No / Onu / BDS / Prec. ↔ Succ.
Mentre le diplomazie si fregano le mani soddisfatte per aver dato scacco matto alle imbarcazioni, che volevano ritentare quest’anno la rotta iniziata da Vittorio Arrigoni, una piccola nave, con nome “Dignità”, ha eluso nottetempo l’inumana vigilanza della guardia costiere greca, a sua volta sorvegliata probabilmente da Zodiac israeliani, che qualche passeggero ha creduto di aver intravisto dietro le motovedette greche. Dicono i pochi lanci di agenzia che punta diritto alla volta di Gaza e che sarebbero necessarie 72 ore per arrivarci. Sono dunque ore di tensione, che noi cercheremo in questo post di seguire in tempo reale, annotando notizie anche minime che appaiono sulla rete. È da aggiungere che vi è in corso una vera e propria dell’informazione, o meglio del silenzio dei grandi media, interrotti da brevi diffamazioni, nel senso che viene interamente travisato lo scopo dei naviganti. Perfino la fulgida figura di Vittorio Arrigoni, la cui morte solo gli ingenui ritengono dovuta ai salafiti, è oggetto di lanci di fango. Seguiamo dunque in tempo reale la rotta della “Dignité” basandoci sui link che troviamo, commentandoli e criticandoli adeguatamente. È la dignità del mondo che viaggia su una piccola imbarcazione per salvare la speranza dei popoli.
http://freedomflotillanews.wordpress.com/
SOMMARIO: 1. La “Rinascita” di Gaudenzi. – 2. Informazione libera. – 3. Un video della “Dignitè”. – 4. Marcia indietro? E perché? – 5. È questa una risposta? – 6. Notizie più circostanziate sul battello. – 7. All’una di notte del 6-vii-2011. – 8. Il 9 luglio, anniversario della dichiarazione di illegalità del Muro. – 9. Dalla ‘Dignité’ in viaggio dichiarazione alla stampa. – 10. La ‘Dignité’ parla con il canale France24. – 11. Fermata la Dignité? –
1. La “Rinascita” di Gaudenzi. – La prima notizia che mi è capitata di leggere è stata sul quotidiano diretto da Ugo Gaudenzi. Il testo mi sembra pienamente adeguata per doverne fare un riassunto: «La Freedom Flotilla 2, la missione umanitaria che ha lo scopo di portare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e di rompere il blocco illegale imposto da Israele sull’enclave palestinese, sarebbe dovuta terminare ieri con un nulla di fatto in seguito al divieto di lasciare i porti greci con destinazione Gaza imposto a tutte le imbarcazioni dalle autorità di Atene. Un divieto che lunedì aveva fatto esultare anche il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Avigdor Lieberman, che lo aveva definito una vittoria della diplomazia israeliana. Purtroppo per lui, però, la gioia è durata poco. Ieri, infatti, una piccola imbarcazione è riuscita a sfuggire alle maglie dell’attenta guardia... ». Già, purtroppo per lui e per tutti quelli che stanno con lui. Noi sappiamo che è cresciuta la nostra determinazione di opporci a lui ed a tutto ciò che lui rappresenta. Noi siamo con lo spirito insieme con quegli uomini che recano con sé la dignità del mondo e del nostro poter essere ancora uomini.
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2. Informazione libera. – È questo il nome di una nuova testata, che non conoscevamo, e che riporta una informazione essenziale, titolata: “Fredom Flotilla, aggirato il bocco greco”, e che riproduciamo: «Un battello francese appartenente alla Freedom Flottilla è riuscito oggi ad aggirare il blocco delle partenze imposto dalla Grecia da venerdì scorso. Secondo testimoni a bordo, l'imbarcazione sarebbe in grado di raggiungere le coste della Striscia di Gaza fra 72 ore. A bordo un equipaggio di sole 9 persone, tra attivisti, giornalisti e europarlamentari come la verde Nicole Kiil-Nielsen, politica francese femminista e antinuclearista. L'imbarcazione è riuscita a evadere i controlli muovendosi di notte. Gli attivisti non facevano parte dell'altro gruppo di imbarcazioni bloccate al Pireo di Atene. Si sono spostati di isola in isola, nell'oscurità, quasi senza far rumore, fino a quando non erano in acque internazionali. Si tratta di una piccola imbarcazione. Difficilmente potrà evitare lo scontro con le forze navali israeliane». Putroppo, concordiamo con queste previsioni, ma ci auguriamo con il cuore profondamente un esito non tragico.
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3. Un video della “Dignitè”. – Non ho capito quale sia il contesto geografico e cronologico del video che segue, ma ciò che al momento trovo più interessante è proprio l’immagine del battello, della sua piccolezza, e forse della ragione che gli ha consentito di eludere la sorveglianza congiunta greco-israeliana. Sono altamente emozionanti le immagini che seguono.
A quella velocità dovrebbe arrivare in Gaza il prossimo giovedi, all’alba del secondo giorno da adesso. Non è possibile che i Zodiac, i satelliti e gli aerei israeliani non la vedano. Non voglio esprimere ciò che posso immaginare.
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4. Marcia indietro? E Perché? – Un’agenzia delle 22.27 5 luglio 2011 riporta quanto segue: «(AGI) Parigi - “La Dignite' Al Karama”, uno dei due battelli del comitato ‘French Boat for Gaza’ ha lasciato all’alba il canale artificiale vicino alla piccola città di Salamina dove si era nascosto da tre giorni. Lo riferisce il sito web del settimanale Nouvel Observateur secondo il quale la nave è riuscita ad aggirare il blocco navale greco a portarsi in acque internazionali per realizzare l’obiettivo della Freedom Flotilla 2 di raggiungere Gaza. Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito in seguito che l’imbarcazione ha però fatto marcia indietro». Viene da chiedersi spontaneamente: perchè? Cosa sarà mai successo? Non vogliamo lasciarci andare a congetture, ma restiamo in attesa di altri lanci di agenzia o di ogni possibile altra fonte di notizie. Più razionale questa spiegazione che troviamo su Lettera 43: «L’equipaggio della Dignité ha annunciato ai media d’Oltralpe di puntare dritto verso le coste di Gaza, da raggiungere entro 74 ore, anche se sarà dura, perché, a detta degli stessi passeggeri, l’autonomia del mezzo è scarsa: senza rifornimenti, rischia di restare in panne in alto mare».
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5. È questa una risposta? – Trovo un’altra agenzia che sembra dare questa risposta al quesito che ci siamo appena posti: «Atene, 5 lug. - (Adnkronos/Dpa) - Ha dovuto invertire la rotta dopo alcune ore di navigazione la nave francese della Freedom Flottila salpata oggi all'alba dalla Grecia nel tentativo di raggiungere Gaza. Lo riporta radio Israele, secondo cui gli attivisti avrebbero ritenuto non opportuno essere gli unici a cercare di raggiungere la Striscia di Gaza, dopo che le altre imbarcazioni della flottiglia sono state bloccate della guardia costiera greca». E perché mai dovremmo fidarci proprio di radio Israele? Le considerazioni che vengono attribuite ai navigante non potevano essere da loro fatte prima? Perché mai avrebbero dovuto farle dopo essere riusciti con successo ad eludere la sorveglianza? I conti non ci tornano e restiamo in attesa di altri riscontri. - La notizia data da Radio Israele è stato poi smentita dagli organizzatori. Quindi, è da chiedersi: perchè dare una notizia falsa? La domanda è puramente retorica.
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6. Notizie più circostanziate sul battello. – Da diversi giorni il sito Infopal non è accessibile dai maggiori browser, o almeno da un gruppo di utenti. Ho segnalato alla direzione di Infopal la stranezza. Solo da un terzo browser, installato nel mio computer, riesco ad entrare nel sito Infopal, dove trovo informazioni più dettagliate, ma non ultime, sulla Dignitè: «Bruxelles - Ma'an, InfoPal. Rami ‘Abdu, membro della Campagna europea per rompere l’assedio su Gaza (Ecesg), ha confermato che la nave francese è in rotta verso Gaza. È Dignité/al-Karama, partita lo scorso 25 giugno da un porto della Corsica per raggiungere il resto delle navi in Grecia. Imbarcazione molto simile a uno yatch, “Dignité” è riuscita a lasciare le acque greche nel corso nella notte, indisturbata, forse proprio perché poteva sembrare una nave turistica.
A bordo della nave lunga 19 metri, vi sono otto passeggeri tra i quali anche l’ex candidato alle presidenziali in Francia, Olivier Besancenot, l’europarlamentare dei verdi, Nicole Kiil-Nielsen, e Annick Coupe, sindacalista. Il gruppo ha riferito ad Afp che l’arrivo nella Striscia di Gaza è previsto nell’arco di uno o due giorni e questi tempi sono stati confermati dal gruppo nell’ultima comunicazione con il resto dei passeggeri della Flotilla rimasti ad Atene. Anche ‘Abdu aveva riferito in mattinata che “Dignité” si trovava già in acque internazionali. “Siamo stati in grado di recuperare gasolio e cibo per il tragitto - ha riferito il portavoce dei francesi, Jean-Claude Lefort -, contemporaneamente abbiamo inviato al nostro ministero degli Esteri una delegazione per chiedere protezione”. Solo ieri, le forze greche avevano intercettato la nave canadese con oltre 30 attivisti da Canada, Belgio, Italia, Svizzera e Turchia, costringendoli a dirottare verso Creta. Ad oggi, “Dignite/al-Karama” è l’unica nave della Freedom Flotilla II ad essere riuscita a partire alla volta di Gaza, dopo una serie di impedimenti posti dalle autorità greche». Dunque non la piccolezza della nave, lunga 19 metri, ma la sua apparenza turistica le è stato di aiuto per passare inosservata. Se è tornata indietro, non sarà per mancanza di gasolio e cibo. Non riesco a trovare convincente la notizia data da Radio Israele. Intanto a Gaza gli israeliani continuano ad uccidere i palestinesi: lo fanno ininterrottamente almeno dal 1948. Ma l’ONU, il governo greco, quello italiano, tutti gli altri non sembrano volergliene chiedere conto. Gli israeliani sembra abbiano licenza di uccidere, di rapire e quanto altro loro piaccia, senza nessun rispetto delle leggi internazionali e della sovranità degli stati che si affacciano sul Mediterraneo. Alemanno forse non ha mai saputo o voluto sapere del rapimento in Roma di Mordecai Vanunu.
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7. All’una di notte del 6-vii-2011. – A quest’ora di notte, prima di dover staccare, leggo alcuni aggiornamenti da un articolo del Manifesto apparso su Google News da 43 minuti. Qui si leggono alcuni dati diversi da quanto appreso altrove. La nave non sarebbe lunga 19 metri, ma 13 e dunque più piccola, seconda quanto sembra del resta dal video. La differenza di 6 metri ci sembra consistente. La nave sè è così potuto più facilmente nascondere per tre giorni senza essere né intercettata né sabotata. Ha quindi lasciato la Grecia e fatto rotta su Gaza. Giustamente osserva la redazione del Manifesto: «Gli occhi di tutto il mondo ora sono puntati su questo piccolo yacht di 13 metri, che in 72 ore di navigazione si avvicinerà alle coste di Gaza per portare alla popolazione palestinese sotto assedio dal 2007 la solidarietà politica di tutta la Flotilla 2». Ed è ciò molto più sensato ed in contraddizione con quanto si legge sopra, secondo cui la “Dignité” avrebbe valutato di non dover proseguire da sola la navigazione. L’equipaggio della “Dignitè” non può non sapere che le altre navi sono state sabotate o fermate e gli equipaggi messi sotto arresto. Il timore però è che la Marina israeliana non avrà scrupoli nel fermare anche questa imbarcazione. Prosegue il Manifesto: «La tensione perciò è nuovamente salita nelle acque del Mediterraneo e si teme nelle prossime ore una arrembaggio della Dignité da parte di commando israeliani». Ed ancora: «A Parigi oggi tantissimi attivisti scenderanno in piazza per chiedere che la Francia faccia pressioni perché siano garantite la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri». Ed io mi auguro che non solo a Parigi, ma in tutte le piazze del mondo i popoli si sollevino per deporre i loro governanti e chiedere la cessazione dell’assedio di Gaza e la restituzione al popolo palestinese della sua piena “Dignità”.
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8. Il 9 luglio, anniversario della dichiarazione di illegalità del Muro. – Ho esaurito al momento in cui scrivo le Google News italiane, che non siano ultronee e ripetive. Passo a quelle francesi, per vedere se trovo qualcosa di nuovo sul viaggio della “Dignité”. Trovo però di interessante una notizia sulla quale va fatto qualche considerazione. Mentre sedicenti giuristi vanno sostenendo la legittimità del blocco israeliano, ricorre il prossim0 9 luglio l’anniversario della dichiarazione di illegalità del “Muro”, - chiamato con molti nomi per nasconderne la vergogna, ma “Muro” è e mura resta, – dico ricorre l’anniversario una dichiarazione di illegalità emessa dalla Corte internazionale di giustizia. È da notare come i nostri giuristi “embedded” (ci sono pure loro! E come!) fanno passare in cavalleria questo evento, che vedrà focalizzata una nuova data della protesta, di cui più avanti nel testo francese, che verrà sostituito in un secondo momento con la traduzione italiana. Ricordo ancora sul “Muro” il libro di Menargue, la cui tesi è che il “Muro” abbia la sua spiegazione principale nel razzismo insito nella costruzione dello Stato ebraico-sionista. Veramente ipocrita e risibile la motivazione secondo la quale le navi sarebbero state bloccate per salvaguardare l’incolumità degli attivisti, nel presupposto che Israele li ucciderà come ha fatto lo scorso anno sulla Mavi Marmara, e nel presupposto che i governi non faranno nulla e lasceranno uccidere i loro stessi concittadini. Più servili di così! Vi era bisogno di altre prove? Ecco il testo francese: «Un bateau de la flottille internationale est en route depuis mardi vers la bande de Gaza. Et puis, au-delà de cette opération, une nouvelle action internationale se prépare en faveur de la Palestine. Des centaines de militants veulent se rendre en Cisjordanie, en fin de semaine. Ils revendiquent le droit pour les Palestiniens de circuler sans entraves à-travers leurs territoires. Ils devraient être 700, dont une soixantaine de Belges. Ils atterriront ce 8 juillet à Tel Aviv. Nadia Boumazzoughe, coordinatrice belge de cette opération "Bienvenue en Palestine": "On a tous un billet pour arriver à Tel Aviv, à l'aéroport de Ben Gourion, (vu qu'il n'y a plus d'aéroport en Palestine), financé par l'Europe et détruit par les Israéliens. Donc on est obligé d'atterrir à l'aéroport de Tel Aviv, on va tous arriver en même temps et on va tous dire, on va en Palestine." Ils annoncent donc ouvertement leurs intentions face aux autorités israéliennes qui refoulent parfois les militants pro-palestiniens: "Le but est de faire respecter le droit, donc c'est d'arriver sur le sol israélien et dire qu'on va en Palestine et le dire clairement, donc ne pas mentir, ne pas devoir répondre à toutes les questions qui sont illégales, donc le droit, on va le respecter de A à Z. Les participants veulent être en Cisjordanie le 9 juillet, date anniversaire de la décision de la Cour Internationale de justice sur l'illégalité du mur de séparation israélien, une décision restée depuis lettre morte." Daniel Fontaine» (Fonte).
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9. Dalla ‘Dignité’ in viaggio dichiarazione alla stampa. – Arriva dalla piccola imbarcazione ‘Dignité’ la conferma che i passeggeri a bordo sono sempre determinati a raggiungere Gaza. Uno degli attivisti, il politico Olivier Bésancenot, ha parlato con la stampa durante il viaggio, dichiarando:
«Fin dall’inizio abbiamo chiesto alla comunità internazionale di fare pressione su Israele affinché rispetti le convenzioni internazionali. E invece è proprio il governo israeliano che sta riuscendo a fare pressione sull’intera comunità internazionale. Il progetto della FF2 non è affatto morto, è appena iniziato. Continueremo con la nostra missione».
La delegazione francese che navigava con la maggiore delle due navi francesi è tornata con un volo a Parigi, dove ha appreso con gioia la partenza della nave sorella per Gaza. All’arrivo a Parigi dichiarava la portavoce del gruppo francese:
«Visto che ieri (dopo un tentativo abortito di prendere il largo) ci è stata definitivamente negata l’autorizzazione a lasciare il porto in Grecia, abbiamo deciso che fosse ora di tornare a Parigi per denunciare il comportamento delle autorità greche; per denunciare il fatto che l’assedio illegale di Gaza ha raggiunto ora anche le coste europee, e soprattutto la Grecia. E questo è inaccettabile».
In basso il concetto viene espresso al meglio per mezzo di due vignette satiriche disegnate dal famoso vignettista brasiliano Carlos Latuff. Il premier greco Papandreu si presta a fare il 'lavoro sporco' per conto di Israele, e riceve in cambio i 30 denari del tradimento nei confronti del popolo greco, che è compatto nel suo appoggio ai Palestinesi e agli attivisti che vogliono forzare il blocco di Gaza. [sarebbe bello potere osservare la stessa compattezza pro-Palestina anche da parte del popolo italiano]
L’attenzione si sposta ora sul prossimo evento destinato ad avere forte risonanza nei media. Per l’8 luglio è previsto l’arrivo di centinaia di attivisti in Israele, per mezzo di 50 voli già prenotati. Tutti convergeranno nell’aeroporto di Ben Gurion, in Tel Aviv. Le autorità israeliane hanno dato l’appellativo di ‘hooligans’ a questo gruppo che sarà composto in prevalenza da donne e minori, minacciando il rimpatrio immediato.
Intanto in Atene gli attivisti della delegazione spagnola da due giorni occupano simbolicamente l’ambasciata spagnola di Atene.
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10. La ‘Dignité’ parla con il canale France24. – Nel pomeriggio di oggi, 6 luglio, il canale francese di news internazionali FRANCE24 si è messo in contatto telefonico con gli attivisti a bordo della piccola imbarcazione 'Dignité al-Karama'. «Siamo in acque internazionali» - informava Omayya Seddik, un attivista franco-tunisino, aggiungendo che procedevano a velocità ridotta nella speranza di essere presto raggiunti da altre navi della FF2.
«Abbiamo sempre la speranza che le autorità greche si ravvedano, che cessino di fungere da sotto-appaltatori dell'assedio di Gaza, che smettano di proibire la libera circolazione delle navi della FF2» - dichiarava Julien Rivoire, il porta-voce del piccolo gruppo. «Siamo in contatto costante con la stampa. Ci faremo risentire appena ci saranno novità».
A bordo della biccola nave si trovano 12 persone, tra cui Olivier Besancenot, ex-leader del partito anti-capitalista (NPA) e l'euro-parlamentare dei Verdi Nicole Kiil-Nielsen. «Trasportiamo anche alcuni aiuti umanitari - ma non molti, purtroppo, perché la nostra è una nave davvero piccolina - spiegava Omayya Seddik. C'è un'atmosfera molto bella a bordo, una forte coesione tra tutti noi. Tutti siamo daccordo che bisogna continuare sulla rotta verso Gaza, a tutti i costi, non importa quali siano le difficoltà».
FRANCE24 è un canale di news satellitare non a pagamento, che trasmette su tutti i satelliti di tele-comunicazione.
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11. Fermata la “Dignitè”? – Appare sul sito italiano delle FF2 un articolo che è la traduzione di un testo francese apparso su Liberation. Per la verità, non si capisce bene, se le contestazioni burocratiche significano un arresto del viaggio della Dignité o un ulteriore ritardo. Cercheremo di capirlo meglio, attraverso il confronto con altre fonti o notizie più aggiornate. Intanto, è un buon segno che la Juliano abbia vinto la guerra delle formalità.
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Mentre le diplomazie si fregano le mani soddisfatte per aver dato scacco matto alle imbarcazioni, che volevano ritentare quest’anno la rotta iniziata da Vittorio Arrigoni, una piccola nave, con nome “Dignità”, ha eluso nottetempo l’inumana vigilanza della guardia costiere greca, a sua volta sorvegliata probabilmente da Zodiac israeliani, che qualche passeggero ha creduto di aver intravisto dietro le motovedette greche. Dicono i pochi lanci di agenzia che punta diritto alla volta di Gaza e che sarebbero necessarie 72 ore per arrivarci. Sono dunque ore di tensione, che noi cercheremo in questo post di seguire in tempo reale, annotando notizie anche minime che appaiono sulla rete. È da aggiungere che vi è in corso una vera e propria dell’informazione, o meglio del silenzio dei grandi media, interrotti da brevi diffamazioni, nel senso che viene interamente travisato lo scopo dei naviganti. Perfino la fulgida figura di Vittorio Arrigoni, la cui morte solo gli ingenui ritengono dovuta ai salafiti, è oggetto di lanci di fango. Seguiamo dunque in tempo reale la rotta della “Dignité” basandoci sui link che troviamo, commentandoli e criticandoli adeguatamente. È la dignità del mondo che viaggia su una piccola imbarcazione per salvare la speranza dei popoli.
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SOMMARIO: 1. La “Rinascita” di Gaudenzi. – 2. Informazione libera. – 3. Un video della “Dignitè”. – 4. Marcia indietro? E perché? – 5. È questa una risposta? – 6. Notizie più circostanziate sul battello. – 7. All’una di notte del 6-vii-2011. – 8. Il 9 luglio, anniversario della dichiarazione di illegalità del Muro. – 9. Dalla ‘Dignité’ in viaggio dichiarazione alla stampa. – 10. La ‘Dignité’ parla con il canale France24. – 11. Fermata la Dignité? –
1. La “Rinascita” di Gaudenzi. – La prima notizia che mi è capitata di leggere è stata sul quotidiano diretto da Ugo Gaudenzi. Il testo mi sembra pienamente adeguata per doverne fare un riassunto: «La Freedom Flotilla 2, la missione umanitaria che ha lo scopo di portare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e di rompere il blocco illegale imposto da Israele sull’enclave palestinese, sarebbe dovuta terminare ieri con un nulla di fatto in seguito al divieto di lasciare i porti greci con destinazione Gaza imposto a tutte le imbarcazioni dalle autorità di Atene. Un divieto che lunedì aveva fatto esultare anche il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Avigdor Lieberman, che lo aveva definito una vittoria della diplomazia israeliana. Purtroppo per lui, però, la gioia è durata poco. Ieri, infatti, una piccola imbarcazione è riuscita a sfuggire alle maglie dell’attenta guardia... ». Già, purtroppo per lui e per tutti quelli che stanno con lui. Noi sappiamo che è cresciuta la nostra determinazione di opporci a lui ed a tutto ciò che lui rappresenta. Noi siamo con lo spirito insieme con quegli uomini che recano con sé la dignità del mondo e del nostro poter essere ancora uomini.
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2. Informazione libera. – È questo il nome di una nuova testata, che non conoscevamo, e che riporta una informazione essenziale, titolata: “Fredom Flotilla, aggirato il bocco greco”, e che riproduciamo: «Un battello francese appartenente alla Freedom Flottilla è riuscito oggi ad aggirare il blocco delle partenze imposto dalla Grecia da venerdì scorso. Secondo testimoni a bordo, l'imbarcazione sarebbe in grado di raggiungere le coste della Striscia di Gaza fra 72 ore. A bordo un equipaggio di sole 9 persone, tra attivisti, giornalisti e europarlamentari come la verde Nicole Kiil-Nielsen, politica francese femminista e antinuclearista. L'imbarcazione è riuscita a evadere i controlli muovendosi di notte. Gli attivisti non facevano parte dell'altro gruppo di imbarcazioni bloccate al Pireo di Atene. Si sono spostati di isola in isola, nell'oscurità, quasi senza far rumore, fino a quando non erano in acque internazionali. Si tratta di una piccola imbarcazione. Difficilmente potrà evitare lo scontro con le forze navali israeliane». Putroppo, concordiamo con queste previsioni, ma ci auguriamo con il cuore profondamente un esito non tragico.
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3. Un video della “Dignitè”. – Non ho capito quale sia il contesto geografico e cronologico del video che segue, ma ciò che al momento trovo più interessante è proprio l’immagine del battello, della sua piccolezza, e forse della ragione che gli ha consentito di eludere la sorveglianza congiunta greco-israeliana. Sono altamente emozionanti le immagini che seguono.
A quella velocità dovrebbe arrivare in Gaza il prossimo giovedi, all’alba del secondo giorno da adesso. Non è possibile che i Zodiac, i satelliti e gli aerei israeliani non la vedano. Non voglio esprimere ciò che posso immaginare.
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4. Marcia indietro? E Perché? – Un’agenzia delle 22.27 5 luglio 2011 riporta quanto segue: «(AGI) Parigi - “La Dignite' Al Karama”, uno dei due battelli del comitato ‘French Boat for Gaza’ ha lasciato all’alba il canale artificiale vicino alla piccola città di Salamina dove si era nascosto da tre giorni. Lo riferisce il sito web del settimanale Nouvel Observateur secondo il quale la nave è riuscita ad aggirare il blocco navale greco a portarsi in acque internazionali per realizzare l’obiettivo della Freedom Flotilla 2 di raggiungere Gaza. Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito in seguito che l’imbarcazione ha però fatto marcia indietro». Viene da chiedersi spontaneamente: perchè? Cosa sarà mai successo? Non vogliamo lasciarci andare a congetture, ma restiamo in attesa di altri lanci di agenzia o di ogni possibile altra fonte di notizie. Più razionale questa spiegazione che troviamo su Lettera 43: «L’equipaggio della Dignité ha annunciato ai media d’Oltralpe di puntare dritto verso le coste di Gaza, da raggiungere entro 74 ore, anche se sarà dura, perché, a detta degli stessi passeggeri, l’autonomia del mezzo è scarsa: senza rifornimenti, rischia di restare in panne in alto mare».
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5. È questa una risposta? – Trovo un’altra agenzia che sembra dare questa risposta al quesito che ci siamo appena posti: «Atene, 5 lug. - (Adnkronos/Dpa) - Ha dovuto invertire la rotta dopo alcune ore di navigazione la nave francese della Freedom Flottila salpata oggi all'alba dalla Grecia nel tentativo di raggiungere Gaza. Lo riporta radio Israele, secondo cui gli attivisti avrebbero ritenuto non opportuno essere gli unici a cercare di raggiungere la Striscia di Gaza, dopo che le altre imbarcazioni della flottiglia sono state bloccate della guardia costiera greca». E perché mai dovremmo fidarci proprio di radio Israele? Le considerazioni che vengono attribuite ai navigante non potevano essere da loro fatte prima? Perché mai avrebbero dovuto farle dopo essere riusciti con successo ad eludere la sorveglianza? I conti non ci tornano e restiamo in attesa di altri riscontri. - La notizia data da Radio Israele è stato poi smentita dagli organizzatori. Quindi, è da chiedersi: perchè dare una notizia falsa? La domanda è puramente retorica.
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6. Notizie più circostanziate sul battello. – Da diversi giorni il sito Infopal non è accessibile dai maggiori browser, o almeno da un gruppo di utenti. Ho segnalato alla direzione di Infopal la stranezza. Solo da un terzo browser, installato nel mio computer, riesco ad entrare nel sito Infopal, dove trovo informazioni più dettagliate, ma non ultime, sulla Dignitè: «Bruxelles - Ma'an, InfoPal. Rami ‘Abdu, membro della Campagna europea per rompere l’assedio su Gaza (Ecesg), ha confermato che la nave francese è in rotta verso Gaza. È Dignité/al-Karama, partita lo scorso 25 giugno da un porto della Corsica per raggiungere il resto delle navi in Grecia. Imbarcazione molto simile a uno yatch, “Dignité” è riuscita a lasciare le acque greche nel corso nella notte, indisturbata, forse proprio perché poteva sembrare una nave turistica.
A bordo della nave lunga 19 metri, vi sono otto passeggeri tra i quali anche l’ex candidato alle presidenziali in Francia, Olivier Besancenot, l’europarlamentare dei verdi, Nicole Kiil-Nielsen, e Annick Coupe, sindacalista. Il gruppo ha riferito ad Afp che l’arrivo nella Striscia di Gaza è previsto nell’arco di uno o due giorni e questi tempi sono stati confermati dal gruppo nell’ultima comunicazione con il resto dei passeggeri della Flotilla rimasti ad Atene. Anche ‘Abdu aveva riferito in mattinata che “Dignité” si trovava già in acque internazionali. “Siamo stati in grado di recuperare gasolio e cibo per il tragitto - ha riferito il portavoce dei francesi, Jean-Claude Lefort -, contemporaneamente abbiamo inviato al nostro ministero degli Esteri una delegazione per chiedere protezione”. Solo ieri, le forze greche avevano intercettato la nave canadese con oltre 30 attivisti da Canada, Belgio, Italia, Svizzera e Turchia, costringendoli a dirottare verso Creta. Ad oggi, “Dignite/al-Karama” è l’unica nave della Freedom Flotilla II ad essere riuscita a partire alla volta di Gaza, dopo una serie di impedimenti posti dalle autorità greche». Dunque non la piccolezza della nave, lunga 19 metri, ma la sua apparenza turistica le è stato di aiuto per passare inosservata. Se è tornata indietro, non sarà per mancanza di gasolio e cibo. Non riesco a trovare convincente la notizia data da Radio Israele. Intanto a Gaza gli israeliani continuano ad uccidere i palestinesi: lo fanno ininterrottamente almeno dal 1948. Ma l’ONU, il governo greco, quello italiano, tutti gli altri non sembrano volergliene chiedere conto. Gli israeliani sembra abbiano licenza di uccidere, di rapire e quanto altro loro piaccia, senza nessun rispetto delle leggi internazionali e della sovranità degli stati che si affacciano sul Mediterraneo. Alemanno forse non ha mai saputo o voluto sapere del rapimento in Roma di Mordecai Vanunu.
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7. All’una di notte del 6-vii-2011. – A quest’ora di notte, prima di dover staccare, leggo alcuni aggiornamenti da un articolo del Manifesto apparso su Google News da 43 minuti. Qui si leggono alcuni dati diversi da quanto appreso altrove. La nave non sarebbe lunga 19 metri, ma 13 e dunque più piccola, seconda quanto sembra del resta dal video. La differenza di 6 metri ci sembra consistente. La nave sè è così potuto più facilmente nascondere per tre giorni senza essere né intercettata né sabotata. Ha quindi lasciato la Grecia e fatto rotta su Gaza. Giustamente osserva la redazione del Manifesto: «Gli occhi di tutto il mondo ora sono puntati su questo piccolo yacht di 13 metri, che in 72 ore di navigazione si avvicinerà alle coste di Gaza per portare alla popolazione palestinese sotto assedio dal 2007 la solidarietà politica di tutta la Flotilla 2». Ed è ciò molto più sensato ed in contraddizione con quanto si legge sopra, secondo cui la “Dignité” avrebbe valutato di non dover proseguire da sola la navigazione. L’equipaggio della “Dignitè” non può non sapere che le altre navi sono state sabotate o fermate e gli equipaggi messi sotto arresto. Il timore però è che la Marina israeliana non avrà scrupoli nel fermare anche questa imbarcazione. Prosegue il Manifesto: «La tensione perciò è nuovamente salita nelle acque del Mediterraneo e si teme nelle prossime ore una arrembaggio della Dignité da parte di commando israeliani». Ed ancora: «A Parigi oggi tantissimi attivisti scenderanno in piazza per chiedere che la Francia faccia pressioni perché siano garantite la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri». Ed io mi auguro che non solo a Parigi, ma in tutte le piazze del mondo i popoli si sollevino per deporre i loro governanti e chiedere la cessazione dell’assedio di Gaza e la restituzione al popolo palestinese della sua piena “Dignità”.
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8. Il 9 luglio, anniversario della dichiarazione di illegalità del Muro. – Ho esaurito al momento in cui scrivo le Google News italiane, che non siano ultronee e ripetive. Passo a quelle francesi, per vedere se trovo qualcosa di nuovo sul viaggio della “Dignité”. Trovo però di interessante una notizia sulla quale va fatto qualche considerazione. Mentre sedicenti giuristi vanno sostenendo la legittimità del blocco israeliano, ricorre il prossim0 9 luglio l’anniversario della dichiarazione di illegalità del “Muro”, - chiamato con molti nomi per nasconderne la vergogna, ma “Muro” è e mura resta, – dico ricorre l’anniversario una dichiarazione di illegalità emessa dalla Corte internazionale di giustizia. È da notare come i nostri giuristi “embedded” (ci sono pure loro! E come!) fanno passare in cavalleria questo evento, che vedrà focalizzata una nuova data della protesta, di cui più avanti nel testo francese, che verrà sostituito in un secondo momento con la traduzione italiana. Ricordo ancora sul “Muro” il libro di Menargue, la cui tesi è che il “Muro” abbia la sua spiegazione principale nel razzismo insito nella costruzione dello Stato ebraico-sionista. Veramente ipocrita e risibile la motivazione secondo la quale le navi sarebbero state bloccate per salvaguardare l’incolumità degli attivisti, nel presupposto che Israele li ucciderà come ha fatto lo scorso anno sulla Mavi Marmara, e nel presupposto che i governi non faranno nulla e lasceranno uccidere i loro stessi concittadini. Più servili di così! Vi era bisogno di altre prove? Ecco il testo francese: «Un bateau de la flottille internationale est en route depuis mardi vers la bande de Gaza. Et puis, au-delà de cette opération, une nouvelle action internationale se prépare en faveur de la Palestine. Des centaines de militants veulent se rendre en Cisjordanie, en fin de semaine. Ils revendiquent le droit pour les Palestiniens de circuler sans entraves à-travers leurs territoires. Ils devraient être 700, dont une soixantaine de Belges. Ils atterriront ce 8 juillet à Tel Aviv. Nadia Boumazzoughe, coordinatrice belge de cette opération "Bienvenue en Palestine": "On a tous un billet pour arriver à Tel Aviv, à l'aéroport de Ben Gourion, (vu qu'il n'y a plus d'aéroport en Palestine), financé par l'Europe et détruit par les Israéliens. Donc on est obligé d'atterrir à l'aéroport de Tel Aviv, on va tous arriver en même temps et on va tous dire, on va en Palestine." Ils annoncent donc ouvertement leurs intentions face aux autorités israéliennes qui refoulent parfois les militants pro-palestiniens: "Le but est de faire respecter le droit, donc c'est d'arriver sur le sol israélien et dire qu'on va en Palestine et le dire clairement, donc ne pas mentir, ne pas devoir répondre à toutes les questions qui sont illégales, donc le droit, on va le respecter de A à Z. Les participants veulent être en Cisjordanie le 9 juillet, date anniversaire de la décision de la Cour Internationale de justice sur l'illégalité du mur de séparation israélien, une décision restée depuis lettre morte." Daniel Fontaine» (Fonte).
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9. Dalla ‘Dignité’ in viaggio dichiarazione alla stampa. – Arriva dalla piccola imbarcazione ‘Dignité’ la conferma che i passeggeri a bordo sono sempre determinati a raggiungere Gaza. Uno degli attivisti, il politico Olivier Bésancenot, ha parlato con la stampa durante il viaggio, dichiarando:
«Fin dall’inizio abbiamo chiesto alla comunità internazionale di fare pressione su Israele affinché rispetti le convenzioni internazionali. E invece è proprio il governo israeliano che sta riuscendo a fare pressione sull’intera comunità internazionale. Il progetto della FF2 non è affatto morto, è appena iniziato. Continueremo con la nostra missione».
La delegazione francese che navigava con la maggiore delle due navi francesi è tornata con un volo a Parigi, dove ha appreso con gioia la partenza della nave sorella per Gaza. All’arrivo a Parigi dichiarava la portavoce del gruppo francese:
«Visto che ieri (dopo un tentativo abortito di prendere il largo) ci è stata definitivamente negata l’autorizzazione a lasciare il porto in Grecia, abbiamo deciso che fosse ora di tornare a Parigi per denunciare il comportamento delle autorità greche; per denunciare il fatto che l’assedio illegale di Gaza ha raggiunto ora anche le coste europee, e soprattutto la Grecia. E questo è inaccettabile».
In basso il concetto viene espresso al meglio per mezzo di due vignette satiriche disegnate dal famoso vignettista brasiliano Carlos Latuff. Il premier greco Papandreu si presta a fare il 'lavoro sporco' per conto di Israele, e riceve in cambio i 30 denari del tradimento nei confronti del popolo greco, che è compatto nel suo appoggio ai Palestinesi e agli attivisti che vogliono forzare il blocco di Gaza. [sarebbe bello potere osservare la stessa compattezza pro-Palestina anche da parte del popolo italiano]
L’attenzione si sposta ora sul prossimo evento destinato ad avere forte risonanza nei media. Per l’8 luglio è previsto l’arrivo di centinaia di attivisti in Israele, per mezzo di 50 voli già prenotati. Tutti convergeranno nell’aeroporto di Ben Gurion, in Tel Aviv. Le autorità israeliane hanno dato l’appellativo di ‘hooligans’ a questo gruppo che sarà composto in prevalenza da donne e minori, minacciando il rimpatrio immediato.
Intanto in Atene gli attivisti della delegazione spagnola da due giorni occupano simbolicamente l’ambasciata spagnola di Atene.
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10. La ‘Dignité’ parla con il canale France24. – Nel pomeriggio di oggi, 6 luglio, il canale francese di news internazionali FRANCE24 si è messo in contatto telefonico con gli attivisti a bordo della piccola imbarcazione 'Dignité al-Karama'. «Siamo in acque internazionali» - informava Omayya Seddik, un attivista franco-tunisino, aggiungendo che procedevano a velocità ridotta nella speranza di essere presto raggiunti da altre navi della FF2.
«Abbiamo sempre la speranza che le autorità greche si ravvedano, che cessino di fungere da sotto-appaltatori dell'assedio di Gaza, che smettano di proibire la libera circolazione delle navi della FF2» - dichiarava Julien Rivoire, il porta-voce del piccolo gruppo. «Siamo in contatto costante con la stampa. Ci faremo risentire appena ci saranno novità».
A bordo della biccola nave si trovano 12 persone, tra cui Olivier Besancenot, ex-leader del partito anti-capitalista (NPA) e l'euro-parlamentare dei Verdi Nicole Kiil-Nielsen. «Trasportiamo anche alcuni aiuti umanitari - ma non molti, purtroppo, perché la nostra è una nave davvero piccolina - spiegava Omayya Seddik. C'è un'atmosfera molto bella a bordo, una forte coesione tra tutti noi. Tutti siamo daccordo che bisogna continuare sulla rotta verso Gaza, a tutti i costi, non importa quali siano le difficoltà».
FRANCE24 è un canale di news satellitare non a pagamento, che trasmette su tutti i satelliti di tele-comunicazione.
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11. Fermata la “Dignitè”? – Appare sul sito italiano delle FF2 un articolo che è la traduzione di un testo francese apparso su Liberation. Per la verità, non si capisce bene, se le contestazioni burocratiche significano un arresto del viaggio della Dignité o un ulteriore ritardo. Cercheremo di capirlo meglio, attraverso il confronto con altre fonti o notizie più aggiornate. Intanto, è un buon segno che la Juliano abbia vinto la guerra delle formalità.
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