Quadro d’insieme - Osservatorio sulle reazioni a Mearsheimer e Walt - Cardini –
Versione 1.2
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Sommario: 0. Premessa. – 1. Gli aggressori diventano aggrediti. – 2. Sergio Romano e l’Iran. –
0. Premessa. Essendo Sergio Romano insieme a Franco Cardini un bersaglio prediletto di «Informazione Corretta» si giustifica un post autonomo all'interno del “Monitoraggio di Informazione Corretta». Inoltre, ho ammirazione per l’abilità diplomatica dell’Ambasciatore Romano e confido di poter apprendere qualcosa oltre che dal suo acume, dalla sua conoscenza delle relazioni diplomatica anche sul modo elegante con il quale sa difendersi dagli attacchi spesso volgari a lui mossi dai «Corretti Informatori».
1. Gli aggressori che diventano aggrediti. La corrispondenza merita aggettivi che non vogliamo utilizzare. Ai fini del monitoraggio interessa di più il patetico commento che non la lettera di un personaggio – figlio di tanto padre – in cui mi sono già imbattuto e di cui ho potuto farmi adeguata opinione. La storia è tale che di ogni fatto si possono cercare sempre dettagli più minuti in un processo all’infinito. Ho comprato il libro, di cui nel carteggio, parla Sergio Romano. È stato il suo positivo giudizio che mi ha indotto a comprarlo ed a incominciare a leggerlo. Devo dire che non mi piace molto, ma ne porterò fino in fondo la lettura, per i dati che a giudizio di Romano se ne possono ricavare. Tuttavia, vi è una verità che non ha bisogno di dettagli crescenti. Quello ebraico è stato un insediamento violento e si regge tuttora sull'esercizio della forza. Come ho scritto altrove le ragioni della giustizia e del diritto non stanno dalla parte di Israele. I palestinesi potranno vincere se sapranno resistere alla violenza che li vuole sopprimere ed annullare come popolo. Acquisteranno coscienza di se come popolo quanto più sapranno resistere. Non ricordo dalle mie letture storiche oppressione più violenta ed ignobile di quella che stiamo assistendo ai nostri giorni, cioè in un’epoca che pretende di ispirarsi ai diritti umani, alla libertà, alla democrazia, all'autodeterminazione del popoli.
2. Sergio Romano e l’Iran. – Prima di passare all’analisi dei testi di I.C. riporto qui testualmente per connessione tematica questo brano tratto da La Israel Lobby, proprio da oggi nelle librerie italiane:
3. Israele e Algeria. – Non può mai mancare l’attacco quotidiano a Sergio Romano, che riscatta il “Corriere dalla Sera” dalle posizioni di un Magdi Allam o di un Piero Ostellino. L’evidenza che i «Corretti Informatori» non vogliono ammettere è che Israele non è affatto uno stato democratico, ma una stato razzista che pratica l’apartheid. È inoltre uno stato coloniale che ha scacciato i palestinesi dalle loro case, dai loro villaggi che ha raso al suolo, dalla patria e colmo dell’impudenza chiama “terroristi” quelli che vogliono ritornare nelle loro case. La qualifica di “terrorista” è una dichiarazione unilaterale degli Usa su richiesta dello stesso Israele, ma ad esser propriamente terroristi sono innanzitutto Israele che sul terrorismo è nato e di cui ha pratica costante ed anche gli Usa. Tutto questo Sergio Romano, che è persona intelligente ed indipendente, lo ha capito bene e dice quel che pensa.
1. Gli aggressori che diventano aggrediti. La corrispondenza merita aggettivi che non vogliamo utilizzare. Ai fini del monitoraggio interessa di più il patetico commento che non la lettera di un personaggio – figlio di tanto padre – in cui mi sono già imbattuto e di cui ho potuto farmi adeguata opinione. La storia è tale che di ogni fatto si possono cercare sempre dettagli più minuti in un processo all’infinito. Ho comprato il libro, di cui nel carteggio, parla Sergio Romano. È stato il suo positivo giudizio che mi ha indotto a comprarlo ed a incominciare a leggerlo. Devo dire che non mi piace molto, ma ne porterò fino in fondo la lettura, per i dati che a giudizio di Romano se ne possono ricavare. Tuttavia, vi è una verità che non ha bisogno di dettagli crescenti. Quello ebraico è stato un insediamento violento e si regge tuttora sull'esercizio della forza. Come ho scritto altrove le ragioni della giustizia e del diritto non stanno dalla parte di Israele. I palestinesi potranno vincere se sapranno resistere alla violenza che li vuole sopprimere ed annullare come popolo. Acquisteranno coscienza di se come popolo quanto più sapranno resistere. Non ricordo dalle mie letture storiche oppressione più violenta ed ignobile di quella che stiamo assistendo ai nostri giorni, cioè in un’epoca che pretende di ispirarsi ai diritti umani, alla libertà, alla democrazia, all'autodeterminazione del popoli.
2. Sergio Romano e l’Iran. – Prima di passare all’analisi dei testi di I.C. riporto qui testualmente per connessione tematica questo brano tratto da La Israel Lobby, proprio da oggi nelle librerie italiane:
«…Oltre ad avere incoraggiato gli Stati Uniti a sostenere più o meno incondizionatamente Israele, gruppi e individui appartenenti alla lobby avevano anche avuto un ruolo fondamentale nel definire la posizione statunitense rispetto al conflitto israelopalestinese, alla sfortunata invasione dell’Iraq e allo scontro diplomatico con Siria e Iran. Ne concludevamo che questa strategia non era nell’interesse nazionale degli Stati Uniti e che, alla lunga, si sarebbe perfino rivelata negativa per gli interessi di Israele».In Italia, ossia in una provincia di confine dell’impero nordamericano, siamo stati e siamo tuttora sottoposti alle stesse pressioni. Sono note le manifestazioni di Ferrara davanti all’ambasciata iraniana in Roma e la partecipazione a questa manifestazione da parte delle organizzazioni ebraiche. Me ne ero interessato a suo tempo e ne avevo scritto qualcosa. Sergio Romano, che è un lucido analista nonché una persona capace di autonomia di giudizio, ha denunciato per tempo le pressioni israeliane o ebraiche per una nuova guerra contro l’Iran. È stata un disastro la guerra in Iraq, cosa di cui il popolo statunitense è ora costretto ad accorgersi, sarà un disastro ancora più grande una nuova guerra contro l’Iraq. E per quale motivo? Per la bella faccia di di chi ci vuol convincere che “Israele siamo noi!”, che “L’Islam è il nuovo nazismo” o grida “Viva Israele!” e “Salviamo i cristiani!” e simili amenità di un’allegra brigata che cerco di nominare il meno possibile abituata come è a mordere, refrattaria a qualsiasi critica.
3. Israele e Algeria. – Non può mai mancare l’attacco quotidiano a Sergio Romano, che riscatta il “Corriere dalla Sera” dalle posizioni di un Magdi Allam o di un Piero Ostellino. L’evidenza che i «Corretti Informatori» non vogliono ammettere è che Israele non è affatto uno stato democratico, ma una stato razzista che pratica l’apartheid. È inoltre uno stato coloniale che ha scacciato i palestinesi dalle loro case, dai loro villaggi che ha raso al suolo, dalla patria e colmo dell’impudenza chiama “terroristi” quelli che vogliono ritornare nelle loro case. La qualifica di “terrorista” è una dichiarazione unilaterale degli Usa su richiesta dello stesso Israele, ma ad esser propriamente terroristi sono innanzitutto Israele che sul terrorismo è nato e di cui ha pratica costante ed anche gli Usa. Tutto questo Sergio Romano, che è persona intelligente ed indipendente, lo ha capito bene e dice quel che pensa.
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