domenica 19 luglio 2020

fb16: Non è una “storiella”: è il Vangelo!


fb16: 19-07-2020 - a
NON E' UNA "STORIELLA": E' IL VANGELO!  - Siamo di nuovo al "doppio standard". Io sono stato "crocefisso" perchè mi si è attribuito su una questione spinosa, il Tabù dei Tabù, di aver usato il termine "leggenda", che non è "favola" (cosa totalmente fantastica) e nemmeno una "storiella" che cosa blasfema se attribuita ai Vangeli, testi sacri delle Fede cristiana. Ogni bambini di fede cattolica sa ciò che il Vangelo dice, e cioè che a volere la condanna a morte e l'esecuzione della condanna furono gli ebrei descritti nei Vangeli. Si noti: ebrei che non sono gli antenati dei moderni ebrei, in buona e larga parte discendenti del Kazari (Crimea) del IX dopo Cristo convertitisi al giudaismo. I discendenti più diretti e verosimili degli ebrei dell'epoca di Gesù sono gli attuali palestinesi, che hanno seguito il destino delle dominazioni politiche che richiedevano e richiedono conversioni alla religione o ideologia del potere politico dominante. I palestinesi di epoca evangelico sono così diventati prima cristiani e poi musulmani: oggi si trovano loro in croce...
Quanto a Ponzio Pilato a me si insegnava in seconda media che fu quella la sentenza più ingiusta della storia: si riconosceva l'accusato innocente, ma lo si condannava. Anche il tentativo di graziarlo fu sventato dagli ebrei dell'epoca, che all'alternativa fra Barabba e Cristo, preferirono Barabba.
Difficile e penoso il tentativo di addossare la colpa ai Romani che crearono il sistema giuridico che è ancora oggi alla base del nostro diritto. Ma si sa che gli inquinamenti interni alla gerarchia cattolica stanno portando perfino alla "negazione" del Vangelo nella sua chiara lettera e nel suo spirito ancora più chiaro.
Quanto poi alla distinzione fra antisionismo e antisemitismo si tratta di cose del tutto distinte, a loro volta poi ancora distinte dalla conflittualità religiosa e sociale che durò dai primordi fino alla rivoluzione francese, che introdusse l'odierna equiparazione degli ebrei nei diritti degli altri cittadini. Questa equiparazione non fu gradita del corso del XIX secolo dai restanti concittadini, che non si fidavano degli ebrei. Il caso Dreyfus consiste certamente - a quanto appurato - nella condanna di un innocente dall'accusa di tradimento, ma è anche vero che questa accusa aveva come sua fondamento un pregiudizio che era all'epoca assai diffuso, e si potevano tranquillamente intitolare Associazioni Antisemite, intendendo che il loro oggetto era la contrarietà all'equiparazione giuridica introdotto dalla rivoluzione francese e poi adottato da tutte le legislazioni europee.
Il sionismo (e con esso l'antisionismo) nasce nella seconda metà del XIX secolo. Ne offre una mirabile esposizione Shlomo Sand nel libro: "Come fu inventato il popolo ebraico", alla cui lettura si rinvia. Il tentativo di equiparare antisemitismo e antisionismo è una chiarissima azione lobbistica per rendere penalmente sanzionabile tutte le critiche che possono fondatamente farsi alla pulizia etnica della Palestina, iniziata nel 1882 dai coloni "ebrei sionisti" venuti dall'Europa Orientale. Non possono esservi dubbi sui fatti e sui processi storici: la propaganda non può prevalere sulla scienza storica. E qui mi fermo.
Link:
«Informazione Corretta»

Nessun commento: