniana ed io non posso andare a protestare davanti all'ambasciata israeliana? Che faccia!]
In questo appello si dice che “un milione e mezzo di esseri umani […] come nei campi di concentramento nazisti sopravvivono in condizioni miserabili, senza né cibo né acqua, senza elettricità né servizi sanitari essenziali, mentre Israele bombarda cittadini inermi.”
[La delegazione giunta da Gaza ha potuto documentare ciò. Una delegazione che non è stata fatta entrare in Gaza dal governo israeliano. L’abate Franzoni ha ripetuto nella conferenza stampa che l'unica differenza fra Gaza ed i lager nazisti era la sola mancanza delle camere a gas. L'abate Franzoni non è però informato sulla critica revisionistica che – a mio avviso fondatamente – mette in dubbio e contesta che mai siano esistite le camere a gas. Purtroppo questi storici vengono mandati in galera e zittiti con veri e proprio assalti squadristici di stampo fascista]
Non si dice che se i “cittadini inermi” smettessero di lanciare i missili sui civili israeliani cesserebbe ogni intervento contro di loro, senza contare che il blocco di cui si parla non è mai stato e non è nei termini descritti.
[La faccia di Giorgino è tale da pretendere che le vittime si lascino scannare senza nessuna reazione. Se i palestinesi tirano fuori un coltello, gli israeliani mandano gli aerei. Appena individuato un capo palestinesi, lanciano un missile nello stabile dove egli abita, ammazzando quanti vi abitano: piccoli inconvenienti tecnici. Questi i metodi israeliani. Ma che faccia! sembrerebbe che Gaza esiste solo perché i palestinesi non si rassegnano a morire e a sparire dalla faccia della terra. Che faccia!]
Ma, falsificazioni a parte,
[quelle falsificazioni di cui gli islareliani sono maestri e di cui un noto esempio sono i pretesi armamenti atomici di Saddam, costati forse seicentomila vittime civili. Altre che lager e stermini nazisti! ragazzi, che faccia! Che quella fosse una bugia, basata su menzogna confezionata in Israele, non vi è oggi chi non lo ammetta, fatto eccezione per facce di cui si dice!]
è indecente il confronto tra Gaza e i campi di concentramento nazisti,
[è indecente la negazione israeliana (di di Giorgio e dello stato di Israele) dell'evidenza, con in più l'aggravante per intesità e durata nel tempo degli orrori di gaza rispetto a quelli di Auschwitz. Chi può giudicare se non il libero ed informato giudizio di ognuno? Certamente, facce come quelle israeliane non possono non negare l'evidenza dei lager palestinesi, dell'occupazione di terre altrui, della pratica continua e sistematica della violenza da non meno di 60 anni a questa parte:60 : 11 = 5,45 , dove 11 è la durata del regime nazista e 60 la durata del regime israeliano. Che faccia! Peggio del…]
nei quali – com’è noto – gli internati erano armati fino ai denti e sparavano missili quotidianamente.
[Appunto non devono difendersi davanti un'aggressione iniziata nel 1948! Che faccia! Come il…]
La denuncia del carattere scandaloso di questo raffronto ha provocato una risposta da parte di alcuni firmatari tra cui lo stesso Cardini (Corriere della Sera 11.11.07) in cui si dice: “La nostra era una legittima energica denuncia non del carattere nazista della politica israeliana - non avrebbe alcun senso affermarlo - ma delle condizioni di vita miserabili della popolazione palestinese di Gaza che sono sicuramente paragonabili a un campo di concentramento nazista”.
[Giovanni Franzoni, già prete non ha avuto la timidezza di Cardini. Ma che senso ha la comparazione dell'orrore? I morti sono meno morti se muoiono in Auschwitz o in Gaza? Questa è idiozia allo stato puro! Cosa terrorizza il nostro Giorgino? l’equiparazione con il nazismo? L'ha già fatta Avraham Burg! E chissà quanti altri. Perché contestare Cardini quando una simile equiparazione è un fatto spontaneo nella mente di chi appena si mostra a conoscenza dei fatti, che non sono meno gravi se si toglie loro la qualificazione metaforica di “nazista”. Gaza è Gaza e non è inferiore a niente e a nessuno in fatto di orrore. Questa diatriba è cosa assolutamente idiota!]
Così il paragone veniva sfrontatamente riproposto; e poiché le condizioni “sicuramente paragonabili erano spiegate nell’appello come dovute alla politica israeliana, la precisazione equivaleva a una conferma, nascosta sotto un contorto cavillo non degno di intellettuali che hanno funzioni educative.
[educative di chi? Che faccia!]
Cardini pare aduso a questo genere di cavilli.
[senti chi parla!]
Ad esempio quando, alla richiesta di Pierluigi Battista di prendere le distanze
[se Pierluigi battista avesse lui preso le distanze dal vergognoso convegno organizzato in Roma da Fiama Nirenstein avrebbe forse potuto avere titolo per chiedere ad altri di prendere non dovute distanze. In siffatto convegno un gran trombone di nome Lewis pretendeva di far passare l'islam come una forma di nazismo. Che faccia!]
da un’edizione vergognosamente [vergognati tu, se hai conservato un briciolo di pudore!] antisemita
[ho già spiegato a G.I. che non esiste alcun antisemitismo. Battista, come ho potuto documentare altrove, è uomo di parte e non può chiedere niente a nessuno. Stia dalla parte di israele, se lo vuole. Altri non sono tenuti ad esserlo: l'antisemitismo è un'industria che ha fruttato fin troppo ai suoi creatori. Ne siamo stufi.]
del Corano
[il Corano antisemita? Come il Vangelo? Sono questioni che sovrastano i nostri limiti temporali, se così è]
per cui aveva scritto una prefazione, asserì di volerlo fare anche se “le pur incaute espressioni” si iscrivevano “nell’ambito non dell’antisemitismo bensì in quello – riprovevole, ma da non confondersi col primo – dell’antigiudaismo”.
[In effetti semiti non sono solo gli ebrei e quindi sarebbe più corretto parlare di antigiudaismo, che ha storia perlomeno bimillenaria e sul quale noi non possiamo nulla. Che faccia! Costoro pretendono di dettare legge pure dentro il bagno di casa altrui.]
Meno male: perché un conto è sentirsi chiamare scimmie e porci
[chi lo dice? quando? Se lo hanno detto nel contesto del bimillenario antigiudaismo, nessuno altro c’entra fuori del corrispondente contesto storico. Per equità sarebbe poi da indagare quale sia da parte ebraica la considerazione della restante umanità. Ma è una ricerca che non mi attrae particolarmente. A sentire costoro, massacratori per volere divino dei cananei, ieri ed oggi, il mondo intero è in colpa verso di loro, mentre loro non hanno nessuno colpa contro il mondo restante. Che faccia! ]
in un contesto antigiudaico, altro conto in un contesto antisemita. Volete mettere?
[in quale posto vuoi mettere?]
Lasci quindi perdere Cardini le sfide.
[Che eleganza! Offende gravemente terzi e fa pure il magnanimo! Che faccia!]
Se poi è in vena di ripensamenti siamo pronti a dimenticare anche “Gaza vivrà”. [e cosa è vi da dimenticare il genocidio in atto, appena denunciato davanti alla sordità morale di tanti «Corretti Informatori»!?]
[Bontà sua! Che faccia!]
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A “Gaza Vivrà” ho firmato pure io! Non piacerà la cosa a Giorgio Israel, ma vivadio in questo paese non si deve avere ancora ottenere il suo placet, anche se così egli sembra credere. Assistiamo purtroppo ad un’evidente disparità di protezione giuridica: da una parte attacchi a più non posso, con una certa iattanza di impunità assicurata più dal sistema politico che non da quello giuridico, e dall’altra una difensiva sul diritto violato libertà espressiva e politica, non coperta da sufficiente solidarietà istituzionale. Franco Cardini può certamente contare sulla mia solidarietà, dove sfidando i «Corretti Informatori» spendo la mia posizione di Coordinatore Provinciale dei Clubs di FI in RC, ed inoltre mi esprimo a nome della Societas “Civium Libertas” cui trasmetto il testo per conoscenza. In questo nostro paese siamo ormai in stato di conflitto permanente delle idee ed ormai occorre schierarsi per opposti fronti. A differenza di Cardini vorrei dichiarare che io Israele (sia lo stato con questo nome, sia la persona che ne porta in cognome, cioè Giorgio Israel) non li amo affatto. Ero stato perfino invitato a visitare lo Stato, ma neppure lontanamente ne ho voluto sapere di accogliere l'invito. Ciò detto, non ritengo che l’amore sia un obbligo di legge verso nessuno. L’amore è qualcosa che occorre guadagnarsi e meritarsi. Nei casi citati non vedo niente che meriti amore, ma al contrario severa condanna morale sulla scorta del resto di ben altre condanne che Israele ha riportato per violazionee di crimini contro l'umanità. Il lager di Gaza – cosa peggiore di Auschwitz – parla con tutta la sua eloquenza. Ed è per questo che ho aderito ed aderirò a tutte le manifestazioni e le azioni che possano fermare il genocidio in atto.

5. La non sorprendente mancanza di sorpresa dei «Corretti Informatori». – Nel riassuntone stampa dei «Corretti Informatori» si trova una frecciatina verso Franco Cardini, partcolarmente amato dai Lapidatori della Mailing List. Non è sorprendente la manzanza di sorpresa per un Cardini che ha la colpa di elogiare Tariq Ramadan. Il senso generale del corretto riassuntone è quello di soffiare sull’istigazione all’odio antislamico. Dall’11 settembre in poi, ma anche prima, la strategia generale dei servizi segreti è quello di soffiare sullo scontro di civiltà: Occidente contro Oriente, Islam contro Cristianesimo, Democrazia contro Dittatura, e cliché del genere. I «Corretti Informatori» si distinguono per una applicazione tutta meccanica della velina senza creatività e valore aggiunto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai pienamente ragione. Coraggio Franco, porti pazienza!