venerdì 1 luglio 2011

Verso Gaza 37: «Tahrir», questa il nome della nave canadese.

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Prosegue la nostra rassegna delle navi che costituiscono la FF2. Inutile aspettarsi dai mainstream il lavoro che noi stiamo facendo per informare chi non si accontenta dei telegiornali della sera, o di Enrico Mentana, e della sua Sette di Gad Lerner, la grande alternativa al regime che muta sempre ma resta sempre lo stesso, con gli italiani fatti fessi più di prima. In piazza Tahir sembra abbiano detto per la seconda volta, “basta con i cambiamenti di facciata”, “vogliamo il cambiamento vero”, “non possono darcelo i vecchi uomini politici”. Il governo canadese figura nelle peggiori liste di stati, sempre schierati con gli Usa dalla parte di Israele, per bloccare iniziative Onu o per promuoverne di orribile. Esiste però anche una società civile canadese, un popolo canadese, diverso dal suo governo, diverso dai governi che sono ormai emanazione di quella finanza che affama il mondo e produce solo guerra, che nella industria degli armamenti vede il suo più grande businnes. Forse la nostra generazione sta vivendo nel giro di pochi mesi o pochi anni, non la “primavera araba”, ma il grande risveglio dei popoli, che non vogliono massacrarsi in guerre volute dai governi e dalla finanza, ma vivere in pace ed in una prosperità possibile, costruita sulla solidarietà e sulla collaborazione di tutte le genti del pianeta.

Le altre navi:
Audacity - Chiarini - Dignité - Saiorse -
SOMMARIO: 1. Prime notizie. –

1. Prime notizie. – La fonte di Infopal è in realtà “PressTv”, che noi grazie ad Egeria possiamo seguire costantemente, attingendo di prima mano notizie che poi sono verificate e riscontrate veritiere, come la notizia della mini-flotilla sul Tamigi, che ancora nessun altro media ha dato. Non per nulla si è tentato di colpire PressTv. Nella guerra dell’informazione che integra la guerra delle bombe e gli spargimenti di sangue, è di vitale importanza per il Sistema poter mettere il bavaglio ad ogni fonte autonoma. Questa la verità crassa e grossolana del sequestro di tutti i mezzi di documentazione sulla Mavi Marmara lo scorso anno, o la preclusione alla Striscia di Gaza durante “Piombo Fuso”. L’informazione è data in appalto ai giornalisti embedded, di cui ognuno è in grado di fare dettagliato elenco. Per riconoscerli basta assai poco, ad esempio il fatto che scrivano “rimasti uccisi” anziché “furono uccisi” per indicare i nove morti assassinati della Mavi Marmara; o che dicano “territori” anziché “territori occupati” o peggio ancora che dicano “territori contesi”. Per chi ha tempo di seguire queste cose, basta poco per riconoscere l’informazione di regime e contrastarla a beneficio di chi vuole un’informazione, per lo meno altra o alternativa. A noi preme l’autonomia di giudizio di ognuno sulla base di una rappresentazione dei fatti completa, non omissiva e capace di contraddittorio. Dunque, la Tahir si aggiunge alla Flotilla.
«Canadesi, belgi, danesi, australiani, queste le nazionalità dei passeggeri a bordo della Tharir - dice nel video Hassan Ghani, il corrispondente di PressTv - e continua: «Ci sono giovani e anziani, cristiani, musulmani, ebrei e atei: fanno parte del gruppo di attivisti della FF2 diretti a Gaza, a cui le autorità israeliane hanno dato l'appellativo di Flotilla dell’Odio».

Dice Guido Gorrisens, medico belga a bordo della Tahrir: «Su richiesta delle autorità mediche di Gaza, porteremo alcuni medicinali che non sono facilemte reperibili, destinati a pazienti con malattie particolari, come l’Alzheimer».

Dice Stephen Corriveau, uno dei volontari canadesi: «Israele non può
continuare ad opprimere un popolo, non la frarà franca. Alla fine, Israele dovrà cedere e riconoscere che quest situazione non ha senso. Altrimenti sarà sconfitta: deve scegliere tra queste due opzione - la Soria non lascia altra scelta».
Mi chiedevo: ma queste navi sono usa e getta o saranno in grado di fare altri viaggi? Se è così, la Flotilla potrà ogni anno aumentare di numero: le gloriose navi delle precedenti spedizioni e le nuove che si potranno aggiungere. Dunque, per i prossimi anni, non dieci o quindi navi, ma venti e perfino trenta, sempre di più, in rappresentanza di tutti i popoli del mondo ed in contrapposizione con i governi vili e traditori, che stanno i popoli nella fame, nella disperazione, nella guerra. Ma riproduciamo per intero la notizia Infopal (non visibile con Firefox 5.0):
«SCRITTO IL 2011-07-01 IN NEWS
Atene - PressTv. Anche la nave canadese è pronta a salpare per Gaza. Anche i passeggeri di quest’imbarcazione dimostrano di essere decisi a raggiungere il territorio palestinese assediato da Israele, nonostante le minacce sollevate da quest'ultimo. “Tahrir” (liberazione) è il nome della nave canadese della Flotilla, sottoposta a un ferreo e continuativo controllo. Anche se le modalità con cui Israele sta tentando di scoraggiare gli organizzatori - dalle pressioni diplomatiche alle intimidazioni a vere operazioni di sabotaggio -,
essi fanno sapere di sentirsi forti del sostegno che in Grecia godono da parte dei sindacati. Questi, infatti, hanno voluto contribuire alla missione della Flotilla, istallando uno schermo gigante per garantire una copertura dell’evento. Tutti hanno fatto sapere che il loro obiettivo è “politico e umanitario. Pertanto, la fine dell’assedio israeliano su Gaza e la liberazione della Palestina vanno di pari passo”. “Quello che chiedono e di cui hanno diritto i palestinesi di Gaza è vivere con dignità, lavorare e avere relazioni con gli altri popoli, essere in grado di attraversare le proprie frontiere, quelle sotto la loro sovranità”, ha affermato Stephen Corriveau, passeggero della nave canadese. A bordo di “Tahrir” ci sono medicinali e altro materiale medico-sanitario per un valore di 30mila dollari. Tutto il materiale è stato raccolto in risposta alle esigenze espresse dal settore della sanità della Striscia di Gaza.»
È di conforto apprendere che mentre il governo greco cede penosamente alle pressioni di Israele, i sindacati sono dalla parte della Flotilla e di Gaza. Sono cose che non si dimenticano e che devono essere scolpite nella nostra Memoria, non in quella che ci vogliono travasare, asservendo le scuole ed umiliando ancor più tutta la classe degli insegnanti, trasformati in megafoni del regime. Sempre fornito da PressTv, e crediamo fra poco anche su You Tube, si può accedere al Video che ritrae la Tahir e offre interviste ai passeggeri.

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