fb14: 09-07-2020 - a |
LO HANNO AMMAZZATO, per il gusto di ammazzare, come si vede in gran parte dei film americani di produzione hollywodiana: il gusto dell'omicidio, con lunga tradizione nella "civiltà” americana, ad incominciare dagli indiani (fucili e cannoni, contro frecce e coltelli: grandi eroi!), fino ai tempi odierni... le scene dei film sono realistiche e rivelano una psicopatia diffusa... Chi ha visto il film di Kubrik, Arancia Meccanica, ricorda i due amici del protagonista, tutti dediti a comune delinquenza e a un esercizio gratuito della violenza... Alla fine del film, gli amici del protagonista, li si ritrovano arruolati nella polizia: un posto tranquillo e sicuro per esercitare la libidine violenta che è nella loro natura, restando impuniti.
La tecnica poi dell'uso del ginocchio per il soffocamento è israeliana, come si legge dappertutto. Dai siti sionisti si risponde che si tratta di un "falso", ma non è chiarito in cosa consisterebbe il falso.... I poliziotti di cui si parla sono americani, non israeliani, e nessuno ha sostenuto questo. Si parla solo di "tenica" che è di matrice israeliana e che è da sempre in uso sui palestinesi, la cui contabilità dei morti ammazzati non è mai data... Israele esporta i suoi sistemi repressivi, ogni giorno collaudati sui palestinesi, in ogni parte del mondo ed ha relazioni più o meno segrete con tutti gli stati del mondo che hanno bisogno di esercitare sui loro cittadini l'arte della repressione.
Ma vi è una repressione quotidiana, incessante alla quale siamo tutti soggetti, spesso senza neppure rendercene conto: è la repressione che su di noi esercitano i "padroni del discorso”, che vediamo entrare nelle nostre tutte le sere dagli schermi televisivi, o anche attraverso i giornali che dalle edicole portiamo in casa, per chi ancora conserva l'uso della carta stampata. Ci dicono loro quello che dobbiamo pensare o non dobbiamo pensare, quello che dobbiamo o non dobbiamo fare. Non usano la tecnica del ginocchio sul collo, riservata a quelli che fisicamente si recano in piazza, ma inoculano nei nostri cervelli le loro menzogne.
Come posso dire che sono menzogne? Lo dico e lo dimostro perfino con un esempio concreto che ognuno può verificare, restando però poi a lui l'onere del trarne le conseguenze e per deduzione arrivare ai fondamenti di un sistema corrotto e corruttore, dove la prima violenza è di ordine morale: la menzogna su cui si regge il potere e l'oppressione.
Chi qui in facebook per avventura legge e guarda alla sua sinistra trova una medaglia con inciso il mio nome: Antonio Caracciolo. Non si tratta di una mia vanità, ma dell'attestazione certificata di oltre 50 anni di studi, ricerche, docenza... diciamo dal 1965, anno di mia iscrizione al prestigioso liceo-ginnasio Visconti in Roma fino al 2016, anno del mio pensionamento come docente ricercatore dall'Università La Sapienza di Roma: in tutti questi anni non ho mai avuto la benchè minima sanzione e come studente e come docente. L'Attestato di benemerenza certifica che ho "lungamente e lodevolmente" prestato servizio.
Ebbene, per il principale quotidiano italiano io sarei licenziato con infamia, per fatti che dicono loro, inventati di sana pianta e oggetto di una campagna di stampa che aveva fra l'altro lo scopo di impedire qualsiasi mia candidatura ad organi elettivi: il Campidoglio o il Parlamento.
Il fatto strano, sospetto, premeditato è che non abbiano neppure voluto accettare l'evidenza della falsità! Benchè condannati in prima istanza da un Tribunale insistono nella menzogna... Il resto è cronaca giudiziaria alla quale rinvio. Io stesso, ma del pari chiunque altro, partendo da questo dato elementare può risalire a quelli che sono i «Padroni del Discorso», e che ancora prima ed assai più di quanto non possano giudici e poliziotti, governano opprimendole le nostre menti: formano le nostre opinioni, alimentadole di menzogne.
Ribellarci possiamo: semplicemente pensando con la nostra testa, liberata dalle quotidiane menzogne di questi Signori, e guardando con i nostri occhi, finalmente capaci di vedere la realtà. Al pensiero segue la decisione che guidata dal pensiero non ha bisogno di nessun esercizio della violenza: il castello della menzogna cade come nella saga di Tolkien le torri di Sauron e di Saruman, con tutti i loro Orchi.
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