No / Onu / BDS / Prec. ↔ Succ.
Nel post precedente della serie Verso Gaza, dal titolo ‘Nave USA partita, poi catturata ...,’ abbiamo fornito la foto-cronaca della partenza della nave americana ‘Audacity of Hope’ dal porto di Atene, nel tentativo di di dirigersi verso il punto di incontro delle navi della FF2 dirette a Gaza e abbiamo informato che le autorità greche avevano poi intercettato e catturato la nave, scortandola nel porto di partenza.
Successivamente, come informava PressTv, il capitano della nave, John Kusmire di 60 anni, è stato arrestato per tentata partenza non ‘autorizzata’. Si trova ora in carcere, in Atene, sotto accuse ritenute da tutti i componenti della missione ‘Restiamo Umani’ come ‘false e arbitrarie’, e dovrà comparire di fronte ad una corte greca questo martedì.
Mentre la nave americana veniva circondata dai commandos a bordo dei battelli Zodiac, e dalla motovedetta della guardia costiera greca, i giornalisti a bordo della nave hanno filmato tutto, e successivamente hanno messo il video online. Tuttavia, vi è stato uno scambio di messaggi verbali tra le autorità della motovedetta e i portavoce sulla nave americana, compreso il capitano Kusmire. Essendo il dialogo in inglese, abbiamo ritenuto utile presentare in questo blog la foto-sequenza della cattura in mare aperto, inserendo anche il testo dello scambio di comunicazioni tra nave e motovedetta, ovviamente in italiano.
Poi in basso, anche le dichiarazioni rilasciate oggi a PressTv da parte di un componente della spedizione americana e aggiornamenti sugli ultimi sviluppi.
Successivamente, come informava PressTv, il capitano della nave, John Kusmire di 60 anni, è stato arrestato per tentata partenza non ‘autorizzata’. Si trova ora in carcere, in Atene, sotto accuse ritenute da tutti i componenti della missione ‘Restiamo Umani’ come ‘false e arbitrarie’, e dovrà comparire di fronte ad una corte greca questo martedì.
Mentre la nave americana veniva circondata dai commandos a bordo dei battelli Zodiac, e dalla motovedetta della guardia costiera greca, i giornalisti a bordo della nave hanno filmato tutto, e successivamente hanno messo il video online. Tuttavia, vi è stato uno scambio di messaggi verbali tra le autorità della motovedetta e i portavoce sulla nave americana, compreso il capitano Kusmire. Essendo il dialogo in inglese, abbiamo ritenuto utile presentare in questo blog la foto-sequenza della cattura in mare aperto, inserendo anche il testo dello scambio di comunicazioni tra nave e motovedetta, ovviamente in italiano.
Poi in basso, anche le dichiarazioni rilasciate oggi a PressTv da parte di un componente della spedizione americana e aggiornamenti sugli ultimi sviluppi.
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FF2- video e foto-cronaca della cattura in mare
della Nave USA per Gaza
FF2- video e foto-cronaca della cattura in mare
della Nave USA per Gaza
Come narrato nel post precedente della serie ‘Verso Gaza’, sabato 3 luglio la nave americana che fa parte della FF2 ‘Stay Human’ aveva preso il largo nel tentativo di allontanarsi da Atene, diventata suolo pericoloso a causa dei tentati sabotaggi delle navi che compongono la flotilla.
Riprendiamo di seguito il filo del racconto dalla partenza della nave - poi le immagini della cattura.
In basso: la nave ‘Audacity of Hope’ - anche ‘To Gaza with Love’ - lascia il porto di Atene salutata dagli attivisti di altre navi.
Riprendiamo di seguito il filo del racconto dalla partenza della nave - poi le immagini della cattura.
In basso: la nave ‘Audacity of Hope’ - anche ‘To Gaza with Love’ - lascia il porto di Atene salutata dagli attivisti di altre navi.
In basso: improvvisamente si avvicina la moto-vedetta della guardia costiera greca ...
In basso: la guardia costiera intima al capitano della ‘Audacity of Hope’, John Klusmire, di fare marcia indietro, asserendo che la nave sarebbe stata dichiarata ‘inagibile’ (come spiega il post precendente) - ...
Capitano: (in basso) i documenti della nave sono in ordine, siamo stati ispezionati, la nostra nave è in ordine, è stata controllata dai supervisori, è agibile per la navigazione, non ci sono problemi.
Guardia: … siete sotto osservazione da tempo, la nave non è agibile …
Guardia: … siete sotto osservazione da tempo, la nave non è agibile …
Capitano : (esasperato dalle lungaggini burocratiche affatto giustificate che ha dovuto subire in Atene) - ... potete chiamare il Delaware, dove la nave è registrata, potete chiedere alle autorità competenti, i nostri documenti sono in ordine ...
Guardia: … state agendo in contravvenzione alle legge …
Capitano: … no, siamo in rispetto della legge, i documenti della nave sono conformi alla legge …
Guardia: … state agendo in contravvenzione alle legge …
Capitano: … no, siamo in rispetto della legge, i documenti della nave sono conformi alla legge …
Guardia: … la nave non è in grado di affrontare un viaggio … aspettate domani … se siete a posto come dite, se tutto è in ordine, vi faremo partire …
In basso: in lontananza si vedono arrivare i battelli Zodiac ...
Alcuni passeggeri a bordo della nave americana avevano partecipato alla spedizione della FF1 sulla Mavi Marmara. Oggi raccontavano al corrispondente di Press-Tv in Atene le loro sensazioni durante la cattura della nave americana ‘Audacity of Hope’: «I battelli Zodiac sembravano gli stessi usati dai commandos israeliani l’anno scorso per assaltare la Mavi Marmara, e i militari questa volta sembravano portare quelle stesse divise ... !»
In basso: i commandos a bordo dei Zodiac si avvicinano e salgono a bordo dalla motovedetta, che corre parallela alla nave americana ...
In basso: i commandos si appostano mirando verso la nave americana ...
In basso: ... guardando il video si sente a questo punto una voce di donna: si tratta di Anne Wright, la coordinatrice della spedizione americana che parla al megafono con voce gentile ma ferma. Accanto a lei Medea Benjamin, la famosa co-fondatrice di ‘Code Pink’ - che vediamo partecipare ad ogni evento anti-israele. In tempi recenti avevano organizzato l’evento ‘Move over Aipac’, per manifestare contro il convegno AIPAC in Washington, e la visita di Netanyahu al Parlamento americano.
In alto: rivolgendosi ai commandos sulla motovedetta, dice Anne Wright: … vi avvisiamo che abbiamo la stampa a bordo.
Poi rivolta ai giornalisti a bordo, sempre col megafono, in modo da farsi sentire sulla motovedetta: ... hey, stampa, stanno mirando su di voi ...
Poi rivolta ai giornalisti a bordo, sempre col megafono, in modo da farsi sentire sulla motovedetta: ... hey, stampa, stanno mirando su di voi ...
... i commandos prendono copertura dietro alcune strutture (la nave americana sembra minacciosa?) ...
... mirano in direzione dei passeggeri, mentre i giornalisti sulla nave americana iniziano a telefonare ...
In basso: Dalla nave una voce maschile molto calma commenta: … si stanno appostando con quei fucili ... che fanno, hanno paura di noi? ...
Una voce di donna: … ci lanceranno i gas lacrimogeni? ...
Una voce di donna: … ci lanceranno i gas lacrimogeni? ...
In basso: Anne Wright col megafono, ma con voce calma: «… siamo civili disarmati, chiediamo alla brava gente della Grecia di lasciarci partire per la nostra missione, vogliamo andare a Gaza, per forzare il blocco ...
«... vi preghiamo, fateci proseguire … dobbiamo andare … siamo civili disarmati … non vogliamo fare male a nessuno … siamo persone pacifiche, mai fatto male a nessuno … vogliamo solo andare a Gaza …
«... la nostra nave è agibile (infatti stanno navigando) … è una nave greca, meravigliosa … fateci andare, così possiamo raggiungere Gaza direttamente, è solo lì che vogliamo andare …
«... non ce l’abbiamo con nessuno, solo con il nostro governo … al vostro governo diciamo solo di lasciarci andare, perché dobbiamo lasciare la vostra bella terra per andare ad aiutare la popolazione di Gaza.
«... vi preghiamo, fateci proseguire … dobbiamo andare … siamo civili disarmati … non vogliamo fare male a nessuno … siamo persone pacifiche, mai fatto male a nessuno … vogliamo solo andare a Gaza …
«... la nostra nave è agibile (infatti stanno navigando) … è una nave greca, meravigliosa … fateci andare, così possiamo raggiungere Gaza direttamente, è solo lì che vogliamo andare …
«... non ce l’abbiamo con nessuno, solo con il nostro governo … al vostro governo diciamo solo di lasciarci andare, perché dobbiamo lasciare la vostra bella terra per andare ad aiutare la popolazione di Gaza.
In alto - continua Anne Wright: «Vedete la bandiera che abbiamo qui in alto? La bandiera americana? E’ per ricordare a noi stessi che dobbiamo fare il nostro dovere, perché il nostro governo non lo fa, e siamo in polemica con il nostro governo e con le sue politiche in merito a Gaza, non ce l’abbiamo con voi. …
Ricordiamo che Anne Wright è un ex-colonnello dell’esercito americano, che ha dato le dimissioni in protesta delle guerre di Washington.
In basso: Mentre Anne Wright parla, si vedono i commandos confabulare tra loro, poi uno di loro si reca nella cabina e consegna un comunicato alla guardia costiera …
Ricordiamo che Anne Wright è un ex-colonnello dell’esercito americano, che ha dato le dimissioni in protesta delle guerre di Washington.
In basso: Mentre Anne Wright parla, si vedono i commandos confabulare tra loro, poi uno di loro si reca nella cabina e consegna un comunicato alla guardia costiera …
In basso: mentre dietro alla vedetta passano i battelli Zodiac (si vede meglio nel video) la guardia costiera legge il comunicato, ma l’audio è pessimo … si riesce a recepire il messaggio solo a brandelli, a sillabe: … nave non può partire … motore … navigazione … generatore … ispettore … documenti di navigazione … non si capisce, ma è chiaro che il contenuto è di ordine tecnico e un elenco di motivi per la presunta inagibilità della nave.
In basso: il video termina con le immagini del porto in vista al tramonto. Sappiamo che al ritorno il capitano della nave è stato arrestato, e dovrà comparire in corte questo martedì.
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Durante la giornata Press-Tv ha parlato sia con il corrispondente Hassan Ghani che con Paul Larudee, che tutti ricordiamo su una delle imbarcazioni che accompagnavano la Mavi Marmara, e che è stato su ogni nave diretta a Gaza a partire dalla prima spedizione via mare, partita per Gaza nell’agosto del 2008 con a bordo tanti degli attivisti che conosciamo, tra cui anche Vittorio Arrigoni.
Su Paul Larudee, un accordatore di pianoforti di San Francisco, ci sarebbero interi capitoli da scrivere, e magari troveremo l’occasione per parlare brevemente delle sue vicende relative ai viaggi per Gaza. E anche di Vangelis Pissias bisogna parlare: organizzatore di tutte le spedizioni via mare per Gaza, fin dalla prima, del 2008: è da un anno che sta coordinando la Freedom Flotilla 2. Un personaggio davvero straordinario.
Diceva oggi Paul in collegamento telefonico con PressTv in diretta: «Non ci lasciamo scoraggiare. Ci sono tante persone che ripongono in noi le loro speranze, sia in Gaza che nel resto del mondo. Tutti i soldi investiti, tutti gli aiuti umanitari raccolti, tutti gli sforzi per l’organizzazione durati un anno intero - tutto questo non può andare perduto. Per non parlare del fatto che noi stessi, ogni singola persona a bordo, sentiamo l’urgenza personale di arrivare in Gaza e abbracciare i nostri fratelli Palestinesi.»
Continua Paul: «Ieri sera ci siamo riuniti per decidere cosa fare. Ognuno di noi ha espresso la propria idea, avanzato una proposta. Alla fine siamo arrivati ad una decisione, che ora non posso rivelare. Ma sappiate che lungi dall’abbandonare il progetto, siamo più determinati che mai ad arrivare a Gaza. Già domani sentirete ancora parlare di noi.»
Anche Hassan Ghani, il corrispondente storico di PressTv, che fin dall’inizio ha partecipato ad ogni spedizione in Gaza, diceva oggi – in collegamento da Creta: «Nonostante il divieto di partenza, imposto dalle autorità greche a tutte le navi ancorate nei vari porti della Grecia, tutti i vari gruppi hanno espresso la ferma determinazione di raggiungere Gaza.
«Ci sono consultazioni in atto con il comitato organizzatore, capeggiato da Vangelis Pissias, e nelle prossime ore verrano prese decisioni strategiche su come procedere. La preoccupazione maggiore è che la permanenza delle navi in porto possa essere sfruttata per rendere le navi inagibili da parte dei sabotatori. Già abbiamo perso la nave irlandese, mentre la nave greca-svedese è in fase di riparazione».
Continua Hassan Ghani: «Oggi abbiamo manifestato di fronte al Ministero della Protezione Civile in Atene. Il governo greco aveva fatto la proposta di prendere in consegna gli aiuti umanitari che si trovano sulle due navi adibite a cargo, e di consegnarli all’ONU per farli arrivare in Gaza. Gli attivisti erano davvero infuriati, dicevano che i politici sembrano non capire che l’obiettivo di queste spedizioni è solo marginalmente quello delle forniture umanitarie».
Non è certo necessario specificare quale sia il vero senso di ogni spedizione verso Gaza, verso la Palestina, dove i nostri fratelli, le nostre sorelle, i bambini, hanno bisogno di sentire la nostra vicinanza, come noi abbiamo bisogno di vedere e sentire loro, di poterli abbracciare.
Continueremo a tenere aggiornati i lettori di questo blog sull’evolversi della spedizione.
Intanto iniziano le manifestazioni di protesta a macchia di leopardo in giro per il mondo di fronte alle ambasciate greche: ieri e oggi in Egitto, in Canada, in Giordania, in Italia, in Malesia - e ricordiamo che la delegazione della Malesia è imbarcata sulla nave italiana che fa parte della spedizione FF2 Restiamo Umani. Oggi, 4 luglio 2011, in Roma, è stata fissata per le ore 17 una manifestazione di protesta davanti all’Ambasciata greca, in Via Mercadante, angolo via Rossini.
Un’altra spedizione via mare battente bandiera malese è tuttora in attesa del ‘via libera’ da parte del governo egiziano per portare il carico di tonnellate di tubature che servono per rimettere in sesto il sistema fognario di Gaza, gravemente danneggiato durante l’operazione criminale ‘Piombo Fuso’. In merito alla nave malese e alle sue peripezie abbiamo riportato nel recente post dal titolo «4 convogli per 4 emergenze in Gaza».
Su Paul Larudee, un accordatore di pianoforti di San Francisco, ci sarebbero interi capitoli da scrivere, e magari troveremo l’occasione per parlare brevemente delle sue vicende relative ai viaggi per Gaza. E anche di Vangelis Pissias bisogna parlare: organizzatore di tutte le spedizioni via mare per Gaza, fin dalla prima, del 2008: è da un anno che sta coordinando la Freedom Flotilla 2. Un personaggio davvero straordinario.
Diceva oggi Paul in collegamento telefonico con PressTv in diretta: «Non ci lasciamo scoraggiare. Ci sono tante persone che ripongono in noi le loro speranze, sia in Gaza che nel resto del mondo. Tutti i soldi investiti, tutti gli aiuti umanitari raccolti, tutti gli sforzi per l’organizzazione durati un anno intero - tutto questo non può andare perduto. Per non parlare del fatto che noi stessi, ogni singola persona a bordo, sentiamo l’urgenza personale di arrivare in Gaza e abbracciare i nostri fratelli Palestinesi.»
Continua Paul: «Ieri sera ci siamo riuniti per decidere cosa fare. Ognuno di noi ha espresso la propria idea, avanzato una proposta. Alla fine siamo arrivati ad una decisione, che ora non posso rivelare. Ma sappiate che lungi dall’abbandonare il progetto, siamo più determinati che mai ad arrivare a Gaza. Già domani sentirete ancora parlare di noi.»
Anche Hassan Ghani, il corrispondente storico di PressTv, che fin dall’inizio ha partecipato ad ogni spedizione in Gaza, diceva oggi – in collegamento da Creta: «Nonostante il divieto di partenza, imposto dalle autorità greche a tutte le navi ancorate nei vari porti della Grecia, tutti i vari gruppi hanno espresso la ferma determinazione di raggiungere Gaza.
«Ci sono consultazioni in atto con il comitato organizzatore, capeggiato da Vangelis Pissias, e nelle prossime ore verrano prese decisioni strategiche su come procedere. La preoccupazione maggiore è che la permanenza delle navi in porto possa essere sfruttata per rendere le navi inagibili da parte dei sabotatori. Già abbiamo perso la nave irlandese, mentre la nave greca-svedese è in fase di riparazione».
Continua Hassan Ghani: «Oggi abbiamo manifestato di fronte al Ministero della Protezione Civile in Atene. Il governo greco aveva fatto la proposta di prendere in consegna gli aiuti umanitari che si trovano sulle due navi adibite a cargo, e di consegnarli all’ONU per farli arrivare in Gaza. Gli attivisti erano davvero infuriati, dicevano che i politici sembrano non capire che l’obiettivo di queste spedizioni è solo marginalmente quello delle forniture umanitarie».
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Non è certo necessario specificare quale sia il vero senso di ogni spedizione verso Gaza, verso la Palestina, dove i nostri fratelli, le nostre sorelle, i bambini, hanno bisogno di sentire la nostra vicinanza, come noi abbiamo bisogno di vedere e sentire loro, di poterli abbracciare.
Continueremo a tenere aggiornati i lettori di questo blog sull’evolversi della spedizione.
Intanto iniziano le manifestazioni di protesta a macchia di leopardo in giro per il mondo di fronte alle ambasciate greche: ieri e oggi in Egitto, in Canada, in Giordania, in Italia, in Malesia - e ricordiamo che la delegazione della Malesia è imbarcata sulla nave italiana che fa parte della spedizione FF2 Restiamo Umani. Oggi, 4 luglio 2011, in Roma, è stata fissata per le ore 17 una manifestazione di protesta davanti all’Ambasciata greca, in Via Mercadante, angolo via Rossini.
Un’altra spedizione via mare battente bandiera malese è tuttora in attesa del ‘via libera’ da parte del governo egiziano per portare il carico di tonnellate di tubature che servono per rimettere in sesto il sistema fognario di Gaza, gravemente danneggiato durante l’operazione criminale ‘Piombo Fuso’. In merito alla nave malese e alle sue peripezie abbiamo riportato nel recente post dal titolo «4 convogli per 4 emergenze in Gaza».
... continua ...
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