venerdì 24 giugno 2011

Verso Gaza 28: quattro convogli per quattro emergenze causate dalla “Israele che ti aspetti”

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di Egeria

Come suggerisce il titolo, questo post fa parte anche della serie “Verso Gaza”, in cui cerchiamo di raccogliere informazioni in rete su ogni spedizione via terra o via mare con destinazione Gaza.

Il titolo che diamo a questo post è “4 Convogli per 4 Emergenze” - perché è di emergenze che vogliamo parlare di seguito, ma anche delle iniziative internazionali per alleviarle. E per fortuna, le iniziative sono tante, e sono mirate a risolvere alcune delle emergenze croniche più estreme che affrontano i prigionieri del Ghetto di Gaza.

Le emergenze sono ovviamente quelle provocate dall’assedio imposto da parte dell’entità chiamata ‘stato ebraico di Israele’, che qui abbiamo polemicamente ribattezzato «l’Israele che ti aspetti», cogliendo al balzo l’opportunità dell’assist fornito proprio dallo ‘stato’ ebraico con il titolo infelice che ha voluto dare all’iniziativa promozionale
in corso a Milano in questo mese di giugno 2011.

Come sappiamo, a Milano la zona più bella tra il Duomo e La Scala si trova attualmente sotto l’occupazione dello straniero, perché temporaneamente consegnata senza riserve ad uno stato illegittimo che ha bisogno di farsi propaganda nel tentativo disperato di ristrutturare la propria immagine ormai irrimediabilmente screditata agli occhi dei popoli nel mondo intero.

Porta il nome di «Israele che non ti aspetti» la parata propagandistica allestita a Milano, che vorrebbe convincere, non si sa bene chi, che il regime sionista sia in grado di produrre qualcosa di positivo e costruttivo, quando invece sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti, e sicuramente anche dei politici e media italiani, i risultati letali dell’Israele che ben conosciamo e da cui sappiamo bene cosa “aspettarci” - senza possibilità di equivoco. Solo disperazione e distruzione e sopraffazione e lutto, sono in grado di produrre quei signori.

Non sarebbe neanche in grado di esistere, Israele, senza i suoi furti, i ricatti, le corruzioni, le minacce, e soprattutto senza le guerre - le sue e quelle condotte per suo conto: tutti lo sanno, compresi i promotori della kermesse farsa di Milano, che hanno ritenuto necessario far presidiare la zona giorno e notte, temendo le rappresaglie degli indignati e inorriditi, che invece sono appunto persone civili e non ripagano con la stessa sanguinosa moneta.

E a dispetto delle “conquiste tecnologiche” con cui vorrebbe stupire gli italiani, sappiamo anche che Israele non sarebbe in grado di sopravvivere senza gli aiuti “generosi” che riceve dall’estero, in termini di armamenti e sovvenzioni in milioni e milioni di dollari al giorno, rubati ai cittadini da parte di Washington e dei governi europei.

Né potrebbe sopravvivere, Israele, senza la tirannia dei dittatori arabi, pagati da Washington e Londra per salvaguardare le frontiere arbitrarie dello “stato” ebraico e per tenere a bada la furia delle popolazioni arabe, tutte solidali con i fratelli palestinesi.


In altra parte di questo blog viene tenuto un’informazione il più possibile completa della kermesse israeliana allestita a Milano. Il post dal titolo “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti” è suddiviso in paragrafi e viene aggiornato giorno per giorno, raccontando cosa succede, momento per momento, compresi gli eventi di protesta e le manifestazioni di solidarietà con la Palestina che si sono svolti già a partire dai giorni che hanno preceduto l’inizio ufficiale della kermesse.

Si sta rivelando un documento prezioso il monitoraggio dell’evento di Milano, perché oltre a testimoniare l’intera cronistoria di questa incredibile “occupazione” che mai avremmo voluto vedere sul suolo italiano, fornisce anche analisi, riflessioni e commenti preziosi per comprendere bene a cosa stiamo assistendo, impossibilitati a poterci opporre se non per mezzo della nostra espressione di sdegno per tanta sfacciata ostentazione di potere da parte di un’entità che non ci è amica e che non ha amici in Italia e nel mondo, eccetto tra i suoi simili, i sionisti e i finti anti-sionisti che creano una serie infinita di problemi e ostacoli con i loro inganni celati dietro una facciata di presunta solidarietà con i palestinesi.

Ma mentre qui in Italia gli agenti sionisti ci sbattono in faccia la loro mendace propaganda che vorrebbe farci credere che esista davvero una “Israele diversa da quella che APPUNTO ti aspetti”, in Gaza vediamo il vero volto della “Israele che ti aspetti”, che mai si smentisce e sulla quale c’è poco da equivocare.

In Gaza ci sono emergenze estreme, alcune delle quali si sono aggravate in modo insostenibile dopo il massacro del Ghetto nel 2008/2009. Avevo iniziato a compilare una lista delle emergenze di Gaza, ma mi sono resa conto che è un compito impossibile. La lista è infinita. Ogni singola voce dell'elenco rappresenta di per sé un crimine oltraggioso contro l’Umanità - un crimine che quegli agenti sionisti a Milano vogliono coprire con l'ostentazione della loro inesistente civiltà.

Non sarebbe né possibile né opportuno proporre al popolo della blogosfera la copertura in un singolo post dell’intera gamma di emergenze che affronta il Ghetto di Gaza. Ci limiteremo ad accennare brevemente solo a 4 fra le emergenze più estreme, a cui corrispondono altrettante iniziative di soccorso - con convogli via terra e via mare - da parte della comunità degli attivisti internazionali.

Una delle due spedizioni via mare, organizzata dall'associazione "Miles of Smiles" ha raggiunto il suo obiettivo e ha regalato una bella sorpresa ai cittadini e pazienti di Gaza, di cui la documentazione fotografica in basso. L'altra è stata invece rispedita al mittente, con gravi difficoltà create ai volontari imbarcati sulla nave, lasciando la popolazione di Gaza sprovvista di una fornitura essenziale. Ma sappiamo che gli attivisti sono attualmente in attesa del via libera da parte dell’Egitto per passare in Gaza attraverso la frontiera egiziana. Altri due convogli sono in arrivo via terra. Tutto è illustrato in basso.


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4 Convogli per 4 Emergenze in Gaza


1 - Emergenza forniture mediche - convoglio 'Miles of Smiles'.

Da mesi ormai il web è pieno di articoli vhe mettono sull’avviso circa la grave crisi in cui versano le strutture sanitarie di Gaza e che informano sull’S.O.S. lanciato dalle autorità mediche di Gaza. Come c’era da aspettarsi, questi appelli sono stati ignorati sia dalle Istituzioni Internazionali competenti, sia dai media di massa. L’unica emittente internazionale che ha fornito informazioni a tappeto sull’aggravarsi di un’emergenza particolare tra quelle croniche di Gaza, è stata PressTv, che da anni manda in onda servizi dalla Palestina su base quotidiana.

Negli ultimi mesi i corrispondenti da Gaza informavano, giorno dopo giorno, in merito alle condizioni disperate in cui versano i pazienti in degenza nelle strutture ospedaliere di Gaza, specie quelli sottoposti a dialisi. Israele - così dicevano i corrispondenti di PressTv, - aveva interrotto il passaggio di forniture mediche in Gaza. Di conseguenza è iniziata la scarsità di farmaci essenziali, come antibiotici, anestesie, medicinali salva-vita, e oggetti comuni ma indispensabili per un’assistenza sanitaria che garantisca la salvaguardia del paziente da infezioni. Si è venuta a creare, insomma, la peggiore emergenza medica mai subita in Gaza dalla fine di Operazione Piombo Fuso.

I titoli degli articoli e video-reportage di PressTv elencati di seguito illustrano bene la gravità della situazione e gli appelli disperati lanciati dalle autorità di Gaza.

http://www.presstv.ir/detail/182625.html
- ARTICOLO:
‘Gli ospedali di Gaza in crisi sanitaria’ – Il Ministero della Sanità Palestinese dichiara che Gaza affronta una crisi sanitaria senza precedenti a causa della carenza di carburante e farmaci negli ospedali.

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http://www.presstv.ir/detail/182975.html
- VIDEO:
‘Gli ospedali di Gaza in estrema necessità di farmaci’. Il governo di Hamas dichiara che i pazienti di Gaza hanno urgente bisogno di aiuto, dato che gli ospedali affrontano gravi carenze di medicinali.

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http://www.presstv.ir/detail/183990.html
- VIDEO : ‘Il settore sanitario di Gaza sull’orlo del collasso’ – Il Ministro alla Sanità Basem Naem dichiara che il settore sanitario di Gaza è sull’orlo del collasso a causa della grave carenza di forniture mediche provocata dal lungo assedio imposto da Israele.


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http://www.presstv.ir/detail/184426.html
– ARTICOLO : ‘Gli ospedali di Gaza in condizioni critiche’ - Le autorità sanitarie affrontano una grave carenza di farmaci causata dal blocco di Gaza da parte di Israele, che dura da anni.

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L’unica reazione che abbiamo potuto riscontrare a livello istituzionale è il rapporto pubblicato soltanto due giorni fa, da parte della ‘Organizzazione Mondiale della Sanità' - WHO - dal titolo ‘La carenza di medicinali e altre forniture mediche in Gaza’. Altrimenti assistiamo al silenzio assordante da parte delle istituzioni mondiali competenti.





Poi qualche giorno giorno fa, improvvisamente, riceviamo una bella sorpresa. Si erano interrotti i programmi regolari di PressTv, perché il corrispondente di Gaza aveva chiesto il collegamento in diretta.

Diceva Yousef al-Helou: «Abbiamo appena ricevuto la notizia che è in arrivo nelle prossime ore una delegazione di volontari internazionali arrivati al porto egiziano di El-Arish, vicino a Rafah, a bordo di una nave salpata da Venezia». La notizia aveva colto tutti di sorpresa.

Evidentemente era stato mantenuto il silenzio stampa sulla spedizione per non compromettere la possibilità per il convoglio di entrare in Gaza. Informava il corrispondente di Gaza: «Per ora sappiamo solo che si tratta di un gruppo di attivisti internazionali, che accompagnano un carico di forniture mediche, attrezzature ospedaliere, strumenti chirurgici, ambulanze, protesi e sedie a rotelle per i disabili».

Successivamente, durante il secondo collegamento, Yousef informava gli spettatori di PressTv che i volontari erano davvero arrivati in Gaza (non ci speravamo!), che erano stati accolti con gioia dalla popolazione, dalle autorità del governo di Hamas, e perfino dalla banda militare di Gaza. Diceva Yousef: «Tra i volontari ci sono anche medici e infermiere. Dichiarano che rimarranno in Gaza per almeno una settimana, per assistere le autorità mediche con la sistemazione delle forniture e per incontrare i pazienti in degenza e fare visita ai disabili di Gaza».

Il giorno dopo PressTv ha mandato in onda il reportage sull’arrivo del convoglio in Gaza. Di seguito le immagini e il link al video. Poi in basso le informazioni su un altro convoglio partito per venire in soccorso di un’altra, gravissima emergenza sanitaria strutturale di Gaza, ma che è dovuto ripartire perché attaccato in mare dalla marina militare israeliana, ed è attualmente in attesa del via libera da parte delle autorità egiziane per partire alla volta del porto egiziano di El-Arish e consegnare il prezioso carico alle autorità di Gaza.



Arriva in Gaza il convoglio umanitario ‘Miles of Smiles’



La spedizione umanitaria arrivata in Gaza questa domenica, 19 giugno, porta il nome di “Miles of Smiles 3” (miglia di sorrisi, n. 3). Gli attivisti hanno viaggiato per migliaia di miglia «per portare un sorriso al popolo di Gaza»: da questo il nome della spedizione. I 53 volontari di diverse nazionalità hanno dichiarato che si erano attivati appena nota la grave crisi sanitaria di Gaza, ma che l’intento principale era di portare la loro solidarietà al milione e mezzo di Palestinesi che vivono in condizione di assedio totale imposto da Israele, che blocca da 5 anni ogni accesso via terra, aria e acqua alla Striscia di Gaza.

In Basso: come annunciato dal reporter di PressTv in Gaza, eccoli che arrivano i volontari internazionali che hanno accolto l’appello urgente delle autorità mediche di Gaza. Dai tempi dell’Operazione Piombo Fuso sono morti oltre 300 pazienti a causa dell’impossibilità di accesso a cure efficaci, dovuta alla carenza di forniture mediche adeguate e al divieto di uscire da Gaza per accedere a cure altrove.





In basso. Il convoglio via mare, partito da Venezia e arrivato in Gaza in tutta segretezza, comprende 15 veicoli, tra cui anche ambulanze e veicoli a comando elettrico per pazienti disabili, e trasporta 30 tonnellate di forniture mediche e latte in polvere.




In alto. Ecco una fila infinita di sedie a rotelle, testimoni sinistri e silenziosi delle innumerevoli vittime della ISRAELE CHE TI ASPETTI, che ha provocato tanti mutilati e paralizzati con le ‘meraviglie della tecnologia israeliana’ (ostentate a Milano) che si abbattono ogni giorno sulla popolazione inerme di Gaza.

In basso. Un paziente disabile ringrazia i volontari arrivati con il convoglio.


In seguito, durante una conferenza stampa tenuta presso un magazzino per lo stoccaggio di forniture mediche, l’organizzatore del convoglio Issam Yousef ha raccontato: «Dal ministero della sanità di Gaza abbiamo saputo che 70 neonati rischiavano di morire a causa dell’esaurimento di scorte di latte in polvere. Abbiamo quindi portato anche 40.000 confezioni di latte in polvere di alta qualità, che dovrebbero coprire le necessità di un anno intero».

Il premier di Hamas, Ismail Haniyah, ha dato personalmente il benvenuto agli ‘angeli’ venuti in soccorso dei pazienti di Gaza. Durante la successiva conferenza stampa, il premier ha dichiarato che «i convogli che forzano il blocco di Gaza contribuiscono a smascherare il vero volto dell’occupatore della Palestina e i suoi crimini contro il popolo Palestinese. Israele attualmente tenta di ingannare il mondo, facendo credere che il blocco di Gaza sia finito perché il passaggio di Rafah è parzialmente aperto al transito di persone - ma con enormi restrizioni, mentre queste delegazioni in arrivo con i loro indispensabili convogli sono la prova della terribile realtà che affronta Gaza e dell'inganno di Israele».

Ecco il link al video di PressTv sull’arrivo in Gaza dei volontari internazionali
http://www.presstv.ir/detail/185439.html

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2 - Emergenza fogne a cielo aperto - arriva nave malese con tubature, ma Israele attacca.

All’emergenza medica di Gaza, si somma quella sanitaria creata dalla disastrosa condizione in cui versa il sistema fognario di Gaza, gravemente danneggiato durante il recente bombardamento israeliano, e ora quasi completamente a cielo aperto e causa di tante malattie tra i bambini.

Solo un mese fa era arrivata in prossimità di Gaza, in tutto silenzio, una nave battente bandiera malese, la ‘Finch’ - ma con a bordo volontari di varie provenienze, che trasportava un carico di tonnellate di tubature per riparare il sistema fognario di Gaza, ma L’ISRAELE CHE TI ASPETTI aveva negato l’attracco della nave a Gaza. Non solo: la marina militare aveva aperto il fuoco e intimato al capitano di cambiare rotta immediatamente, pena l’affondamento della nave. In seguito, alla nave è stato vietato perfino l’attracco ai porti del confinante Egitto, e per i passeggeri e l'equipaggio si era venuta a creare una situazione di emergenza a bordo: scarseggiavano acqua e viveri, comunque non sufficienti per il viaggio di ritorno. Non mi dilungo sul calvario affrontato dalla spedizione, ma alla fine la nave è dovuta ripartire senza potere consegnare il prezioso carico destinato a Gaza, e senza avere la certezza di poterlo consegnare in un futuro prevedibile.

Perché all’ISRAELE CHE TI ASPETTI – al popolo che si dichiara ‘La Luce delle Nazioni’ – non importa un fico secco se i Palestinesi muoiono di emergenza sanitaria, o di fame, o direttamente a causa delle bombe o del fosforo bianco, visto che ‘si ostinano’ a non abbandonare le terre e consegnarle volontariamente all’occupatore illegale.


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3 - Emergenza disoccupazione e sviluppo economico - convoglio ‘Trade not Aid’

- Il noto attivista Ken O’Keefe ha annunciato la prossima partenza di un convoglio via terra per rispondere ad un’altra emergenza estrema: quella relativa allo stato deplorevole dell’economia e del commercio di Gaza. L’emergenza disoccupazione di Gaza vede il numero di disoccupati salire ormai al quasi 50% di adulti abili, mentre lo sviluppo economico è impedito dal divieto di importazione di materie prime e macchinari per la produzione artigianale e industriale, unito al divieto di esportare prodotti palestinesi.

Come sappiamo, dopo aver preso parte alla spedizione della Mavi Marmara, Ken O’Keefe si è trasferito in Gaza, dove sta ora organizzando un progetto per implementare e commercializzare la produzione di oggetti di artigianato artistico prodotti dagli artigiani di Gaza. Il convoglio via terra di cui Ken si sta occupando porta il nome di “Trade-not-Aid Convoy”, e cioè “Non assistenza ma commercio” e servirà a fare arrivare in Gaza il materiale per l’avvio di produzioni artigianali. Di questo progetto parleremo in modo più esteso in un prossimo post, perché si tratta di un’iniziativa molto articolata che merita particolare attenzione.

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4 - Emergenza acqua potabile e corrente elettrica - in arrivo il convoglio ‘Africa for Gaza’.

- Un altro convoglio via terra è in arrivo dal Sud-Africa. Il carico comprende materiale necessario per affrontare altre 2 gravi emergenze di Gaza: la terribile scarsità di acqua potabile, e la carenza di corrente elettrica causata dalla mancata fornitura di carburante per le centrali elettriche - che peraltro l’ISRAELE CHE TI ASPETTI prende spesso di mira nelle sue incursioni aeree su Gaza, sganciando bombe per distruggere gli impianti. Mentre Israele riceve da decenni gas e petrolio ad un terzo del prezzo di mercato che il resto del mondo invece paga per intero. Il carico in arrivo dall’Africa comprende, tra l’altro, generatori di corrente ad uso domestico e impianti di depurazione e de-salinazione dell’acqua.

Di questi due convogli in arrivo via terra relazioneremo in altro post della presente serie ‘Verso Gaza’. E continueremo ad aggiornarci anche sul progresso della spedizione via mare per la fornitura di tubature destinate al sistema fognario di Gaza.

... continua ...

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