giovedì 30 giugno 2011

Verso Gaza 35: «L’audacia della Speranza», questa il nome della nave americana.

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Tradotto in italiano «Audacity of Hope» suona «Audacia della Speranza» e si dovrebbe collegare a temi obamiani, che a noi interessano poco, mentre ci fa riflettere l’espressione in sé. Mentre leggo ciò che si trova nel web italiano, noto i salti di gioia di un ben individuabile drappello sionista italiano, che è sempre in prima fila e ben visibile, quando si tratta di attaccare e diffamare quelli che stanno dall’altra parte. Certo, non abbiamo le atomiche di Israele. Sappiamo che Frattini è tutto loro e per nulla nostro. Sappiamo valutare abbastanza i rapporti di forza, cosa non sempre facile. Ma qual è la nostra forza? È la nostra coscienza morale. Che arrivino o no le navi della Flotilla II, è già stato un risultato straordinario aver organizzato dieci navi. E non ci fa bella figura il più potente esercito del Medio Oriente a mandare squadre di sommozzatori per segare le eliche delle navi o l’albero di trasmissione. Proprio come si comporta la mafia, ma con migliori motivazioni. La nave americana è forse quella che crea maggiori problemi all’apparato ideologico-propagandistico. Sulla nave oltre che cittadini dell’Impero Usa, gran patrono di Israele, ma a rischio default, ci sono anche non pochi ebrei, che sono nettamente contrari a quella mostruosità che è l’assedio di Gaza e la cui paternità getta una macchia indelebile sulla coscienza ebraica, che mai potrà emendarsi per la sorte inflitta all’Abele palestinese. I teologi lo sanno bene. Gli agenti dell’Hasbara o gli agit-pro nostrano il problema non se lo pongono neppure. Non è cosa loro, a tutt’altra faccende affaccendati.

Le altre navi:
Chiarini - Dignité - Saiorse - Tahir

1. Prime notizie. – Attingiamo ad un articolo di Maria Elena Delia per qualche notizia inziale sulla nave americana. Il nome abbiamo detto è “Audacity of Hope”. Si trova bloccata nel porto di Atene, dove è curioso vedere come quello che è una penosa e clamorosa violazione della sovranità di uno stato viene plaudita come una sorta di responsabilità nei confronti di minorenni, bisognosi di tutela, che non sanno quel che fanno e quel che vogliono. Sarebbe da ricordare a certi signori tutte le navi che sono partite alla volta della Palestina, carichi di ebrei, per produrre quel risultato kafkiano che sono i ciechi non riescono a vedere o non vogliono vedere. Il nostro mondo governato dai media, che pretendono di essere la testa pensante dell’Umanità, forse non ha mai toccato simili livelli di follia. Si trova a bordo della nave americana Hedy Epstein, che lancia questo messaggio a chi ha bisogno di intendere:
«…Il presidente Obama mi ha deluso infinitamente, tutte le sue promesse si sono rivelate solo parole. Queste nostre barche, questo nostro tentativo, questa straordinaria determinazione della società civile è la vera audacia della speranza».
Essendoci dunque “ebrei” sulla “Audacity”, in Tel Aviv e nelle reti ubicate in Italia dovranno faticare non poco con il modulo dell’«ebreo che odia se stesso». Parafrasando la Bibbia vi è piuttosto da augurarsi che esistano i dieci Giusti necessari per salvare tutti gli altri, che devono rispondere della scomparsa dell’Abele palestinese. La questione non ci riguarda, professandoci sanamente pagani antichi e nostalgici di una sensibilità religiosa che non ha mai massacrato nessuno in nome Dio. “Temerari” sono i passeggeri della «Audacity» per avere sfidato due governi: quello di Obama e quello di Netanyahu.

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2. La guardia costiera greca blocca la US Boat. – Pare di una gravità inaudità ciò che abbiamo da qualche ora. Il governo greco ha comunicato alle navi della Flotilla II, ancorate nei suoi porti, il divieto di prendere il mare, cedendo ai ricatti israeliani e sacrificando la sua dignità nazionale, che tocca al popolo greco riscattare.
La US Boat che aveva deciso di lasciare i porti greci, ritenuti insicuri a causa dei boicottaggi inferti ad altre navi, è stata bloccata dalla guardia costiera greca, mentre prendeva la direzione di Gaza. Il fatto è gravissimo e pone una serie di riflessioni gravissime. Intanto, è da chiedersi quale sia l’effettiva sovranità ed indipendenza politica di stati come Grecia ed Italia. Si rivela ormai tutta l’ingenuità di quanti credevano di poter liberare Gaza, quando occorre prima liberare l’Italia o la Grecia. L’antifascismo si è cullata per oltre mezzo secolo al suoni della ninna nanna di “Bella Ciao”, ma non vuole convincersi che se si è lasciata alle spalle il fascismo, ciò che si ritrova in casa è ancor peggio dei peggiori incubi e spauracchi con i quali ci ha allevato ed ha costruito la sua egemonia e la sua legittimazione al potere. I greci stanno imparando sulla loro pelle il peso del servaggio. Noi ci siamo molto vicini. Purtroppo. Qui di seguito il video dell’arresto in mare, che poi sarà tradotto e commentato da Egeria in un apposito post.

Oltre alla guardia costiera con motovedetta sembra proprio che ci fossero i battelli zodiac con a bordo militari che gli americani della US Boat hanno descritto come militari israeliani – lo dicevano a Hassan Ghani di pressTv – lo dicevano quei passeggeri che l’anno prima si trovavano sulla Mavi Marmara.

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