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fb9: 04-07-2020 - a |
QUALE STORIA? QUALE CIVILTA'? QUALI VALORI?
Vandalismo a parte, a prescindere da qualsiasi distruzione di manufatti pubblici, della loro storia e dei loro valori ho assai poco conto... Dal punto di vista della storia dell'umanità credo che sia qualcosa di cui ci si debba vergognare. Siamo cresciuti, ci hanno educato hollywoodianamente con una epopea genocidaria posta come mito fondativo dell'America: il cow boy che spara sui pellerossa! Dopo avergli rubato le terre e dopo averne fatto di tutti i colori, i loro crimini non solo sono rimasti impuniti, ma trasformati in eroi, in miti fondativi di quella chiamano la loro "civiltà"!
Diverso è per quelle civiltà precolombiane che Loro hanno cancellato, facendone genocidio... Dal punto di vista della storia dell'umanità ritengo sia una grave perdita: ogni autentica e originale civiltà è un arricchimento per l'umanità. I nuovi continente sono stati popolati dalla feccia (mi dispiace dirlo) venuta dall'Europa ed andata a cercar fortuna nelle nuove terre, rubando e uccidendo, sapendo di aver campo libero e di poterla fare franca.
Lo si è sempre detto: i vincitori scrivono la storia, che raccontano a modo loro. I vinti non la possono scrivere non perchè non ne avrebbero gli strumenti culturali, ma perchè in genere vengono ammazzati e spesso neppure sepolti: i loro corpi sono lasciati come pasto per le bestie e gli avvoltoi. I documenti dei vinti vengono distrutti e i luoghi della loro memoria distrutti e dissacrati.
Noi però non siamo i vinti in senso proprio. Quando venivano compiuti i crimini che ora sappiamo, noi non eravamo neppure nati, e per fortuna siamo innocenti, almeno in un senso personale. Noi siamo i Posteri, ossia quelli che possono dare un giudizio libero, che ha come sua base unicamente il principio della giustizia naturale, della pietà umana, del diritto che siamo riusciti a costruire per uscire dallo stato ferino, che ha pure una sua legittimità naturale.
La costruzione della nostra identità, individuale e soggettiva, è affar nostro: è il primo e più sacro dei diritti inalienabili non già perchè altri possa violarli, ma perchè della nostra identità non possiamo privarcene neppure noi stessi, se mai lo volessimo. Essa è il prodotto della nostra vita, delle nostre buone o cattive azioni, dei pensieri che nutriamo, ma anche frutto della nostra conoscenza e del nostro interesse a seguire le vie della Verità e della Giustizia, concetti astratti quanto si vuole ma che poi ognuno di noi riempie di contenuti, dei suoi contenuti.
Quindi, per ritornare ai simboli del passato, non homai sostenuto o inteso che si dovessero fare atti vandalici: anche se si volesse abbattere una statua a suo tempo eretta a Hitler o Mussolini, cosa su cui tutti sarebbero d'accordo, la cosa non ha nessun significato senza un giudizio storico su Hitler o Mussolini. Sarebbe un atto di vandalismo puro senza alcun significato: come abbattuere un albero o spianare una collina.
Quindi, io mi auguro che si sviluppi un sempre più ampio movimento attraverso il quale sempre più persone possano uscire dalla alienazione del vivere quotidiano ed ergersi a giudici di un passato il cui penso giunge fino a noi contemporanei, fino al noostro presente. Sarebbe un modo diverso di fare "partecipazione politica", "democrazia vivente": Signori, adesso giudichiamo la Storia che ci avete consegnato!
Questa America appare ai nostri occhi quanto di più esecrabile ci possa oggi essere. Ho già detto mille volte che questa non è un giudizio e una condanna contro il comune cittadino americano, spesso anche lui una povera vittima innocente, ma è un netto giudizio di condanna contro una Idea, l'idea dell'America, dove tutto sommato posso ritenermi orgoglioso di non aver mai messo piede.
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